Carissim*, mi chiamo Laurella Arietti e sono una donna transessuale. Da due anni sono la responsabile del Transgender Pink del Circolo Pink di Verona.
Quest’anno abbiamo deciso di presentare una lista civica alle prossime elezioni comunali di Verona. «Verona. Cambiare si può» questo è il nome della lista della quale sono candidata sindaco.
Sono una donna di quasi 60 anni, ho lavorato per anni come operaia metalmeccanica fino a quando la mia transizione è stata pretestuoso motivo di licenziamento. Ho fatto la delegata sindacale e componente il direttivo F.I.O.M. CGIL per molti anni oltre ad una lunga partecipazione al sociale e come militante politica del paese di Bovolone per il P.C.I. e poi per RIFONDAZIONE COMUNISTA, e ora cerco di dare il mio contributo alla lotta per i diritti delle persone trans. La scelta di candidare me, una donna trans, alla carica di prima cittadina è sicuramente particolare ma necessaria in una città come la nostra. A Verona si respira un’aria conservatrice, intollerante, cattolico-estremista, omofoba e transfobica. Esistono gruppi di neo fascisti che aggrediscono chi reputano diverso e tutto ciò avviene nel silenzio delle istituzioni politiche.
Una lista come la nostra ha lo scopo di dare uno scossone a questa situazione stagnante, ad una mentalità retrograda e razzista. Amministrazioni di centro destra e centro sinistra si sono susseguite senza riuscire a dare delle risposte a questioni importanti come il diritto di piena cittadinanza di persone gay, lesbiche, transgender, di migranti, di minoranze politiche e religiose. Questa lista non è importante solo per chi vive a Verona, crediamo che lo sia per l’Italia tutta e per tutto il movimento GLBT. Se è vero che non dovrebbe fare scalpore la candidatura a sindaco di una transessuale, è anche vero che ancora oggi in Italia le persone trans sono discriminate e relegate ad ambiti reputati inferiori. Ancora oggi c’è chi pensa che una persona trans non possa fare il sindaco, non per incapacità politica, ma solo e unicamente in quanto transessuale. È una battaglia d’orgoglio e di diritti e per questo chiediamo l’appoggio delle amiche e degli amici delle associazioni di tutta Italia. Una campagna elettorale costa molto in termini di impegno e di denaro e, se per il primo metteremo tutte le nostre energie, per il secondo abbiamo bisogno del vostro aiuto. Ci servono soldi per stampare i manifesti, i programmi, per inviarli a casa della gente, per andare in giro a farci conoscere… Vi chiediamo questo aiuto con la consapevolezza che sarà un momento di visibilità per tutte le persone GLBT d’Italia, così come vi chiediamo un appoggio politico e comunicativo che possa servire a mettere al centro del dibattito i nostri diritti.
Grazie, la futura favolosa sindaca di Verona, Laurella Arietti.
comunicato stampa
Non si può che concordare con l’aria che si respira a Verona.
Da sempre roccaforte del cattolicesimo, di quel modo bigotto di intendere la religione (sarà dovuto alla bassissimo livello di scolarizzazione presente fino a pochi decenni fa?), della realizzazione di quella pericolosa identità cittadino=cattolico.
Una città che ha fatto della ricchezza economica il proprio limite.
Con tutto il bene che le voglio e la fortuna che le auguro, conoscendo la città ritengo che Laurella stia solo perdendo tempo. E’ naturalmente una costatazione amara.
E’ un covo di fascistoni… che vuoi pretendere?
idem per Vicenza…. ahimè!
Diversi anni fa sono stato a Verona per motivi di lavoro, tuttavia ho vivo il ricordo della lapide, nei pressi di piazza Brà, che riporta la frase di Giuseppe Garibaldi “O Roma o Morte”; certamente Garibaldi pensava ad una Roma completamente mondata da qualsiasi rimasuglio del regno di S.A. “metrocubodilettame”, purtroppo come spesso accade in Italia anche quella volta l’opera fu compiuta solo a metà (i bersaglieri si fermarono proprio sul più bello).
Pertanto, cara Laurella, ci si trova a dover ancora lottare contro certa “aria”
La prossima volta che andrò a Verona spero sarai Tu la Sindaca di quella città, che a parte alcuni cretini (che ci sono dappertutto) è veramente spendida.
Sapevo che Verona è proprio una delle roccaforti dell’Opus Dei..tutto torna!
E’ tutto il Veneto ad essere sotto schiaffo…
Almeno a quanto riferisce Repubblica in un articolo di oggi sull’obiezione di coscienza dei medici
Ma, infatti, non immagini nemmeno la “devozione” pressochè unilaterale verso il cattolicesimo e il Vaticano.
Mi sembra che l’unica nota positiva, per quel che ho appurato qua e la, potrebbe arrivare dalle nuove generazioni, le quali mi sembrano un tantino emancipate rispetto alla corazza retrograda veneta.
Diciamo che nella massa popolare c’è sempre stata poca alternativa: sempre e solo DC!
Qui si ragiona così: piuttosto la destra, ma mai la sinistra.
I miei genitori sono testimoni delle “missioni” dei preti che andavano per le case a raccomandare alle famiglie di votare DC! E ci credevano pure!
E’ fin troppo ovvio ribadire che nelle aree dove la scolarizzazione, la cultura e l’intelligenza sono a livelli minimi, la religione e la superstizione la fanno da padroni, diffondendo così l’intolleranza, la xenofobia e l’omofobia.
