Intervista a Renato Pierri

“Dio è onnipotente, ma non può fare cose ingiuste. Spesso è il popolo a creare i miracoli. La Chiesa, purtroppo, interviene quando le credenze hanno già assunto proporzioni inarrestabili, e sono radicate a tal punto nell’immaginario dei devoti, che deluderli diventa impossibile. Pensi se oggi il Papa dicesse la verità ai fedeli: «Mi dispiace: nessun miracolo dal cielo è venuto da Giovanni Paolo II»”. Roberto Pierri, genovese per anni professore di religione, parla con Affari del senso del sacro e di quelle che ritiene distorsioni della fede in occasione dell’uscita del suo ultimo libro Sesso, diavolo e santità (Coniglio editore, 2007). […]
Secondo lei, perché c’è differenza tra il Cristo reale e quello visto da alcuni santi?
“Molti santi si sono costruiti un’immagine di Gesù secondo i propri bisogni. Possiamo fare l’esempio di santa Gemma Galgani, la povera ragazza vissuta poco più di un secolo fa (1878 -1903), ed alla quale ho dedicato il mio primo libro “La sposa di Gesù crocifisso”. Rimasta orfana prima della madre e poi del padre, ragazza bella ed esuberante, prese a considerare Gesù, padre e sposo ad un tempo; e desiderando inconsciamente un figlio, anche Bambino da stringere fra le braccia. Il desiderio di uno sposo in carne ed ossa era così forte che, come del resto è accaduto ad altre sante, durante le estasi immaginava di avere un vero e proprio amplesso col Cristo. Inoltre Gemma, che non aveva fatto del male a nessuno, si sentiva colpevole di tutti i mali del mondo, aveva bisogno di punirsi, di farsi del male, e quindi si costruì un Gesù dispensatore di croci. Uno Sposo sadico e crudele. Un’immagine di Gesù che non rispondeva al Vangelo, ma alla psiche turbata della ragazza di Lucca. Ma molti santi avevano anche un concetto sbagliato della santità, e questo ovviamente influiva sulla loro visione del Cristo. Concetto del resto avallato dalla Chiesa. Consapevole di non far torto a nessuno, forse neppure al buon Dio che non dovrebbe far caso ad un santo in più in paradiso, e certa invece di far cosa gradita ad una moltitudine di fedeli, la Chiesa non è restia ad innalzare agli onori degli altari anche chi con la santità in realtà ha poco da spartire. […]
Per essere santi, bisogna dimenticare se stessi; si deve spezzare il proprio corpo e distribuirlo. Chi si preoccupa solo della propria salvezza, rifugiandosi magari in un monastero, isolandosi; chi si adopera per guadagnare il paradiso ed evitare l’inferno, non è santo, perché il suo pensiero è rivolto a sé, in realtà, e non ai fratelli. Affinché l’imitazione di Cristo sia reale; perché avvenga nella sostanza e non, scioccamente, nella forma (stigmate, cilici, flagellazioni, clausura, lotte materiali col demonio, ed altre simili scempiaggini), il sacrificio deve avere carattere di necessità, altrimenti è pura illusione. L’immolazione inutile non è imitare Cristo, ma scimmiottarlo; non è autentico sacrificio. Alla base del concetto sbagliato di santità, c’è un falso concetto della imitazione di Cristo”.

Lei non crede nei miracoli. Davvero Dio non potrebbe intervenire guarendo delle persone grazie alla sua onnipotenza?
“Dio è onnipotente, ma non può fare cose ingiuste. Spesso è il popolo a creare i miracoli. La Chiesa, purtroppo, interviene quando le credenze hanno già assunto proporzioni inarrestabili, e sono radicate a tal punto nell’immaginario dei devoti, che deluderli diventa impossibile. Pensi se oggi il Papa dicesse la verità ai fedeli: «Mi dispiace: nessun miracolo dal cielo è venuto da Giovanni Paolo II». Autorevoli teologi dubitano persino dell’attendibilità storica dei miracoli evangelici, ritenendoli, alla stregua delle parabole che non sono fatti storici, reali enunciati di fede sul significato salvifico della persona e del messaggio di Gesù; ed affacciando l’ipotesi che il Nuovo testamento abbia arricchito la figura del Salvatore con motivi extracristiani per esaltarne l’eccezionalità. […]

