La Sacra Famiglia

«Madre non è un appellativo con cui rivolgersi a Dio», esclama ad un certo punto Ratzinger, congedando bruscamente anni di polemiche con la teologia femminista e inclusiva del cattolicesimo nordamericano. Certo, Dio non è né uomo né donna, nella Bibbia gli viene attribuito amore materno per il suo popolo ed appare toccante che la divina misericordia venga espressa addirittura con un termine ebraico che rimanda al «grembo materno», ma l´immagine del Padre, ribadita nella preghiera fondamentale di Gesù – insiste – resta la più adatta ad esprimere «l´alterità tra Creatore e creatura, la sovranità del suo atto creativo».
(tratto da un articolo di Marco Politi pubblicato su Repubblica di sabato 14 aprile 2007, a pagina 52)

Citando Paolo Conte: «…solo il nipote capisce lo zio, non c´è bisogno di dirtelo, sciuscià, ti meriti un dollaro, ah! come back to my old Chinatown… Ah, zio, zio, com´è, com´è, spiega la vita, spiega perché…»
O forse è meglio chiedere a Elio e le Storie tese: «Mi ha detto mio cuggino che da bambino una volta e’ morto.»
E se non bastasse, c’è anche Rino Gaetano: «Mio fratello è figlio unico perché convinto che nell’amaro benedettino non sta il segreto della felicità…»

Insomma, legame di sangue per legame di sangue, tra madri e padri, fratelli e cuggini, nipoti e zii, se proprio devo inginocchiarmi di fronte ad un albero genealogico, scelgo quello della musica italiana.
In fondo aveva visto giusto Rino Gaetano… il Benedettino (Sedicesimo) è troppo amaro e non contiene il segreto della felicità, al massimo quello di Fatima.

Fonte: Alteredo.org