Moschee violente: qui l’Islam recluta i suoi “martiri”

«C’è gente che viene in moschea e dice: io voglio andare a combattere in Irak». Così, tempo fa, parlava Abu Imad, l’Imam della moschea milanese di viale Jenner. Negli stessi giorni, l’allora procuratore aggiunto di Milano Stefano Dambruoso – titolare delle inchieste sul radicalismo islamico – lanciava allarme. «È accertata la presenza di mujaheddin in Italia – disse il magistrato davanti al Copaco – che potrebbero colpire anche nel nostro Paese». Una moschea, luogo per pregare, un’occasione per reclutare.

Non solo Torino. Il video messo in onda nell’ultima puntata di Annozero riapre il capitolo della contiguità tra culto e predicazione fondamentalista. E il fenomeno che investe tutta l’Italia, che tra edifici imponenti e ufficiali (come la moschea di Roma, la più grande d’Europa), e quelli non più grandi di una stanza, ricavati in garage e scantinati, conta 258 tra «centri culturali» islamici e moschee. Luoghi in cui si insegna il Corano, ma anche ventre molle delle incursioni qaediste. È all’interno di queste zone franche, infatti, che la «rete» fa proseliti e si finanzia.

L’Islam italiano è costantemente monitorato dal Viminale. E il report del ministero descrive luoghi di culto islamici presenti in ogni regione italiana, senza eccezione alcuna. E in special modo al nord. […]

Il testo integrale dell’articolo è stato pubblicato sul sito de Il Giornale

Un commento

Giulio C. Vallocchia

L’ islam, come il cristianesimo, fonte di odio, di discriminazione e di morte verso chi si rifiuta di credere alla Menzogna Globale di cui le due religioni sono le propagandiste più totalitarie e totalizzanti. Il caso dell’ imam di Torino denunciato da Michele Santoro in “annozero” con l’ incitamento ad uccidere gli atei è solo un piccolo esempio dell’ odio che le religioni dogmatiche sono capaci di suscitare. Per nostra fortuna, grazie all’ illuminismo, nel mondo occidentale quello stesso odio che le chiese cristiane avevano alimentato per secoli, è stato in parte ridimensionato e oggi è rivolto soprattutto, anche se non solo, a discriminare la parità di diritti per le persone omosessuali. Tuttavia i sedicenti rappresentanti dell’ amore del dio cristiano non incitano più all’ omicidio e ai roghi come hanno fatto impunemente per secoli. Almeno per il momento. Lo fanno invece tranquillamente, in ogni parte del mondo, i più feroci seguaci dell’ islam. Quegli imam che nelle confuse e contraddittorie sure del loro libro sacro dettato, dicono, dalla loro immaginaria entità soprannaturale, leggono e diffondono solo messaggi di odio e di morte verso chi non si adegua ai loro precetti. Gli atei in particolare, ma non solo, sono i bersagli favoriti del loro incitamento all’ omicidio. Contro questi fomentatori d’ odio (islamici e cristiani) la sola difesa possibile e realistica, per chi non intende ricorrere alle stesse armi, può essere una campagna culturale planetaria di diffusione della critica delle religioni con l’affermazione dell’ irrinunciabile libertà di pensiero. La critica delle religioni nelle scuole e nei media deve essere finanziata e diffusa con risorse pubbliche in tutti quei paesi in cui con gli stessi soldi viene alimentata la diffusione delle varie credenze nella Menzogna Globale. Solo così, mediante la cultura tesa allo smascheramento di quelle pericolose fantasie religiose, si potrà depotenziare e sconfiggere la capacità di odio e di morte di cui i sistemi religiosi, e in particolare islam e cristianesimo, sono depositari. Giulio C.Vallocchia http://www.nogod.it

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