Parole d’ordine del Gay Pride 2007: laicità, pari libertà, no alla violenza

Noi, lesbiche, gay, trans e bisessuali, siamo portatori e portatrici di pari dignità civile e sociale. Di fronte all’opinione pubblica italiana rivendichiamo che il Parlamento e il Governo, così come le forze sociali e politiche, riconoscano e garantiscano uguale dignità e pari diritti, nel rispetto della Dichiarazione universale dei diritti umani, della Costituzione italiana, della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e nel rispetto del principio della laicità dello Stato italiano e della sua autonomia da ogni ingerenza confessionale.

Le associazioni lgbt riunite a Roma il 1 aprile 2007 per discutere i temi politici e le modalità organizzative del Pride Nazionale di Roma del 9 giugno 2007, ritengono che questa manifestazione debba essere l’occasione per riaffermare che:

– la laicità dello Stato è il fondamento del vivere civile, la garanzia dei diritti di tutte e tutti, è un bene primario da difendere da ogni forma di ingerenza confessionale.

– la pari dignità e i pari diritti per le persone lgbt rimangono centrali e assumono il valore di paradigma del conflitto tra chi vuole uno stato laico e chi cerca di riportare l’Italia nel Medioevo. Le nostre vite sono un fatto dirompente perché svelano che non esiste una famiglia “naturale”, ma che le famiglie sono un fatto culturale. Con serenità e determinazione, con le nostre modalità e tutto l’arcobaleno dei nostri colori, riaffermiamo la necessità che il Parlamento approvi una vera legge che offra una pluralità di istituti giuridici aperti a tutte e tutti. Allo stesso modo, i diritti civili e sociali di tutte e tutti noi vanno garantiti attraverso una legge antidiscriminazione che dia piena realizzazione al principio di eguaglianza sancito dall’articolo 3 della nostra Costituzione.

– vogliamo rappresentare una richiesta diffusa di un’Italia migliore, che si opponga a progetti politici e culturali reazionari che alimentano la violenza sulle donne, sulle lesbiche, sui gay, sulle e sui trans e su ogni altro soggetto non garantito. Questa campagna di odio integralista sta contagiando tutto il paese, raggiungendo picchi di violenza anche politica inediti, in particolare da parte di gruppi neo nazisti e neo fascisti a cui le istituzioni non danno una risposta. Chiediamo che il Parlamento finalmente approvi una legge che sanzioni la violenza e l’istigazione all’odio motivata anche dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, perché non è ammissibile che non vi siano strumenti per difendere il proprio diritto alla vita e all’integrità fisica e personale.

– la lotta per le libertà individuali, l’autodeterminazione dei corpi e delle scelte di vita, deve essere assunta da un ampio e plurale arco di movimenti, gruppi, associazioni. In questo senso le associazioni lgbt lavoreranno fin da subito per costruire reti e relazioni affinché il Pride Nazionale del 9 giugno 2007, sia un grande appuntamento per tutte e tutti coloro che hanno a cuore la libertà, la democrazia, l’antifascismo. Perché esiste un’altra Italia!

Coordinamento Pride Nazionale Roma 2007

Fonte: gaynews.it

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39 commenti

Kaworu

spero di non avere esami dopo il pride… prima ok, ma dopo no, così posso andare… spero…

e a milano?

Daniela

sostengo la manifestazione e i suoi obbiettivi, non si può che applaudire questo manifesto per i diritti civili.

oz

Kaworu, riguardo un pride milanese a me non è ancora giunta nessuna notizia… spero che almeno quest’anno si faccia, giugno è un mese decisamente impegnativo per me e scendere a Roma sarà difficile…

Se so qualcosa faccio sapere 😉

Kaworu

ecco bravissimo, anche perchè pure per me giugno è un mese incasinato… e milano sarebbe decisamente più fattibile per me 😀

JSM

Non sono omosessuale e non ho mai partecipato a un gay pride; condivido in pieno la richiesta di pari diritti e pari dignità ma sono piuttosto perplesso per quanto riguarda lo stile che di solito caratterizza queste manifestazioni.

