Segue un comunicato stampa dell’onorevole Donatella Poretti, Rosa nel Pugno, del 28 marzo.
E’ stato convocato per domani il gruppo di lavoro del nuovo Comitato nazionale di bioetica (Cnb), sui “grandi prematuri” (neonati fra le 22 e le 25 settimane), diretto dal presidente onorario del Cnb, Francesco D’Agostino, nonche’ presidente dell’associazione dei giuristi cattolici e membro della Pontificia accademia per la vita (Pav).
Come puo’ D’Agostino svolgere la sua funzione istituzionale al Cnb su un tema come la sospensione dei trattamenti vitali per i grandi prematuri? Anche se numerose societa’ scientifiche esprimono la loro contrarieta’ alla somministrazione di trattamenti vitali in quanto inutili e causa di inaudita sofferenza nei prematuri, difficile pensare che D’Agostino non cerchera’ di promuovere un documento a difesa della “vita” sempre e comunque. E’ il suo dovere di cattolico, prima ancora di membro del Cnb italiano.
Forse, per onesta’, D’Agostino dovrebbe esercitare subito la sua “coraggiosa obiezione”, dimettendosi dal suo incarico. Questo perche’ non e’ accettabile che si possa dubitare della obiettivita’ di decisioni prese in quella sede istituzionale.
Come e’ noto, D’Agostino e’ uno dei piu’ autorevoli portavoce delle istanze dello Stato del Vaticano. Lo scorso 24 marzo, in un editoriale sul quotidiano Avvenire, organo della Conferenza episcopale italiana (Cei), D’Agostino ha difeso il documento della Pav in cui si invitano i giudici al “doveroso esercizio” di una “coraggiosa obiezione” nell’applicazione di quelle “norme giuridiche vigenti, sia quelle codificate sia quelle definite dai tribunali e dalle sentenze dei tribunali che contrastano con i dettami della fede cattolica”. Un documento che costituisce una palese violazione al Concordato fra Vaticano e Italia, fondato sul reciproco rispetto dell’ordine (e delle leggi) (1), comportando di fatto il suo superamento. In quella sua difesa, D’Agostino modifica ed elabora addirittura la posizione del Vaticano offrendo una possibilita’ in piu’ ai giudici “coscienziosi” che non vogliono perdere la poltrona o incorrere in sanzioni penali: non piu’ astenersi o dimettersi, ma disapplicare la legge sollevando la questione di legittimita’ costituzionale. Insomma, il nostro suggerisce che la legge 194 sull’aborto sarebbe incostituzionale, perche’ viola la “vita”. Se poi la Corte Costituzionale dara’ loro torto, poco importera’, in quanto le cittadine che nel frattempo sono ricorse alla giustizia saranno gia’ state vittime di un’ingiustizia irreparabile.
Infine, non posso che ribadire quanto inutile sia il Cnb. Le decisioni su questi temi -detti sensibili- sono e saranno sempre politiche, visto che e’ poi la politica che deve risponderne in una democrazia. La nomina stessa dei suoi membri e’ estremamente politicizzata. Davvero non si capisce perche’ un bioeticista, anche quando ingaggiato dallo Stato, debba poter pontificare con piu’ autorevolezza di me o di qualsiasi altra donna sull’aborto o sulla procreazione assistita, come sulla ricerca o sul fine vita.
(1) ho segnalato il documento della Pav a 40 procure della Repubblica quale ipotesi di reato (istigazione a delinquere) (http://www.donatellaporetti.it/comu.php?id=392) e sempre riguardo queste dichiarazioni ho presentato un’interpellanza parlamentare urgente al ministero degli Affari Esteri (http://www.donatellaporetti.it/intp.php?id=403)
on Donatella Poretti
Coraggiosa e coerente. Grande donna!
Figurati se si dimette….il vaticano avrà tramato di brutto per averlo lì e non rinuncerà al suo burattino
l’ ho già detto e lo ripeto:
date le correnti migratorie in atto, tra non molto avremo anche magistrati mussulmani, che, spero, in ossequio all’obiezione della loro coscienza, mandino assolti i poligami, o, ancora meglio, dichiarino non punibile, per superiori motivi religiosi, qualcuno che con una bomba ben confezionata, abbia mandato all’altro mondo qualche decina di poveracci.
Francesco, non dire bugie. Abbiamo già oggi magistrati ebrei, ma non mi risulta che abbiano mai condannato qualcuno per aver mangiato i gamberetti (che non sono kosher): perché i magistrati possono solo applicare la legge, mica farla, altrimenti va in vacca il principio della separazione dei poteri su cui si fonda la democrazia.
La tua è la solita propaganda fascio-clericale. I musulmani vivono in paesi scarsamente progrediti e civilizzati, DUNQUE noi cristiani (cioè anche chi, come me, è decisamente “non-cristiano”) dobbiamo essere intolleranti quanto lo sono loro con noi. Non riesco a capire se una simile proposizione, un monstrum dal punto di vista logico, sia il frutto di stupidità o di malafede, ma propendo per la seconda.
Ricordo il prof “tic” D’Agostino col quale diedi un bell’esame di Filosofia del Diritto. Bastava infilarci che eri contro aborto e contro pena di morte e fioccavano i 30