Questo martedì monsignor Giuseppe Betori, Segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), ha ribadito il pieno sostegno dei Vescovi italiani alla famiglia monogamica, ed ha respinto tutte le accuse circa la “Nota a riguardo della famiglia fondata sul matrimonio e di iniziative legislative in materia di unioni di fatto”.
Il contesto in cui sono state rilasciate queste dichiarazioni l’ha offerto la conferenza stampa di presentazione del comunicato finale della sessione invernale del Consiglio Episcopale Permanente, riunitosi nella città capitolina dal 26 al 29 marzo.
Di fronte alle tante domande su come è stata redatta la Nota, quanti Vescovi l’hanno votata, e perché non è stata proposta all’Assemblea generale, monsignor Betori ha spiegato che “documenti come la Nota spettano al Consiglio Episcopale Permanente di cui fanno parte tutti i Presidenti delle Conferenze Episcopali regionali”.
Il presule ha rivelato che una prima bozza della Nota è stata discussa martedì 27 marzo, mentre la versione finale è stata approvata il 28 marzo: “Il risultato del voto dei 31 membri è stato di tutti favorevoli ed un solo astenuto”. […]
Circa le polemiche che si sono scatenate in seguito alle dichiarazioni di monsignor Angelo Bagnasco, Presidente della CEI, in merito al rischio di legislazioni che potrebbero legalizzare pedofilia e incesto, monsignor Betori ha precisato che: “Monsignor Bagnasco é stato compreso male, anche a causa dei titoli scelti da agenzie di stampa. Ma il suo richiamo ai fondamenti dell’etica resta valido, al di là degli esempi fatti, che non intendevano mettere sullo stesso piano cose che sono diverse”.
A questo proposito, ha ricordato il presule: “Lo ha detto anche Benedetto XVI, il rischio e’ quello di seguire aspettative, desideri e brame. Il convergere sui desideri espone al rischio di un passaggio da comportamenti considerati illeciti a comportamenti leciti. Solo se fondiamo su una base forte il riferimento normativo siamo sicuri che questo non accada”. […]
Il testo integrale dell’articolo è stato pubblicato sul sito di Zenit
“Lo ha detto anche Benedetto XVI, il rischio e’ quello di seguire aspettative, desideri e brame.”
tipo la vita eterna?
Abbiamo capito benissimo.
Inutile negare l’evidenza.
Vi voglio raccontare un piccolo aneddoto:
PREMESSA: forse non tutti sanno quanto sia bigotta Verona, ma ancor più bigotta è la provincia; la Lessinia è la zona più bigotta della provincia (ad esempio posso citare le percentuali di voti DC negli anni ’70, che erano, nei comuni di montagna della Lessinia, sempre intorno all’80/90%)
FATTO: domenica scorsa mi trovavo in un affollato bar della Lessinia e, all’ennesima “notizia” data dalla televisione della “Nota” della CEI, sono sbottato in un sonoro: “ma ancora quei rompicoglioni! ne abbiamo le palle piene!”.
E’ stata, la mia, una reazione impulsiva, non considerando più di tanto il contesto in cui ero e per un attimo ho temuto reazioni non tanto simpatiche da parte degli altri avventori.
Sono rimasto invece stupito dalla quasi assoluta mancanza di reazioni, se si eccettua qualche sorrisetto a mezza bocca o addirittura occhiate benevole.
CONSIDERAZIONI: questo fatto mi fa pensare due cose. La prima è che la grancassa mediatica “pompa” più del necessario le varie argomentazioni della CCAR (chiesa cattolica apostolica romana), sfiorando spesso il limite di sopportazione.
La seconda è che “la gente” ha una visione della realtà ben diversa da quella diffusa dai mass media.
CONCLUSIONE: Le nostre Istituzioni (che dovrebbero essere laiche) hanno l’obbligo di rendersi conto di questo, tener veramente presente i desideri e la volontà delle persone ed intervenire di conseguenza, senza alcuna forma di servilismo verso altre istituzioni o Stati Esteri.
