Sudcorea: lupi clonati

Il primo lupo clonato, secondo quanto riferito da un gruppo di ricercatori sud-coreani. L’annuncio ha portato nuova bufera in Corea del Sud dopo lo scandalo delle false scoperte del «pioniere della clonazione» Hwang Woo-suk. Ora alcuni scienziati indipendenti accusano di «manipolazioni e imprecisioni» gli scienziati Lee Byung-cheon e Shin Nam-sik, che avevano dichiarato di aver clonato dei lupi. E i due ricercatori ammettono le colpe ma le definiscono «non intenzionali». Mentre sulla vicenda la «Commissione sull’integrità» dell’università nazionale di Seoul ha aperto un’indagine, come riferisce Asianews. I due ricercatori avrebbero mantenuto in vita due femmine di lupo dopo averle clonate alla fine dell’ottobre del 2005. Ma subito dopo l’annuncio, il 26 marzo scorso, un gruppo di scienziati indipendenti ha dichiarato di aver trovato errori e manipolazioni nelle pubblicazioni ufficiali che riportano l’esperimento. L’accusa è di aver volontariamente costruito dei risultati a tavolino, per «ingigantire i risultati ottenuti». I due professori, pur ammettendo le imprecisioni, hanno addossato la colpa alla rivista che ha pubblicato le loro ricerche. Nessuno dei numerosi errori rilevati sarebbero, secondo i due ricercatori, intenzionali.

Lancio Reuters

14 commenti

Bruna Tadolini

Se è vero, è l’ennesimo esempio di uso della scienza per altri fini: cioè per far carriera! Ma per fortuna i meccanismi di controllo (qualcun altro che provi a ripetere i risultati o guardi bene bene i files…..) fanno scoprire i falsi più eclattanti!

Ma in fondo, si vede che sono scienziati. Infatti hanno detto “E’ colpa della rivista!” e non…. “Miracolo! Miracolo!”

ciceracchio

anchio voglio essere clonato :
devo lasciare ai posteri ,quello che madre natura mi
ha affettuosamente elargito ;
robe da far invidia a tutto il vaticano .
che almeno lui sia clonato .

Daniela

certo che potrebbe essere utile la clonazion per evitare la completa sparizione di alcune specie

Vassilissa

Daniela
Quasi tutte le specie a rischio si potrebbero salvare semplicemente salvaguardando il loro ambiente, è il caso ad esempio della tigre che vede i suoi spazi vitali (foresta) ridursi sempre più.
La clonazione potrebbe invece “riportare in vita” animali estinti da cacce indiscriminate come il Dodo o l’Alca.

Joséphine

Mah, clonare una pecora già mi ha lasciata perplessa.
Si assomigliano tutte, anche non clonate

😉

Joséphine

IMHO il DNA sta diventanto una nuova religione.
E sempre IMHO ancora non si sa abbastanza di questo DNA e dei suoi meccanismi.

Daniela

purtroppo le politiche per la salvaguardia di alcune specie sta fallendo miseramente.

Daniela

per i panda per esempio si è comunque dovuto intervenire con l’inseminazione artificiale e per un particolare volatile ora non mi viene il nome, si può salvarlo solo con la clonazione, ovviamente ancora molta ricerca deve essere fatta in questo campo.

Daniela

per quanto riguarda il fatto che il dna sta diventando una nuova religione, io ci andrei cauto la religione si sa benissimo cos’è e quali sono i suoi scopi, il dna ci fornisce informazioni su come siamo fatti noi e tutte le specie viventi, studiarlo ed analizzarlo mi sembra il minimo e io ritengo lecita la clonazioni animale in alcuni ambiti ben deliniati

Joséphine

Tra un po’ con il DNA si spiega pure perchè preferiamo la minigonna o gli hotpants.

Posso assicurare di saper clonare una pecora pure in casa mia

😉

Bruna Tadolini

Sul DNA se ne sa a pacchi e se ne saprà sempre di più….
Questa e quella conoscenza potrà essere un fantastico strumento non solo per salvare le forme viventi del passato o del presente ma anche per dare l’opportunità di costruire quelle del futuro!

Da “Dal big bang a dio. Il lungo viaggio della vita”
http://www.geocities.com/biochimicaditutti

“Che impatto avrà sulla futura evoluzione della vita l’evoluzione culturale dell’uomo? Teoricamente le conoscenze che abbiamo acquisito durante l’evoluzione della nostra cultura ci permettono di essere gli artefici di una nuova rivoluzione. Siamo infatti in grado di fare una cosa che la vita non è più in grado di fare con la sessualità: unire il materiale genetico di specie che non si possono spontaneamente accoppiare ottenendo così nuovi organismi che contengono tutto il patrimonio genetico necessario per adattarsi a nuove situazioni. Questa che si chiama ingegneria genetica, a breve, potrebbe permettere di risolvere molti problemi (la fame nel mondo, ad esempio). E nei tempi lunghi? I tempi lunghi ci saranno solo se avremo capito il ruolo “morale” che la nostra specie si trova ad affrontare. Ed i primi atti che stiamo compiendo non sembrano promettere bene. Come successe miliardi di anni fa, anche noi stiamo distruggendo l’esistente ma, a differenza di quello che è successo allora, la nostra è una vera devastazione. Stiamo, infatti, portando all’estinzione le altre specie perdendo per sempre quei patrimoni genetici di conoscenze che esse avevano acquisito durante il loro lungo viaggio evolutivo di adattamento ad un ambiente. Come gli Archibatteri stiamo miopemente depauperando, ritenendolo “inutile”, il patrimonio mondiale di DNA senza capire che ogni suo frammento costituisce una preziosa risorsa per il futuro della vita.
Non c’è che dire, per ora l’Homo sapiens sta comportando in un modo meno intelligente di un sacchetto di fosfolipidi contenete qualche ribozima e la RNA replicasi! Chissà se sapremo capire in tempo la responsabilità che ci è moralmente attribuita dalla posizione che occupiamo nell’ambito della natura?”

Joséphine

Chissà se sapremo capire in tempo la responsabilità che ci è moralmente attribuita dalla posizione che occupiamo nell’ambito della natura?”

Quale posizione abbiamo nella natura?
Tanto per capire la responsabilità morale che abbiamo…

😉

🙂

Joséphine

Intanto mi piacerebbe vedere clonate cellule umane sane che prendano il posto di cellule cancerogene, o patologiche in generale.

Poi sarà la volta dei lupi.
Insomma, qualche priorità personalmente ce l’avrei

Commenti chiusi.