Pedofilia a Brescia, “il fatto non sussiste”

Assolti il bidello, le maestre e il sacerdoteIl vescovo ausiliare Beschi: «C’è soddisfazione, ma anche sofferenza per le molte persone coinvolte»

Quattro anni di indagini, quattro interminabili anni di sofferenza per tutte le persone coinvolte. E per una città incredula. Ieri la sentenza, pronunciata dal presidente della seconda sezione penale del Tribunale di Brescia, Francesco Maddalo: assoluzione «perché il fatto non sussiste» per tutti gli otto imputati accusati di abusi nei confronti dei bambini di una scuola materna della città: sei maestre, un bidello e anche un sacerdote. L’istituto è infatti ospitato in una parrocchia del centro storico. La curia bresciana – che non aveva mai smesso di credere fermamente nell’innocenza dei tre ministri di culto in un primo momento coinvolti nell’inchiesta, invitandoli a permanere nei loro incarichi pastorali – si limita ora a un breve commento del vescovo ausiliare, Francesco Beschi, che esprime «soddisfazione per la sentenza, ma allo stesso tempo grande sofferenza per le molte persone coinvolte in questa vicenda». Resta infatti un difficile cammino da intraprendere, perché un’intera comunità ritrovi serenità e concordia. Un invito rivolto anche alle famiglie – per il bene dei soggetti più deboli di questa dolorosa storia, i bambini – arriva da don Fortunato di Noto, presidente dell’associazione Meter che si occupa proprio di abusi sui minori e ha seguito da vicino anche quest’inchiesta: «Non possiamo permetterci di non fare vera giustizia contro chi si macchia di così gravi reati sui bambini, ma dobbiamo anche stare attenti a non cercare il mostro in ogni caso, perché aiuteremmo i veri pedofili a farla sempre franca». Don Di Noto ricorda tutto il tormentato iter: «Per quattro anni, circa 150 udienze, tensioni al limite dell’isterismo e del giustizialismo. Abbiamo cercato di operare nel silenzio per una situazione che richiedeva serenità ed equilibrio, un particolare affetto lo abbiamo mostrato al sacerdote coinvolto, che ha combattuto da sempre gli abusi sessuali». Un sostegno che l’associazione non ha fatto mancare anche alle famiglie, «alle quali sono stati forni ti anche chiarimenti tecnici», nel supremo obiettivo di arrivare ad accertare la verità. Ma, sostiene oggi don Di Noto, «abbiamo sempre avuto il sospetto che ci fosse stata una esagerata paura, e una gestione della situazione come una “sindrome del giustiziere” che non ha permesso di leggere i fatti ascritti agli imputati, che oggi sono stati assolti. Ci chiediamo solo a chi dobbiamo chiedere il danno arrecato da un punto di vista psicologico ai bambini e alle loro famiglie». Il sacerdote si dice ancora disponibile a proseguire in questo lavoro: «Dobbiamo oggi chiedere degli atti di pacificazione e di riconciliazione – conclude don Di Noto – ed invitare le famiglie, quando si trovano in situazioni similari ad affidarsi a realtà che con competenza e professionalità possono aiutare nella verità ad accertare i fatti che ledono la dignità dei bambini». […]

Il testo integrale dell’articolo di Angelo Picariello è stato pubblicato sul sito di Avvenire

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10 commenti

Steve

Ma l’avete sentito don Fortunato di Noto, il cacciatore di pedofili che non ha mai scovato un suo collega? Subito pronto a difendere il collega e a lamentarsi che gli altri non sono stati condannati. Il collega no invece!

mely

io penso che a meno che il giudice non sia stato corrotto con mazzette o minacce, non credo che goda nell’assolvere gli imputati. un prete solo per il fatto che abbia la tonaca non è detto che sia pedofilo. quindi se “il fatto non sussiste” significa che non hanno trovato uno straccio di prova per condannarli.

enrico matacena

Le malefatte della chiesa sono sempre state coperte dai poteri pubblici. La stessa chiesa ha sempre difeso con la peggiore faccia tosta i preti pedofili Il o la signora mely conosce il documento segreto vaticano del 1962 ? Scomunica a chi denunciava all’autorità giudiziaria il sacerdote che avese compiuto abusi sessuali !
Sepro proprio che prima o poi qualcuno denunci la cei per favoreggiamento dei confronti dei preti pedofili. Del resto non solo l’istituzione chiesa ma anche tanti cialtroni perbenisti e bigotti fanno quadrato a difendere i delinquenti quando questi indossano la tonaca !

Sailor-Sun

Un prete DEVE essere l’immagine della fede e della rettitudine, e se qualuno non lo è, la chiesa si affanna ad insabbiare tutto così che la sua immagine non ne venga danneggiata.
(Mely le minaccie (di scomunica o peggio) e le mazzette (prediche e assoluzioni) sono tipiche della chiesa. E non mi stupirei se, con il secolarimo dilagante, fossero passate a livello fisico.)

don Fortunato Di Noto

E’ e rimane una vicenda dolorosa. Non ho mai difeso nessuno, neanche miei confratelli, se si sono macchiati di reati così gravi. E alcuni io stesso li ho segnalati alla autorità giudiziaria e anche ecclesiastica. Essere anticattolici e anticlericali, come anche cattolici e clericali o di altre confessioni e ideologie, richiede sempre e comunque onestà intellettuale.
don Fortunato Di Noto (Ass. Meter)

Marisa

Gli adulti, pensano solo a salvare la loro faccia la loro professione, se fossero davvero educatori farebbero un po’ di autocritica e si renderebbero cmq conto di aver fallito nel loro intento se sono riusciti a provocare anche in un solo bambino reazioni di disagio.
Questo purtroppo è un mondo dove prima vengono gli interessi economici degli adulti e ai bambini viene tolta la loro innocenza e deformata la tenera sessualità.