Sono piuttosto “colorite” (come un’allegra festa) ma agli occhi dell’opinione pubblica possono sembrare inni alla depravazione. Mi metto nei panni di una signora di sessant’anni che ha vissuto la sua vita a piedi tra casa, bottega e parrocchia e che, ascoltando certi preti, pensa che omosessualità e pedofilia siano la stessa cosa.

Spero di non essere frainteso ma penso che questo tipo di manifestazione possa anche essere controproducente

kimba

tanto non verremo comunque ripresi dalla tv, tanto vale divertirci :)))) e poi negli altri paesi fanno così, perchè da noi non si può fare? evviva il gay pride… spero tanto ci sia anche a milano (stavolta però voglio i carri dentro il duomo!!! ahahahahhahah)

oz

@JSM
Personalmente partecipo (quando posso) per “spirito di corpo” più che per convinzione.

Secondo me il risultato netto comunque è positivo:
* una volta tanto abbiamo visibilità a livello nazionale: prima della discussione sui Dico l’omosessualità era praticamente appannaggio di leghisti e fascisti, sappiamo tutti in che toni;
* mostriamo che gay e lesbiche *esistono* e non sono le due solite macchiette dello spettacolo;
* lo mostriamo specialmente ai giovani che si scoprono omosessuali in situazioni difficili (pensa ai paesini di provincia) che spesso di sentono “sbagliati” e senza punti di riferimento.

Tra l’altro i pride sono molto meno spinti di come li mostrano i media: ci sono tantissime persone vestite in modo assolutamente normale, molti che passerebbero inosservati in qualunque discoteca anche etero, e una minoranza di costumi sgargianti o espliciti. Chiaro, questo non toglie che la realtà è di fatto quella che *i media mostrano*…

La mia speranza è che entro qualche anno finalmente un sindaco tiri fuori le oo e si decida a sfilare alla testa del corteo, come in molte capitali europee.

Marco

Sono d’accordo con JSM queste manifestazioni sono altamente controproducenti e la chiesa ci sguazza quando i telegiornali o i Santoro di turno mandano in onda certe immagini per di più in fascia protetta. Vedere gay vestiti da religiosi che si baciano in bocca non aiuta e, come si dice a Roma, si passa dalla ragione (richiedere diritti) al torto. Questa è la mia opinione, ovviamente.

ProfumoLavanda

@Marco:vediti il film “Stonewall” risponde a fagiolo a quanto affermi.
Io dico che ragionare va bene,ma non al punto tale da farsi mettere i piedi in testa,tanto questi non ci hanno ascoltato e non lo faranno mai..a questo punto meglio gestirla come è giusto che si faccia e ricordeiamoci che se la rivoluzione francese fosse stata fermata ai “gentili regine e re,oltre ai vostri vezzi dispendiosi potreste pensare pure a noi che mangiamo pane ed unghie?”,forse oggi la Francia sarebbe in mano a qualche dinastia di Re Luigi..

ProfumoLavanda

@kimba forse bisogna farlo non perchè gli altri paesi lo fanno,ma perchè serve come macigno per sfondare la porta dell’intolleranza cattomoralista di questa nazione..se noi avessimo qualcosa per cui non ci si debba lamentare saremmo stupidi se manifestassimo solo per emulare un altro paese!..
Anche a te suggerisco di leggere e vedere “Stonewall:le origini del gay Pride” e da lì se riesci a beccarlo i due documentari Before e After Stonewall..la storia è fatta di fatti e il Gya Pride non è un circo d’insensatezze,ma una manifestazione precisa,con degli scopi precisi ed una storia alle spalle..se poi si deve fare del revisionisno storico per facilitare le strade degli altri,facciamo pure il loro gioco e rintaniamoci nell’ignoranza..

