Sono giorni e giorni che, dopo una presa di posizione di monsignor Bagnasco – la prima su problemi di pratica sessuale – la discussione su principi e applicazioni di morale in fatto di sesso si aggroviglia fino a non capire quasi più niente, almeno stando alle cronache dei grandi giornali: grandi, non necessariamente limpidi e chiari.
Come si ricorda l’inizio avvenne con i Pacs, vale a dire Patto civile di solidarietà. Poi si giunse ai Dico: Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi. Non si sa a quali formule si giungerà. Può essere che i Dico si limiteranno a pronunciare una formula vuota di significato, che però apparirà una sorta di sciarada elegante e quasi nulla dicente.
Il nocciolo della questione, almeno all’inizio, consisteva nel distinguere delle convivenze libere da qualsiasi vincolo, tranne che da quello di poter abbandonare lo pseudoconiuge secondo il capriccio del momento. La grande – enorme – diversità tra libere convivenze e Pacs o Dico consisteva nel fatto che i Pacs o i Dico erano istituti appartenenti all’ordine giuridico pubblico, mentre l’alternativa era l’assumere delle iniziative senza nessuna norma giuridica. Per la verità, le cose non erano così semplici: l’assunzione di una scelta in una struttura pubblica concedeva più di qualche vantaggio, non solo economico: si pensi alla reversibilità della pensione che veniva concessa anche senza matrimonio; si pensi alla possibilità di visite ai malati conviventi; si pensi alla priorità del subentro nella casa affittata ecc.
Monsignor Bagnasco, interpretando la Nota della Chiesa, aveva perfino temuto che queste forme giuridiche di convivenza avrebbero potuto portare alla pedofilia e all’incesto. Dopo diverse battute di discussione si giunse a comprendere che i Pacs e i Dico sono estranei al matrimonio religioso, perciò sia Pacs che Dico non possono essere attuati dai credenti, senza incorrere in colpa morale. Il matrimonio cristiano è soltanto costituito dall’unità indissolubile e feconda tra l’uomo e la donna. Perciò i sacerdoti, come i semplici fedeli, possono partecipare a una manifestazione a favore della famiglia in senso stretto. Una manifestazione a favore dell’amore umano e divino viene condivisa dai Vescovi, anche se non vi partecipano di persona. La cosa è diversa per i sacerdoti i quali, come guide del popolo di Dio, hanno il diritto di esprimere le loro convinzioni religiose anche in piazza.
Il testo integrale dell’articolo di Alessandro Maggiolini è stato pubblicato sul sito de Il Giornale
Stessa campagna d’odio da mesi ed ecco i primi risultati: un giovane gay si suicida e estremisti di destra attaccano una nostra libreria.
Che teste di cazzo. Qualcuno dovrebbe fargliela pagare…
“Una manifestazione a favore dell’amore umano e divino viene condivisa dai Vescovi, anche se non vi partecipano di persona. La cosa è diversa per i sacerdoti i quali, come guide del popolo di Dio, hanno il diritto di esprimere le loro convinzioni religiose anche in piazza.”
i preti hanno il diritto di esprimere le loro convinzioni religiose anche in piazza, i vescovi invece, evidentemente, solo sui grandi mezzi di comunicazione.
che individui subdoli.
I preti scendono in piazza non per Dio ma per l’uomo.
E per la donna no?
Se scendessero in piazza per l’uomo, saprebbero che i dico SONO per l’uomo.
Ma sono troppo fanatici per capirlo…
Io pensavo che i preti scendessero in piazza per i ragazzini, non per l’ uomo.
I preti scendono in piazza per la loro pancia! Chi è dalla parte dell’Uomo e della famiglia è dalla parte dei Pacs, oggi ridotti a Dico. Chi non crede nella famiglia diventa prete, così ha una scusa per non farsene una.
Preti, ma andate a BEEEP
X Ernesto: Che c’entra quel povero ragazzo con i DICO?!
X Pacs: la donna no? straparli
X ALESSIO DI MICHELE: inqualificabile
X gli altri: ma leggete solo quello che volete? Non mi sembra che Bagnasco abbia negato la possibilità di convivere… Anzi, ha parlato della possibilità dei contratti notarili. La Chiesa non fa altro che ribadire i propri principi. Ne ha il diritto, anzi, il dovere.
buon giorno .ho a disposizione un po’ di tempo
il pastore tedesco ha detto ;
fate pulizia nella chiesa ,nelle parrocchie.
aime’ per fare la pulizia che lui chiede ,
dovrebbero assoldare tutta e se bastasse l’organizzazione di
operatori ecologici del mondo.
intanto gli consiglio di impartire ordini in vaticano affinche ‘
qualcuno cominci da li’
potrebbero sempre affidarsi
a volontari ; visto quando la domenica vanno a sentirlo
e chiedere loro .
fratelli e sorelle prendete una pala un piccone e cominciate
l’opera del signore demolite tutto
e che tutto sia pulito e mondo .
