Quel divario tra quel che disse Gesù e la scelta del Padre…

Gentile direttore, le sarei grata se potesse dare cortesemente una risposta a questa mia domanda, oppure mi facesse rispondere da qualche teologo di sua conoscenza.
Gesù disse agli apostoli: «Andate per tutto il mondo e predicate il vangelo a ogni creatura». Ma Dio, secondo s. Luca, scelse Paolo come suo «strumento di elezione, per portare il nome del Signore davanti alle nazioni e ai re e ai figli d’Israele» (At 9,15). E’ noto, infatti, che fu soprattutto Paolo che diffuse il cristianesimo nel mondo, trapiantandolo dalla terra madre ebraico-palestinese e da Antiochia, centro di cultura greco-romana dell’ellenismo. Ora, non sembra ci sia, non dico un contrasto, ma perlomeno un divario, tra la scelta del Padre e il comando del Figlio ai suoi discepoli? E come spiegare il silenzio di Gesù, che pure faceva profezie, riguardo alla figura insostituibile di Paolo? Non si ha l’impressione che il Signore si aspettasse l’evangelizzazione del mondo soprattutto da parte degli apostoli?

La lettera di Veronica Tussi è stata pubblicata sull’Unità di oggi

9 commenti

Liberal

La semplice osservazione della lettrice dell’Unità porta a sospettare che il racconto dei Vangeli sia solo una storia mitologia, come lo è la figura del Cristo e degli apostoli: il cristianesimo è nato da una costola dell’essenismo con indirizzo teologico filosofico di Paolo di Tarso; ma il vero fondatore della multinazionale che conosciamo come Chiesa cattolica apostolica romana è stato, come noto, l’imperatore Costantino ( assassino e criminale) che non a caso presiedette il primo grande concilio della storia quello di Nicea nel 325; perciò il messaggio evangelico è così lontano ed anche estraneo ai comportamenti effettivi delle gerarchie.

Wilde

@ Liberal.

E’ vero che Costantino presiedette il primo concilio della storia a Nicea, ma lo fece per mettere a tacere della gente che continuava a dargli grattacapi. E, oltretutto, gli impose molte delle sue di credenze, coì che il vecchio Cristianesimo cominciò ad assumere i tratti del Mitraismo.
In ogni caso, presiedette come Imperatore e Giudice. Non come possibile converso o fedele. Infatti, si sa, la sua famosa donazione è un falso di 5 secoli più tardo.

jesuschristyouaremylife

Il quesito della lettrice è facile da spiegare, prima di tutto Gesù non aveva bisogno di fare profezie su Paolo, quando dice di annunciare il Vangelo al mondo lo dice agli apostoli, ma in realtà come tutto ciò che dice nel Vangelo lo dice a tutti. Però bisogna anche capire che comunque si rivolgeva agli apostoli, per loro che avrebbe cambiato? Poi non è vero che gli apostoli non andarono per il mondo, c’ è chi andò in Persia, in India, in Etiopia, in Anatolia, già alla conversione di Paolo il cristianesimo era diffuso in tutto l’ Israele, perchè fu Paolo ad evangelizzare Roma? Semplice, perchè lui era cittadino romano e poteva muoversi nell’ Urbe molto più facilmente, poi conosceva meglio il latino e forse anche perchè fu l’ unico ad avere il coraggio di azzardare tanto (anche se ci arrivò perchè arrestato, ma comunque fu lui ad appellarsi a Cesare per arrivare a Roma), sono inutili polemiche, poichè bastava chiedere come la signora ha fatto ad un teologo!!!!!!!!!!!!!!!!

Ely

Dai rotoli di Qumran si evince una storia un po’ diversa: Paolo (o meglio Saulo) sarebbe un ebreo cittadino romano di religione ebraica, ma un po’ ellenizzante (tipo Filone), e verrebbe identificato come uomo di menzogna, mentre Giacomo fratello (carnale) di Gesù sarebbe l’erede di Gesù, il Maestro di Giustizia, tradito da Paolo che si insidiò nel gruppo.
Che gruppo? Un gruppo di esseni (o zeloti) che contrastava il dominio romano (i kittim). I romani, tramite Paolo, trasformarono astutamente le credenze essene (motore della rivolta) in una più docile religione che potesse essere accolta anche a Roma, tolsero quindi linfa ai rivoltosi.
Di Paolo poi non si seppe nulla, salvo che quando gli esseni cercarono di linciarlo, i legionari romani lo protessero e lo condussero infine a Roma.