Teo-fascismo che avanza. Nel 1938 il duce del fascismo, Mussolini Benito (nome che deriva dal latino benedictus) fece approvare dal parlamento italiano la legge assassina che toglieva i diritti civili agli ebrei e anticipò persecuzioni e genocidio. Ieri un altro Benedetto, il monarca assoluto del Vaticano, ha fatto approvare dal parlamento dei vescovi delegati al governo e al controllo dello stato vassallo italiano, l’ ordine perentorio che inibisce qualunque legge atta a garantire diritti civili ad un’ altra minoranza sociale, quella degli omosessuali. E’ il teo-fascismo che avanza in nome dell’ odio e della discriminazione spacciati come volontà di un dio immaginario. Giulio C.Vallocchia – http://www.nogod.it
Mi divertono sempre, nel loro grottesco funambolismo, i deliri verbali dei rappresentanti della Chiesa. Nel tentativo di ricucire strappi li allargano sempre più…
ma come pensano di aiutare le famiglie? con cosa loro effetivamente
aiutano??? non saranno le preghiere ad dare soldi , a chi ne ha bisogno
per gli affitti, per riscaldarsi .insomma per i veri bisogni .
scuola assistenza anziani asili nido soccorso alle ragazze madri
ed elenco sarebbe lungo . che tirino fuori loro anche le risorse ;
si riempono la bocca di famiglia loro .
ma DI QUALE FAMIGLIA PARLANO ??? cosa ne sanno loro che vivono nei palazzi
principeschi , i denari per i loro bisogni arrivano dallo stato italiano ,
cosa ne sanno loro , della famiglia le perche’ non vogliono i dico perche ‘??
cosa ce’ dietro a questa battaglia ?? di cosa hanno veramente paura??
Da diverso tempo assistiamo a una corsa sfrenata da parte dei vari guru del giornalismo, della politica e del mondo dello spettacolo tendente a equivocare sul vero significato delle parole. Non di rado infatti accade che l’uso e l’abuso di certi termini portino una vasta percentuale dell’opinione pubblica a una confusione totale sulla reale interpretazione degli stessi. La “parola” è per i cristiani, soprattutto quando è accompagnata dalle opere, l’unico mezzo persuasivo per annunciare il messaggio di Dio. Se il cattolico militante assiste passivamente al suo stravolgimento, si rende partecipe dei disegni diabolici dei nemici della fede. Questo pericolo è stato paventato a più riprese dallo stesso Giovanni Paolo II, come aveva ribadito in un convegno dell’UCSI, tenutosi a Roma, dall’allora rappresentante della Sala Stampa del Vaticano Joaquin Navarro Valls. La parola famiglia in particolare in nome di un modernismo di maniera è stata stravolta in modo tale da essere usata in situazioni che rappresentano l’esatto contrario del suo significato originale. Si vuole in ogni caso modificarne il concetto (laico e religioso), estendendolo ad altre forme di convivenza, che minano alla base la naturale evoluzione dell’umanità che può concretizzarsi solo e esclusivamente attraverso la coppia eterosessuale. Un principio etico valido non solo per i credenti, ma anche per i non credenti che con il solo uso della ragione, senza scomodare la fede, vedono nella famiglia scaturita dall’unione fra uomo e donna, il passato, il presente e il futuro del mondo. Di questi tempi si registra una subdola tendenza a stravolgere il significato della parola “laico” contrapponendola al vocabolo “clericale” col brillante risultato che è divenuto ormai parte del linguaggio comune, nonché inserito da diversi dizionari tra i “sinonimi e contrari”. Alcuni decenni fa lo stesso Giulio Andreotti ha tentato di porre riparo allo stravolgimento di questo termine precisando che, non avendo preso i voti, era un “laico” come gli altri. In apparenza questo scombussolamento lessicale potrebbe sembrare di scarsa rilevanza, ma non è così. Quando si accusa la Chiesa di ingerenze nei confronti dello stato laico si cerca di generare scompiglio tra la gente comune, facendo passare il messaggio secondo il quale la gerarchia ecclesiastica, dogmatica e assolutista, vuole prevaricare