Obiezione, opzione, imposizione di coscienza

Sul sito Internet di Radio Radicale è stato pubblicato un lungo articolo di Simone Sapienza, che approfondisce criticamente il tema dell’obiezione di coscienza, intesa come strumento usato dal Vaticano per resistere al potere politico. Viene ripercorsa la storia dell’obiezione nel quadro del nostro ordinamento giuridico, con particolare riferimento all’aborto.

E’ in corso da alcuni anni, da parte della Chiesa cattolica, una spregiudicata operazione politica di attacco al fondamentale principio di laicità delle istituzioni, giocata su una furbesca manipolazione del fondamento e del significato dell’obiezione di coscienza.

L’episodio più discusso risale al 30 ottobre del 2000 (all’indomani della messa in vendita previa prescrizione medica nelle farmacie italiane del Norlevo, la c.d. “Pillola del giorno dopo”) quando dal Vaticano giunse un invito, quasi una intimazione, rivolto a medici e farmacisti, a rifiutarsi di prescrivere e vendere il Norlevo, facendo ricorso all’”obiezione di coscienza”. La sfida clericale si collocava in questo modo sia sul piano del merito della controversia circa il momento in cui inizia la gravidanza, sia sul piano (assai più devastante) dei confini di legittimità della legge statuale.

Quanto al primo punto la Pontificia Accademia affermava la natura antiabortiva del farmaco, sulla base della premessa che la “pillola del giorno dopo” provochi una interruzione della gravidanza, processo che – afferma la nota ufficiale diffusa il 30 ottobre 2000 – “comincia dalla fecondazione e non già dall’impianto della blastocisti nella parete uterina”. La gran parte della comunità scientifica internazionale è contraria a questa indebita estensione della nozione di aborto poichè la gravidanza ha inizio con l’annidamento dell’ ovulo fecondato nell’utero, processo che richiede almeno sei o sette giorni. Ma ciò che davvero contava in quella vicenda era il salto di qualità che la Chiesa imprimeva nel suo attacco ai diritti civili e alla libertà di coscienza. La vera novità di quell’esternazione della Pontificia Accademia era lo strumento che furbescamente ed efficacemente la Chiesa brandiva a difesa delle proprie concezioni integraliste sui temi della vita. Da sempre ostile alle concezioni individualiste anche sul terreno degli strumenti della lotta politica, in quanto estranea all’elaborazione liberale e contrattualista del diritto di resistenza di cui sono espressione gli strumenti dell’obiezione di coscienza e della disobbedienza civile, la Chiesa Cattolica con quell’invito al rifiuto della prescrizione e del commercio del medicinale contraccettivo, si appropriava, a sostegno del suo tradizionale disegno clericale, dello strumento libertario per definizione. Dando prova di tenace e machiavellica capacità di adattamento ai mutevoli contesti sociali, ribaltava la logica dell’obiezione di coscienza trasformandola da strumento di affermazione della libertà individuale a strumento di imposizione contro le libertà individuali. […]

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24 commenti

Faj

Se il Vaticano vuole davvero proporre una valida obiezione di coscienza in difesa della vita, deve chiedere a tutti i soldati cattolici di rifiutarsi di sparare ad altri esseri umani, anch’essi presumibilmente dotati di vita. Se l’odore della polvere li eccita, possono sempre sparare in aria ed evitare così la corte marziale.

UDM

Alla base di ogni papocchio esternato dalla millenaria associazione per “FOTTERE” le pecore sciocche dell’umanità ridotta a “gregge” da mungere, tosare e depredare della propria prole,
è il seguente principio:
…”FOTTERE” più che si può, ovunque si può, sempre fino a quando si può, tutti quelli che si puù”
Così,
-in Italia si può “fottere” tanto
(8 x 1000, esenzione da imposte e tasse varie, 1000 e 1000 privilegi, insegnanti di religione nominati dal Vaticano e pagati dallo Stato e chissà quant’altre diavolerie subdolamente imposte,
bene! si fotte.
.in altri paesi non si può fottere a tutti ma solo a gregge impapocchiato, stupido e stronzo,
bene! si fotte solo a loro.
Sono semp più certo che quel Dio di cui queste canaglie parlano e sparlano non esiste, pro rio non c’è.
Se esistesse, sarebbe una canaglia e un impostore come i suoi predicatori.

jesuschristyouaremylife

Non vedo cosa ci sia di male nel chiedere a tutti i medici o farmacisti cattolici di rifiutare di vendere o prescrivere una pillola effettivamente abortiva!!!!!

