La bufera sollevata dalle ultime dichiarazioni del nuovo presidente della Cei (per il quale il no della Chiesa ai Dico è come quello per la pedofilia e l’incesto) è soltanto un’ulteriore tappa dello scontro sui valori che da tempo si sta consumando nel Paese. […]
Lo provano le analisi più approfondite che si stanno moltiplicando sulla tanto temuta Nota della Cei sulle coppie di fatto, che ha rappresentato il primo biglietto da visita del nuovo presidente dei Vescovi. La lettura a caldo del documento ha fatto dire ad alcuni che così finiva il dialogo tra cattolici e laici, o che in tal modo la gerarchia metteva la museruola ai cattolici impegnati in politica, impedendo loro di operare sulle coppie di fatto qualsiasi mediazione legislativa.
Ma commenti più ripensati – come quelli di Enzo Bianchi e di Barbara Spinelli, comparsi ieri sulla Stampa – riconoscono che il testo di Bagnasco non prevede né costrizioni né sanzioni, e ancor meno anatemi e scomuniche.
Nonostante le apparenze, dunque, qualcosa di nuovo sta succedendo nei piani alti della Chiesa cattolica in Italia, che pur non perde occasione di esporre i punti fermi della sua dottrina e visione della realtà.
La prima novità della Nota dei Vescovi sulla famiglia è il suo orientamento più pastorale che normativo, che emerge dal desiderio della Chiesa – con questo documento – di illuminare la coscienza dei credenti, di offrire a tutti orizzonti di senso fecondi per il bene comune, di riconoscere la dignità di ogni persona, al di là delle scelte di vita compiute. L’idea che la Chiesa italiana (anche sui temi caldi del dibattito pubblico) debba avere un ruolo più pastorale che politico è certamente cara alla base dei vescovi, ed è l’auspicio ricorrente che il card. Bertone (da quando è Segretario di Stato vaticano) rivolge all’azione delle Conferenze episcopali delle varie nazioni. Si è dunque di fronte a un dibattito interno alla gerarchia cattolica, su come meglio interpretare il proprio ruolo anche su questioni oggi centrali per la vita pubblica.
L’esplicito richiamo all’azione convergente dei vescovi in tema di famiglia è un altro elemento di novità della Nota della Cei. Qui emerge lo stile di mons. Bagnasco, che sottolinea come le dichiarazioni del vertice della Cei siano espressione del diffuso sentire dell’episcopato. In tal modo egli vuole fugare l’idea (che serpeggia qua e là anche nella Chiesa) che vi sia un qualche dissenso di sensibilità tra la Presidenza Cei e la base dei Vescovi, o che la linea della Chiesa italiana sia più frutto del suo vertice che della riflessione e del confronto tra tutti i Pastori.
Un ulteriore motivo di novità del documento Cei si individua nel modo in cui la Chiesa affronta il discorso pubblico sulla famiglia. Forse per la prima volta in modo così esplicito, la Chiesa italiana fonda le sue posizioni sulla famiglia tradizionale facendo leva più su motivazioni umane e sociali che su argomenti religiosi. In tal modo, essa viene incontro alla richiesta – avanzata da tempo da alcuni laici – di trattare dei temi pubblici «come se Dio non ci fosse», avanzando ragioni comprensibili anche per i non credenti o per quanti hanno sensibilità religiose diverse. Interpretando un orientamento diffuso in Italia, non soltanto tra i credenti, i vescovi ritengono che la famiglia stabile, fondata sul matrimonio, formata da partner di sesso diverso, sia di grande valore per la crescita delle persone e della società intera. […]
Il testo integrale dell’articolo di Franco Garelli è stato pubblicato sul sito de La Stampa
Bisogna stare molto attenti alle finte aperture delle gerarchie vaticane: quando sentono che i loro argomenti religiosi non fanno più presa perchè troppo apertamente clericali, allora li travestono sotto altre denominazioni: ecco allora spuntare le ” leggi naturali ” ( fa solo ridere che i teologi capiscano le leggi naturali) oppure il ” diritto naturale ” ( altra impostura: la natura non conosce norme giuridiche, che sono uno strumento umano per rendere possibile la convivenza civile ) , etica naturale , che poi sarebbe l’etica cattolica di cui i vescovi sono depositari assoluti ed altri simili imbrogli.
