L’ora della faccia tosta

Chi mi conosce sa che ho un carattere molto conciliante. Ce ne vuole per farmi andare fuori dai gangheri. Il livello di sopportazione sta però raggiungendo i suoi limiti, constatando con quale faccia tosta i vescovi italiani riescano ad affermare, con drammatica regolarità e con la massima nonchalance, l’esatto contrario della realtà. L’ultimo esempio viene da Conegliano, provincia di Treviso. La diocesi di Vittorio Veneto ha presentato un ricorso al TAR contro il Liceo “Marconi”: reo, a quanto pare, di aver consigliato una programmazione in cui l’ora settimanale di religione cattolica, che si tiene in ogni classe, venga svolta possibilmente nella prima o nell’ultima ora (cfr. articolo di Giampiero Maset sul Gazzettino). Una decisione razionale e pragmatica, e proprio per questo, probabilmente, doppiamente invisa alla Chiesa cattolica.

Nello stesso articolo si può leggere che “ieri sera alcune classi del Marconi, proprio con i loro insegnanti di religione cattolica, sono arrivate in Polonia e sono state ricevute dall’arcivescovo di Cracovia”. In questa situazione di palese condizionamento ambientale a proprio favore, la diocesi ha la spudoratezza di lamentarsi che l’ora di religione cattolica è trattata da “cenerentola”. Monsignor Gava non sembra nemmeno prendere in considerazione che si tratta di un privilegio, di cui altre confessioni non usufruiscono (per tacere degli atei): al contrario, suggerisce che “considerati i tempi in cui viviamo, che vedono il fiorire del pluralismo culturale, l’immigrazione crescente e la conseguente diffusione di più confessioni religiose, l’ora di religione a scuola si trasforma invece in un momento fondamentale di dialogo e di crescita, di confronto e di riflessione” (cfr. articolo di Annalisa Fregonese, sempre sul Gazzettino). La giornalista non è nemmeno sfiorata dal dubbio che monsignore la stia prendendo in giro, e si sente in dovere di aggiungere che “diplomazia e prudenza sono i tratti che contraddistinguono in questi giorni l’operato di monsignor Giacomo Gava”. Ricorrendo al TAR? Cosa doveva fare monsignore per essere giudicato, al contrario, portatore sano di “belligeranza e sventatezza”: dichiarare guerra allo Stato italiano? Forse nemmeno quello, visto che è proprio ciò che i vescovi italiani stanno facendo negli ultimi giorni, nella quasi completa indifferenza dei mezzi d’informazioni e della classe politica….

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28 commenti

Graziano

…nella quasi completa indifferenza dei mezzi d’informazioni e della classe politica.

Ecco il vero problema

AleG

Il fatto è che loro tirano la corda soprattutto perchè gliela lasciano tirare in tutta libertà….di quello che dicono i vescovi personalmente non me ne puo’ fregare di meno, dato che non attribuisco loro nessuna autorità; è vero problema è la classe politica (e, “conseguentemente”, i media)

Franco Siccardi

Con quale faccia? si domanda Raffaele Carcano.

Risposta ovvia: quella che han sempre avuto, fatta esattamente come il qulo!!

Aldo

Carcano: “[…] nella quasi completa indifferenza dei mezzi d’informazioni e della classe politica…”

Non confondiamo l’indifferenza con l’omertà e l’autocensura. Chiamiamo le cose col loro nome per non confondere i significati per mezzo di una distorsione dei significanti.

alberto

consoliamoci: almeno (fino ad ora) non passano fra i banchi con il cestino delle offerte…bisognerà consigliare al monsignore di turno di prender provvedimenti quanto prima!

Enrico Greco

@alberto
non so, nella mia scuola, quando si tengono le consuete messe di natale, pasqua e feste verie, qualcuno che gira col cesto delle offerte c’è…

Franco Siccardi

beh, se girano con il cesto delle offerte, metti un bigliettino con su scritto “www.uaar.it” …..

