I nuovi dossier (emersi dagli archivi dei servizi segreti dell’Est) ridisegnano il ritratto del Pontefice; fu la propaganda sovietica ad accusarlo di «silenzi» e complicità.
Non erano difensori d’ufficio o, peggio, apologeti travestiti da storici quanti per anni hanno respinto le interpretazioni di Pio XII rivolte a rappresentarlo come accondiscendente nei confronti del nazismo, se non addirittura come «Papa di Hitler». Anzi, proprio nulla di queste costruzioni resta in piedi. Come le ricerche storiche più fondate e attendibili sostenevano da tempo, e come ora conferma un dossier al di sopra di ogni sospetto: documenti inediti del Terzo Reich finiti in mano dei capi (Erich Mielke e il più famoso Markus Wolf) della Stasi – il servizio segreto della Germania orientale – ed entrati in possesso del quotidiano la Repubblica, che li ha anticipati ieri in un ampio articolo del suo inviato a Berlino Marco Ansaldo. Dai nuovi documenti emerge un Pio XII descritto dagli stessi nazisti come simpatizzante con il popolo tedesco ma certo non con il loro regime, come un capo religioso molto attivo nell’aiuto e nel soccorso a polacchi ed ebrei, e in attesa di «un cambiamento della situazione in Germania». Un papa, sintetizza il quotidiano, che «le alte sfere» del Reich «guardavano con diffidenza e perfino con preoccupazione». Comprensibilmente, se uno dei gesuiti tedeschi della segreteria personale del Pontefice, Robert Leiber, confidava a un ecclesiastico impiegato in Vaticano – ma che in realtà era una spia nazista – come «la maggiore speranza della Chiesa» fosse «che il sistema nazionalsocialista nel prossimo futuro venga annientato da una guerra», cioè l’imminente conflitto mondiale. La conclusione è obbligata: «Dalla lettura di questi documenti – scrive Ansaldo – la figura di Pio XII sembra dunque uscire in maniera nettamente diversa rispetto a quella tramandata». Ecco allora che il Papa amico dei nazisti – considerati dal Pontefice, secondo alcuni storici, come un male minore rispetto al pericolo sovietico – abbandona la scena per lasciare il posto a «un avversario abile e temuto» del nazismo, «tutto il contrario del ritratto di un Pacelli timoro so e indeciso arrivato fino a oggi». A questo punto l’inviato del quotidiano romano si è chiesto come sia stato possibile questo capovolgimento dei fatti, e da due specialisti – il gesuita Giovanni Sale, che da anni su La Civiltà Cattolica e in diversi volumi (Jaca Book) sta pubblicando una documentazione preziosa, e il giornalista tedesco Werner Kaltefleiter – si è sentito rispondere che il Pacelli filonazista è un frutto della propaganda comunista. Chi legge l’articolo di Ansaldo – che ha ricordato le recenti (ma non del tutto convincenti) dichiarazioni in questo stesso senso di Ian Pacepa, un alto dirigente dei servizi segreti rumeni – potrebbe pensare che il tempo è galantuomo, e che grazie a questi documenti la verità viene finalmente a galla. Le cose sono in realtà un po’ diverse. Ogni nuova acquisizione documentaria è certo importante, ma in questo caso «i dossier segreti di Hitler che riabilitano Pio XII» – così ha titolato in prima pagina la Repubblica – non fanno che confermare quanto da molto tempo si sapeva. E cioè che Pacelli non è mai stato filonazista, nemmeno strumentalmente in funzione antisovietica. E che questa deformazione è nata dalla propaganda sovietica, grazie a una leggenda nera le cui origini, poco note, sono state ripercorse nel 2004 dalla rivista Archivum Historiae Pontificiae. Innestatasi sulle critiche precoci di ambienti cattolici francesi e polacchi nei confronti dei «silenzi» di Pio XII (a proposito dell’aggressione italiana all’Albania e di quella tedesca alla Polonia), l’immagine di un