Ateo Impertinente

Concordo pienamente con ProfumoLavanda, in modo sintetico hai spazzato via le storielle che si raccontano sul gay pride, raccontate soprattutto da chi non c’è mai stato!!!

davide

“Perché esiste un’altra Italia!”
Spero non solo nei sogni di vari don chishotte come me…

Leo55

Riporto una definizione del Gay pride che ho trovata sul web, che, secondo me , riassume in modo ottimale il significato della manifestazione e il perchè sia giusto e necessario effettuarla ed amplificare sempre più gli ambiti e i modi.

“l’orgoglio di essere quel che si è, da parte delle persone omosessuali. La resa del termine
inglese pride ha creato in italiano numerosi equivoci attraverso la traduzione più usata, “orgoglio” (che in italiano è anche sinonimo di “superbia”), mentre la traduzione più corretta sarebbe semmai “fierezza”, cioè il concetto opposto alla vergogna, vista come la condizione in cui vive la maggior parte delle persone omosessuali.
L'”orgoglio gay” si basa su tre assunti:
che le persone dovrebbero essere fiere di ciò che sono,
che la diversità sessuale è un dono e non una vergogna,
che l’orientamento sessuale e l’identità di genere sono innati e non possono essere alterati intenzionalmente”

Fausto Sanna

@ Marco
Fai gli stessi commenti sul Pride che solitamente si sentono dalla Santanché… Davvero per te si passa “dalla parte del torto” così facilmente? Per qualche partecipante vestito da prete, ripreso e commentato avidamente da fotografi e giornalisti che mirano solo a un articolo succulento? Un trafiletto che spiega -volutamente- solo gli aspetti più superficiali e improvvisati di un evento nazionale che esprime delle richieste ben più profonde? La cosa divertente è che spesso, per scoprire i suddetti travestimenti, devi vedere il TG o leggere il giornale. Infatti, sfilando al Pride, sei immerso in una fiumana di persone banalmente vestite in jeans e T-shirt…
Il Pride è libertà, se così vogliamo sintetizzare, quindi sarebbe assurdo proibire gli atteggiamenti più vivaci, anche se finiscono per essere gli unici divulgati dalla stampa.
D’altronde, non facciamoci illusioni, se queste piccole provocazioni non ci fossero, il Pride avrebbe meno visibilità – e ne ha già pochissima. Oppure credi che i giornalisti sarebbero finalmente presi dal desiderio di spiegare in modo esaustivo le serie motivazioni che portano all’organizzazione di questo evento?

Daniela

anche non essendo lesbica, lo ripeto sono assolutamente d’accordo con gl obiettivi del manifesto, ed inoltre vorrei dire che se la manifestazione è un pò irriverente non è un male, anzi quando la manifestazione è colorita e divertente è più bella seguirla secondo me, e poi è ovviamente questione di gusti.

Francesco

Il Giorno 19 ottobre scorso la città di Verona ha ospitato un piccolo gay pride che astuti provocatori hanno chiamato “frocessione”. Una piccola pagliacciata.

Matteo

Io ho partecipato al pride di Torino..migliaia e migliaia di persone.. e vi dico una cosa! CI saranno stati 8-9 carri, con dietro migliaia di persone che tranquillamente sfilavano, con serietà. e un sacco di gente che ai lati della strada applaudiva..dentro al corteo un sacco di coppie ETERO, e ho visto anche molti bambini! Penso che la componente “carnevalesca” serva a colpire e a provocare, ma tutta la gente che era a torino il 17/06/2006 sicuramente ha capito il messaggio di tolleranza e rispetto che si voleva dare..
Matteo

JSM

cercate di non fraintendermi: sono assolutamente d’accordo con l’esigenza di manifestare e di non farsi mettere i piedi in testa! Credo però che certe forme di provocazione, come quella di due ragazzi omosessuali che si vestono da religiosi e si baciano, siano prese dai cosiddetti “poveri di spirito” (altrimenti detti iddioti) come forme di depravazione.
Liberi di fare come si crede perchè sono assolutamente convintoche nessuna forma di espressione debba essere in alcun modo limitata ma credo chegli effetti, in questo caso, non siano tutti positivi

