La nota diffusa ieri dalla conferenza episcopale italiana «a riguardo della famiglia fondata sul matrimonio e di iniziative legislative in materia di unioni di fatto» non contiene novità clamorose. […]
Ci sono tre punti, nella nota, che meritano a nostro avviso un commento. Il primo è, per così dire, la concezione delle libertà che i vescovi ritengono di poter (o non poter) riconoscere alle persone che decidono di vivere in coppia. I vescovi ribadiscono che l’unica forma accettabile di convivenza è la famiglia fondata sul matrimonio e che questa tale si definisce «proprio per l’impegno che essa porta con sé: impegno di fedeltà stabile tra i coniugi e impegno di amore ed educazione dei figli». E’ come dire che l’amore tra un uomo e una donna intanto esiste in quanto è finalizzato alla procreazione dei figli […].
Ora, a parte l’assenza, in questa impostazione, dell’ipotesi di coppie che, pur regolarmente sposate, non siano in grado di procreare, ciò che colpisce in modo negativo è la scarsa considerazione che viene di fatto riservata proprio all’amore, al sentimento disinteressato di volere il bene dell’altro insieme con il bene comune che è tipico delle unioni tra persone che si scelgono.
Questa mancanza di comprensione umana, questa aridità nella considerazione del rapporto di amore diventa ancor più dura, addirittura crudele, nei confronti delle coppie omosessuali. «Un problema ancor più grave – si legge nella nota dei vescovi italiani – sarebbe rappresentato dalla legalizzazione delle unioni dello stesso sesso». Ritenendo inaccettabile la «negazione della differenza sessuale, che è insuperabile», il documento dei vescovi italiani pronuncia a questo punto una condanna senza appello dell’omosessualità, rendendo fastidiosamente ipocrita l’affermazione di non voler pregiudicare «il riconoscimento della dignità di ogni persona».
La terza considerazione riguarda la pretesa di proporre «una parola impegnativa» che viene rivolta «specialmente ai cattolici che operano in ambito politico». […]
La pretesa che il «fedele cristiano» non possa «appellarsi al principio del pluralismo e dell’autonomia dei laici in politica» è non solo un’ingerenza molto pesante della chiesa sugli affari dello stato, ma una pressione esercitata innanzitutto verso lo stesso mondo cattolico, verso la parte che, cosciente dei suoi diritti, delle sue prerogative e anche dei suoi doveri nei confronti della stessa comunità cattolica oltre che della più vasta comunità nazionale, rivendica la propria libertà di scelta. Un passo indietro, anche rispetto ai tempi in cui l’unità politica dei cattolici c’era, incarnata nella Dc, che metterà in difficoltà una parte grande dello stesso mondo cattolico.
Il testo integrale dell’articolo è stato pubblicato sul sito de Il Riformista
ingerenze intollerabile sull famiglia, parlate di pensioni basse, salari da fame domanda senza risposta un mondo quasi irreale, piene di fanatismi religiosi che dichiarano che dio e’ con loro potere….
Vista questo martellamento della chiesa affinché l’uomo segua i dettami naturali, sarebbe bene conoscere qual’è il prodotto “comportamento sessuale naturale” selezionato per l’uomo dall’evoluzione e quale è il suo fine!!
Cominciamo dal fine. Tutti gli animali devono avere quei comportamenti che permettono la migliore possibilità per la specie di sopravvivere e per il singolo animale di far sì che chi sopravvive sia la propria progenie. Ma nessuno si accoppia pensando a fatto che questo tramanderà i suoi geni. E se questo è vero per noi che pensiamo, lo è a maggio ragione per quegli animali che non sono coscienti di quello che fanno. Eppure l’evoluzione ha selezionato quegli individui che hanno comportamenti che danno le risposte giuste, cioè quelle che risolvono un problema. Ad esempio quelli che in ipoglicemia mangiavano sopravvivevano mentre quelli che in ipoglicemia bevevano morivano. Nessuno dei due sapeva che aveva i livelli di glucosio nel sangue bassi e che la cosa giusta era innalzarli mangiando… Ma quelli che presentavano i circuiti nervosi che producevano il primo comportamento campavano e gli altri no. Lo stesso si è verificato per la riproduzione. Gli individui che avevano dei comportamenti che li facevano riprodurre trasmettevano il loro DNA e gli altri no. Questo ha fatto sì che la popolazione si sia arricchita dei discendenti dei vivi che avevano i comportamento “giusto” per la riproduzione.