Laurella Arietti sarebbe sicuramente una grande occasione, per Verona, di cambiare (in meglio, naturalmente), ma temo che, purtroppo, non avrà molto successo: l’unico antidoto all’ignoranza è la morte… Dovremo atendere almeno una cinquantina d’anni prima che anche il Veneto si civilizzi, e cominci ad eleggere persone come la Arietti.
E’ ovvio, ma non è sempre bene ribadirlo ogni tanto.
Poi, presumo che siano anche dotati di intelligenza, ma nessuno li ha stimolati e detto loro come poterla impegare diversamente.
volevo dire che “è sempre bene”
So che è difficile ma spero che ce la faccia!
INCIVILI E RETROGRADI SARETE VOI! MALEDUCATI!
Sono Veronese, degno ed orgoglioso figlio di questa Città! Non sono fascista, sono Cattolico.
Nel ’94 Rosy Bindi, eletta nella minoranza al parlamento, ha detto: “Sono contenta di non governare un Paese che vota così”. Parole tautologiche nella misura in cui un Paese che votava così era altrettanto contento di non vederla governare.
La Laurella Arietti potrà essere contenta di dire altrettanto: di non dover amministrare una città che di lei non vuol sapere niente. Sacrosanto laico diritto.
Per Ignazio: oltre alla frase di garibaldi sul Liston che riporta l'”O ROMA O MORTE”, un veronese, tale Daniele Comboni, ha avuto e raggiunto mire ben più grandi col suo motto “O L’AFRICA O LA MORTE”.
Noi veronesi ne siamo decisamente più orgogliosi.
Cercare di instaurare una teocrazia (nel caso specifico, cattolica) è maleducazione e inciviltà. Se davvero sei cattolico ma non fascista, di’ chiaramente che i discorsi della Chiesa su amore omosessuale=amore deviato e Dico->incesto e pedofilia (la CCAR che accusa noi di favorire la pedofilia!!) sono inaccettabili.
Da quanto ho letto, Laurella Arietti è una proletaria. Ha lavorato in fabbrica, è stata delegata sindacale. E’ stata nel PCI ed è ora in PRC. Una proletaria dunque, con coscienza politica, una rarità tra gli operai. Merita, per ciò, il mio rispetto politico. E personale, se avessi la fortuna di conoscerla. Non posso condividere la sua militanza in PRC, poiché non è nei fatti un partito marxista. A causa di ciò, questa sua esperienza politica, non le ha dato la possibilità di capire che sarà usata ancora una volta dagli amici di sinistra del capitale. E’ stata candidata a sindaco, non perché è stata un operaio, non perché è stata una comunista…ma perché è un trans. Non per un ideale da realizzare, ma perché è una categoria immorale per i reazionari. Perché rappresenta impropriamente, il simbolo impersonale di un falso progresso sociale, non una rappresentante della sua classe. E’ come se la destra clericale candidasse chi vede la Madonna…Non ci si spacca sulla lotta di classe, ma sulle tendenze sessuali. E’ una indecente, dal punto di vista politico non morale, espediente elettorale. Degno della società italiana, medioevale anche nelle tesi laiciste. Mi dispiace per Laurella, sarà usata dalla sinistra come le sue omologhe brasiliane: la prostituiranno per quattro luridi voti nelle amministrative. E’ vergognoso.
Un saluto internazionalista.
Sono Veronese, degno ed orgogioso figlio di questa città!
Non sono fascista, non sono cattolico.
Accetto le tue critiche per la libertà d’espressione che ritengo imprescindibile.
Rimango fermamente convinto delle mie opinioni. Rispetto le tue.
Anche i bambini hanno delle opinioni…La libertà di espressione, è la libertà di esprimere la propria impotenza. Come proletario e marxista, so di essere impotente politicamente. Votare, significa avallare l’oppressione del capitale e della borghesia. Sia di destra che di sinistra. Ma chi semina, raccoglie: il futuro è del proletariato rivoluzionario.
Un saluto internazionalista.
Rendo noto che, almeno dalle prime anticipazioni della stampa, ci sono iscritti UAAR candidati in quattro diverse liste, compresa quella di Laurella.
Laurella non si e’ candidata con Rifondazione Comunista, ne’ con la sinistra, ma ha creato una Lista Civica, supportata dal Circolo Pink e (spero) dalle Associazioni GLBT. Questo almeno e’ cio’ che io ho inteso.
Beh, direi che il coraggio non le manca, ma manchera’ temo ai/alle Veronesi.
Verona e’ una citta’ bellissima, purtroppo tanto bella quanto bigotta.
Il sig.Francesco sostiene che la Citta’ non ne vuol sapere di Laurella e come dicevo, temo che abbia ragione, almeno dal suo punto di vista non-fascista-ma-cattolico, ma fortunatamente non tutti la pensano come lui. La societa’ si evolve, ha bisogno di aria nuova, di maggiore contatto con la realta’ da parte delle istituzioni e, che piaccia o no al sig.Francesco ed alle gerarchie vaticane, anche Verona segue questa evoluzione. Certo, alla lentezza di un bradipo… Eppur si muove! L’iniziativa di Laurella ne’ e’ un evidentissimo segnale.
Forza Laurella! Il sasso nello stagno e’ stato lanciato!
Paola