i cittadini laici (credenti e non credenti) e imporre loro leggi e costumi. Un’equazione pericolosa che a lungo andare potrebbe accentuare la divisione tra Stato e Chiesa e acuire i contrasti tra il Clero e i fedeli. Il Papa ha iniziato con un linguaggio semplice a fare chiarezza con la sua enciclica “Deus Caritas Est”, l’esortazione apostolica “Sacramentum caritatis” e i suoi vari interventi sulla crisi dei valori che pervade il mondo di oggi. La CEI non solo ha ribadito con forza la difesa dei valori della pace e della famiglia, ma ha lanciato chiari segnali al popolo dei credenti invitandolo a non scendere a compromessi sui valori non negoziabili come quello della famiglia. Non si tratta di un’ingerenza delle autorità religiose negli affari dello stato, sulla cui laicità e indipendenza nessun vescovo vuole mettere becco, bensì di un semplice espletamento di un ruolo riconosciuto dallo stesso Cavour che era notoriamente per una “libera Chiesa in un libero Stato”. Una precisazione assai efficace è stata esplicitata da un’ autorevole voce come quella del rettore dell’università cattolica Mons. Rino Fisichella che, in una recente intervista con Lucia Annunziata, ha chiarito che la Chiesa non mette in discussione le istituzioni familiari non religiose, ma quelle che intendono sconvolgere il diritto naturale con la legalizzazione dello coppie dello stesso sesso. Una morale non solo cattolica, ma anche laica dal momento che molti personaggi di spicco e non vicini alla Chiesa difendono con forza i valori della famiglia naturale. In realtà i continui appelli del Papa e dei vescovi in tal senso servono a scuotere le coscienze dei cattolici della domenica, molti dei quali pensano di salvarsi l’anima con la loro presenza nelle celebrazioni eucaristiche e si dimenticano di Dio e dei loro obblighi nei Suoi confronti durante gli altri giorni della settimana. La difesa della famiglia per i cattolici militanti non può essere un optional, ma un valore non negoziabile che va difeso a ogni costo. Il messaggio della Chiesa non dà spazio a equivoci o interpretazioni fuorvianti e serve soprattutto a smascherare quei politici usi a parlare bene e a razzolare male. Non a caso l’ultima e decisiva nota della CEI, riguardante le iniziative legislative sulle coppie di fatto, conclude affidando “queste riflessioni alla coscienza di tutti e in particolare a quanti hanno la responsabilità di fare leggi, affinché si interroghino sulle scelte coerenti da compiere e sulle conseguenze future delle loro decisioni”. Una nota non fine a se stessa che richiama tutti i cattolici alle loro responsabilità nelle scelte elettorali sapendo distinguere i sepolcri imbiancati dai veri e fedeli servitori di Cristo e la Sua Chiesa. Chi ha orecchie da intendere intenda.
ha no ??,dire che il parlamentare deve rispondere a dio .
e non alla costituzione ; nulla ,.non’e nulla: alla grazia del filosofo ,
GARIBALDI CATTANEO PISACANE SENTITO ???
MA ALL’ORA POTEVA RIMANERE LO STATO PONTIFICIO .
TANTO CHE TUTTO CAMBI CHE NULLA SI TOCCHI
CHE SIETE MORTI A FARE ?????? HO CHE ITALIA E ‘ VENUTA FUORI ???
MAMMA MIA MAMMA MIA ZAPATERO SALVACI
HA DIMENTICAVO QUI’ SI DICE VOTATE PER IL PARTITO DI DIO. CHI SARANNO STI FORTUNATI???
COSI FACCIAMO COME IN IRAN IL PARTITO ….. IL TEOCRATICO
A QUANDO ????? GLI ATTACCHI SUICIDI ????
no no ci sto’sembra d’essere tornati al 1948 ,questo nel suo scritto ne e ‘davvero
uno esempio . mamma mia . non so’ ma se avessi 20 anni ,
non vorrei aspirare a vivere in un paese con certe idee.
ernesto che guevara ,questo martire :della vera euguaglianza e
fratellanza tra gli uomini , e’ solo pensando a queste persone che riesco a vivere .
sereno . egalite’, fraternite’ ugualite’. per tutti .anche per le famiglie non sposte .
perdonali signore cercano solo il potere non l’amore.
“sembra d’essere tornati al 1948”
ma facciamo pure il 1870… perfino de gasperi era anni luce avanti a sti leccaculo.
