Lo scorso martedì la Guardia di Finanza di Imperia, unitamente alla Capitaneria di Porto della città, ha celebrato (e sarebbe proprio il caso di dire in pompa magna) il precetto pasquale. Alla cerimonia, officiata dal cappellano Giovanni Denegri, hanno partecipato i comandanti provinciali di entrambi i Corpi, i rappresentanti delle associazioni d’arma, numerosi militari della Capitaneria e finanzieri in divisa (quindi si presume che fossero tutti in servizio), tra i quali anche personale dell’estremo ponente ligure. A prescindere dal fatto che in un paese quale è l’Italia, che dovrebbe essere laico per Costituzione, ci sembra inopportuno comandare di servizio dei militari di due Corpi dello Stato affinchè si possa celebrare con enfasi quello che invece dovrebbe essere – solo per alcuni – un intimo e personale convincimento religioso, ci chiediamo quanto sia costato alle tasche dell’erario, quindi a tutti i contribuenti italiani, questo spettacolo mediatico, in un momento storico-politico in cui l’apparato dello Stato dovrebbe prendere le dovute distanze dalle ingerenze della Chiesa sulla sua vita interna.
Piero Rossi (Finanzieri Democratici)
Lettera pervenuta a ultimissime@uaar.it
Ma li pagheremo pur per qualcosa tutti questi cappellani militari! ^__^
(il problema e’ a monte…)
Conoscevo un finanziere che mi raccontò come vanno queste cose: nessuno ha mai voglia di andare alle messe, che sono praticamente ufficiali e richiedono alcuni rappresentanti in divisa di tutto punto; alla fine tocca a qualcuno.
Se finalmente questi riti diventassero volontari e staccati dalle pratiche ufficiali (ma allora ognuno va alle messe che gli pare!), andrebbe la stessa percentuale di gente che ci va la domenica: neanche il 25% dei credenti.
Anche io quando ho fatto il militare sono stato costretto a partecipare ad una messa ed a protestare si rischiano guai neri perchè a condannare te per insubordinazione ci vuole un attimo, mentre se tu vuoi denunciare un superiore o la caserma per violazione della libertà di culto non puoi farlo perchè l’unico a poter fare denunce formali è il comandante di reggimento che sarebbe poi uno dei destinatari dell’eventuale condanna, senza contare che perrivare fino a lui bisogna passare per il comandante di compagnia che sarebbe quello che materialmente ti vorrebbe portare di forza in chiesa!
stessa esperienza di Stefano
basta recarsi al piu’ vicino Commissariato di Polizia e sporgere denuncia.
Questi episodi meritano un serio approfondimento.
Mi sembra palese che da parte dei protagonisti in divisa non ci si possa aspettare una qualche forma di ribellione per ovvi motivi di sicurezza personale e del proprio posto di lavoro. Spetta quindi ai militanti dell’UAAR o di partiti politici o sindacalisti, prendere attive posizioni, anche mediante esposti o querele alla magistratura competente.
Non credo che bisogna essere un giurista di professione per accorgersi di quante leggi e regolamenti vengano violati da simili manifestazioni.
* Franco Siccardi
Devo ridere?
Un ragazzo di 20 anni militare che sporge denuncia?
E dove? presso quella stessa polizia il cui sindacato si è schierato al fianco di paparaz (nei post di qualche giorno fa) o
presso quella stessa magistratura che dichiara il crocifisso un simbolo laico?
L’anno scorso in prossimità della pasqua, ero per lavoro nel centro di Genova, nei pressi del duomo vedo un sacco di mezzi di tutte le forze armete e di polizia, un sacco di gente in divisa, li per li mi sono anche preoccupato, sono arrivato pensare ad un colpo di stato, poi mi sono avvicinato ad un maresciallo dell’esercito ed ho chiesto la ragione di tale schieramento di forze e mi ha risposto che erano li per il precetto pasquale, se io vado in quella zona con la macchina per lavoro rischio mega contravenzioni, forse dovrei dire ai vigili che vado in chiesa a pregare e magari mi lasciano posteggiare in pace.
Ho fatto il militare tra il ’68 e il ’69 l’unico modo per evitare la messa era essere di servizio, più di una volta mi sono offerto per fare il piantone in camerata e di conseguenza le pulizie per non andare a messa.
Questo “Finanzieri democratici”…
“Magistratura democratica…”
“Partito democratico…”
Sbaglierò, ma per me dove c’è scritto democratico è sempre roba di comunisti…quelli che democratici non lo sono e perciò hanno l’esigenza di ripetere semprel’aggettivo. Ecco spiegata la stizza per un precetto che, a dispetto del nome, è facoltativo: ci va solo chi vuole.
ai tempi del militare,ogni domenica dopo l’appello ci costringevano ad ascoltare i predicozzi del cappellano , che ci invitava, con scarso successo, a frequentare la funzione,visto che chi era in libera uscita ovviamente s’involava prima, e chi restava s’imboscava in altri posti, mi ricordo che in biblioteca c’era un videoregistratore, e la domenica quando c’era la messa, organizzavamo segrete ma affollatissime visioni di videocassette porno, che erano molto piu’ popolate delle funzioni, a quanto pare Moana Pozzi (Rip) e Cicciolina attiravano molto di piu’ delle scemenze pretesche!
Che coraggio il signor Piero Rossi. come minimo stanno pensando di licenziarlo
Sicuramente il sig. Piero Rossi mette in forse la sua carriera o ne rallenta lo sviluppo.