I talebani hanno dato libero sfogo al loro estremismo incendiando o danneggiano una ventina di negozi della cittadina di Alisher, nell’est dell’Afghanistan (non lontano dalla città di Khost) che vendevano musica e dvd e materiale islamico promosso dalle Nazioni Unite. Stando a quanto ha riferito una fonte ufficiale locale, i fondamentalisti islamici hanno anche distribuito volantini in cui minacciano i commercianti di «punizioni ancora più dure» se riprenderanno la vendita di questo materiale. Durante il regime degli studenti coranici – che è durato dalla metà degli anni ’90 fino all’invasione statunitense dell’ottobre 2001 – la repressione di attività considerate haram, vietate, come la musica, erano represse da un apposito dicastero, il ministero per la repressione del vizio e la promozione della virtù.
Afghanistan: «Repressione del vizio»
3 commenti
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Purtroppo dobbiamo constatare che la cosidetta “missione di pace” in Afghanistan non ha assolutamente modificato il tessuto culturale che aveva fatto da fertile terra di coltura al regime teocratico dei talebani.
A tal fine anche l’attuale governo si sta adeguando al ritorno culturale dell’integralismo:
http://www.asianews.it/index.php?l=it&art=6723&size=
Rifiutare a priori il confronto denota paura, imbecillità, chiusura mentale e radicalismo culturale. No buono.
I Talebani non capiscono niente di vita!!!