Leo55

Riporto il testo della lettera spedita da Giancarlo Tranfo a Fabrizio Bisconti

“Egregio professore Fabrizio Bisconti,
Ho letto l’intervista da lei rilasciata in merito alla scoperta definita di “fanta archeologia” della presunta tomba di Gesù di Nazaret.
Concordo pienamente con Lei sugli evidenti fini mediatici e sensazionalistici (con conseguente ritorno in termini commerciali) sia della notizia della scoperta (per altro non recente) che dell’annunciata realizzazione cinematografica di un documentario.
Innanzitutto, mi presento, non per sfoggiare titoli accademici che non ho, ma semplicemente per darle modo di cogliere il motivo e il senso di questa mia.
Mi chiamo Giancarlo Tranfo e sono l’autore di una ricerca storica (mi autorizza a definirla tale anche se la mia storia non collima con la sua?) o pseudo storica come lei preferisce, sul personaggio di Gesù di Nazaret e sulla nascita del cristianesimo (il mio lavoro è consultabile al sito web http://www.yeshua.it).
Per farle, poi, ben comprendere la portata dell’abisso ideologico posto tra me, studioso dilettante, e lei, stimato professore dai titoli roboanti, le accenno al percorso storico e culturale (scusi, pseudoculturale) che mi porta a ritenere “fantascientifica” la scoperta, esprimendo quindi un giudizio finale conforme al suo (quale onore…).
Partiamo dalla fine: la scoperta secondo me non è attendibile perché non è mai esistito un Gesù figlio di Giuseppe e Maria ma sono esistiti, semmai, combattenti messianisti, ai quali veniva riconosciuta dal popolo ebraico dignità profetica e regale, che, nel nome della legge mosaica, spesero la propria vita per combattere contro Roma e riscattare la propria libertà!
Uno di questi (che fu poi usato come controfigura storica nella costruzione del mito di Gesù di Nazaret, una volta ripulito dalla matrice storica giudaico eversiva), fu il figlio primogenito di Giuda il Galileo, discendente davidico e fondatore della setta degli zeloti.
A parlarci di Giuda e dei suoi figli è Flavio Giuseppe ed è grazie a lui che ci accorgiamo che i fratelli del “messia” ribelle avevano gli stessi identici nomi degli apostoli (strano…vero?).
Il resto del mito di Gesù di Nazaret, viene dall’assemblaggio (evidentissimo) della figura di questo “re che non regnò” con gli archetipi appartenenti agli antichi culti misterici (dallo zoroastrismo e dal mitraismo al culto di Iside/Osiride/Horus, dai misteri dionisiaci a quelli eleusini, dal culto di Soter a quello di Attis ecc. ecc.), con le filosofie spirituali di stampo ellenistico (Platone, Pitagora ecc.): il tutto calato in un “minestrone” sincretico conciliato in un “unicum” reso a tutti i costi armonico, coerente e credibile dall’impostazione letteralista della cultura farisaica di Paolo di Tarso, dal suo immaginario teosofico e dalla zelante opera di “costruzione mirata” e “demolizione censoria” di “tutto ciò che non quadrava” (leggi eresie) da parte dei ”padri della chiesa” nei primi secoli.
Abbandoniamo “la coda” del discorso e torniamo alla “testa”.
In passato ero un fervente cattolico con il pallino dello studio storico. Anni fa, indignato per le blasfemie provenienti dall’ambiente dello scetticismo laico, decisi di addentrarmi nello studio delle antiche fonti e dei più significativi riscontri di archeologia cristiana, allo scopo di realizzare una ricerca tesa a confermare la storicità del Gesù dei vangeli.
Con infinita delusione, mi resi presto conto che più cercavo riscontri alle mie aspettative, più mi imbattevo nella fragilità delle argomentazioni storiche a sostegno della storicità di Gesù, sostenute dall’ambiente accademico del quale Lei fa parte nonché dagli apologisti cristiani di tutti i tempi.
Senza entrare a fondo nella mia ricerca (se vuole… divertirsi è a portata di mano), Le rammento (perché tanto già lo sa) che:

1) non sono “storia” i vangeli in quanto narrano vicende terribilmente inconciliabili tra loro.
Non ci crede?
Bene.
Un austrolopiteco sottoculturato come me, può permettersi di suggerirle un esercizio dal “banco degli asini” in fondo alla classe?
Provi a conciliare tra loro i seguenti passi neotestamentari:
– Mt. 3 : 13 -17 + Mr. 1 : 9 -11 + Gv. 1 : 29 – 34 + 3 : 25 – 30
con: Mt. 11 : 2 -3 + Lc. 7 : 18 -20

– Mt. 26 : 32 + 28 : 7, 10, 16 + Mr. 14 : 28 + 16 : 7
con: Mr. 16 : 15, 20 + At. 1 : 4

-Mt. 10 : 21 – 23
con: Mt. 16 : 21 + Mr. 9 : 30 – 32 + 12 : 10

– Mr. 15 : 24 – 25
con: Gv. 19 : 14

– Mt. 28 : 1 + Mr. 16 : 1 – 2
con: Gv. 20 : 1

– Mr. 16 : 5
con: Mt. 28 : 2 – 4 + Gv. 20 : 11 – 12

Se ci riuscirà mi leverò il cappello, mi inchinerò e la ossequierò fino a che avrò vita!