Evidentemente nel caso dell’uomo la selezione dei comportamenti giusti per la riproduzione è stata fantastica: i circa sette miliardi di individui che popolano la terra lo testimonia. Anche troppo giusta direi! E, vista la situazione, non mi sembra il caso di mantenere il ritmo o incentivarlo!
Ma, come dicevo, il sesso non è la sola espressione del nostro comportamento che fa sopravvivere la specie. Anche mangiare, bere, correre, …… qualunque cosa è necessaria. Eppure, non solo culturalmente ma anche “naturalmente”, sul sesso si è costruita molta “metafisica”
Perché, a differenza con quanto avviene con altri nostri comportamenti, il sesso viene sempre associato all’emotivo e all’etico? Vedere per credere: se una ragazza vende un ora del proprio corpo per pulire le scale è brava, mentre se la vende per fare sesso è una p…..
Il sesso è una cosa utile per la specie come mangiare e bere. Ma a differenza del mangiare e bere, ai cui soli eccessi si attribuisce il termine “vizio” , al sesso è associata la morale che condiziona e regolamenta i comportamenti. Siamo al punto in cui malgrado i 10 comandamenti diano ben più importanza al “non uccidere” “non rubare” volendo al “non desiderare la donna d’altri” e “non fornicare” le somme autorità religiose spendono ben poche parole contro le guerre e la mafia, ma interferiscono a ogni piè sospinto su ogni argomento associato al sesso!!! Con chi lo fai, come lo fai, se sei sposato o no, di chi sono i figli!!!!
Bisogna guardare il sesso per quello che è, e capire perchè nell’uomo è così infarcito di etica. Parte di questa etica ha fortissimi connotati genetici e parte è una esasperazione culturale dei connotati genetici.
Famiglia naturale fondata sul matrimonio: ma il matrimonio esiste in natura? Non mi pare che gli animali si sposino.
X Libero
ovviamente non esiste una cosa come il rito ma rapporti di coppia “stretta” esistono e come! La stragrande maggioranza degli animali che ha dei nati completamente inetti, per la cui sopravvivenza sono necessarie cure parentali assidue e pesanti costruisce GENETICAMENTE un rapporto di coppia. Per alcuni dura una stagione ma per altri una vita! Pensa a tutti gli uccelli che fanno il nido lontano dal suolo e dai predatori. Questa variante di comportamento li ha favoriti perchè il genitore è meno soggetto ad essere ucciso dai predatori (covare per terra non è salubre….). Questa variante di comportamento ha permesso la selezione positiva (cioè non morivano) anche di pulcini che alla nascita sono inetti. Confrontando i pulcini di una gallina con quelli di un falco si capisce bene!
Ma la conseguenza è stata che per allevare quei pulcini inetti tutti e due i genitori devono cacciare e portare il cibo. Solo se si fosse GENETICAMENTE sviluppato un comportamento di coppia ciò sarebbe stato possibile.
Anche nell’uomo c’è lo stesso problema. La nascita di neonati che abbisognano di un lungo periodo di cure per divenire autosufficiente e l’incapacità di un solo genitore di far fronte al problema ha portato alla selezione dei comportamenti di coppia…..
Ma la cosa è molto più complessa, ovviamente, per cui l’uomo in realtà non è completamente monogamo (in generale sì ma GENETICAMENTE è previsto e tollerato il tradimento)
Speriamo che questa chiusura e questa ingerenza siano percepite come tali dai cattolici fai da te e che questi si decidano al gran rifiuto recidendo i fili del burattinaio
A mio avviso il punto non è cosa pensi la chiesa o quanto sia coerente il suo insegnamento (obbiettivamente di soggetti coerenti ce n’è ben pochi al mondo).
La Chiesa può anche dire che il credente deve mangiare una scodella di merda tutte le mattine, è un problema fra la chiesa e il credente. La Chiesa non può dire che il Parlamento deve legiferare in funzione del suo insegnamento e far mangiare la scodella di merda anche a chi credente non è.
Un atteggiamento accettabile sarebbe stato “i credenti non devono fare questo anche se la legge lo permette”, non “i credenti devono impedire che la legge permetta questo”.