ProfumoLavanda,
personalmente non ho mai espresso dubbi sul senso di questa manifestazione. E’ sacrosanta e ce ne dovrebbe essere una al giorno.
Ritengo l’omosessualità una semplice questione di gusti e trovo inconcepibile discriminare in base alle preferenze sessuali.

but woman dog

NON SONO MAI STATO AL GAY PRIDE,
MA QUEST’ANNO PIU’ CHE MAI RITENGO NECESSARIO ESSERE PRESENTE.
DEVONO RENDERSI CONTO IN ITALIA, DI QUANTI SIAMO, E CHE SE PROBABILMENTE NON INTERESSA LORO RICONOSCERCI DEI SACROSANTI DIRITTI, SOLO PERCHE’ NE ABBIAMO PIENO DIRITTO, LO FACCIANO IN QUANTO POTREMMO ESSERE QUEI 100.000 CHE SPOSTANO L’AGO DELLA BILANCIA ALLE PREOSSIME ELEZIONI.
VATICANO M…..A

lik

@ JSM

In Spagna al gaypride di madrid partecipano un milione di persone e si vedono le stesse scene, ma loro hanno il matrimonio gay. Dunque al contrario il problema è che in Italia al gaypride non siamo abbastanza numerosi. Altro che controproduttivo.

JSM

sono ben lieto che la Spagna riconosca i matrimoni omosessuali ma realisticamente non credo che siano stati ottenuti grazie a un gay pride da un milione di persone. Forse il matrimonio è stato ottenuto per una cultura generale più “avanti” di quella italiana che ha portato al governo figure di un certo spessore..

riccardo

Ci saro’ anche io! sono etero e approvo in todo i gay pride chiassosi e festosi pieni di piume, colori, profumi, uomini donne e bambini musica e chi più ne ha più ne metta. E’ giusto manifestare nel modo che più si ritiene opportuno e civile ovviamente. Non vedo perché si dovrebbe fare un gay pride con facce serie come se fossimo alla processione del santo patrono martire. Lasciamo le manifestazioni con facce serie agli altri. Chi se ne frega se la signora abituata a mangiare ostie pensa che siamo una banda di giullari?
La manifestazione di qualche hanno fa contro la guerra a Roma fu un tripudio di colori. Questi sono i segnali che si devono dare. Facciamoci riconoscere per quello che siamo: dei buffoni molto ma molto seri e sopratutto pacifici in tutti i sensi e verso chiunque.

JSM

dei buffoni molto ma molto seri e sopratutto pacifici in tutti i sensi e verso chiunque.

MAI E POI MAI DUBITATO DI QUESTO

Daniela M

io e la mia compagna ci saremo. Finchè non ci sarà piena parità di diritti, sarà giustissimo e doveroso marciare. prima consideravo esagerate queste manifestazioni, un pò delle pagliacciate che potevano equivocare l’immagine dei gay,che sono persone normalissime e tranquille. Ora invece mi sento di dover sfilare per l’orgoglio omosessuale, perchè in questo periodo di merda bisogna rivendicare non solo i diritti per i gay, ma l’orgoglio di essere gay, orgogliosi della propria identità e dignità di persone come tutti gli altri!

Genea

Io non perdo un Gay Pride dal 2000 (che era pure l’anno del giuBBileo e quindi ancor più divertente) pur essendo eterosessuale ho sempre trovato mio dovere manifestare con altri perchè cessassero certe stupide discriminazioni. In tutti questi anni al gay pride io ho visto più persone in jeans e maglietta, famiglie, coppie etero e persone assolutamente normali anche se abbigliate con costumi vistosi che scene da baccanali come le definiscono i media. Le scene “scandalistiche” che mandano in onda o fotografano sono una parte talmente piccola di questa grande manifestazione che mi sembra vergognoso riconoscere un’intera parata in difesa dei diritti civili in un bacio o un culo di fuori. Che poi mi stupisce sentire tutti questi galantuomini fare dichiarazioni aspre e moraliste quando vedono una trans con un costume carnevalesco quando sono i primi ad accorrere al Carnevale di Rio per vedere tutte quelle ragazze decisamente poco vestite. Inoltre trovo che le provocazioni (due ragazzi che si baciano vestiti da religiosi mi sembra veramente nulla al confronto di chi paragona l’omosessualità alla pedofilia) siano utili e diano visibilità, le persone devono essere scioccate per cominciare a riflettere o non ci prenderanno mai sul serio.

