Alla luce della scomunica dei vescovi contro i parlamentari cattolici che se la intendano con il nemico relativista in tema di coppie di fatto, vien da chiedersi: a che scopo si è perso tutto questo tempo nell’elaborare una faticosa mediazione, se poi comunque la gerarchia cattolica avrebbe fatto saltare il banco? […]
Il piglio da corte marziale dell’assemblea dei vescovi chiarisce l’importanza che il Vaticano annette all’Italia nel titanico tentativo ratzingeriano di riportare indietro le lancette della storia e far invertire la rotta all’Europa laica.
Questa è la linea del Piave irrinunciabile, l’ultimo grande paese del vecchio continente che rifiuti ancora, grazie all’intercessione di santa madre chiesa, di trarre alcune tra le più importanti conseguenze legislative della rivoluzione dei costumi del secondo Novecento.
Bloccare lo sviluppo civile dell’Italia lascia uno spiraglio alle speranze di rivoluzione a rovescio, mentre perdere la partita a Roma equivarrebbe a sancire che ormai il Vaticano è soltanto un atollo imprigionato da tutti i lati dal mare dell’Europa secolarizzata. Per questo i vescovi, riprendendo fedelmente le indicazioni della congregazione per la dottrina della fede elaborate da Ratzinger, alzano la voce e la posta.
In altri paesi europei un gesto del genere apparirebbe patetico e disperato. Da noi invece, il torpore e la diffusa ambiguità delle coscienze laiche lo fanno apparire come una mossa politica quasi normale. Tanto chi vuoi che si alzi a dire che la chiesa infrange gli accordi concordatari e che per dare un minimo segno di autonomia lo stato ha il dovere morale di garantire pari dignità e pari diritti ai cittadini omosessuali? Solo qualche frangia minoritaria. […]
Il testo integrale dell’articolo di Gianni Rossi Barilli è stato pubblicato sul sito de Il Manifesto
A GAETA A GAETA VADANO A GAETA ,DOVE FUGGI INCAZZATO PIO …PIO… 9
ITALIA LIBERA E PROGRESSISTA
Se non mandiamo a casa il 95% dei nostri parlamentari (che si meriterebbero in ogni caso di andare a zappare e basta) non si sfanga.
Io penso che non dobbiamo prendercela solo con i parlamentari. Ci sono molto più parlamentari di quelli che vogliono fraci credere che sono contro le ingerenze del vaticano ma a cui non viene data voce in capitolo o a cui viene affibbiato il dictat del partito di votare così o colà.
Io penserei prima a mandare a casa il 90% dei rappresentanti della chiesa cattolica.