Poi se i cattolici, evangelici, musulmani, hindu, buddisti, ebrei ecc. ecc. vogliono credere a stronzate immani, incoerenti e senza alcun fondamento sono affari loro
Per Bruna Tadolini: tutto giustissimo, pero’ a che serve ? Cioe’, chi scrive su questo sito non ha in genere bisogno di essere convinto; se invece qualcuno “indeciso” legge le tue note (60 RIGHE !), vista che l’ italiano medio, pur dopo 13 anni di scuola, non riesce a leggere piu’ di 10 righe senza avere problemi di comprensione anche gravi, si ferma molto presto e da’ orecchio ai pifferai di Hamlin con la sottana. Se vogliamo cercare di convincere qualche indeciso, soprattutto quelli con poca provvista culturale, dobbiamo essere succintissimi. E se la buttassimo sull’ ironico ? Diceva Toto’ “castiga ridendo I MORI”. Potremmo dire “castiga ridendo i preti”.
lasciamo scrivere bruna tadolini perche’l’etologia animale ed umana ci porta a comprendere meglio,e’interessantissima ed anche io sono un appassionato cultore.comunque tornando al problema principale’la chiesa cattolica sa’benissimo che controllando il sesso,si controlla l’uomo.l’istinto riproduttivo secondo me,e’superiore persino all’istinto di sopravvivenza,lo dimostra il fatto che molti animali quando sono in amore vengono catturati facilmente
italia penzioni da fame sanita’ per pochi, prezzi alle stelle, luce ,aqcua ,telefonia eccc.
carissime. il parlamento che a giurato fedelta’
a servire il popolo . che fanno ??? giu’ proni al soglio ,di rimasugli
di una religione dittatoria senza anima spargitrice di odio verso tutti quelli che la rifiutano.
italiani volete proprio stare a sentire sti zombi vestiti da donne in lutto
ste persone che mangiano a sbafo che non conoscono disoccupazione cassa integrazione
i novelli parassiti da 2007 anni alle spalle di un popolo
Le famiglie naturali sono quindi, sempre famiglie di fatto. Se le parole hanno un significato, la famiglia di cui parla la chiesa è una famiglia di “diritto” o no!?. Chiedo lumi!
X Alessio Di Michele
hai perfettamente ragione. Sei stato gentile a farmelo notare ma, come ho detto in altre occasioni il mio obiettivo è insegnare agli atei ( e questo è il posto giusto) e fra di essi a quelli che hanno voglia di imparare (gli altri appena vedono il mio nome …. schivano!).
I motori che guidano il comportamento umano sono tanti. Alcuni sono sentimenti interni (amore, odio, affetto…..) altri sono esterni (stima, biasimo….). Quelli esterni sono potentissimi. Tu fai delle cose perchè se no……. gli altri dicono, pensano, ti escludono, ti picchiano, ti boicottano ….chi più ne ha più ne metta!
Se guardi la realtà sociale odierna molte delle contraddizioni sono legate a questo: ci si sposa in chiesa perchè….., si battezzano i figli perchè…….
perchè ? perchè la stima è uno strumento inventato dall’evoluzione per essere accolti in una comunità, per “fare carriera” in quella comunità, e fare carriera è la condizione per avere potere finalizzato al riprodursi (i potenti sono partner sessuali privilegiati…pensate sempre a Briatore!)
In Italia la chiesa gestisce ancora cosa è da biasimare e cosa no!
Scoprendo le cause si possono forse trovare i rimedi, ma prima di tutto bisogna essere consci delle cause.
Gli atei devono conoscere le cause!
ma c’è qualche differenza tra nazisti e prelati?
@Sydbarrett76: hai perfettamente ragione, un conto è dire ai propri fedeli cosa non devono fare anche se la legge lo permette (non abortite, non convivete, e via dicendo); altra cosa è dire alla politica che una legge non si deve fare (una minaccia che sa di mafioso…).
Non c’è da stupirsi che la Chiesa percorra questa strada, d’altra parte se si ritiene depositaria di verità assolute, vorrà anche farle rispettare… ma allora “a che cavolo serve lo Stato?” vorrei chieder loro. Governi il Vaticano! Si destituiscano le Camere!
La Chiesa non si rende conto di quello che sta facendo: ora i cattolici saranno anche la fetta più grande della popolazione, ma sarà ancora così fra 50 anni? fra 100? Dovremo assistere alle ingerenze degli Imam un giorno? I musulmani vorranno reclamare i diritti che ora la Chiesa rivendica?
Spero che questo atteggiamento irrispettoso delle istituzioni non stia aprendo la strada ad altri!