2) è, invece, storia IL SILENZIO dei quaranta e più storici del tempo (primo tra tutti Flavio Giuseppe) che pur avendo assistito (loro o i loro padri) agli straordinari miracoli del vostro Gesù, non ne hanno fatto cenno alcuno: erano ciechi o non c’era niente da vedere e riportare…?
Pare che nessuno abbia visto nemmeno strane stelle comete, straordinarie resurrezioni o spaventosi terremoti con epicentro il Golgota e conseguenti eclissi.
Certo è molto strano se pensiamo che storici come Filone d’Alessandria o Giusto di Tiberiade, che avrebbero potuto inciampare con le vesti di Gesù di Nazaret, non abbiano notato nulla…
3) non esiste un solo riscontro archeologico, degno di essere considerato tale, a conferma della storicità di Gesù.
Le risparmio l’elenco (tanto conosce anche quello…) degli improbabili reperti provenienti da scavi e di quelli (più o meno riconosciuti come storici dal vaticano) passati di mano in mano nei secoli (detti reliquie).
Non le parlo, dunque, della lancia di Longino, del velo della Veronica, delle pietre che compongono la casa di Loreto, dell’urna di Giacomo, dei frammenti di legno della croce con i quali è stato calcolato che se ne possono costruire circa una trentina e di tutte le altre centinaia di “bufale” (perfino il santo prepuzio!!!) sulle quali si fonda la vostra …”scienza” (sic!).
Mi soffermo soltanto su quello che fu per secoli l’oggetto più venerato dai fedeli in quanto considerato prova autentica della storicità della passione e del martirio di Cristo: la sindone.
La datazione inconfutabilmente espressa dalla prova del carbonio 14 ha posto la parola “fine” su ogni vostra speranza!
Un discorso a parte andrebbe fatto per i ritrovamenti di Qumran e Nag Hammadi che vi sono caduti sulla testa come docce gelate (avreste fatto carte false per ricacciarli sotto terra…) e sui quali vi siete affannati (come padre de Vaux insegna), attraverso le vostre commissioni di studio, a stendere un improbabile velo di tranquillizzante “normalizzazione” facendo passare per pazzo chiunque avesse visto, in tali documenti,… quello che c’era effettivamente da vedere (leggi R. H. Eisenmann)
C’è dell’altro?
Non mi sembra. Se mi sbaglio me lo rammenti.
Potrei continuare per ore, visto che la mia confutazione “pseudo storica” stampata su carta occupa circa 400 pagine… ma mi fermo qui.
Ora, egregio Professore, tutto ciò premesso, mi consenta di citare un passo della sua intervista:
“Sì! In passato si ritenne di aver trovato l’Arca di Noè, altre scoperte così … “fantasmagoriche” … Io credo che il fenomeno vada inquadrato nel momento storico, no? Ora è il momento dei grandi “scoop”, delle grandi ricostruzioni, restituzioni pseudo-storiche, ma si tratta di fanta-archeologia! Questo fenomeno di dire altro rispetto alla verità storica, è un fenomeno che incomincia con il cristianesimo, praticamente. Quindi, dobbiamo abituarci a queste false scoperte, a queste false notizie …”
Mi sa dire, per cortesia, a quale “verità storica” si riferisce parlando del suo cristianesimo?
Quali sono, invece, le “false notizie” e le “restituzioni pseudo storiche” considerate “altro” rispetto alla sua “verità storica”?

Egregio Professore, il “fenomeno di dire altro rispetto alla verità storica” non “incomincia con il cristianesimo”.
Diciamo che è più corretto rovesciare questo periodo: il (vostro) cristianesimo incomincia con la pretesa di santa romana chiesa di dire altro rispetto alla verità storica, per poi distruggere con ogni mezzo tutto ciò che non “faceva quadrato” con quanto essa andava costruendo!

Egregio professore, se lei avesse parlato di “fede” nessuno avrebbe potuto dirle niente in quanto chiunque è libero di credere a ciò che vuole: si può credere a Cappuccetto rosso come a Pinocchio purchè si abbia il buon gusto di non parlare di storicità di questi personaggi.

Lei invece, non solo considera “storia” incontestabile la sua, ma denigra quella degli altri definendola “pseudo storia”.
Benissimo, scendiamo dal piano della “fede” a quello della “storia” e sentiamo quali prove può esibire a sostegno delle sue “verità”!

