Il candidato dell’Ump alle presidenziali francesi del 22 aprile ci spiega perché gli mettono addosso etichette che non gli assomigliano. sull’integrazione dice: “Preferisco un islam della Francia, in linea con i valori della nostra Repubblica, che un islam sottomesso a influssi stranieri. Il matrimonio? E’ riservato a un uomo e a una donna, ma per gli omosessuali ha un progetto oltre i pacs
Il Foglio – In Italia lei è considerato un uomo della destra dura, dalle posizioni sempre fisse sull’idea di sicurezza pubblica e dalle tendenze fortemente liberali e populiste, senza dimenticare la sua posizione definita “atlantista”, pro israeliana e pro americana, che tanto inquieta la sinistra italiana ed europea. Ritiene che questo ritratto sia quello giusto?
Sarkozy – Bene, vediamo, direi che non avete dimenticato nulla. Questa è la lista completa dei tratti più caricaturali solitamente utilizzati da tutti quelli che in generale non hanno esattamente le migliori intenzioni nei miei confronti. Con un pedigree del genere, viene da chiedersi come possa essere candidato alle elezioni in Francia. Questa percezione di me, evidentemente, non è né giusta né veritiera. Ho voluto essere il candidato di una destra repubblicana finalmente libera dal complesso di non essere la sinistra, di una destra sicura dei propri valori: il lavoro, l’autorità, il primato della vittima sui delinquenti, gli sforzi, il merito, il rifiuto dell’assistenzialismo, dell’ugualitarismo e del livellamento verso il basso. Questo fa di me un uomo della destra dura? […]
F – Lei ha spesso dichiarato di voler rivedere la legge sulla laicità del 1905. Come pensa possa essere modificata, e in che direzione?
S – Per me non si è mai trattato di toccare i principi fondamentali della legge del 1905. Questa legge non impone proibizioni, ma chiarisce le relazioni tra lo stato e le religioni. E’ una legge di tolleranza, che assicura contemporaneamente la libertà di coscienza e la neutralità dello stato, in altre parole l’uguaglianza dei culti davanti all’autorità pubblica. Ho semplicemente espresso il desiderio di avviare una riflessione sulla necessità di precedere a un nuovo ritocco, per far fronte a una realtà nuova: e cioè il fatto che la religione musulmana, che oggi è diventata la seconda religione in Francia, dopo la religione cattolica, mentre nel 1905 praticamente non esisteva sul nostro territorio. Ricordo poi che questa legge è stata emendata tredici volte! Una relazione di esperti, che mi è stata presentata a settembre, mi raccomandava di modificare la legislazione in modo da dare ai comuni la possibilità, debitamente contestualizzata, di aiutare, se necessario, gli investimenti per il culto. Questa questione merita di essere studiata, proprio perché non è giusto che i fedeli di determinate confessioni apparse di recente sul nostro territorio incontrino difficoltà nella pratica del proprio culto. Non penso però che sia opportuno legiferare senza aver prima ottenuto un consenso molto ampio. Per legiferare su questioni così delicate mi sembra indispensabile che la grande maggioranza dei francesi e delle varie comunità religiose sia d’accordo.
F – In Italia si parla molto di famiglia, di matrimonio e del ruolo della chiesa, che oggi si rinnova. Lei è contrario al matrimonio omosessuale e all’adozione da parte delle coppie omosessuali. Che sensazioni le ispira la chiesa di Papa Ratzinger, ultima assise morale delle società postmoderne?
S – Tenuto conto della separazione tra stato e chiesa, è imperativo che i politici francesi mantengano un certo riserbo in materia religiosa. Detto questo, come la maggior parte dei miei compatrioti, ho davvero una grande considerazione e grande rispetto del Papa e di ciò che rappresenta. So cosa debbano all’eredità cristiana l’Europa in generale e la Francia in particolare. Quanto alla questione della famiglia e delle coppie omosessuali, l’ho detto molto chiaramente: non sono né a favore del matrimonio degli omosessuali, né dell’adozione da parte delle coppie omosessuali. Questo però non significa che io neghi la realtà e la legittimità dell’amore omosessuale. Non ha minore dignità dell’amore eterosessuale. Penso semplicemente che l’istituzione del matrimonio, per mantenere un senso, debba essere riservata agli uomini e alle donne. Penso, allo stesso modo, che una famiglia sia costituita da un padre, una madre e dei bambini. Per le coppie omosessuali in Francia abbiamo i pacs. Propongo di andare ancora più in là e creare un contratto d’unione civile che garantisca la perfetta uguaglianza con le coppie eterosessuali sposate, per quanto concerne i diritti alla successione, fiscali e sociali. […]
Il testo integrale dell’articolo è stato pubblicato sul sito de Il Foglio
(traduzione di Elia Rigolio)
2Questo però non significa che io neghi la realtà e la legittimità dell’amore omosessuale. Non ha minore dignità dell’amore eterosessuale. Penso semplicemente che l’istituzione del matrimonio, per mantenere un senso, debba essere riservata agli uomini e alle donne. Penso, allo stesso modo, che una famiglia sia costituita da un padre, una madre e dei bambini. Per le coppie omosessuali in Francia abbiamo i pacs. Propongo di andare ancora più in là e creare un contratto d’unione civile che garantisca la perfetta uguaglianza con le coppie eterosessuali sposate, per quanto concerne i diritti alla successione, fiscali e sociali. […]”
Non so, tono alcune contraddizioni, alcune incoerenze….bah… non so che altro dire
Nemmeno io.
Certo è che si percepisce un differente atteggiamento di fronte alla Chiesa rispetto a quello che ha la maggior parte dei politici italiani.
Mi sembra che non ci sia nessun timore reverenziale, cosa che abbonda in Italia.
Insomma, si nota come la religione sia trattata più come un fatto privato che non colletivo-isterismo di massa-comunitario-imprescindibile come avviene spesso qui da noi.
A me non pare irragionevole quel che dice il Monsieur.
La maggior parte dei nostri “progressisti” su questi argomenti lo è meno di questo conservatore…
Ma vi rendete conto che la destra in Francia è più laica della sinistra in Italia???
..bisognerebbe vedere di fatto cosa intende per “qualcosa in più” ai PACS “(..anche perchè di più ce sarebbe il matrimonio e l’adozione…)e per “leggittimità dell’amore omosessuale”.Non negare la “leggittimità di un sentimento” è un ovvieta disarmante visto che è come mettere in dubbio il colore della pelle di un persona o quello degli occhi.L’importante e che questa leggittimazione non negata si traduca in legge,altrimenti diventa una frase senza senso..
Che poi l’Italia sia la repubblica delle banane rispetto agli altri paesi europei e mondiali dove vince la destra non è una novità..persino Aznar che era un democristiano spagnolo ha dato a noi gay i PACS!..e guardate che come buffoneria e scarsa credibilità non aveva nulla ad invidiare ai nostri politici..
La destra francese è più laica della sinistra italiana..allucinante.
@ Gio
@ Francy
Ma quando mai la sinistra in Italia è stata laica???