Ernesto

Se i cattolici non vogliono prestare un certo servizio, semplicemente non facciano il lavoro che richiede di prestare quel servizio.
Nessuno li obbliga a fare i medici o i farmacisti.

Steve

Appunto, nel caso della pillola del giorno dopo si tratta di interruzione di pubblico servizio.

LL’obiezione di ncoscienza è opponibiloe solo per le interruzioni della GRAVIDANZA. Il norlevo agisce prima della gravidanza perché agisce, a seconda dai casi, impedendo la fecondazione o l’annidamento dell’ovulo fecondato nell’utero.

La giurisprudenza della Cassazione ha più volte ribadito che la GRAVIDANZA inizia con l’impianto dell’ovulo fecondato nell’utero.

maxalber

jesuschristyouaremylife scrive:

Non vedo cosa ci sia di male nel chiedere a tutti i medici o farmacisti cattolici di rifiutare di vendere o prescrivere una pillola effettivamente abortiva!!!!!
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Beh, i medici sono (purtroppo) tutelati da una legge, la 194, ma i farmacisti hanno un contratto, una convenzione con lo Stato per la quale non sono autorizzati ad applicare obiezioni basate su una fantasiosa ideologia (qualunque essa sia) al loro lavoro.
Se per esempio si volesse applicare la vecchia indicazione papale a non vendere vaccini perchè contrari alla volontà divina (o chissà quale altro farmaco, magari gli antidolorofici, esempio preso dall’esperienza di quella *santa* donna della Teresa di Calcutta che impediva di darli ai suoi malati), diresti sempre “non vedo cosa ci sia di male”?

emel

>Non vedo cosa ci sia di male nel chiedere a tutti i medici o farmacisti cattolici di rifiutare di vendere
>o prescrivere una pillola effettivamente abortiva!!!!!
>

fintogesucristo, non e’ che tu non vedi… e’ che ti giri dall’altra parte tutte le volte per non vedere.
La differenza sembra poca ma e’ abissale.

Se fai il farmacista e hai una licenza dello stato per farlo, ebbene lo fai per tutti, cattolici e non cattolici.
Se invece hai obiezioni di coscenza per la testa allora e’ meglio che riconsegni la licenza a qualcuno piu’ meritevole e vai a pulire la sacrestie che e’ meglio.

Kaworu

jesus, mi spieghi perchè i militari cattolici (c’è pure il cappellano nell’esercito) sparano e uccidono vite già in atto, e invece i medici cattolici fanno questi capriccetti?

prova dai.

Ema

…e se fosse contro la mia coscienza vendere alimenti ai cattolici?

Il Filosofo Bottiglione

@ jesuschristsuperstar

vedi, se un’associazione esortasse i medici a fare obiezione di coscienza alla legge 40, permettendo maggiori fecondazioni o impianti embrionali, per ridurre il numero di bombardamenti ormonali per una donna. oppure favorendo l’eterologa ad una coppia poco abbiente che spenderebbe troppi soldi per andare all’estero. oppure per utilizzare embrioni a scopo di ricerca contro le malattie. penso che avresti di che tuonare contro tali esortazioni. magari diresti che il medico che non rispetta la legge debba essere esclusio dal suo mestiere.
se un medico non rispetta la 40, che è una legge orrenda, lo fa a suo rischio e pericolo. lo stesso deve valere per i medici che seguono le esortazioni della chiesa.

Daniela

semp’licemente chi è dottore e famarcista deve rispettare le legge e fornire i servizi richiesti, la legge sull’aborto è in vigore da più di trent’anni, si sa che i medici devono effettuare aborti se viene richiesto così per la vendita della pillola, non hanno scusanti, se non volevano fare queste pratiche non dovevano fare questo lavoro, è tutto chiaro e semplice.

Johnny Golgotha

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Non vedo cosa ci sia di male nel chiedere a tutti i medici o farmacisti cattolici di rifiutare di vendere o prescrivere una pillola effettivamente abortiva!!!!!
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Il male (Male) sta nel fatto che si intima a dei medici di seguire un ordinamento diverso da quello dello stato nel quale lavorano, istigandoli a negare un diritto ai suoi cittadini

Per i medici non deve esistere Dio, deve esistere solo il Paziente, e devono fare solo la Sua volontà

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poi dimmi quale mestiere non ha bisogno di coscienza!
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Ogni mestiere ha bisogno di una propria coscienza, e la Professione Medica non ha bisogno della coscienza religiosa, perchè gli è contraria

Sailor-Sun

La chiesa ha chiesto l’obiezione di coscienza perchè la coscienza, ovvero la morale, è insegnata (già, non è genetica) spesso e volentieri dalla stessa chiesa cattolica, (catechismo, ora di religione e spesso ambiente familiare), ergo, dire ai medici e farmacisti “seguite la vostra coscienza” equivale a dire “fate quello che dice la chiesa”.
Qualcuno vuole commentare?