Papa sostenitore dei regimi fascista e nazista fu lanciata già durante la guerra da organi di stampa sovietici, soprattutto dal quotidiano Izvestija. In realtà il Pontefice tra l’autunno del 1939 e la primavera del 1940 aveva appoggiato, con una decisione senza precedenti, il tentativo, presto abortito, di alcuni circoli militari tedeschi in contatto con i britannici di rovesciare il regime hitleriano. E dopo l’attacco tedesco all’Unione Sovietica i l Papa rifiutò di schierarsi con quella che veniva presentata come una crociata contro il comunismo e, anzi, si adoperò per superare le opposizioni di molti cattolici statunitensi all’alleanza con i sovietici. Oppositore del nazismo, dopo la guerra Pio XII fu altrettanto radicalmente anticomunista, e certo non perché succube degli americani o in quanto cappellano dell’Occidente, come volevano gli stereotipi diffusi dai sovietici. Quest’opera di propaganda culminò nel 1963 con la rappresentazione del dramma Der Stellvertreter («Il vicario») di Rolf Hochhuth, che riprendeva le tesi di una pubblicazione comunista sul Vaticano, come notò subito The Tablet. Da allora, per quasi un quarantennio, la campagna diffamatoria contro Pacelli ha finito per accreditare una rappresentazione diffusissima del Papa che, prima ancora di essere strumentale e infamante, è del tutto inventata. E non è un caso che il dossier presentato su la Repubblica sia rimasto tanti anni in mano ai servizi segreti della Germania orientale. Basterà tutto questo per liquidare «il Papa di Hitler»? Si può sperarlo, ma senza contarci troppo.
Gian Maria Vian
Segnalazione pervenuta a ultimissime@uaar.it
Questo personaggio dovrebbe vergognarsi.
Mmm… quand’è stato che Pio XII ha scomunicato gli autori della Shoah?
di fronte alle carte segrete custodite fino ad ora nella Germania Est mi sembra non ci possano essere più dubbi!
leggo>
“In realtà il Pontefice tra l’autunno del 1939 e la primavera del 1940 aveva appoggiato, con una decisione senza precedenti, il tentativo, presto abortito, di alcuni circoli militari tedeschi in contatto con i britannici di rovesciare il regime hitleriano.”
Il che significa dover accoppare adolfo e compagni di merenda, ma il comandamento n°_non me lo ricordo_ proibisce l’omicidio, senza se e senza ma. E’ solo per questo, perchè era troppo buono, che pio pio scelse il dialogo responsabile e il sereno confronto. Che insomma se la fece sotto, non usando mai a voce o per iscritto parole come nazismo, germania, ebrei. Il papa cominciò a belare qualcosa contro il nazismo non per gli stermini, ma quando vide svanire il suo “nobile” sogno: baffetto che distrugge baffone. Ed è verissimo che Hitler non aspettava altro che una scusa, un belato un pò più forte per toglierlo di mezzo. Quindi pio pio non scelse il martirio.
Il vaticano non s’adoperò di un centesimo contro il nazismo al confronto di quanto s’intromette oggi nelle nostre faccende, considera atei ed omosessuali ben più pericolosi dei nazisti. Si tratta di pura vigliaccheria: forte con i deboli e debole con i forti.
se si nega anche di fronte all’evidenza…
Evidenze sono le bendizioni dell’arcivescovo di milano ai fasci di combattimento e gli appoggi ai fascisti per tutto il ventennio ripagati coll’accordo concordatario firmato da mussolini , come il silenzio sotto cui sono passati sotto le finestre vaticane migliaia di ebrei romani destinati ai campi di sterminio.
ovvio come hitler voleva rovesciare stalin e viceversa così pio xii desiderava il rovesciamento di entrambi: è naturale una dittatura non può appoggiarne un’altra se questa ha il suo grado di forza
ps l’appoggio di hitler a mussolini era solo perchè a suo confronto il duce non valeva niente, era solo un clown
Va beh.
