Nemmeno il pagano Virgilio vorrebbe le adozioni gay

Nel grossolano brodo di coltura anticattolica che spumeggia non soltanto in certe frange del movimento gay ma anche in qualche elegante salotto della nostra laicissima sinistra radicale (e che all’occorrenza può anche produrre effetti allarmanti come le recenti minacce di morte a monsignor Bagnasco), fa parte, naturalmente, anche l’idea che la risoluta campagna della Chiesa contro l’equiparazione delle unioni fra persone dello stesso sesso al matrimonio tradizionale, e per ciò stesso contro le adozioni gay, sia espressione di un’antica, feroce omofobia, di stampo squisitamente cattolico. Eppure alcuni elementari rudimenti di cultura classica dovrebbero bastare a dimostrare che per contrastare il proposito di riconoscere alle coppie gay il diritto di adottare bambini, non è affatto necessario essere bravi e rigorosi cristiani: sarebbe sufficiente essere bravi e rigorosi pagani.

Per fare un solo esempio: persino al più grande cantore latino di amori omoerotici, naturalmente Virgilio, le adozioni gay sarebbero sembrate sconsigliabili. Lo provano gli ultimi quattro versi di una delle sue più belle elegie: la celebre quarta egloga (nella quale, essendo essa l’annuncio della venuta di un Salvatore, si volle vedere, com’è noto, una specie di profezia precristiana). Essi suonano così: «Incipe, parve puer, risu cognoscere matrem, | matri longa decem tulerunt fastidia menses. | Incipe, parve puer, cui non risere parentes, | nec deus hunc mensa, dea nec dignata cubili est» («Incomincia, piccolino, a riconoscere dal sorriso la mamma: | a lei nove mesi arrecarono lunghi travagli. | Incomincia, piccolino: a chi non sorrisero i genitori | non toccherà né la mensa di un dio né il letto di una dea»). Ebbene, non è forse evidente che da questi versi si deduce che Virgilio pensava che i bambini avessero bisogno, per essere felici, e per prepararsi a godere i piaceri della vita, non soltanto dello sguardo di un papà adeguatamente villoso ma anche e soprattutto del sorriso di una mamma senza baffi e senza barba?

Era dunque anche Virgilio, sotto sotto, un pochettino omofòbico? A rendere ridicolo questo sospetto non provvedono soltanto tanti suoi bellissimi versi di argomento omoerotico, ma ovviamente anche la nota circostanza che lui l’omoerotia non si limitò affatto a cantarla, ma la praticò serenamente sia coi tanti giovanetti che lo ammaliarono, sia con qualche maturo maestro di vita e di pensiero: vedi la sua speciale relazione col filosofo greco Sirone, che non fu soltanto il suo maestro in rebus philosophicis, giacché pare accertato che egli, in quel felicissimo periodo della sua vita che fu il suo soggiorno a Napoli, di quel saggio pensatore, che nella sua bella villetta lungo la via di Pozzuoli insegnava ai propri allievi la dottrina epicurea, fu insieme discepolo e amante. […]

Il testo integrale dell’articolo di Ruggero Guarini è stato pubblicato sul sito de Il Giornale

Archiviato in: Generale

17 commenti

lik

Se è per questo anche Voltaire era violentemente omofobo senza contare che aveva delle azioni nelle compagnie che praticavano lo schiavismo, ma per il resto che cazzo di articolo è questo??? In Italia ci sono proposte di legalizzare l’adozione ai gay???

Johnny Golgotha

Direttamente o indirettamente, in ogni scritto qualsiasi autore parla sempre di sè stesso, Virgilio ha descritto quelle scene sicuramente nel ricordo della propria famiglia, mica esprimendo un giudizio contrario alle coppie omosessuali (argomento sconosciuto all’epoca), come vorrebbero far credere questi farabutti cattolici, che, non paghi alterare a piacimento le parole del loro improbabile dio, adesso desiderano stravolgere persino quelle dei poeti latini

marco musy

A me sembra incredibile che chiunque pensi di poter dire la propria OPINIONE ed essere preso sul serio su fatti che non conosce e su cui e’ gia stato chiarito da tempo, con metodo scientifico, come stanno le cose:
http://www.apa.org/topics/orientation.html

