Pedofilia: Brescia, assolti gli imputati

Sono stati tutti assolti gli otto imputati accusati di abusi nei confronti di bambini di una scuola materna comunale di Brescia. La sentenza e’ stata letta dal presidente della seconda sezione penale del Tribunale di Brescia, Francesco Maddalo. A processo erano stati rinviati un bidello, un prete e sei maestre. L’accusa aveva chiesto pene fino a vent’anni di carcere. Dopo la lettura della sentenza, si e’ assistito a scene di tensione da parte delle madri dei bambini coinvolti.

Fonte: ANSA
.

Una notizia di Gaynews del 2004 che parla dell’argomento

[…] Sono stati i bambini a raccontarlo. Prima ai genitori, poi ai magistrati sotto il controllo costante degli psicologi. Ma il dibattimento è solo il primo troncone di un’inchiesta in cui sono indagate altre dieci persone per le quali non è stato ancora decisa l’archiviazione o il rinvio a giudizio: altre quattro maestre, tre bidelli e tre sacerdoti. […]

Il comunicato stampa congiunta del sindaco e del suo vice dopo l’assoluzione del dicembre 2004

Un altro comunicato stampa, del 2006, dell’Associazione Prometeo (contro la lotta alla pedofilia):

[…] E’ terminato il processo di appello sulla scuola materna Abba di Brescia.
Da una parte un inaspettato colpo di scena ha fatto uscire dal processo l’ausiliaria condannata in primo grado a 10 anni.
Pesante invece la condanna al bidello, Maggioni Battista di anni 56, condannato in primo grado ad anni 15 di reclusione, che si è visto riconfermare tutti i capi di imputazione tranne l’associazione a delinquere, reato quest’ultimo che gli ha permesso un lieve sconto di pena, portando la condanna ad anni 13.
In sospeso invece per ora la posizione di altre due imputate, per la legge “Pecorella”.
Dura la presa di posizione da parte dell’Associazione Prometeo ( www.associazioneprometeo.org ), unica realtà che in questi anni ha strenuamente difeso i bambini, sottolineando fin dal primo istante che non c’era alcun dubbio che avessero subito abusi. […]
Unica nota degna di merito è che i bambini siano stati ritenuti credibili, malgrado gli spiegamenti di forza attuati dai difensori degli imputati, tutti finalizzati ad attaccare e screditare la reale sofferenza delle piccole vittime. Questi bimbi a distanza di tempo stanno ancora molto male. Come male stanno i loro genitori, attaccati, isolati, boicottati. Genitori che hanno perso il posto di lavoro, che hanno dovuto cambiare casa, solamente perché il proprio bimbo stava male ed era parte attiva, come vittima, di un processo per pedofilia.
Abbiamo chiesto ai nostri legali di verificare un dato, tra i tanti, di questa vicenda che lascerà comunque moltissime ombre oscure e permetterà a molti abusanti di farla franca:
la possibilità che la persona condannata a 13 anni per “scadenza dei termini” torni presto in libertà. […]
Il caso di Brescia che vede al momento a processo altre persone, tra cui un sacerdote, per abusi in una seconda scuola materna della città, ha fatto molto parlare di sé poiché oltre alla gravità delle torture e delle sevizie a cui i bimbi pare siano stati sottoposti (si parla addirittura di abusi di stampo satanico), ha visto nascere un comitato che ha difeso strenuamente gli imputati ed ha marciato per le vie della città, raccogliendo firme per la loro scarcerazione.
Il comitato capitanato da un sacerdote, don Mario Neva, ha poi firmato numerosi volantini contro i genitori e contro la Prometeo.
A tal proposito l’ultima dichiarazione di Frassi:
“chiediamo ufficialmente l’intervento del Vaticano per far cessare subito questa assurda farsa che rende Brescia, agli occhi dell’Italia tutta capitale dei pedofili.[…]
La vicenda del piccolo Tommaso insegna che nei confronti di chi fa del male ad un bambino ci deve essere la morte sociale: morte che paradossalmente in questi folli mesi nel territorio bresciano è ricaduta sulle vittime ma mai sui carnefici. Reali o scampati alla condanna”.

Archiviato in: Generale

18 commenti

Barbara Monea

Col passare del tempo sono diventati tutti innocenti.
Tranne i bambini, a cui l’innocenza è stata strappata!

mely

Ma hanno fatto la visita “intima” a questi bimbi per appurare se la violenza c’è stata o meno? o non si usa più per non turbarli? perché una assoluzione non si spiega altrimenti che con la mancanza di prove tangibili. ergo, se i bimbi non sono stati toccati non c’è stata violenza.

