Il colore delle piante extrasolari

Non è escluso che qualche forma vegetale possa essere in grado di sfruttare una parte dello spettro oltre il visibile e in particolare l’infrarosso.

Gli scienziati della NASA hanno svolto una ricerca per comprendere quale possa essere la dominante di colore della radiazione che permetterebbe la fotosintesi su pianeti extrasolari.

Secondo i risultati, che sono pubblicati in un articolo sulla rivista “Astrobiology” i colori più probabili delle piante extrasolari sarebbero il verde, il giallo e il rosso. Non è escluso tuttavia che qualche forma vegetale possa essere in grado di sfruttare una parte dello spettro oltre il visibile e in particolare l’infrarosso.

L’idea del gruppo di ricercatori è partita da un esteso monitoraggio del processo di fotosintesi dei vegetali e dei batteri presenti sulla Terra, da cui sono emerse differenze di “colore” proprio dovute al fatto che gli organismi in grado di svolgere questo processo fondamentale per la vita nel suo complesso utilizzano la parte dello spettro elettromagnetico presente nell’ambiente.

“Questo lavoro aiuterà a progettare i futuri telescopi spaziali che dovranno studiare i pianeti extrasolari per vedere se sono abitabili o se possono ospitare piante aliene”, ha spiegato Victoria Meadows, del Virtual Planetary Laboratory (VPL), che ha partecipato alla ricerca.

Fonte: LeScienze.it

2 commenti

Il Filosofo Bottiglione

la spettrometria, oltre ad essere il più potente strumento di indagine odierna della materia, è un fenomeno che rende pienamente conto dell’abilità umana nell’osservazione.
grazie all’uso del pensiero astratto ed il trasferimento di informazione da uno strumento diagnostico ad un altro, l’uomo è in grado di “vedere” cose precluse ai suoi sensi.
se mai dovesse esitere un dio, l’uomo è sicuramente più intelligente.

Bruna Tadolini

Ogni organismo vivente per vivere ha bisogno di energia e le nostre piante la ottengono catturando fotoni!
I pigmenti che utilizzano sono fatti in modo da captare diverse lunghezze d’onda ed è per questo che hanno diverso colore. Ma le lunghezze d’onda non devono essere troppo basse altrimenti la loro altissima energia danneggerebbe il cromoforo.

Detto questo, qualunque cromoforo va bene purchè sia efficiente e soprattutto sia accoppiato a “macchine” enzimatiche che permettono la trasformazione dell’energia fisica del sole in energia chimica utilizzabile per le reazioni che permettono l’esistenza della vita.

Commenti chiusi.