Per quanto riguarda la pillola del giorno dopo, imporre alle persone di non usarla va contro la volontà individuale, la statistica e la logica.
A parte il concetto di quando inizi la gravidanza, la scienza ha scoperto che non tutti gli zigoti maturano fino alla nascita: ci sono quelli che vengono riassorbiti, ci sono quelli che muoiono per difetti genetici, ci sono quelli che ecc ecc
Senza contare che ogni spermatozoo schiattato e ogni mestruazione sono una possibilità di figliare sprecata.
Quindi la scelta è tra la possibilità di uccidere una vita (morte (??) indolore (?)) e la certezza di mettere al mondo un figlio indesiderato (dolore (!), e pure prolungato).
Io sceglierei l’opzione che rispetti maggiormente i diritti del nascituro.
Se poi questo si aggiunge la sovrappopolazione mondiale, si mette la ciliegina sulla torta.
E come guarnizione aggiungerei la libertà di vita sessuale senza paura di gravidanze indesiderate.
(Se non si è capito sono della scuola “pochi ma buoni”)

Sailor-Sun

Ah, aggiungo che esiste anche il preservativo, così eliminiamo la questione alla radice.

Joséphine

Per i farmacisti “pecunia non olet”,non vedo pericoli di sorta

😀

gianfranco

c’è una farmacia in una traversa di via della conciliazione (nn so se sia già stato vaticano o repubblica italiana quella) dove so per certo che nn si vendono alcuna sorta di anticoncezionali. A mia specifica richiesta hanno confermato che la farmacia obietta.

Jamp

@ gianfranco

A quanto so (e so poco) a questa farmacia potrebbe essere ritirata la licenza. Io li denuncerei.

IVAN

L’obbiezione di coscienza…Che cosa è, la coscienza? Per ogni marxista coerente, la coscienza individuale è un frammento di quella collettiva. La quale è determinata materialmente: non è la coscienza degli uomini che determina il loro essere sociale, ma è, al contrario, il loro essere sociale che determina la loro coscienza. Certo, un tale concetto, va contro l’attuale ideologia individualistica. Ideologia che è condivisa a destra come a sinistra, da atei e credenti, da uomini e donne. Il farmacista obbiettore, però, rompe in faccia al libertario la libertà come questi la concepisce: va da un’altra parte! Giusto, è la sacra legge del mercato, della libera concorrenza, che vale per le libertà come per qualsiasi merce. E’ ovvio, che allora il libertario, essendo in minoranza in un paese medioevale, cerchi aiuto allo Stato, e inalberi i diritti umani inalienabili. Cosa vana e strumentale, poiché in politica valgono i rapporti di forza. Di fatto, i diritti umani sono un lusso che ha un prezzo. Siano essi nella forma concreta di un preservativo o di un qualsiasi anticoncezionale. Dietro ogni merce, c’è una ideologia, pro o contro. L’obbiezione di coscienza, allora, è un comodo espediente per evitare e celare la lotta di classe. E’ una forma di lotta reazionaria, individualistica, il contrario dello sciopero di massa. Già, poiché nessun partito può indire una lotta di massa continua e totale, di una classe contro una casta come i medici e farmacisti. Fai obbiezione per la “vita”, caro farmacista, caro medico? Da noi proletari non avrai più un centesimo! E poi, quale serietà c’è in chi vende di tutto, e a prezzo maggiorato e fuori controllo, dai farmaci contro la caduta dei capelli, ai cosmetici e porcheria varia ed inutile? Che fiducia ci può essere in una casta, quella dei medici, che con l’introduzione del Euro, ha raddoppiato le parcelle? I proletari non fanno obbiezioni, ma lotta di classe concreta. E’ evidente che l’obbiezione di coscienza non è una forma di lotta efficace se non è di massa. Non ci può essere obbiezione di coscienza senza coscienza di classe: è lì il nodo della questione. La Chiesa si insinua per dividere, per frammentare tale coscienza di classe, rispolverando il mito libertario della libertà individuale. Lo fa scientificamente, con metodo, entrando negli argomenti del campo laicista e usandoli contro. Un buon esempio di lotta politica, che l’esperienza millenaria della Chiesa, da ai dilettanti delle tesi laicista. L’individualismo ateo, non ha speranze politiche di imporsi, se userà gli argomenti vetusti e usurati di un generico laicismo apolitico. La libertà, è una conquista concreta di tale libertà, un possesso materiale. La libertà è il traguardo di un lungo e tormentato processo di lotta per l’emancipazione, non una legge su misura per questa o quella minoranza. La libertà o è per tutti o è privilegio, elemosina. Il marxismo è la teoria per l’azione che realizza la libertà per tutte le donne e gli uomini. Non c’è altra via.