Non e’ che basta qualsiasi scritto del solito Servitorello dello sfigatissimo Dell’Utri (sfigatissimo perche’ dovunque andasse, poveraccio, il posto si riempiva casualmente di boss mafiosi, che sfiga, ma che sfiga. …) e dell’ Autoassolto di Arcore.
Non ho tempo ne voglia di verificare.
Ma alla storia di Pio XII nemico di Hitler e di Mussolini pacifista e contrario alla guerra. …
Entrambi sostenitori di democrazie e diritti umani. …
A favore dei diritti degli ebrei e, come la P2, Filo Americani. …
Oppongo un bel “Vaffa”.
Punto
Quando due versioni contrastanti vengono a galla, saggezza insegna a dubitare di entrambe. In effetti, che ne sappiamo? Solo quello che l’esperienza del quotidiano ci insegna: diffida dei potenti, di qualunque colore siano, qualunque divisa indossino.
la guerra è pace
l’ignoranza è forza
la libertà è schiavitù
Toh è arrivato il Grande Fratello con il suo Miniver a dirci che Pacelli era filobritannico e filoamericano…e che cambia rispetto al nazismo?
PIO XII era di fatto contro l’antisemitismo, e lo stesso i preti che esercitavano il loro ministero nelle parrocchie delle nostre città e dei nostri paesi.
I cattolici in quanto tali erano di fatto contro l’antisemitismo.
Quandi di fatto ci sono stati casi di antisemitismo a cui hanno partecipato cattolici laici, consacrati o religiosi attribuiamo le loro convizioni malsane ad una ingerenza atea e statalista nelle loro coscienze che non erano state formate in maniera corretta ai principi del Cristianesimo e, per quello che ci riguarda, di conseguenza del Cattolicesimo.
Mussolini ed Hitler erano riusciti ad invasare la stragrande maggioranza degli italiani. Conosco anziani che non riescono ancora adire che Hitler sbagliava.
Ma a prescindere che PIO XII fosse da una parte o dall’altra… vabbé facciamogli pure il processo storico…
… ma cosa centra col fatto che delle nostre scelte Cattoiliche nell’ambito della Politica, dell’Etica, della Legislazione…?
“PIO XII era di fatto contro l’antisemitismo”
certamente, bastava che gli ebrei non cercassero di sposare non ebrei e cose del genere…
“I cattolici in quanto tali erano di fatto contro l’antisemitismo.”
certamente, salvo quando a messa si riferivano ai “perfidi giudei”…
“Quandi di fatto ci sono stati casi di antisemitismo a cui hanno partecipato cattolici laici, consacrati o religiosi attribuiamo le loro convizioni malsane ad una ingerenza atea e statalista nelle loro coscienze che non erano state formate in maniera corretta ai principi del Cristianesimo e, per quello che ci riguarda, di conseguenza del Cattolicesimo.”
questa e’ fantastica… quindi per te i gesuiti de “la civilta cattolica” erano condizionati da ingerenza atea e statalista nelle loro coscienze, che non erano state formate correttamente ai principi del cattolicesimo?
“Mussolini ed Hitler erano riusciti ad invasare la stragrande maggioranza degli italiani.”
stai sostenendo che “l’uomo della provvidenza” abbia invasato pio XI, costringendolo a firmare il concordato? sempre meglio…
Concordo con archibald.tuttle
Francesco :
“consacrati o religiosi attribuiamo le loro convizioni malsane ad una ingerenza atea e statalista”
Questo post e’ da conservare. … Da manuale. …
Entrano troll nuovi ogni giorno. …
Non contiamo balle. La chiesa sostenne il fascismo e pertanto il nazismo come suo ben più potente alleato contro la minaccia sovietica, da sempre bolscevica ed eretica. Come al giorno d’oggi, non cambiava una cippa: salvare le poltrone, in barba a comandamenti, civiltà e quantaltro.
Questa e’ parente stretta dei diari del duce di qualche mese fa.
La puzza di fogna e’ la stessa.
I nazionalsocialisti potevano solo imparare dai cattolici a discriminare le persone in base all’apparenza, non certo insegnargli nulla.