Micky, veramente un commento idiota.
@ Micy
Eh no mcky non si fa no no no, ma dubitare della vocazione di un prete
😀 😀 😀
Non è che i preti non credono nella famiglia. E’ che la maggior parte di loro non crede in niente, se non nell’abuso sessuale sui minorenni.
Ma quello non possono dirlo, si limitano a praticarlo nelle tenebre delle loro chiese.
Quello che mi scandalizza è che i genitori ancora glielo permettono. E così cresce generazione su generazione di italiani che, fin da bambini, non hanno letteralmente fatto altro che prenderlo in c…. dai preti 🙂
X Lorenzo: nelle tue parole solo odio e ignoranza. La Chiesa ha fatto grandi cose. Anche se purtroppo anch’essa non è esente dalla spazzatura. Ma se per qualche particolare negativo, dobbiamo buttare via tutto, allora a questo mondo non si salverebbe un bel niente.
Il “povero ragazzo” non c’entra nulla coi DiCo. C’entrano le offese costanti che il clero sta riversando contro i gay, nel tentativo di spaventare l’opinione pubblica contro i DiCo.
La responsabilità della Chiesa, lo ripeto perché mi sembra ovvio ma non per tutti evidentemente, è indiretta: cercate di cogliere per favore il rapporto di causalità fra istituzioni che continuano a creare una cultura di odio e disprezzo verso l’omosessualità e il suicidio di un giovane gay. Non è così difficile.
Tanto per rendere la cosa ancora più chiara con dei controesempi, nella Grecia di Pericle, o oggi, presso gli indiani d’America (fra cui l’omosessualità è stimata più dell’eterosessualità) un episodio del genere non si sarebbe mai potuto verificare.
post sopra per * simone2000 *
Sinceramente, qualsiasi persona con un po’ di intelligenza e senza pregiudizi riuscirebbe a capire che non si può dare la colpa ai vescovi, che non fanno altro che predicare i principi del vangelo, con una disgrazia del genere. La Chiesa non disprezza gli omosessuali, tantomeno mai ne incita all’odio, tutt’altro, parla di rispetto e comprensione. Piuttosto se la prende con la “cultura gay” che cerca a tutti i costi lo scontro e la provocazione. Se è per questo la Chiesa condanna anche il suicidio, come cosa ben più grave della scelta dell’omosessualità: e questa come la mettiamo?
*simone2000
sono troppi gli spunti che ci dai per ottenere una risposta corta e serena ma … monca
Prova a leggere, se non i post precedenti, le pagine diciamo così “home” del sito uaar per tentare di capire le nostre ragioni. Grazie
Non pretendo di aver ragione su voi, ho solo voluto esprimere qualche mia idea, per non farvi illudere che tutti la pensano come voi. E anche per far notare la civiltà di alcune discussioni fra persone serie, e invece la maleducazione di altri utenti. Tutto qui… Ciao a tutti e ancora buona Pasqua
I vangeli non parlano MAI di omosessualità, né tantomeno dei diritti dei conviventi. Quindi NO, i vescovi non stanno solo predicando gli insegnamenti del Vangelo.
“La chiesa non disprezza gli omosessuali”: ma per favore! Non prendiamoci in giro: dire che l’omosessualità è un’aberrazione, l'”eclissi di Dio”, e gli omosessuali dei deboli e dei deviati non vuol dire disprezzare??? Ah-oh, bello, ma leggiti un vocabolario!
Bye bye, intollerante ipocrita e oltretutto ignorante.
“Ipocrita”: forse devi consultare il vocabolorio anche per questa parola. Ti risparmio tempo: (da De Mauro dizionario online)
DISPREZZO
s.m.
1 AU mancanza totale di stima: nutrire, provare, mostrare d. per, verso qcn., qcs., guardare con d., manifestare il proprio d., meritare, attirarsi, guadagnarsi il d. di qcn. | scarsa considerazione: avere d. delle leggi, del pericolo, delle opinioni altrui
2 OB offesa, oltraggio
IPOCRISIA
s.f.
simulazione di buone qualità o di buoni propositi attraverso azioni o atteggiamenti falsamente virtuosi, per ingannare qcn. o per ottenerne i favori: condannare l’i. diffusa, l’i. dei falsi devoti, nascondere qcs. sotto, dietro la maschera dell’i. | comportamento o discorso da ipocrita: non sopporto tutte queste ipocrisie
Ignorante? Detto da uno che risponde ad argomentazioni con parole a caso e insulti immagino sia un complimento. Grazie.
PS
Suppongo che tu sia un cattolico. Prova magari a leggerteli personalmente, almeno una volta nella vita, i vangeli.