Non voglio, infatti, mancare di rispetto alla sua straordinaria preparazione, ma devo rammentarle che quando si parla di “verità storiche” si deve anche essere pronti a dimostrarne la fondatezza abbandonando i modelli fideistici ed accostandosi a quelli della metodologia scientifica..
In tal senso, può fornirmi, per favore, UNA SOLA PROVA seria dell’esistenza storica del suo Gesù di Nazaret tra quelle a sua disposizione che, a giudicare dalla certezza che ostenta, dovrebbero essere migliaia?

Me ne lanci una (una qualsiasi) con distacco, come farebbe con un “osso al cane”, e vedrà che finirò di abbaiare.
Immagino che Lei pensi “ma chi se ne importa se uno sconosciuto abbaia, tanto, diversamente da me non ha il “megafono” della notorietà accademica, quindi anche se abbaia nessuno lo sente…”.

Se pensa questo, egregio professore, si sbaglia.

Il suo silenzio (del quale sono quasi certo) suonerà come una tromba assordante in tutto il mondo web dei siti laici e anticlericali.
Migliaia di persone leggeranno questa mia (avendo io intenzione di dare ad essa la massima diffusione e il massimo risalto) e tireranno le loro somme dall’assenza di una sua risposta.
Il mio sito, sul quale questa mia sarà pubblicata, in due anni ha ricevuto 77.000 visite, mentre gli altri, ai quali invierò questa lettera, vantano mailing list con decine di migliaia di iscritti.

La sa una cosa professore? Alla fine saranno più le persone che leggeranno questa mia e tireranno le somme dal suo silenzio che quelle che leggeranno la sua intervista sulla “pseudo” storia e la fanta archeologia.
Ha mai sentito parlare dello storico Luigi Cascioli?
Sono anni che vi provoca lanciandovi la stessa sfida che io sto lanciando adesso a lei: avesse mai incontrato un accidenti di qualcuno che abbia quantomeno tentato di metterlo a tacere!!!!
Adesso vi ha addirittura trascinato dinnanzi alla corte europea a Strasburgo dove, a questo punto per forza, sarete prima o poi chiamati a fornire uno straccio di prova storica sull’esistenza di Cristo, altrimenti, caro professore, per voi verranno tempi duri: se Cascioli otterrà la condanna per abuso della credulità popolare del parroco del suo paese che ha affermato la storicità di Cristo sul giornale parrocchiale, quello che ne conseguirà potrebbe essere per voi disastroso e perfino la somministrazione dell’eucarestia potrebbe diventare un atto illecito in quanto fondato sulla pretestuosa esistenza concreta (il corpo e il sangue) di un personaggio che una sentenza avente valore di legge considera mai esistito!
Ecco perché io penso che lei non mi risponderà mai!
Non perché non mi consideri degno (anche se le piacerà pensare questo) ma perché proprio non saprebbe come farlo se non citando inutilmente fonti estranee alla storia e alla scienza quali gli scritti dei padri della chiesa (dal II- III secolo in poi) o al massimo il “testimonium Flavii” che è ormai universalmente ritenuto un falso di Eusebio o, ancora, il passo degli Annali di Tacito che, seppure lo vogliamo considerare autentico, non attesta l’esistenza di Cristo se non sul piano del “sentito dire” ma, casomai, quella di un movimento ad esso ispirato durante gli anni di Nerone (comunque lontani da quelli dell’autore)…
Se, invece, dovessi sbagliarmi e un giorno, aprendo le email (yeshuamail@yeshua.it), dovessi trovare una sua, mi impegno fin d’ora a dare ad essa la stessa risonanza che per ora darò a questa mia.
Se poi saprà essere anche convincente fìnirò di abbaiare… finiremo tutti di abbaiare… e ci inginocchieremmo dinnanzi al tabernacolo!

Glielo prometto solennemente per me e mi permetto di farlo anche a nome di tutti coloro che pubblicheranno questa mia negli spazi web (siti, blog e forum) e nelle newsletters di loro pertinenza.

La ossequio. dott. Giancarlo Tranfo
(pseudo storico a tempo perso)”

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Joséphine

Ma questa lettera non andava indirizzata ad altro quotidiano?
Da quando l’Unità si cimenta nella dottrina cristiana?

Per me si tratta di un Miracolo Pasquale

😀

Joséphine

Il direttore dell’Unità può fornire teologi di sua conoscenza???

Cara sinistra, non ti smentisci mai!

Peppone che domanda consiglio a Don Camillo!!!

E magari poi si mangia gli strozzapreti e il boccone del prete a Pasqua

😉

😀

Vassilissa

GAJARDO er Giancarlo, mo vado a vedè!

hehehe la fede è ignoranza…. anch’io ho cominciato a dubitare leggendo libri di archeologia e storia!

emel

>Ma questa lettera non andava indirizzata ad altro quotidiano?
>Da quando l’Unità si cimenta nella dottrina cristiana?

E tu a chi l’avresti indirizzata, Josephine ?

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