Barbara Monea

@ mely:
Purtroppo le notizie che ho trovato erano frammentate, e tutti dicono “sono colpevoli” oppure “sono innocenti”, scrivono il verdetto del giudice… ma nessuno si addentra molto in là. L’articolo più approfondito che ho trovato è stato quello della Prometeo.
Cmq, se due persone erano state condannate a 10 e 15 anni qualcosa doveva pur esserci.
Per il resto possiamo solo ipotizzare.

PS guarda un po’ la notizia dell’Ansa, non si capisce niente…

Claudio De Luca

Non abbiamo elementi di giudizio, se non parziali e derivati dai MEDIA.
Sforziamoci di avere fiducia nella magistratura.
Mi rendo conto, che la cosa non é facile ed inoltre i magistrati possono ben sbagliare o venire influenzati da ingerenze di vario ordine e tipo.
Ma, ripeto, non abbiamo elementi.
Niente forca in piazza.

enrico matacena

Ricordiamoci che la chiesa cattolica HA SEMPRE DIFESO E CERCATO DI NASCONDERE LO SCANDALO DEI PRETI PEDOFILI CON TUTTI I MEZZI E CON LA PEGGIORE FACCIA TOSTA !
Ricordate il documento vaticano del 1962 ? Scomunica a chi denunciava alla polizia abusi sessuali fatti da preti ! La chiesa è moralmente complice dei preti pedofili ! Spero proprio che un giorno qualcuno metterà sotto accusa il vaticano o la cei per favoreggiamento nei confronti dei preti pedofili !

Leo55

L’unica sensazione che se ne trae è il senso di schifo verso quelli che antepongono la presunta reputazione di una città alle responsabilòità di chi si macchia di simili obrobri.

Barbara Monea

“L’unica sensazione che se ne trae è il senso di schifo verso quelli che antepongono la presunta reputazione di una città alle responsabilòità di chi si macchia di simili obrobri.”

Esatto.
E, oserei aggiungere, gli elementi di giudizio in un caso come questo non li renderebbero pubblichi MAI.
Sono d’accordo che la stampa storpia notizie e a volte le fa arrivare parziali, ma da un’ombra possiamo cercare di indovinare quello che c’è dietro. Inutile appigliarsi sempre alla vaghezza della stampa per non pronunciarci. Altrimenti non dovremmo parlare mai, facendo il gioco di chi i media li controlla.

mely

Ricordiamoci che la chiesa cattolica HA SEMPRE DIFESO E CERCATO DI NASCONDERE LO SCANDALO DEI PRETI PEDOFILI CON TUTTI I MEZZI E CON LA PEGGIORE FACCIA TOSTA !

Ma questo che li ha assolti non era un tribunale ecclesiastico!!! e quindi che dobbiamo pensare? che li hanno assolti perché i giudici sono complici dei pedofili? che sono loro amici? o piuttosto che non hanno riscontrato elementi tali da farli condannare?

Lorenzo A.

sull’incondizionata fiducia alla magistraura ho delle riserve derivanti dall’esito del caso del Giudice Tosti.
Inoltre ho la netta sensazione che il vaticano in italia abbia il potere e la volontà di far evitare ad un sacerdote una condanna di pedofilia.

Claudio De Luca

Ma che incondizionata, ci mancherebbe altro … ma attenti a non trarre conclusioni affrettate!
Per quanto riguarda Tosti ti dico: a me é sembrato un tipo disforico.
Te lo dico da agnostico reale, che si é messo in testa di fare?
Don Quicote contro i molini a vento?

Lorenzo A.

Scusami Claudio, non volevo trarre conclusioni basandomi sulle notizie dei mass media. La certezza è che esporre il crocefisso nelle aule di tribunali equivale a dire che lo stato pone il suo giudizio al di sotto di un “ente terzo”, l’opposizione dell Giudice Tosti è sacrosanta (opss! “doverosa”) purtroppo altri magistrati antepongono ai principi le direttive Ceppaloniche.