E i cattolici erano e sono dei razzisti di seria A, Il kkk gli fa una pippa al cattolicesimo.
Il grosso dei fascisti anni ’30, era di fatto dato dai cattolici a cui Pio XI aveva slegato il guinzaglio, che poi dopo il ’43 sono stati fatti rientrare nelle loro gabbie perche’ ormai la nave affondava e il papa doveva salire sul carro del nuovo vincitore.
Non e’ un caso che esista una sottile linea rossa che unisce il terrorismo neo-fascista del dopoguerra con certi ambienti da “strani cristiani” e che si vede a occhio nudo anche oggi nella sostanziale continuita’ di pensiero tra gruppi di destra estrema e il cattolicesimo “d’azione” piu’ o meno giovane.
Mantovano, e’ l’esempio piu’ clamoroso e indiscutibile di tale continuita’ di pensiero.
http://www.ecn.org/uenne/archivio/archivio2001/un14/art1574.html
sono d’accordo con il commento che mi precede. non siamo degli sprovveduti che abboccano al lecchinaggio di “Repubblica”
Concordo con Jamp, “parole sante”!!!!!!
*francesco
Ma a prescindere che PIO XII fosse da una parte o dall’altra… vabbé facciamogli pure il processo storico…
… ma cosa centra col fatto che delle nostre scelte Cattoiliche nell’ambito della Politica, dell’Etica, della Legislazione…?
c’entra nella misura in cui una sia pur superficiale lettura della storia ci suggerisce di non dare OGGI credito al clero ed alle sue balle
Pio XII e il Nazismo: fu vero silenzio? – di Tuttaunaltrastoria
“Alla luce dei dibattiti e delle prove presentate in seguito a “Hitler’s Pope”, adesso direi che Pio XII aveva un campo d’azione talmente limitato che è impossibile giudicare le ragioni del suo silenzio durante la guerra, mentre Roma era sotto il tallone di Mussolini e più tardi occupata dai tedeschi.”
Queste parole, di grande impatto mediatico, sono state pronunciate da John Cornwell, autore del best-seller “Il Papa di Hitler”, libro che fece scalpore nel ’99-2000 per le gravi accuse rivolte a Papa Pacelli (Pio XII) riguardo i suoi presunti silenzi sugli efferati crimini del Nazismo, uno su tutti l’ Olocausto.
Un’ insolita marcia indietro,rispetto a quanto l’autore dichiarava nel suo fortunato lavoro.
Ricordiamo un’ affermazione come questa:
“ Dato questo scenario, siamo obbligati a concludere che il suo [di Pio XII] silenzio ebbe più a che fare con il suo usuale timore e diffidenza nei confronti degli ebrei piuttosto che rappresentare una strategia diplomatica o un impegno all’imparzialità”(pag. 427 de “Il Papa di Hitler).
Cosa ha fatto cambiare idea allo statunitense, la cui recente “ritrattazione” è stata pubblicata solo dall’ “Economist” e dall’ “Avvenire”(al contrario della sensazionale eco che causarono le dichiarazioni di qualche anno fa)?
Forse ha scoperto l’esistenza di oggettive fonti storiche come le seguenti(anche se secondo Matteo Luigi Napolitano, analista degli Archivi vaticani, i documenti esistevano anche prima del suo libro).
La Chiesa Cattolica salvò quasi 860.000 ebrei che dovevano morire per mano nazista (fonte: il diplomatico israeliano Pinchas Emilio Lapide)
Attraverso l’opera San Raffaele aiutò ad espatriare più di 1.500 ebrei tedeschi, polacchi, austriaci e jugoslavi.
Dopo l’ otto Settembre 1943 gli ebrei non si potevano più far emigrare dall’ Italia; bisognava nasconderli per impedire che fossero deportati nei campi di concentramento. Ben 155 tra case religiose e collegi nella sola capitale diedero segretamente ospitalità a 4.447 ebrei.
La sezione tedesca dell’ Ufficio informazioni del Vaticano aveva creato nel 1940 un gruppo speciale per le informazioni e le ricerche. Il numero delle domande ebraiche esaminate fu di 102.026; i contatti furono stabili con successo in 36.877 casi.
