Amato “salva” gli imam: “Espellerli? Non basta la tv”

Non basta una trasmissione televisiva per espellere qualcuno. Ma soltanto dopo l’indagine di polizia in corso il ministro Amato deciderà se espellere o meno i due imam torinesi accusati di fare propaganda terrorista. È la risposta che dà il responsabile del Viminale al question time posto dal leghista Roberto Cota. Prendendo lo spunto dal programma televisivo Anno Zero di Michele Santoro, il vicecapogruppo della Lega alla Camera ha posto la necessità di monitorare la situazione di tutte le moschee e gli imam d’Italia e di chiudere le due moschee torinesi dove, come risulta dal servizio televisivo mandato in onda da Santoro, gli imam «predicano la Jihad e appoggiano il terrorismo islamico. Queste moschee – sottolinea Cota – fiancheggiano il terrorismo». E ha ricordato il caso dell’imam di Porta Palazzo, Bouriqi Boutcha, espulso da Pisanu nella passata legislatura «senza perdita di tempo» visto che l’imam venne considerato «pericoloso per la comunità italiana».

Articolata e complessa la risposta del ministro che ha messo in evidenza che soltanto dopo l’indagine portata avanti dalla polizia, i suoi uffici prenderanno l’opportuna decisione. «Non è possibile ritenere che si debba giungere a un provvedimento di espulsione dopo aver visto una trasmissione televisiva», ha detto il ministro che dà atto della «loro potenza ai mass media, ma non fino al punto di sostituire la forza delle regole giuridiche». Ma ha garantito che dopo gli accertamenti adeguati da parte degli organi di polizia prenderà la sua decisione, puntualizzando comunque che «sarebbe grave ritenere che ogni moschea sia un luogo di predicazione jihadista».

Il ministro ha inoltre posto il problema della formazione degli imam. «Problema che riguarda non solo le forze di polizia ma l’intero Parlamento» ha ribadito. E di cui si preoccupano anche diversi Paesi europei. «Sono persone di cui ignoriamo le regole di formazione e la provenienza» ha aggiunto. […]

Il testo integrale dell’articolo di Marianna Bartocelli è stato pubblicato sul sito de Il Giornale

4 commenti

Sydbarrett76

secondo me ‘sta storia delle espulsioni è solo propaganda per far contenti i razzisti nostrani e le casalinghe spaventate dalle tonnellate di cazzate che i tg riversano loro addosso.

Se uno è sospettato di fiancheggiare il terrorismo lo arresti, non lo espelli. Se non hai elementi per indagarlo o arrestarlo, l’espulsione è del tutto arbitraria e ingiustificata. Poi uno può organizzare attentati anche dall’Estero, anzi, credo sia anche più facile organizzare un attentato da fuori che da dentro l’Italia.

Non bastano le cazzate che dicono per accollargli dei reati. A meno che non vogliamo dare solo a Borghezio il permesso di dire cose altrettanto gravi, solo perchè lui è Italiano (per quanto gli faccia schifo) e ‘sti due cretini no.
Se cacciamo loro e pure Borghezio, Boso e Calderoli io ci sto!

forzalube

Ma dire “con gli atei non c’è discussione: si uccidono e basta” come i personaggi in questione non è almeno, almeno istigazione a delinquere?

Lorenzo L. Gallo

beh sicuramente le frasi degli imam fanno più effetto, ma nella vita di tutti i giorni mi procura più danni l’atteggiamento di censura contro gli atei da parte dei preti cattolici, un atteggiamento che mi ha danneggiato in svariati concorsi, dove tra i commissari c’erano beghine (d’ambo i sessi) e tra i candidati un giovane ateo solitario, cioè io.
Perché sta scritto: “Non dalle parole, ma dagli atti riconoscerete il demonio”…

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