A Gorizia l’Unione mette in pista un parroco

Con venti e più anni di sacerdozio alle spalle, don Andrea Bellavite è a un passo dal diventare il candidato a sindaco di Gorizia del centrosinistra. Se non lo è ancora ufficialmente è perché nell’Unione c’è un partito che fa resistenza e caso strano è proprio il partito più cattolico del gruppo, la Margherita (che ha già fatto fuori il sindaco in carica Vittorio Brancati). La spiegazione è che don Andrea non è il tipo più comune di parroco, intanto perché non ha una parrocchia ma insegna filosofia e teologia a Udine e Trieste, poi fino all’altro ieri era direttore del settimanale diocesano Voce isontina, distribuito nelle carcere al motto «diamo voce a chi non ha voce». Proprio per un articolo sull’amore omosessuale pubblicato sulla Voce ha litigato con il suo vescovo Dino De Antoni, ma se ha lasciato il settimanale non è tanto per questo quanto per prepararsi a corre da sindaco.
[…]

Come spiega che sia proprio la sinistra dell’Unione a spingere sul suo nome?
C’è una evidente affinità con quell’area politica, ci siamo trovati insieme in tante lotte contro il Cpt di Gradisca, in manifestazioni di pace davanti alla base di Aviano, sono stato anche in Iraq prima della guerra per denunciarne l’assurdità, così come da presidente di una ong sono andato in Costa d’Avorio, Mozambico, Marocco e Libano. Ma guardi che anche nella Margherita e nei Ds la mia candidatura riceve consensi. E sono convinto di avere estimatori anche nei settori moderati di Gorizia, del resto ho diretto il settimanale diocesano con equilibrio.
E’ pronto all’inevitabile sanzione della Curia, alla sospensione a divinis?
Sono più che pronto, sono io che la chiedo. E’ giusto che un servizio del genere di quello del candidato sindaco non lo si svolga da prete. E’ certo che non è visto di buon occhio dalla Curia, anche se il mio vescovo è una persona molto buona che ha molto sofferto per me. Ma se mi candido è perché c’è una situazione eccezionale, soprattutto causata dal fatto che la Margherita ha fatto il grande errore di non confermare il sindaco uscente.
E’ stata la nota della Cei sulle coppie di fatto a farla litigare con il vescovo?
No, è stato un mio articolo sull’amore omosessuale. Non si tratta di una questione politica, ma puramente teologica. Io sostengo che se dio è amore, lo è in ogni forma possibile di amore. Anche nell’amicizia, in una forma di amore diversa da quella di coppia, e naturalmente anche nell’amore omosessuale. Che per questo secondo me, ho scritto, ha «un’indole sacramentale». Il vescovo non ha condiviso questa espressione.
Si può dunque leggere la sua eventuale candidatura a sindaco come un capitolo goriziano dello scontro stato-chiesa?
No perché la mia candidatura non c’entra nulla con il mio essere prete. Io mi candido per la mia storia di uomo e con le mie convinzioni. Proprio per questo rinuncio al sacerdozio. Non voglio danneggiare la chiesa. E se permette non voglio danneggiare neanche me stesso: nel caso dovrei cercare di vincere.

Fonte: ilManifesto.it 

10 commenti

Gino Pieri

Folha de S. Paulo 12/04/2007

O governo do Estado e a Prefeitura de São Paulo divulgaram ontem a estimativa de gastos públicos com a visita do papa Bento 16 à capital paulista. O valor total é de R$ 2,4 milhões.
A quantia será usada para a missa no Campo de Marte, no dia 11 de maio, e no encontro do papa com os jovens no Estádio do Pacaembu, no dia 10. Bento 16 visitará o Brasil entre os dias 9 e 13 de maio.

Membros do Ministério Público afirmam que vão contestar os gastos na Justiça porque a Constituição proíbe subsídio a cultos com dinheiro público.