Mattia

Risposta al signor Fortunato di Noto:

“..Essere anticattolici e anticlericali, come anche cattolici e clericali o di altre confessioni e ideologie, richiede sempre e comunque onestà intellettuale..”

In primo luogo vorrei sottolineare come lei in due righe è riuscito a compiere una sorta di RECORD, 2 amenità in 2 righe!

Essere ATEO non implica un’ideologia! Capisce?

..essere ATEO significa essere come dire “neutro”, essere ONESTO, guardare la vita per quello che è: un insieme di coincidenze linguisticamente inspiegabili, ma anche e soprattutto una possibilità straordianaria di dare un senso PERSONALE, unico e sostanziale alla PROPRIA VITA!
Tutto questo ovviamente implica una più o meno attenta riflessione e constatazione: VERIFICARE quanto di vile, tendenzioso e semplicemente di FALSO sia alla base di qualsiasi religione, di qualsiasi forma METAFISICA applicata al linguaggio.

La storia delle religioni ci mostra, ci insegna poi come la diatriba linguistico-simbolica non porti a nulla se non spesso (per eccesso di frustazione e sete di potere) a violentissime guerre, violenze tra le varie fazioni di “credenti”.

Con la sua FURBATA (sempre) linguistico-semantica potremmo arrivare a dire (esempio puerile) che anche alzarsi dal letto dal lato sinistro anzichè destro IMPLICHEREBBE un’ideologia, capisce?

(SINTETICAMENTE)
In ultima istanza essere ATEO significa VIGILARE, significa DIFENDERE quel poco che di democratico e di UMANO, grazie a menti ILLUMINATE e situzioni congenturali specifiche è stato creato su questo pianeta (leggi, diritti, piaceri, godimenti, scoperte, scepsi, teorie, anche fallimenti certo) contro OGNI forma di DOGMATISMO “aprioristico” che SEMPRE, attraverso più o meno velate “buone” intenzioni VUOLE dominare le menti, le vite e i portafogli dell’UOMO.

A furia di “menar il can per l’aia” ci si può tradire.. mi spiego meglio, come si permette, dove trova l’ardire, la sfrontatezza nell’appellarsi all’ONESTA’ INTELLETTUALE?!?

Lei che rappresenta (perfettamente) tutto ciò che si fonda sul FALSO, sulla CREDENZA, sull’obbedienza a priori in CAMBIO di un PEZZETTO di paradiso; concetti patetici ed elementari che gestiti da menti (sicuramente) scaltre e “diaboliche” hanno poi inglobato nel corso dei secoli CONTENUTI certamente di “valore” quale un certo tipo di AMORE (ecc ecc) giusto in tempo per rendersi “appetibili” agli “occhi” di un credente-medio e incosciente di turno da prendere per il naso.

Lei che rappresenta il PROBLEMA in quanto tale di una Terra straordinaria quale l’Italia (e non solo, si intenda), lei che gioca (sempre, sempre) sul cavillo-linguistico e sul fraintendimento per “complicare” e confondere, sviare, lei che ad ogni difficoltà esplicativa, DUBBIO, semplice incapacità, ignoranza, limite UMANO fa leva sullo stratagemma “ideologico” sintetizzato nel simbolo “dio”?!?

Ma chi vuole prendere in giro con le sue farneticazioni superstizios-dogmatiche?!

Un prete non ha scampo, rientra nella “logica” brutale nel sistema-vaticano e in quanto tale non può altro che “far parte” di 2 schieramenti:

1 – uomini in mala “fede”, approfittattori della PEGGIORE specie che facendo leva sulle debolezze della massa incolta e terrorizzata dalla “morte”, RICAMANO tutto un meccanismo e un vocabolario di simboli e linguaggi (dio, peccato, paradiso, inferno, santi, madonne, miracoli, ecc ecc) invenzioni per l’appunto, facilmente smascherabili tra l’altro perchè rientrano SEMPRE in un meccanismo a suo volto ANTROPOMORFO e antropologico, vale a dire sembianze UMANE, concetti UMANI: corpo, carne, amore, odio, vendetta, ecc… elementi che rivelano una “mano”, una collaborazione (quantomeno) con un “mente” umana.

2- (grazie) agli sviluppi delle scienze e in particolare della psicologia e della psicoanalisi (che rientrano comunque anch’esse nel meccanismo di POTERE -potere disciplinare- vedi Foucault, non dimentichiamo), grazie a queste scienze dicevo, è stato possibile (quantomeno) “verificare” la presenza di stati di suggestione, di mania, di ossessione verso uno degli “assoluti”, in questo caso il concetto di dio, in parole povere, i preti quando non sono dei mentecatti sono degli invasati, dei malati mentali, per la maggior parte entrambe le cose; professionisti sistematicamente “educati” contro ogni forma di VERITA’: “strumenti” per FRENARE, fermare ogni forma di sviluppo, di crescita intellettuale, culturale e umana.

PS
Senza parlare dei “Crimen Sollicitationis”, giusto l’ultima perla della spaventosa macchina di persecuzione che si nasconde dietro l’invenzione vaticano-e-religione-cristiana.

http://news.bbc.co.uk/2/hi/programmes/panorama/5389684.stm

Vergogna!

don Fortunato Di Noto

Per il Sig. Mattia.
Sto cercando qualcuno per farmi spiegare il suo intelletualismo.
Si vergogni lei.
E non mi risponda che un prete non debba risponedere in questo modo.

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