JSM

(due ragazzi che si baciano vestiti da religiosi mi sembra veramente nulla al confronto di chi paragona l’omosessualità alla pedofilia)

anche questo è vero

ignazio

@JSM
una signora che oggi ha sessant’anni … ne aveva 21 nel 1968 e magari a Maggio si trovava a Parigi.
Visto come stanno andando le cose c’è da preoccuparsi più dei ventunenni di oggi.

ignazio

… Cosa potranno raccontare i ventenni di oggi tra quarant’anni (se avranno ancora la libertà di esprimersi)? Di aver fatto parte dei papaboys?
Fortunatamente sarà difficile che io possa esserci.
Auguri a tutti i ventenni.

Marco

Premesso che difendo qualsiasi tipo di manifestazione per senso di libertà ma non sono favorevole a manifestazioni volgari perchè ci sono anche i bambini che guardano queste cose per strada o in TV. Premesso che sfilare per l’orgoglio gay mi sembra inutile dato che non bisogna essere orgogliosi di essere gay come non bisogna essere orgogliosi di essere etero, sono solo manifestazioni della sessualità che vanno tenute nella sfera privata. Poi quando si diventa volgari si scade inevitabilmente nel ridicolo come sarei ridicolo io sfilando per l’orgoglio etero e baciando seminudo mia moglie. Magari sarei comico ma solo quello. Si sfila nei gay pride perchè si rivendica diritti che non si hanno? Ma quali sono i diritti che gli omosessuali rivendicano e attualmente non hanno? Non è per criticare ma solo per capire. Di essere riconosciuti come coppia di fatto? Assolutamente d’accordo, è evidente che una coppia non sposata è di fatto. Di visitare il compagno in ospedale? Ovvio che sono d’accordo, ma non si può già fare? Di riversare la pensione? Si ma occorre valutare gli impatti economici, si tratta solo di capire dove prendere i fondi. Di subentrare nell’affitto? Perchè non si può già fare? Di adottare figli? Non sono d’accordo. Posso non essere d’accordo o devo uniformarmi? Libertà di pensiero no?
P.S. sono favorevole ai DICO ma se fossi gay sarei assolutamente contrario dato che sono una presa in giro e non danno diritti aggiuntivi rispetto a quelli che già si hanno o almeno ne danno pochi.

JSM

VEDETE?
Quando vi dico che c’è sempre molta gente che non ci arriva proprio a capirvi intendo questo.

Marco

JSM sono moltissime le cose che non capisco, come ho già detto una volta…beato te che capisci tutto!

oz

@Marco, per punti (suppergiù)

Ma se un bambino vede due uomini o due donne che si baciano che male gliene viene? E in TV vede ben di peggio di qualunque cosa avvenga ad un pride.

Se la sessualità fosse davvero un fatto privato non avremmo tutti questi problemi, ma al momento gli omosessuali subiscono discriminazioni in svariati ambiti, dal lavoro (ad esempio licenziamenti molto opinabili) alla vita sociale (fa’ una prova, bacia un tuo amico per strada) a quella politica (un *ministro* che dà dei culattoni ai cittadini???). Sfilare per “l’orgoglio gay” non significa “noi siamo più belli”, significa “non ci vergogniamo della nostra omosessualità”, in una società che invece mira proprio a farcene vergognare. (L’orgoglio etero poi è ampiamente manifestato dal machismo imperante.)

Assistenza sanitaria: se una persona non è cosciente sono i famigliari a decidere tutto, se vogliono non farti vedere il tuo partner di una vita è in loro potere. Senza contare le disposizioni sui trattamenti medici (almeno finché non avremo un testamento biologico come si deve) e sul rito funebre.

