Bagnasco: nuova bufera sui Dico

Un intervento sui Dico, tra polemiche e correzioni, che fa discutere. Monsignor Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza episcopale italiana, lo pronuncia venerdì sera in un incontro con gli animatori diocesani della cultura e della comunicazione. «Quando si perde la concezione corretta autotrascendente della persona umana, non vi è più un criterio per valutare il bene e il male – spiega Bagnasco – Quando il criterio dominante è l’opinione pubblica o le maggioranze vestite di democrazia – che possono diventare antidemocratiche o violente – allora è difficile dire dei “no”».

INCESTO E PEDOFILIA – «Perché quindi dire no a varie forme di convivenza stabile giuridicamente, di diritto pubblico, riconosciute e quindi creare figure alternative alla famiglia?», si domanda il prelato riferendosi ai Dico. «Perché dire di no all’incesto, come in Inghilterra dove un fratello e sorella hanno figli, vivono insieme e si vogliono bene?. Perché dire di no al partito dei pedofili in Olanda se ci sono due libertà che si incontrano? Bisogna avere in mente queste aberrazioni secondo il senso comune e che sono già presenti almeno come germogli iniziali». […]

Frasi che scatenano un’ondata di reazioni nel mondo politico per via di quella presunta equiparazione tra Dico e pedofilia, e inducono l’ufficio stampa dell’Arcidiocesi di Genova a dettare in serata una nota. Nella quale si dice che l’intervento di Bagnasco, all’incontro degli operatori della Comunicazione Sociale della Diocesi, sulla Nota della Cei «è stato male riportato. Non così nell’articolo odierno di Avvenire a pagina 11 che è fedele alla lettera e allo spirito dell’intervento». E quindi la rettifica: «Titoli e sintesi sommarie risultano parziali e fuorvianti».

AVVENIRE: EQUIVOCO – Un «infausto equivoco», una «tempesta in un bicchiere d’acqua, specialità del circo politico-mediatico italiano», così un editoriale che comparirà domenica su Avvenire definisce le reazioni alle frasi di Bagnasco. Nell’editoriale, firmato Av. (ovvero dalla direzione del quotidiano), si osserva come tutto sia stato generato da una frase «Dico, il nostro no è come a pedofilia e incesto», che l’arcivescovo di Genova non aveva mai pronunciato in questi termini. «Nessuna equiparazione, nelle sue parole, tra i Dico e l’incesto o la pedofilia», puntualizza il giornale di proprietà dei vescovi italiani.

Il testo integrale dell’articolo è stato pubblicato sul sito de Il Corriere della Sera

7 commenti

Liberal

Il Bagnasco, se aborrisce tanto giustamente l’incesto, cominci a condannare quell’orribile libro della Genesi in cui si racconta di Lot nipote di Abramo che si accoppia con le figlie , ovviamente con la benedizione di Jahvè: ecco dove si annida la più spregevole e orrenda abiezione umana, caro Bagnasco! E vergognati anche un po’ se puoi, ma siccome la tua faccia non è diversa da un culo, allora farai finta di nulla! In quanto alla pedofilia si guardi un pò in casa e troverà centinaia di esempi di preti pedofili in tutto il mondo; in America poi intere diocesi sono al fallimento a causa del risarcimento alle vittime.

Steve

E confermo che Bagnsco ha equiparato DICO e pedofilia. Difatti dire no ai DICO come alla pedofilia msignifica mettere sullo stesso piano i conveneti con i preti pedofili

Gio

Bagnasco è la dimostrazione vivente di come l’ignoranza porti all’intolleranza.

Il Filosofo Bottiglione

adessano cercano di fare marcia indietro, ma bagnasco l’ha detta grossa.

in realtà bagnasco è stato precisissimo e non ha fatto altro che ribadire concetti e segnali che dall’ambiente clericale arrivano in continuazione.

un esempio: se affermo che non ha senso condannare la lussuria poichè la ricerca del piacere individuale, tra adulti consenzienti, non fa male a nessuno mi viene risposto che i cedimenti e il relativismo morale portano a giustificare qualsiasi cosa in nome dell’interesse personale, anche le più brutali efferatezze.

un altro esempio: se sostiengo che l’embrione non è un essere umano e può essere usato per sperimentazione mi viene risposto che l’embrione, come il bambino, è un uomo in potenza.

questo l’ultimo esempio: se sostiengo l’auspicabilità di dico e pacs mi viene risposto che giustificando forme innaturali di unione e l’omosessualità si giustifica ogni perversione fino alla pedofilia.

in queste risposte sono insite tre equazioni perverse:

piacere personale = brutali efferatezze
embrione = bambino
omosessualità = pedofilia

ma attenzione, tali accostamenti non li ho fatti io che difendo la ricerca del piacere individuale, la possibilità di sperimentazione sugli embrioni o la regolarizzazione delle coppie di fatto.
la mia etica (non cristiana) mi impone il ripudio di tutte le sopraffazioni, la difesa dei bambini, tanto più se insidiati dai pedofili.

le tre equazioni perverse di cui sopra sono concepite e partorite nell’ambito clericale. mi auguro principalmente a fini propagandistici.
ma, vista l’insistenza con cui le usano, inizio a temere che vi credano veramente. la cosa mi preoccupa un po’.
infatti chi crede in quelle equazioni è frenato, dal compiere efferatezze, solo dal suo timor di dio.
cosa combinerebbero, costoro, se si accorgessero che dio non esiste?

archibald.tuttle

siamo in mano ad un manipolo di criminali che senza la bibbia non sarebbero in grado di distinguere tra i diritti degli stupratori di bambini e quelli dei bambini stuprati, se ne vantano pure su tutti i mezzi di comunicazione, e la maggioranza della popolazione sostiene che hanno il DOVERE di continuare a farlo.

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