Il Vaticano procurò cibo, indumenti e medicinali a parecchie migliaia di rifugiati, prigionieri, bisognosi, fra cui almeno 6000 ebrei nella sola Roma.
(fonte:”Papi e guerra”- Andrea Granelli, Andrea Tornelli)
In poche parole per Papa Pacelli, i fatti contavano più delle parole.
Ma anche le parole non mancarono.
L’11 maggio 1940 infatti sull’ Osservatore Romano vennero pubblicati i tre telegrammi con cui Papa Pio XII condannava l’invasione tedesca di paesi neutrali come Olanda, Belgio e Lussemburgo.
“Nel momento in cui per la seconda volta[…] il popolo belga vede il suo territorio esposto alle crudeltà della guerra, profondamente commossi Noi inviamo a Vostra Maestà e a tutta questa nazione così amata l’assicurazione del nostro paterno affetto, e pregando Dio onnipotente che questa dura prova si concluda con il ristabilimento della piena libertà e indipendenza del Belgio”.
Parole che costarono ai venditori del giornale e a chi ne fosse trovato in possesso le bastonate dei fascisti.
Pochi sanno inoltre del dialogo avvenuto tra il Papa e Dino Alfieri, ambasciatore italiano presso la Santa Sede, in cui il Pontefice, adiratosi, esplose affermando che “Dovremmo dire parole di fuoco contro simili cose,e solo ci trattiene dal farlo il sapere che renderemmo la condizione di quegli infelici, se parlassimo, ancora più dura!”
Evitare condanne plateali non voleva dire rinunciare alla libertà di giudizio della Santa Sede, ma significava essere prudenti e ponderare gli interventi pubblici per non causare mali maggiori.
Troppi sarebbero gli esempi da riportare di aiuti verso gli ebrei, e di attacchi e minacce sia dei nazisti che dei fascisti verso la Santa Sede. Come lo stesso Cornwell ha riconosciuto nella recente intervista all’ Economist “Roma era sotto il tallone di Mussolini e più tardi occupata dai tedeschi.”
Insomma, sembrava che l’ operato del Pontefice avesse scontentato proprio tutti.
Tranne il rabbino capo di Roma, Israel Zolli, che nel 1945 si fa battezzare e diventa cattolico, entrando così nella Chiesa di quel Papa che, secondo il primo Cornwell e buona parte di una certa deviata storiografia, avrebbe taciuto sugli orrori del Nazismo
Un consiglio ai naviganti: evitate di dare credito e supporto a gentaglia che si diverte a infettare un blog serio come questo con post a metà strada tra l’immondezzaio e gli slogan totalitari (mi riferisco a francesco e inhocsignovinces tanto per citarne alcuni). Qui dibattono persone serie, lasciamo che questi insulsi pagliacci si rivoltino pure nella fanghiglia delle loro ciance e della loro troppo colpevole ignoranza…se hanno così tanto tempo da perdere.
ma per tutti gli altri…e sono tantissimi…che intervengono al dibattito ribadisco il suggerimento
non date loro da mangiare
perché già le loro fauci puzzano…e lo sappiamo tutti di cosa!
Non son sicuro di aver ben capito mauro cassano. Gli indesiderati si possono ignorare, l’articolo d’apertura invece è stato messo apposta per i commenti.
Se volessi essere così maleducato nei riguardi degli indesiderati ipotizzando l’incivile idea di mandarli a quel paese, ma è appunto una mera ipotesi accademica, utilizzerei l’espressione del dialetto ferrarese: “ma va in ghett!”. Tradotto: “ma vai nel ghetto”. Lo stato pontificio, come altri stati, confinò gli ebrei e in parte anche i marrani appunto nei ghetti, anche in piccole città come Ferrara, in epoca in cui Stalin e anche Marx erano ancora nel regno degli angioletti. Provando a (ragionare?) come gli indesiderati, che mi perdoneranno il goffo tentativo, direi che l’istituto del ghetto è la riprova dell’amore vaticano verso gli ebrei: istituirono oasi protette per preservarne la specie proteggendoli dal circostante ambiente ostile. I cattolici sono avanti di secoli rispetto agli ambientalisti.