Reversibilità: non capisco perché i soldi ci sono per le coppie sposate e non per quelle di fatto, che pure pagano gli stessi contributi. E poi se le coppie di fatto sono davvero così poche come dicono gli oppositori dei Dico, che problema c’è a trovare fondi per quattro gatti?

Affitto: boh 🙂 credo che non in tutti i casi ci sia il diritto al subentro.

Adozione: è solo uno spauracchio agitato dai soliti noti e non è all’ordine del giorno. Io personalmente sono contrario, allo stato attuale delle cose in Italia. Salvo il caso di figli nati da precedenti rapporti di uno dei partner: non regolamentare questi casi può portare a situazioni drammatiche.

Graziella Bertozzo

Per Francesco:
A quella che tu chiami pagliacciata di ottobre scorso di verona c’ero anch’io.
Frocessione non l’hanno chiamata astuti provocatori (???) ma chi l’ha organizzata. Era una delle iniziative della settimana “Layca”.
Vedi, i motivi principali per cui tanti gay e lesbiche, specie ragazzini/e, soffrono è l’ignoranza, quella cosa che fa parlare senza sapere e senza conoscere, senza rendersi conto di dove si va a parare, e che a volte chi ti sta di fronte forse ne sa un po’ più di te…
Comunque, che cosa fosse la frocessione, visto che visiti il sito dell’UAAR, puoi scoprirlo andando sul sito http://www.facciamobreccia.org che era parte del’organizzazione.
Sappi che non era un piccolo gay pride, ma una protesta contro l’ingerenza vaticana che in quei giorni si esercitava in particolare sulla città di Verona, dove si stava tenendo il congresso della Conferenza Episcopale Italiana. La frocessione si è tenuta in contemporanea con la visita di Ratzinger a Verona. Era “l’altra” Verona, quella – evidentemente – diversa da te.
Graziella

gennaro

Aderire adesso al gay pride è un dovere imperativo per tutti gli omosessuali,trans e tutti coloro che credono che solo attraverso l affermazione della libertà passi la completa laicità di uno stato ..quale l’italia(povera lei)dovrebbe essere!!!!!
MAnifestare non per il diritto di sposarsi ne tanto meno per quello di essere riconosciuti come gay, manifestare è per Essere.!Vivere per battersi contro l’altrui opinioni sarebbe solo un mero fine…battersi contro un potere che si ostina a non vederci o meglio a sopprimerci!Dico Basta, Adesso dico Piu diritti,piu laicita dello stato meno teodem, piu rispetto.

Davide

La chiesa Cattolica ha creato un impero che si regge da 2000 anni sulla reazione alla provocazione. Scontrandsi con i cattolici si ottiene soltanto un compattamento del fronte ed un rafforzamento della loro egeminia arrogante.
Sbeffeggiarli e/o ridicolizzarli con icone e travestimenti comporta solo un inutile scontro dal quale la chiesa ne sece sempre vittoriosa.
I cattolici vanno combattuti con le loro stesse armi, usare i loro principi di uguaglianza e di carita’ per affermare i nostri diritti.
Bisogna fare in modo che le loro armi politiche da nou inteelligentemente impiegate si ritorcano contro di loro, e questo lo si ottiene solo in modo intelligente ed elegante.

Un bacione a tutt*.

Medea84

Quest’anno spero di poter partecipare al gay pride…sono etero ma questo nn vuol dire discriminare coloro che nn lo sono..ho tantissimi amici gay e sono orgogliosa di averli vicini perchè sono di una sensibilità unica…uno di loro mi ringrazia sempre perchè, grazie alla mia complicità, è riuscito a dichiarare la sua omosessualità…all’inizio è stato difficile, tutti lo allontanavano anche perchè qui in Sicilia si ha ancora la mentalità chiusa dell’uomo virile…dopo tutto è andato meglio grazie a noi che gli stavamo vicino e soprattutto al suo coraggio e alla sua determinazione..Giacomo ti voglio troppo bene..Spero di accompagnarti a Roma..per TE…per gli etero mentecatti(con la speranza che si ricredano)…e per tutti i gay, trans, lesbiche e bisex…

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