Ma niente da fare.
Perche’ non mettiamo ai voti se e’ la terra che gira intorno al sole oppure il contrario? Perche non ascoltare le diverse opinioni dei politici pro e contro, magari a Porta a Porta con B.Vespa? In fondo pare che il 25% della popolazione media italiota e’ ancora piuttosto incerta sulla questione.

davide

a roma vorrei sottolineare che così come in Grecia l’amore perfetto era quello bisessuale: etero per fare figli e omo per divertirsi e per altro che adesso non ricordo

Claudio De Luca

Questione chiaramente strumentale ed irrisoria.
Cosa c’entrano Virgilio ed il paganesimo in genere?
Duemila anni fa certo non si immaginava la complessità degli attuali modelli sociali!

lik

@ Davide

Si tratta sempre e comunque di un punto di vista fallocentrico, questo tipo di bisessualità maschile è largamente diffusa nella società occidentali e non forse a Roma si viveva più apertamente, ma oggi quello che rivendichiamo è la possibilità di vivere un amore gay pieno.

tito

in ogni caso io sono ateo, come credo molti di voi. quindi della presunta opinione di un pagano non so sinceramente che farmene. e comunque non è che se il poeta pensava realmente quello che gli mette in bocca l’estensore dell’articolo del giornale allora dobbiamo prostrarci e chieder scusa.

Paul

persino al più grande cantore latino di amori omoerotici, naturalmente Virgilio, le adozioni gay sarebbero sembrate sconsigliabili

E quindi????!?!?!!?

Stefano

Non capisco cosa centrino i versi di Virgilio con la questione delle adozioni gay??? Giuro che questa non l’ho proprio capita. Una cosa però è sicura, Virgilio stava parlando di tutt’altro, senza contare che all’epoca l’omossesualità non era affatto un problema, mentre Ruggero Guarini è soltanto l’ennesimo omofobo per giunta subdolo perchè anzichè schierarsi in prima persona e dire apertamente di essere un discriminatore, fa parlare un ignaro ed innocente autore stramorto da secoli!

lik

Aspetta Stefano,
L’omosessualità attiva non era un problema ma il passivo, effeminato, era discriminato. E comunque più che di omosessualità tra i romani era più adatto il termine pederastia, perché le relazioni tra uomini adulti e non tra l’adulto e il giovane erano solo diffuse nell’élite non certo nel popolo. In Grecia era più o meno la stessa cosa.

Kaworu

per quel che mi riguarda, fotte sega di virgilio.

lui è morto.

io voglio vivere.

Scettico

Se una mamma serve per forza allora nesun problema per le coppie lesbiche, no? Neanche Virgilio mi sembra abbia protestato. Non leggevo un’arrampicata sugli specchi così spudorata da un bel po’.

archibald.tuttle

“Incomincia, piccolino: a chi non sorrisero i genitori | non toccherà né la mensa di un dio né il letto di una dea”

dobbiamo proprio dare retta anche ai pagani che discriminano gli orfani? tutto fa brodo per alimentare l’omofobia cattolica pare.

DavideM

E’ un vecchio trucco dialettico, il classico argumentum ad verecundiam: piuttosto che utilizzare argomenti logici ci si appella all’autorità del personaggio famoso che più fa comodo.
Purtroppo molti si fanno fregare facilmente da questi espedienti perchè non sono abituati al rigore logico.

Flavio

Che ridere. Un autore di duemila anni fa ci insegna come crescere i bambini? Ma vediamo com’è fatto la società oggi piuttosto… che pochezza di argomentazioni. Patetico.

Flavio

E’ proprio un esempio della vuota cultura umanistica italiana, per cui è giusto leggere qualche fesseria, interpretarla secondo il proprio filtro culturale e ritenerla un fatto dimostrato sperimentalmente. Il tutto senza uscire dalla pagina di un libro polveroso.
Questa aria fritta è destinata semplicemente a scomparire, (forse) rimpiazzata da fatti e teorie verificate.

Commenti chiusi.