Tempesta in un bicchiere d’acqua, specialità del circo politico-mediatico italiano. Ieri pomeriggio una serie irrefrenabile di dichiarazioni, da destra e da sinistra, sono piovute su una presunta frase dell’arcivescovo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana: «Dico, il nostro no è come a pedofilia e incesto». Che però lui non ha mai pronunciato. Frase talmente clamorosa nei suoi eccessi che doveva da sola mettere sul chi va là (sarà proprio vera? Prima controlliamo, poi commentiamo) sia gli informatori sia i politici che con impeto sospetto hanno invece abboccato all’infausto equivoco.
Che cosa aveva detto in realtà l’arcivescovo di Genova incontrando venerdì sera nella sua città gli animatori diocesani della cultura e della comunicazione? I lettori del nostro giornale già conoscono le parole esatte pronunciate da Bagnasco (v. Avvenire di ieri, a pag.11), all’interno di un ragionamento volto a segnare i caratteri di una «corretta antropologia». Quando si nega la natura umana – questo in sostanza il suo argomento – «vengono a mancare i criteri oggettivi per distinguere il bene dal male». Se il criterio è semplicisticamente quello «dell’opinione pubblica generale, allora è difficile dire dei no». E faceva l’esempio dei due fratelli inglesi che vivono more uxorio e hanno una serie di figli, o del partito dei pedofili in Olanda. Due situazioni dunque, non altre. E nessuna equiparazione, nelle sue parole, tra i Dico e l’incesto o la pedofilia. Il nuovo presidente della Cei è persona di buoni studi, avvezza al ragionamento, ovviamente esperto delle distinzioni. Perché mai una serie di politici si siano lasciati tentare in dichiarazioni estremistiche oltre che imprudenti, non riusciamo proprio a spiegarcelo. […]
Il testo integrale dell’articolo è stato pubblicato sul sito di Avvenire
Senti un po’, “corretta antropologia”, ma chi cacchio sono questi fratelli inglesi?
Non si stara’ mica riferendo ai fratelli tedeschi di cui si e’ avuta notizia qualche tempo fa?
ah, beh! se è così è tutta un’altra storia…
the same old game: non è lui che ha detto certe parole ma noi che non abbiamo capito un caz.o
IL partito dei pedofili esiste anche in italia se è per questo….
Qualcuno ha il testo “originale” del discorso di Bagnasco?
@Stefano Chiaudano
Questa e’ la pagina 11 di Avvenire del 31 Marzo cui probabilmente fanno riferimento. Copincollo dal sito.
Non c’e’ proprio nulla di manipolato nella notizia di Repubblica di ieri.
Bagnasco: «Parliamo all’intelligenza»
Da Genova Adriano Torti
«La Nota che il consiglio permanente della Cei ha presentato a proposito della famiglia fondata sul matrimonio, è una nota che cerca di parlare all’intelligenza dei credenti attraverso alcuni accenni alla fede ma, soprattutto, all’intelligenza comune, al buon senso, alla ragione attraverso delle motivazioni delle ragioni di tipo antropologico». Lo ha affermato l’arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco intervenendo ad un incontro con gli animatori diocesani della cultura e della comunicazione. «La nota è un esempio impegnativo – ha spiegato il presidente della Cei – con il quale ci siamo cimentati con molta coralità, con molto impegno e, mi pare, con un buon risultato. È un esempio di come oggi la comunicazione debba tenere conto delle ragioni antropologiche, non solo delle ragioni che derivano dalla fede, ma delle ragioni che derivano dal retto uso della ragione». Questo, ha affermato l’arcivescovo Bagnasco «per non cadere nella facilissima accusa che i cattolici vogliano imporre la propria fede, e le proprie convinzioni al popolo in un contesto di chiaro pluralismo». «Certamente – ha spiegato ai presenti – se noi come cattolici usassimo solo ed esclusivamente delle ragioni di fede, giustamente saremmo fuori da questo dinamismo democratico che è il confronto delle ragioni. Confronto retto, onesto, il più possibile pacato e rispettoso, cosa che non sempre accade». Proprio per ovviare a tali obiezioni, ha esortato l’arcivescovo, «dobbiamo sempre più abituarci, ancorati alle ragioni della nostra fede, ed imparare ad usare le ragioni della ragione».
In ballo, ha continuato il presule c’è una «corretta antropologia». Il rischio è la mancanza di «un criterio oggettivo per giudicare il bene il male». Se il criterio è quello «dell’opinione pubblica generale», allora, «è difficile dire dei no». Perché, ha detto ancora l’arcivescovo, «dire di no all’incesto o al partito dei pedofili in Olanda se ci sono due libertà che si incontrano?». Contro queste «aberrazioni già presenti almeno come germogli iniziali», è difficile resistere, «se viene a cadere il criterio antropologico dell’etica che è anzitutto un dato di natura e non di cultura».
Questi “faraoni del Vaticano”, come chiamati da don Franco Barbero, sanno ben parlare e si studiano bene i comunicati. Così da poter accostare coppie di fatto a omosessualità a incesto a pedofilia e poi dire che loro non volevano dire che sono la stessa cosa. Intanto la gente ignorante sente omosessualità=peggiori peccati e squallore esistente.
Che schifo.
Per quale motivo Bagnasco avrebbe dovuto tirare fuori due esempi che, non facendo neppure giurisprudenza, non ci azzeccano niente coi DiCO? Nessuno l’ha strattonato, è caduto da solo. E’ già molto se non è simulazione…
Per fare molto “uomo della strada”, per fare effetto, per sostenere la vecchia trita e ritrita storia che ci vuole una morale assoluta, la sua beninteso, che’ altrimenti si scivola nel relativismo morale, si tolgono tutti i paletti e tutto quanto alla fine e’ permesso. (S)ragionano in modo molto diverso i nostri amici troll?
No, neanche quando tra i troll includiamo esempi “illustri” come Calderoli o, se è per questo, Bruno Vespa. Il livello di “buoni studi”, “fini ragionamenti” e “acute distinzioni” è sempre quello CEI (conosciuto anche come “Lega” o “Porta a Porta”)
cavalcando l’ignoranza delle persone .seminano terrore con parole come pedofilia ed incesto, cose che loro conoscono molto bene ,
accostamenti ignobili come e’ ignobile chi vive come parassita
alle spalle di un povero stato che non ha soldi per i cittadini
ma trova risorse da elargire a questi stregoni pagani
del 3° milennio. ho 365 idoli da adorare solo nel calendario.
risorse sottratte ;alle pensioni, alle scuole ,
alla ricerca , alla lotta ai tumori ,agli asili nido
alla prevenzione ,alla sanita’ . e giu’ tichet su tutto .
poi parlano che i giovani sono emarginati .
che bisogna aiutare la famiglia ecc,,,ecc..
non ho piu’ parole per definirli…
A me suona alla stessa maniera
L’Avvenire non sa più che pesci pigliare per giustificare l’intolleranza dei cattolici nei confronti dei gay….
“…the same old game: non è lui che ha detto certe parole ma noi che non abbiamo capito un caz.o”
Berlusconi docet.
Il senso era quello.
Poi lui o chi per esso può girare la frittata come vuole.
vi giuro ciceracchio e’ un vecchio trombatore
ma se mi dovessi accorgere di diventare cattolico
mi ucciderei . meglio gay molto meglio gay che cattolico