Stefano

La gente sta vedendo cosa è in realtà la chiesa cattolica e sono sicuro che molto presto verrà abbandonata e sostituita con ateismo, semplice menefreghismo oppure altre correnti cristiane tanto per non uscire troppo dal seminato. Tanto anche nell’ultima ipotesi va sempre meglio che con il Vaticano. Sono contento che facciano sentire quei vecchiacci malefici in continuazione, così almeno la gente vede che razza di gente è!

Steve

Sarebbe il caso di organizzare un centro di assistenza legale per la laicità e le libertà individuali. Che ne dite?

Raffaele vogliamo pensarci, anche coinvolgendo altre associazioni claiche, libertarie e anticlericali?

Soqquadro

Ma dov’è la novità? Cioè, dove viveva questo vescovo fino ad ora? Quando andavo a scuola io era il semplice buonsenso dell’istituto a programmare l’ora di religione come prima o ultima della giornata almeno nelle classi in cui vi erano “non avvalentesi”. Almeno, mancando spesso progetti didattici alternativi (o più semplicemente fondi per realizzarli) noi s’usciva un’ora prima e s’andava a casa a studiare!

Libero

Sono dei disperati e degli illusi. Ormai i fedeli diminuiscono ogni giorno. Rimangono solo gli atei devoti.

davide

sto seriamente prendendo in considerazione l’idea di reiterare la richiesta di sbattezzo, ma devo aspettare quando sono a casa da solo e quando c’è il parroco del mio paese

ciceracchio

il giorno che gli alunni si diplomeranno ed andranno nelle aziende europee
gli verra’ chiesto cosa sai di innovazione tecnologica??
e loro risponderanno . nulla ma pero’ conosco il vangelo cattolico .
alleluia…. risponderanno i datori di lavoro bravo fatti prete

Massimo

Siate democratici per favore e sappiate stare alle regole dello stato laico. L’ora di religione cattolica non può essere messa sistematicamente e appositamente alla prima e all’ultima ora. Questa la legge che esegue l’Intesa tra Stato e Chiesa:

“Modalità di organizzazione dell’insegnamento della religione cattolica.
2.1. Premesso che:
a) il diritto di scegliere se avvalersi o non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica assicurato dallo Stato ***non deve determinare alcuna forma di discriminazione***, neppure in relazione ai criteri per la formazione delle classi, alla durata dell’orario scolastico giornaliero ***e alla collocazione di detto insegnamento nel quadro orario delle lezioni***;”
(http://www.governo.it/Presidenza/USRI/confessioni/norme/85DPR751.html)

Stefano Chiaudano

@Massimo
sii pragmatico! Visto che è facoltativa, sarebbe comodo fosse la prima o l’ultima ora!

Massimo

Stefano Chiaudano scrive:
sii pragmatico! Visto che è facoltativa, sarebbe comodo fosse la prima o l’ultima ora!

Prima le regole certe. Non è facoltativa ma opzionale, diventa cioì obbligatoria per chi l’ha scelta. Per voi sarebbe comodo che non ci fosse, non che fosse alla prima o ultima ora. Pur di eliminarla si fa di tutto: collocazione oraria sfavorevole, il nulla o il bar come alternativa, che non faccia media e non conti niente, che il voto dell’insegnante non valga, che i voti (giudizi) siano fuori dalla pagella. Il laicismo pigro non farà secondo me dei buoni cittadini.

Magar

@Massimo
Visto che è opzionale, e gran parte (o anche solo una parte) degli studenti sceglie di non seguirla, e dato che spesso non esiste alternativa all’ora di religione, la cosa più pragmatica da fare è collocare quell’ora all’inizio o alla fine della giornata scolastica, per non costringere i non partecipanti a perdere un’ora di tempo (per i partecipanti è lo stesso, e anzi avere religione all’ultima ora è più rilassante). Se poi ‘sta “benedetta” intesa tra Stato e CCAR dice esplicitamente il contrario, allora è una ragione in più per abolirla, o almeno rivederla.
P.S. “Laicismo pigro”?? Ma pigro de che? Nessuno qui fa l’elogio dell’indolenza, forse lo sogni tu. A scuola, sostituiamo l’ora di religione con qualcosa di più serio, obbligatorio per tutti (può andar bene anche la famosa storia delle religioni, anche se preferirei, alle superiori, un’ora in più di storia/filosofia, oppure di materie scientifiche)

Massimo

Magar scrive:
Visto che è opzionale, e gran parte (o anche solo una parte) degli studenti sceglie di non seguirla, e dato che spesso non esiste alternativa all’ora di religione, la cosa più pragmatica da fare è collocare quell’ora all’inizio o alla fine della giornata scolastica

Anche volendo è pragmaticamente impossibile farlo. Alle superiori un insegnate ha 18 ore di lezione in 18 classi, da svolgere in 5 giorni lavorativi. Tra prime e ultime ore siamo a 10 ore. Metà classi vivrebbero la discriminazione di avere un orario “ingiusto”.