Per Mauro.
San Mauro di Saline, comune della Lessinia che festeggia il Santo Patrono nel giorno del tuo onomastico, ha una felice tradizione circa le elezioni.
Alle amministrative del 1980 si presentarono due liste: DC e PCI.
Il PCI prese solo due voti, manco quei coglioni che facevano parte della lista si votarono.
La DC non esiste più e l’impegno del Cattolico nella pastorale politica attualmente passa da forme meno inquadrate e con una coscieza che trasversalmente all’appartenenza politica.
In qualsiasi caso credo che in Lessinia Pannella & C. voti ne prendono pochi.
Centro è la piccola Parrocchia della Diocesi di Verona: 115 anime. Alla Santa Messa Domenicale principale partecipano circa 60 persone.
Ovvero più o meno il doppio dei partecipanti ad una delle ultime conferenze UAAR in sala Lodi in centro Città a Verona.
CONCLUSIONI: Ma cosa cappero volete?
ASTERIX discorso lumgo ma molto chiaro. Bravo.
Per Ciceracchio.
Una cosa che mi ha sempre dato fastidio dei raggazzini è quando fanno finta di essere ubriachi e non lo sono.
A me da fastidio che tu faccia finta di essere un’ignorante quando ignorante non sei. Comunque fai come vuoi.
X Francesco
Ma che cappero vuoi, tu?
no non sono ignorante estremamente vero io sono il re degli ignoranti
ho frequentato fino alla 5à elementare ergo eta’ anni 14 apprendistato
e via ore 4.30 tutte le mattine .sino a quando anni 16
grave malattia .
al’ora solo sino anni 19 che fare ???
leggere moltissimo .di tutto pensa comincio con roba leggerina
tutta la bibbia poi i vangeli poi marx poi eminguei poi sagan e cosi via
ma non riesco a battere e legr bene problemi occhi
ma il tuo amichettooo …
sempre con le rampogne ed all’ora scatta il mio modo di vivere
sempre improntato allo scherzo io vivo e scherzo .
comunque per tutta la vita mi sono spappolato arroventato il cervello
con gli scherzi, e ti garantisco ne vale le pena
anch perche ‘ io nella mia zona saro ricordato e sono una legenda
vivente naturalmt no col nome di ceceracchio .
vedo che ogni tanto qualcuno sveglio comunque esiste.
auguri
mi diverte ,che ci posso fare lui mi provoca ed io ci gioco.
e’ pi’ forte di me sai ??pregavo da solo perche i miei
non avrebbeo capito ma non’ho mai avuto risposte.
e da li sono diventato ateo anhe perche ”vedendo l’intolleranza
della chiesa nei confronti dei miei; credi non avremmo mangiato fosse stato x loro??!!!
invece con un babbo intelligente siamo riusciti a diventare anche benestanti
nel giro di poco e cambiando luogo.
ed oggi mi batto perche ‘ tutti abbiano i diritti cosi come danno i doveri
“Se il cattolico militante assiste passivamente al suo stravolgimento, si rende partecipe dei disegni diabolici dei nemici della fede”
INFATTI, LA PAROLA VERGOGNA E’ DIVENTATA UN’INGIURIA E UNA MINACCIA TALE DA DOVER TEMERE PER L’INCOLUMITA’ DEL GENERALE BAGNASCO
Il peccato è religioso, il reato è laico!
La chiesa che non riesce più, con i propri argomenti ad arginare il “peccato” che dilaga fra i suoi fedeli, sta cercando di convincere lo stato a trasformare il peccato in “reato”! In questo modo saranno i carabinieri e la polizia a fare il lavoro sporco e repressivo, riportando sulla retta via i peccatori!
Città del Vaticano sta usando i media a proprio uso e consumo.
Il sostegno della CEI alle famiglie è euro o in dollari?
😉
Insomma, vorrei sapere in che cosa consiste il sostegno della CEI alle famiglie.
Ridistribuiscono l’otto per mille? Inviano suore per fare le babysitters?
Preti-idraulici? Parroci-autisti?
Cara CEI, facci sapere come sosterrai la famiglia!