Ma sì, alla fine la Chiesa non scomunica chi disobbedisce a questa nota, non punta alla testa nessuna pistola… Bagnasco o Ratzinger dicono quello che gli pare ma non costringono nessuno a seguirli, mi spiego? infatti io sono incazzata con i nostri politici più che col papa… lui fa il suo mestiere in fondo, e se fossi io al suo posto, con le sue stesse idee e il suo stesso “background” probabilmente farei lo stesso. quindi piuttosto che scagliarmi contro il papa, me la prendo di più con questi imbecilli che ci rappresentano in parlamento, gente senza palle e senza cervello, che non è capace di dire “ah” senza l’imbeccata del Vaticano. ma tutti sti cretini che fanno a gara per commentare le parole del papa sempre e comunque, ieri che Ratzinger ha parlato di tangenti e corruzione com’è che nessuno di loro s’è sentito in dovere di commentare?
Forse per la prima volta in modo così esplicito, la Chiesa italiana fonda le sue posizioni sulla famiglia tradizionale facendo leva più su motivazioni umane e sociali che su argomenti religiosi. In tal modo, essa viene incontro alla richiesta – avanzata da tempo da alcuni laici – di trattare dei temi pubblici «come se Dio non ci fosse», avanzando ragioni comprensibili anche per i non credenti o per quanti hanno sensibilità religiose diverse
Ma alla stampa che hanno bevuto?! Inchiostro?! Esultano x l’apertura della chiesa perchè non ha scagliato anatemi (almeno espliciti)?! Io queste motivazioni UMANE E SOCIALI non le vedo proprio. Parlano di NATURA, piegando il vocabolo alla natura del creazionismo bibblico, che non ha proprio nulla di naturale…
sono d’accordo, il problema è della nostra classe dirigente, e forse dei ‘media’ che dànno troppa enfasi a qualsiasi cosa esca dallo stato vaticano, che, ricordiamocelo, è uno stato straniero. ingerenza di uno stato straniero?? ragazzi, purtroppo abitiamo in un paese che la Chiesa ce l’ha in casa.. in casa sua.. come se abitasse all’ultimo piano (quello + alto ovviamente) del tuo stesso palazzo, e sbraitasse continuamente dalla sua bella finestra finemente decorata d’oro.. è un po’ difficile far finta di niente, no? beati quelli degli altri palazzi! anomalia italiana.. come tante, d’altronde..
in effetti, sentirli parlare di ‘leggi naturali’ fa davvero ridere.. evidentemente nn ci capiamo proprio, neanche alla base. per me, come credo per qualunque scienziato, o semplice conoscitore della biologia, etologia, antropologia, ecc ecc., le leggi naturali sono appunto quelle di ‘natura’, quelle ‘animalesche’, se vogliamo, che gli esseri umani disciplinano secondo la propria storia, le proprie credenze, l’ambiente e i bisogni che storicamente gli si presentano.. nulla di prestabilito, quindi. le leggi di natura sono le stesse per tutti gli animali, ogni specie reagisce alla natura a suo modo, si crea le proprie leggi, e se gli va bene, sopravvive.
che poi, pensandoci bene, anche alcune ‘leggi di natura’ le hanno cambiate dall’antico al nuovo testamento.. non c’era qualcuno che aveva + mogli?
questi fanno il bello e il cattivo tempo con gli stessi testi su cui fondano la loro dottrina, e poi vengono a sputare senteze, scomuniche, anatemi..
mi fermo qui, che l’argomento è lungo e complesso.
Roba da matti.
E stanno anche a scriverci sopra.
Troppe parole.
Niente fatti.
se quegli imbecilli di cui sopra siedono in parlamento e’ perche’ il popolo li ha votati,la maggioranza del popolo ha votato partiti cattolici
A questo giro capire cosa ha votato la maggioranza del popolo mi pare oltremodo complesso, dati i casini tirati su dalla legge elettorale. La maggioranza del popolo, caro grillo, ha votato partiti che racchiudono un sacco di cattolici o pseudo tali. Continuiamo a dimenticarci che le chiacchiere dei prelati fanno girare un sacco di voti, e che nessuno vuole perdere la poltrona, quindi nessun partito, tranne quelli come la Rosa nel Pugno che si professano già contrari alle ingerenze religiose si mette contro la chiesa. E anche la Rosa, se avesse voti a sufficienza da poter stare su quasi da sola, e non come appendice di una sinistra talmente variopinta che è incapace di fare qualunque cosa di sostanziale, non terrebbe i toni che ha adesso.
Benvenuti in Italia, la periferia del Vaticano.