Personalmente sono certo che il giorno in cui il crocefisso verrà tolto dai tribunali non è lontano

Ribadisco la mia impressione che il vaticano potrebbe lasciar correre nel caso di padre fedele….ma non per un caso di pedofilia

Soqquadro

Sull’ incondizionata fiducia nella magistratura ho seri dubbi per: “la vittima di stupro indossava i jeans, quindi non può essere stata violentata” – “la 14enne violentata dal patrigno non era vergine, quindi non ci sono le aggravanti perchè era molto minorenne”… e l’elenco sarebbe ancora lunghetto: aggiungiamo un caso di qualche anno fa in calabria: una bambina viene violentata da uno zio, che condannato, sconta la (breve) pena. Alla scarcerazione gli è concesso di tornare a risiedere nella precedente abitazione, ossia l’appartamento di fianco a quello della bimba violentata. La famiglia della piccola trasloca, tra le maledizioni della zia che l’accusa di aver disonorato la famiglia con un arresto perchè ha lavato i panni sporchi in tribunale.
Un PS sul giudice Tosti: dato che i nostri massimi politici insistono sulle radici GIUDAICO-cristiane del nostro stato perchè impedirgli di mettere la menorah? Quella del giudice Tosti è la prova simbolica della strumentalizzazione di parti della storia del continente (se gliene fottesse qualcosa della storia d’Italia infatti nelle aule ci sarebbe la bandiera, ed un bel ritratto di Cavour… insieme alla foto del Colosseo)

wildgreta

E’ spaventoso. Nella sentenza è stato previsto anche cosa dire ai bambini che seguono terapie neuropsichiatriche da anni? Qualcuno si è accorto che un dramma di una simile portata ha distrutto la vita di decine di persone? O si pensa che abbiano provato piacere a distruggersela da soli? Qualcuno si è preoccupato di capire come hanno fatto dei semplici impiegati a pagare parcelle a consulenti stranieri e avvocati di grido, con uno stipendio medio di 1.400 euro? Il Pm aveva chiesto 120 anni di carcere per gli 8 imputati senza uno straccio di prova? Sulla base di niente? Allora che lo si faccia internare. Comunque ricordo a tutti che i gradi di giudizio sono tre.

zardi

…che è stato realizzato proprio da quella gente. Un po’ di parte, nevvero?

zardi

Copio & incollo dal blog dell’ass. Prometeo: http://massimilianofrassi.splinder.com/post/11951366

A Brescia per aver difeso i bambini ed aver sostenuto, quello che sosteniamo per Rignano, ovvero “questi bimbi hanno sicuramente subito abusi sessuali, poi sia la Procura a dire chi sono i colpevoli” siamo stati letteralmente linciati e messi alla gogna (non solo mediatica anche se al riguardo basti pensare che oggi a Brescia vi sono giornali e tv che hanno l’ordine di NON parlare di noi). Quella che segue è una lettera (una tra le centinaia che abbimao in archivio: senza contare i finti messaggi nei blog, i blog, i siti, etc. etc.) mandata ad uno sponsor di un nostro convegno (sponsor che poi si ritirò). La persona “perbene” di Piancamuno (Bs), di cui si parla è il bidello che è stato condannato anche in secondo grado a più di dieci anni di reclusione per abusi nella scuola bresciana Abba e che ogni giorno si vede in giro, dato che ovviamente è ancora libero.
Quanto al convegno, fu effettivamente molto contestato (vi partecipavano tra gli altri: Polizia di Stato, F.B.I., etc.) e spostato 4 giorni prima, in un’altra provincia…….

“Gentilissimo Signor ……….
La pubblicità della vostra azienda appare in calce al manifesto diffuso dall’Associazione Prometeo in occasione del convegno del 9ottobre. Non è mia intenzione colpevolizzare un fatto così normale per chi svolge una attività economica come la vostra. Mi limito soltanto a segnalarle che il convegno verrà radicalmente contestato e chiederemo ufficialmente la sua soppressione. Ciò è dovuto all’attività accusatoria di Max Frassi calunniatore e bugiardo.
Un cittadino di Piancamuno, persona degna, tra le altre cose ex-militante della Lega Nord, vive segregato da quasi 3 anni in casa, dopo aver subito una ingiusta carcerazione, a causa di una folle epidemia di falso abuso che è interesse di prometeo alimentare con ogni sorta di falsità.
Le chiedo di non offrire denaro all’associazione prometeo, di ritirare la sponsorizzazione, rendendomi disponibile per ulteriori chiarimenti.
Devo serenamente ricordarle che la benedizione di Dio non accompagna chi commette ingiustizia.
Frassi parla di complotto satanista nei suoi confronti, in realtà tuto (sic) è palese:
vogliamo solo che faccia silenzio e che si trovi un lavoro.

Don Mario Neva
Assistente spirituale università cattolica.
29 settembre 2004”

Commenti chiusi.