Due cose velocissime che di Domenica mattina ci sono impegni più seri:
Per Mauro Cassano: il blog è serio ma io non sono gentaglia che viene ad infettare. Se non vuoi darmi credito fai quello che vuoi, non me ne può fregar di meno.
Per archimbald.tuttle: la liturgia latina non ha mai parlati di perfidi giudei, ma di “perfidi iudei”, con relative declinazioni (“pro perfidis iudeis” ad esempio), che tradotto in italiano non significa Ebrei cattivi, ma significa “popolo ebreo che non ha avuto fiducia”… nulla di offensivo… soprattutto secondo il vosro punto di vista mi pare.
Comunque, proprio per evitare fraintendimenti con l’attuale significato convenzionale della parola il Santo Padre Giovanni XXIII ha voluto togliere l’espressione dalla liturgia post-conciliare, anche perché in effetti, non cambia il significato e la dichiarazione del nostro Credo.
Ecco la riprova che
L’ignoranza è forza
Ignoranza che si estrinseca nella non conoscenza delle basi del mestiere per francesco il quale dovrebbe ripassare il latino visto che scrive iudeis e non iudaeis…ma vabbè si tratta solo di quisquilie
Quanto ad altri comici ambientalisti (ma io direi zoofili) che si sono sentiti chiamati in causa vorrei rammentare che anche i nativi americani sono collocati in riserve…chissà forse per preservarli dall’estinzione. E a differenza degli ebrei sono solo qualche centinaio, dopo che 18 milioni sono stati sterminati dai buoni americani e britannici (che nel Novecento stimarono molto Stalin) come documentato nello splendido testo di D. Stannard Olocausto Americano.
Allora a questi signori originari di ferrara e dintorni auguro “ma va in riserva”
agli altri naviganti
questa è gente che provoca nella maniera più insulsa e banale possibile e che si fa del male con le proprie mani cadendo in errori od orrori grossolani. Lasciamoli perdere. A scanso di equivoci: se ho risposto alle provocazione è stato solo per mostrare, se mai ce ne fosse bisogno, la misura della loro crassa ignoranza.
Dibattito interessante, ma che rischia una deriva tecnicistica, connotata da coerenti saperi specifici.
In realtà il “neopaganesimo” nazionalsocialista confliggeva chiaramente con i valori della cristianità.
Del resto, l’ambigua alleanza fra la Germania di allora e l’Italia fascista, poggiava soprattutto sul comune denominatore anticomunista, sulla (presunta) reciproca convenienza in termini di affermazione geopolitica e sull’avversione verso le cosiddette democrazie occidentali, vissute soprattutto come indesiderato “ostacolo” progettuale.
In Italia, l’intesa fra fascismo di regime e Chiesa segnò il mutare di un iniziale atteggiamento
anticlericale (ed antimonarchico) dei Fasci di Combattimento e della sinistra interna al PNF.
Si comprese, assai pragmaticamente, che il consolidamento del potere politico in Italia doveva necessariamente transitare attraverso l’abiura formale dell’anticlericalismo.
La sinistra interna di Rossoni fu emarginata e le iniziali, spavalde dichiarazioni (“con le budella dell’ultimo papa impiccheremo l’ultimo re”) furono sacrificate in nome del consenso.
Il nazionalsocialismo si muoveva in un ambiente molto diverso: il potere della Chiesa in Germania era poco più che simbolico e, del resto, ben poco avrebbe potuto fare.
Col nuovo papa Pio XII si chiuse definitivamente la critica a tutti i totalitarismi, che caratterizzò invece in precedente Pontificato.
Pio XII era un abile politico, oltre che il Capo spirituale dell’umanità cristiana.
Per rispondere a Francesco, devo segnalare una inesattezza storica di notevole rilievo.