Folha de S. Paulo 12/04/2007 – 08h03
Visita do papa vai mobilizar ao menos 7.000 policiais
FÁBIO AMATO
da Agência Folha, em São José dos Campos

A visita do papa Bento 16 ao Brasil vai mobilizar uma força de segurança composta por pelo menos 7.000 homens, entre militares, policiais e bombeiros. O número corresponde, por exemplo, a mais do que o dobro dos 3.200 homens acionados durante a visita ao Brasil, no mês passado, do presidente dos EUA, George W. Bush.

http://www1.folha.uol.com.br/folha/brasil/ult96u91096.shtml

Traduzione
Il governo dello Stato e il municipio di S. Paulo hanno divulgado ieri la stimativa per il dispendio pubblico con la visita del papa, Benedetto XVI alla capitale paulista. Il valore totale é di R$ 2 milioni e 400 mila 9 (Piú di 1 milione di dollari).
Questa somma sará usata per la messa nel Campo di Marte, il giorno 11 di Maggio, e nell´incontro del papa con i giovani nello stadio Pacaembú il giorno 10. Benedetto XVI visiterá il Brasile tra i giorni 9 e 13 di maggio.
Omissis
Membri del Pubblico Ministero affermano che contesteranno queste spese alla Giustizia perché la Costituzione proibisce l´uso di sussidi al culto con denaro pubblico.

La visita del papa Benedetto XVI al Brasile mobilizzerá una forza di sicurezza composta per perlomeno 7.000 uomini tra militari, poliziotti e pompieri. Il numero corrisponde, per esempio, a piú che il doppio dei 3.000 uomini azionati durante la visita al Brasile, nel mese scorso, del presidente degli USA, George W. Bush.

Domanda: Quanto gli italiani sborseranno per questa tournée?
Per dirla con Totó “E IO PAGO!”
Saluti cari
Gino Pieri dal Brasile

Steve

Ci mancava solo il prete sindaco. Ma sono davvero impazziti i partiti dell’Unione!

L’unico aspetto positivo è che un prete lascerà la tonaca, ma è ben poca cosa di fronte al rischio di una clericalizzazione di una intera città

Lorenzo L. Gallo

gli unici che si possono permettere di difendere la laicità oggi in Italia sono preti, ci avete fatto caso? Del resto, almeno questo la sinistra ce l’ha: la capacità di individuare candidati credibili.
Quelli più impresentabili infatti li riserva per i suoi feudi, dove l’alternanza democratica da cinquant’anni è un sogno. Per fortuna, con la caduta del muro anche questi crolleranno: Bologna a destra, Verona a sinistra … ora manca solo Firenze (con la nascita del PD, quest’obiettivo è vicino).
Comunque, una volta tanto sono d’accordo con la sinistra dell’Unione: meglio un prete spretato con delle idee vere o un candidato neodemocristiano che pesca i voti dagli amici degli amici. uno che pensa solo a far soldi? Io non ho dubbi in proposito.
Attenti a non mettere i preti come Don Vitaliano e Don Andrea tutti nello stesso ‘fascio’ con quelli come Bagnasco: anche se un prete crederà sempre in qualcosa che non c’è, ciò non vuol dire che non esistano preti buoni (nel senso che possono essere brave persone).

Daniela M

@Lorenzo
“Comunque, una volta tanto sono d’accordo con la sinistra dell’Unione: meglio un prete spretato con delle idee vere o un candidato neodemocristiano che pesca i voti dagli amici degli amici. ”

Sono d’accordo. Almeno questo prete sta dimostrando di essere più laico di tanti laici a parole. Proprio lo scontro col vescovo sull’amore omosessuale dimostra quanto sia lontano dal becero vaticano..

Steve

Ma si, fatevi inchia…re dai preti.

Mi spiegate che ha di laico sto tizio che sugli omosessauli fa i ragionamenti teologici?

E che ci scriviamo nelle leggi e nei regolamenti comunali, la teologia?

E il vescovo mica è fesso, l’ha caèpito, l’ha benedetto e già gli ha garantito il ritorno sotto la sottana a scadenza mandato!

E qui invece a pendere dalle sue labbra…

Daniela M

anche se fa discorsi teologici, sono discorsi illuminati, non certo quelli del vaticano.
sappiate apprezzare le eresie!!!

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