Il diavolo: esiste? Se esiste, come agisce?
“Le risponderò leggendo un paragrafo del mio libro. “Credere nell’esistenza di Dio è cosa seria e degna di rispetto; credere nell’esistenza del demonio è cosa altrettanto seria, ed altrettanto rispettabile. La credenza nel demonio, però, spesso rasenta il ridicolo. Di norma viene immaginato un diavolo che non risponde affatto al concetto che, in base alle Scritture, e naturalmente alla ragione, ci si dovrebbe fare del nemico di Dio. Si crede in un falso diavolo. Di conseguenza sono anche falsi, e perfettamente inutili, gli esorcismi atti a scacciare un demonio immaginario; false le possessioni diaboliche. Nel vangelo, il diavolo osa tentare il Figlio dell’uomo; sfida Gesù a fare miracoli, gli chiede di prostrarsi davanti a lui e di adorarlo: in cambio gli promette tutti i regni del mondo. Una figura tremenda quindi, che nulla può contro Dio, ma che può influire sull’uomo, spingendolo ad allontanarsi dal Signore. Il diavolo immaginato dal popolo, dagli esorcisti ma anche da molti santi, è invece simile ad un insulso monello che si diverte a far dispetti di poco conto. Ogni tanto, il principe di questo mondo, il seduttore, il mentitore, l’enorme drago, il leone affamato, non avendo altre cose di cui occuparsi, prenderebbe di mira una ragazza, magari bella (solitamente si tratta di donne, giacché nell’immaginario popolare il diavolo è maschio, e spesso è anche fornito di zampe e di coda), entrerebbe nel suo corpo, e si diletterebbe a farla dimenare e strillare, di solito con voce cavernosa; le farebbe tirar fuori, alle volte, un po’ di bestemmie, per andarsene, ma non sempre, solo dietro l’ordine perentorio e reiterato di un esorcista, munito di medagliette, crocifissi, e dell’indispensabile acqua santa, magari esorcizzata. Ora, si può essere certi, innanzi tutto, che se il demonio, essere soprannaturale, avesse la possibilità di impossessarsi di una persona, non avrebbe per nulla bisogno di “entrare” materialmente nel suo corpo. Inoltre il suo regno dovrebbe essere là ove avvengono guerre, genocidi, violenze, stupri, torture; le sue prede dovrebbero essere uomini sfruttatori dei deboli, assetati di denaro e di potere. Sarebbe più logico pensare che il demonio possa impossessarsi, ad esempio, di uomini come Hitler”. […]

L’intervista completa è raggiungibile sul sito di Affari Italiani 

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6 commenti

Steve

Allora chi ha scatenato lo tsunami che ha ammazzato 300.000 persone di cui la metà innocenti bambini?

Rossano Casagli

@Steve:

forse una serie di cause e concause climatiche?

Saluti.

claudio

Sara’ stato un problema di tettonica?
O abbiamo forse sempre la concezione del satana secondo il libro di Giobbe, dove
questo funzionario e’ incaricato dal principale (dio) di saggiare la saldezza nella fede
del suo servo.

Franco Siccardi

Il dio degli ebrei, dei cristiani e dei musulmani non e’ onnipotente. Lo dice chiaramente il primo dei loro libri di leggende, quello che viene chiamato bibbia:

“And the Lord was with Judah; and he drave out the inhabitants of the mountain; but could not drive out the inhabitants of the valley, because they had chariots of iron.” (Judges 1:19)

Quel deastro che era con Giuda non era in grado di spostare dei semlici carri di ferro di tremila anni fa… Figuriamoci se puo’ spostare un carro armato, o semplicemente un’auto…

frank

Si può non essere credenti ,ma i ragionamenti di Pierri e il suo coraggio non sono la solita paccottaglia stile Radio-Maria

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