Poi XII era probabilmente un antisemita: lo dimostra la faccenda delle conversioni forzate di migliaia di bambini ebrei, che in molti casi non furono restituiti alle famiglie di origine, a guerra conclusa.
Il mio non é un parere, bensì una evidenziatura di un fatto storico documentabile, vergato dallo stesso Pontefice.
@ mauro cassano
Mi dispiace che tu abbia completamente frainteso il mio post. Probabilmente è anche colpa mia che cerco di sintetizzare il più possibile perchè a me per primo danno noia le lunghe tiritere. Quindi per chiarirmi sarò prolisso, ora.
La parte che ti coinvolgeva era questa: “Non son sicuro di aver ben capito mauro cassano. Gli indesiderati si possono ignorare, l’articolo d’apertura invece è stato messo apposta per i commenti.” Indesiderati=troll. Ho usato la parola italiana sia perchè esprime meglio la mia posizione verso quei soggetti, sia perchè devo ammettere che non so di preciso cosa sia un troll, oltre a conoscerlo come personaggio fantastico del nord europa ed una più esauriente descrizione al riguardo è ben gradita.
Io non ti considero un indesiderato, mi pareva evidente ma se così non fu qui lo ribadisco. Neppure considero me stesso indesiderato, sono un regolare socio UAAR. Questo non fa di me automaticamente una brava persona, ma mi da il diritto di scrivere qui col mio nome e cognome, come fai anche tu, altrimenti non avrei continuato la discussione. Tutto il paragrafo “indesiderati” sta a dire che non mi ero sentito chiamato in causa da te. Da te volevo invece sapere, e qui vengo al punto dell’incomprensione, se il tuo invito a lasciar perdere si riferiva “solamente” agli indesiderati o anche proprio all’articolo “E il Führer disse: Pio XII è un nemico”, cioè se tu ritieni/ritenevi una provocazione l’articolo stesso.
Tutto il rimanente del mio post riguarda gli indesiderati e a loro si aggancia integrando il mio primo post in questa argomentazione. Poichè l’innominabile sostiene che l’antisemitismo non è proprio dei cattolici ma fu in essi inculcato dai comunisti, io faccio presente la creazione dei ghetti nei territori vaticani ben prima della comparsa del comunismo. Non è che io trovi comica la cattiveria degli uomini, rossi bianco-gialli e neri, tutti alla pari per me, per essere magari criticato ma non ancora frainteso. E’ che ho giudicato l’ironia, non la comicità, la strada più liscia per parlare della vicenda. Che l’ironia non sia stata colta mi sta bene, io sono elettricista e non scrittore. Che invece l’ironia non mi venga consentita non mi sta bene. Non tanto nel rivendicare un inutimente roboante diritto a scrivere quello che voglio, che quì nessuno mi toglie, ma per rimarcarne la forza, la capacità di sorpassare, senza cancellarli, i drammi personali e sociali della vita. Io sono del 1948, i discorsi di guerra, dei deportati, nelle nostre nostre famiglie furono quotidiani praticamente fino agli anni ’60. Ci accompagnavano come le macerie delle case bombardate ma senza incupirci, ci istillavano l’intimo convincimento, che tuttora in me persiste, quasi dell’alientà delle aberrazioni ideologiche. Ma nel dopoguerra si raccontavano
tante barzellette, e proprio su tutto e tutti, non c’erano tabù di sorta e guai ad offendersi, perchè c’era una laicità sostanziale, percepita e voluta dalla gente comune. Quindi io attribuisco molta serietà al riso.
Spero che tu mi abbia capito anche se non pretendo la tua concordia. Ma te lo chiedo veramente per favore: spiegami quel “zoofili”, non l’ho assolutamente capito e sono curioso come una scimmia. Ciao, Paolo Marani.