Un saluto internazionalista.

maxalber

gianfranco scrive:

10 Aprile 2007 alle 10:59
c’è una farmacia in una traversa di via della conciliazione (nn so se sia già stato vaticano o repubblica italiana quella) dove so per certo che nn si vendono alcuna sorta di anticoncezionali. A mia specifica richiesta hanno confermato che la farmacia obietta.
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Fornisci nome, cognome e indirizzo.
Dopodichè il circolo di Roma provvederà a verificare.
Se le cose stanno come dici, si interverrà come si deve.

Sailor-Sun

X ivan: credo di aver inquadrato la tua ideologia, la quale non mi da problemi, ma vorrei ribattere che l’idea di dover pensare tutti allo stesso modo in quanto tutti appartenenti ad una certa “classe”, non è ne bella ne utile.
E che l’affermare che una sola via è quella giusta è tipicamente ecclesiastico.

IVAN

Si, spesso si è paragonato il marxismo ad una ideologia religiosa, e il partito rivoluzionario a una chiesa. Tale equivoco cade, però, se si considera che tale dottrina non è ideologia, ma scienza: il marxismo spiega scientificamente la nostra società, da una teoria generale alla lotta di classe. Come ogni altra scienza particolare, il marxismo sostiene alcune verità, cioè tesi che spiegano i fatti sociali e li prevede. Certo, di realtà c’è solo una, e può tale verità essere mistificata dalla religione con la fede in un unico dio. Una fede, appunto, non una spiegazione scientifica. Io sostengo che il marxismo sia l’unica teoria scientifica della realtà sociale, ma questo non vuol dire che tale teoria non possa essere modificata e migliorata. Inoltre, se la realtà è unica, richiede una spiegazione unica: per fare un esempio attraverso l’evoluzionismo, si può sostenere che la storia della vita sulla Terra abbia avuto necessariamente un unico corso, e quindi non può avere che una sola descrizione storica e scientifica. Dogmatismo? Si, se vogliamo chiamare così la realtà materiale che c’è sempre a prescindere da chi la osserva ed in quali condizioni lo fa. Certamente gli uomini lotta da sempre contro questo dogmatismo, cioè lottano contro la realtà per modificarla a proprio vantaggio. Non lo possono fare però arbitrariamente, ma alle condizioni stesse della realtà. In questo senso, non si tratta allora di pensare tutti allo stesso modo, ma cercare delle soluzioni che possano soddisfare tutti. Il limite di ogni individualismo è il non riconoscimento che ogni individuo realizza la sua individualità solo alle condizioni della società, anzi, il suo individualismo è determinato ancora prima che questo individuo concepisca tale bisogno. Certo, il mito religioso del libero arbitrio e quello laicista delle libertà individuale, non si concilia con la visione marxista, che considera la libertà il riconoscimento della necessità. La libertà, per il marxismo, non è la scelta tra due possibilità, ma il soddisfacimento della necessità. Questo significa che la libertà non è essere immuni dalle leggi naturali e della società. Si, tutto ciò e brutto ed inutile. Inutile per chi? Certamente inutile per chi crede di modificare la realtà alle sue esclusive e arbitrarie necessità, appunto: cioè con libertà, s’intende una difesa dei propri ed esclusivi interessi materiali. Torniamo allora alla teoria della lotta di classe, e alle condizioni oggettive della società e il rapporto sociale, necessario, tra le classi. Il marxismo descrive ciò che è, non ciò che dovrebbe essere. E’ scienza, non morale o etica. Esso da però la chiave per la comprensione di ciò che è possibile modificare nella realtà sociale. E’ la teoria per la rivoluzione sociale, l’unica vera etica necessaria all’umanità.

Un saluto internazionalista.

filippo

Quanti paroloni ho letto qui stasera, quanta ignoranza sul mondo cattolico, quanta ignoranza sul mondo della medicina…
Perchè parlate tanto di liertà e democrazia e non permettete a qualcuno di esprimere la propria opinione su un problema che di fatto esiste?

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