> Se poi ’sta “benedetta” intesa tra Stato e CCAR dice esplicitamente il contrario, allora è una ragione in più per abolirla, o almeno rivederla.

Infatti questa è la via giusta. Rispettare le regole e se non vanno cambiarle. non prendersela con chi protesta perchè non vengono rispettate.

> P.S. “Laicismo pigro”?? Ma pigro de che? Nessuno qui fa l’elogio dell’indolenza, forse lo sogni tu. A scuola, sostituiamo l’ora di religione con qualcosa di più serio, obbligatorio per tutti (può andar bene anche la famosa storia delle religioni, anche se preferirei, alle superiori, un’ora in più di storia/filosofia, oppure di materie scientifiche)

La storia delle religioni è un’altra impostazione. Le religioni, come ci ricorda la nostra costituzione, non sono uguali. Che non sia serio conoscere un’importante chiave interpretativa di tanta parte della nostra cultura è una tua (modesta) opinione.

Stefano Chiaudano

@Massimo
– Prima le regole certe.
Ok allora iniziamo ad applicare il concordato.
– Non è facoltativa ma opzionale, diventa cioì obbligatoria per chi l’ha scelta
bonjour Monsieur De Lapalisse
– Per voi sarebbe comodo che non ci fosse
Io questo non l’ho detto. Al massimo dico che sarebbe “giusto” non ci fosse o che comunque fosse un ora di religioni e non di catechismo istituzionalizzato
– Pur di eliminarla si fa di tutto: collocazione oraria sfavorevole
spiegami come sarebbe sfavorevole la collocazione alla prima o ultima ora, visto che l’alunno già ci è a scuola!
– che non faccia media e non conti niente
sai com’è, essendo opzionale… dammi una valida alternativa e il voto mettimelo su quella

La religione coatta non farà secondo me dei buoni cittadini.

Leo55

@Massimo

Prima le regole certe. Non è facoltativa ma opzionale, diventa cioì obbligatoria per chi l’ha scelta.

Gentilissimo Prof. Massimo, avrebbe, per cortesia, la bontà , di spiegarmi, magari con riferimenti etimologici, la differenza tra i termini “facoltativo” e “opzionale”, nel contesto di cui si sta discutendo dell’ora di religione….grazie.

Raffaele Carcano

Capisco che Massimo-Orarel difenda la categoria e il posto degli insegnanti di religione, ma la vera discriminazione NEI CONFRONTI DEGLI STUDENTI è quella che li costringe a bivaccare nei corridoi, perché i consigli di istituto nazional-cattolici non si peritano nemmeno di organizzare attività didattiche alternative (perché fa concorrenza) o di posizionare l’IRC alla prima o ultima ora (perché fa concorrenza). Per gli studenti cattolici, frequentare l’IRC la prima, la terza o l’ultima ora non cambia nulla. Dalla tua risposta si capisce benissimo l’ideologia cattolica soggiacente: i diritti dell’ora di religione sono più importanti dei diritti degli studenti.

Damiano

Massimo:

Non dire cazzate, se è facoltativa è abbstanza logico che sia la prima o l’ultima, suvvia.

Damiano

Ma come fanno… la CCAR prende circa 7 o 8 miliardi di euro l’anno, fa campagne pubblicitarie su tv nazionali spendendo dei veri capitali… se poi si va a vedere come li spendono…

come fa uno come Massimo a venirci a dire che seguono gli ideali e non gli interessi?!?!?

AHO! MASSIMO, TIRA LA CATENA E SCIACQUATI IL CERVELLOOOO!!!

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