@ paolo marani
Finalmente un po’ di chiarezza!
non mi sogno certo di dire che l’articolo sia una provocazione, anche perchè anch’io l’ho postato (ebbene sì) sinteticamente e spero chiaramente più su, facevo riferimento solo ai troll. quando parlavo di zoofilia (inteso come interesse per gli animali e per ciò che li riguarda non solo da un punto di vista animalista, ma pure estetico o collezionistico; nessuna allusione alla zooerastia) alludevo agli esseri umani collocati in riserva e trattati alla stregua di animali (come accade tutt’ora negli USA) magari da ammirare come specie rare…mi veniva in mente il romanzo di Huxley “Il mondo nuovo”.
sul fatto che lei sia elettricista e non scrittore non credo che la cosa possa interessarmi più di tanto…non giudico le persone dal mestiere che svolgono.
In ogni caso ammetto di aver frainteso e porgo le mie scuse per ciò che ne è derivato.
Vale!
Piccolo ripasso da wikipedia:
“abolizione definitiva nel 1870”
Già, chissà cosa era successo nel 1870 per convincerli a chiudere il ghetto. Forse lo spirito santo gli è sceso addoso sotto forma di annessione al regno di Italia…
Proprio quando è in corso la beatificazione …. puff!!! il coniglio giusto esce molto opportunamente dal cilindro.
x mauro cassano:il Grande Fratello rappresentava Stalin e in Oceania c’era l’ateismo di stato
@ grillo parlante
Che restaurò il Patriarcato di Mosca. Andiamo un po’ più di originalità! Ma possibile che si sentano o leggano sempre le stesse storie…
@ grillo parlante
Chi pensi fosse il corvo Mosè di cui si parla nella Fattoria degli animali, l’altra grande metafora sulla Russia di Napoleon-Stalin? ma almeno fai uno sforzo e leggile le cose, non parlare per sentito dire…
>
In Oceania c’era Attlee, anzi per dirla tutta il “MARXISTA” Attlee, c’è anche una discussione reperibile con Google http://italy.indymedia.org/smf/index.php?topic=16616.msg101253 molto accesa in cui è coinvolto un tuo ononimo (‘azzo, non è che siete la stessa persona?). A Orwell è probabilmente mancato il coraggio di Huxley nel denunciare le “riserve” per comunisti allestite sotto il suddetto (ci vedrei un bel titolo: dopo i silenzi di Pio XII, i silenzi del Premier), e si è inventato uno Stalin qualunque che fa sempre brodo, d’altronde i servizi segreti lo pagavano proprio per quello. Strano che nessun critico, si sia mai accorto che a) L’Unione Sovietica apparteneva al blocco eurasiatico b) il socing non è propriamente una dottrina marxista-leninista c) Attlee portava i baffi…
Ma torniamo al nostro beato dell’ultima ora.
L’articolo del Corriere che ipotizzava il sequestro di bambini ebrei è reperibile sul vostro sito.
La replica di Napolitano la si può trovare in rete:
http://www.vaticanfiles.net/napolitano1.htm
Indicativa la frase:
“Eventualmente dovrebbe dirsi che la Chiesa deve fare le sue inchieste e constatazioni per discernere caso da caso, essendo evidente che i bambini che fossero stati eventualmente battezzati non potrebbero essere affidati ad istituzioni che non possono garantire l’educazione cristiana di essi.”
Ora nell’articolo di Ansaldo si legge, tra le altre cose:
Protezione che il Terzo Reich imputa a Pacelli pure nei confronti degli ebrei. «Il Vaticano – si legge in un altro appunto dattiloscritto – appoggia in tutti i modi emigranti ebrei battezzati nel loro tentativo di andare all´estero. Il Vaticano sostiene queste persone anche finanziariamente».
http://www.korazym.org/news1.asp?Id=22245
Spero tanto per loro che non siano finiti nel paese sbagliato, che so io diciamo l’Argentina. Per il resto dell’articolo che la chiesa non fosse naturalmente spalmata sulle posizioni del nazismo è osservazione alquanto banale, ognuno cura il suo orto e ci mancherebbe. E credo nessuno si sia mai fatta l’idea di un Pacelli “timoroso e indeciso” a parte i romanzieri. Non parliamo poi della grande influenza della propaganda rumena sull’opinione pubblica internazionale.