Io non ho votato né Eminenz, né Bagnasco né tantomeno Bertone: non voglio il loro parere e pretendo che i nostri dipendenti ascoltino i cittadini, non la CEI!
@ bRUNA
mah, secondo me non è tanto un discorso di stima/biasimo, da quello che vedo è in moltissimi casi un discorso di “tradizione” o “abitudine”.
Parlando con persone “normali”, ovvero facenti parte di quella categoria che potremmo definire “maggioranza”, ci si rende conto di come molte di queste azioni vengano fatte semplicemente per inerzia, perchè si fa così, come i muli che fanno la stessa strada senza nemmeno guardarla. Non è che se io dico che non farei battezzare i miei figli o che non mi sposerei mi viene risposto con argomenti, ma semplicemente mi dicono “ma perchè non dovresti farlo? si usa…”.
Addirittura una collega una volta mi ha detto che fa fare la comunione al figlio con questa motivazione: “vabè, ma perchè non gli devo far fare la festa con glòi amichetti, i regali e tutto?”
x Sydbarrett76
Appunto! perchè farlo sentire un diverso?
@ Bruna Tadolini
“La nascita di neonati che abbisognano di un lungo periodo di cure per divenire autosufficiente e l’incapacità di un solo genitore di far fronte al problema ha portato alla selezione dei comportamenti di coppia”
quindi la coppia potrebbe avere un termine “naturale” che coincide con lo svezzamento dei figli. Ci sono evidenze in questo senso?
Come dicevo ci sono animali in cui la coppia dura tutta la vita, altri in cui si forma solo in occasione della riproduzione. Nel caso dell’uomo si pensa (è eticamente impossibile fare esperimenti) che la famosa crisi del settimo anno abbia questa origine, come le crisi di coppia in corrispondenza della menopausa femminile!
X DavideM
io che ho una certa età, di atei ne ho conosciuti tanti e non solo dell’ultima ora. Una delle nostre più grandi preoccupazioni era quella di mettere i nostri figli in condizioni di emarginazione (la famosa ora di religione….). Molti hanno ceduto!
Ho allevato i miei figli nel “mito” della variabilità biologica e della “bellezza” della diversità e li ha aiutati. Ma senza certi trucchi non è facile resistere alla pressione verso l’omologazione del gruppo! Ed il significato genetico positivo (per la VITA) è evidente!
@ Bruna
“non è facile resistere alla pressione verso l’omologazione del gruppo”
è un aspetto che mi incuriosisce molto. Non ho dubbi sul fatto che sia un aspetto innato e che sia sentito intensamente. Personalmente però non ho mai sentito questa grande pressione – forse per questo sono diventato ateo molto presto nonostante famiglia e amici cattolicissimi. Probabilmente sono nato sulla coda sinistra della gaussiana di questo sentimento 🙂
x DavideM
Fra i fortissimi sentimenti che ci rendono geneticamente sociali e che “guidano” i nostri rapporti con gli altri ci sono la stima e il biasimo.
La sete di approvazione compare presto nella vita ed altrettanto precocemente compare l’altro lato della medaglia cioè la paura del disprezzo e del ridicolo. Per tutti noi evitare il ridicolo, fin dall’infanzia è quasi un’ossessione. Chi non ricorda, ancora dopo anni, la vergogna provata per aver rotto, ad esempio, una qualche stupida regola di etichetta! Questo sensibilissimo meccanismo di valutazione del proprio comportamento lascia intendere l’importanza che viene attribuita al giudizio che gli altri danno di noi. Infatti, l’essere pubblicamente stimati porta a grandi vantaggi genetici mentre una scarsa stima può essere una calamità. E questo vale non solo per l’uomo; nelle comunità di numerosi primati, individui estremamente impopolari sono spinti al margine della società o addirittura ne sono esclusi, rendendo la loro sopravvivenza e riproduzione “problematiche”.
Questi sentimenti di stima e biasimo sono quindi alla base dell’acquisizione dello stato sociale. La gente non cerca lo stato sociale fine a se stesso. Normalmente non pianifica la scalata che desidera e non la insegue metodicamente come un generale porta avanti una guerra. La ricerca dello status è fissata nella nostra psiche in un modo più sottile: la gente in tutte le culture, in modo conscio o inconscio, vuole avere successo con i propri vicini, vuole salire nella loro stima. Ed è guidata dai sentimenti di stima e di biasimo!