“La Chiesa cattolica reclama solo la sua parte legittima nel processo politico”

Il Cardinale Cormac Murphy-O’Connor di Westminster ha dato voce alla sua preoccupazione circa il tipo di cultura prodotta dalla società britannica attraverso la messa al bando della religione.

In occasione della XXX Thomas Corbishley Memorial Lecture alla Westminster Cathedral Hall, l’Arcivescovo ha affermato che serve un dibattito ragionato sulla questione di modo che la società possa creare un luogo di incontro per tutti.

Uno spazio pubblico autenticamente pluralistico richiede la presenza della religione, ha affermato il Cardinale nel suo intervento intitolato “Il Regno di Dio e questo mondo: la Chiesa nella vita pubblica”.

[…] “Se la Gran Bretagna moderna affronta una sfida oggi, è quella di recuperare il linguaggio e lo spirito dell’era della democrazia, di forgiare un luogo di incontro per tutti i cittadini – ha affermato –. La sfera pubblica è il forum del ragionamento collettivo e non può essere uno spazio privo di tradizione e di credo particolari”.

“Una società tollerante non è priva di credo costitutivi, dato che la sua tolleranza deriva da un credo realmente costitutivo – ha continuato –. Nella nostra società c’è una fame etica e sarebbe tragico se le convinzioni religiose non avessero voce nel venire incontro a questa fame”.

L’Arcivescovo di Westminster ha sottolineato che la Chiesa cattolica “reclama solo la sua parte legittima nel processo politico al fine di assistere il vero ragionamento fondamentale per il raggiungimento della giustizia”.

“Il compito della Chiesa”, ha affermato, “non è quello di proporre soluzioni tecniche a questioni di governo o di attività economica, ma di aiutare a formare una cultura sociale basata su giustizia, solidarietà e verità, per il bene comune”.

Il testo integrale dell’articolo è stato pubblicato sul sito di Zenit

9 commenti

Magar

“Messa al bando”? Il Cardinale confonde la libertà di ricerca scientifica garantita dal governo Blair con i roghi delle chiese, forse… Nel Regno Unito, comunque, nessuna Chiesa, neppure quella di stato, la Chiesa anglicana, si sognerebbe di scrivere note “vincolanti” per i politici di quella confessione, altro che “soluzioni tecniche a questioni di governo”. In Italia, invece, la CCAR “reclama la sua parte legittima nel processo politico”, e pure la parte degli altri! È buffo vedere come i Cattolici facciano la parte degli agnellini nei Paesi dove la laicità è più radicata, per poi mostrare le zanne in quelli dove i laici sono piuttosto un insieme di voci isolate.

Marco G.

Se gli inglesi “ignorano” la religione non è sicuramente perchè è messa al bando e neppure perchè è esclusa dalla società e dal processo politico dal momento che, come tutti sanno, il sovrano del paese è anche capo della Chiesa di Inghilterra. Qual’è esattamente la “parte legittima del processo politico” che il cardinale reclama? Una coabitazione tra B16 e Lizzy Windsor? Il cardinale dovrebbe sapere benissimo che la rilevanza sociale della religione non ha nessun rapporto diretto con la sua influenza politica, visto che ha sotto gli occhi un esempio palese di questo tutti i giorni. Se la Chiesa non riesce ad essere “rilevante” in una società che sceglie liberamente cosa è rilevante e cosa non lo è, questo è un problema della Chiesa, non della società.

Lamb of God

Ancora mille grazie al cattolico Tony Blair.
Quello che questo articolo non dice è la gravissima crisi che ha colpito la cristianità in Inghilterra, che sia questa cattolica, anglicana o protestante, oramai questa religione è ai margini e riguarda (giustamente) solo l’aspetto privato del cittadino.
Solo nel 2006 hanno chiuso 900 chiese e queste son state convertite in beauty farm, birrerie, ristoranti e case di lusso, pensate che col calo delle vocazioni galoppante c’è una nuova figura professionale atta a recuperare architettonicamente queste costruzioni.
Per questo in casa nostra lo scontro è così duro …

Johnny Golgotha

Quale legittimità ha la chiesa cattolica, come qualunque altra confessione, nel “processo politico”?

Franco Siccardi

L’errore di recuperare architettonicamente le chiese e’ gia’ stato fatto in Unione Sovietica.
Vanno rase al suolo, in modo che in uno dei periodici ritorni di fiamma delle superstizioni dell’età della pietra non se le ritrovino belle e pronte, ma debbano sputare i loro lerci soldi per ricostruirle.

Daniela

queste persone ancora non hanno capito che la religione senza essere imposta da uno stato non ha nessun potere salvifico, ne aiuta ad essere più solidale ma ti rimbecillisce solamente.

Steve

Insomma questi cardinali sedicenti cristiani dicono il contrario di quel Cristo di cui si dicono seguaci: il loro regno è di questo mondo

Johnny Golgotha

“L’errore di recuperare architettonicamente le chiese e’ gia’ stato fatto in Unione Sovietica.
Vanno rase al suolo, in modo che in uno dei periodici ritorni di fiamma delle superstizioni dell’età della pietra non se le ritrovino belle e pronte, ma debbano sputare i loro lerci soldi per ricostruirle.”

Secondo me è inutile raderle al suolo, in caso di un ipotetico “ritorno di fiamma” i credenti le ricostruirebbero lo stesso, anzi potrebbero reclamare edifici ad uso civile e riconvertirli in chiese

DavideM

Domanda stupida: le chiese italiane sono completamente di proprietà delle diocesi? non ci sono finiti anche soldi dello stato o dei comuni?
Per capirci: mi chiedo se esiste un modo (legale) per costringerli a cedere l’uso delle chiese ai matrimoni civili … sarebbe “interessante”.

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