Cnr a secco, la ricerca è perduta

Poeti, santi e navigatori. Di scienziati, invece, sempre meno. Non si può piangere sulla ricerca perduta e allo stesso tempo assetarla: il denaro disponibile è sempre meno, i criteri per spenderlo più misteriosi e intanto gli istituti più prestigiosi faticano a pagare il riscaldamento e la bolletta della luce. Al Consiglio nazionale delle ricerche, forse il nome che ha dato più lustro alla ricerca italiana, tira aria di sbaraccamento dal 2002. Prima la riforma di Letizia Moratti e l’introduzione del criterio «manageriale» nella gestione, poi le leggi Finanziarie lo stanno disgregando. E così la ricerca è sempre più legata ai privati che, in cambio di qualche soldo, ottengono di poter indirizzare la ricerca, usano le strutture del Cnr, la conoscenza dei ricercatori e alla fine si prendono il brevetto.
[…]

Testo integrale dell’articolo sul sito LaStampa.it

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35 commenti

raphael

Che fine ha fatto il 5*1000 dello scorso anno che non è stato ancora distribuito ? (su Republica di ieri)

Il Filosofo Bottiglione

e poi la menano su come usare il “tesoretto”.
tutto alla ricerca!

Daniela

deve essere assolutamente finanziata la ricerca altrimenti questo paese andrà allo sfascio

tadeo

cultura,educazione, fonti scientifica segna un significativo ruolo politico d’ incontro e’ collaborazione; ignorare la mancata attivazione da parte della politica la ricerca muore…

Stefano

E’ inutile che si mettono a parlare di fuga di cervelli. Prima non li facenvano lavorare oppure gli ponevano troppi vincoli per questioni lobbystiche e di baronia. Oggi oltre a questo ci si è messa anche una pesantissima deriva clericale che impedisce tutte le forme di ricerca contrarie ai dettami vaticani ma che sono tutte ricerche che potrebbero salvare milioni di vite umane a comunciare da quella sulle staminali!

Ernesto

Questo Paese è già allo sfascio.
Anche i privati finanziano ben poco, e quasi tutto su progetti a breve termine.
Ma tanto i tg parlano per 15 minuti del compleanno del papa, che ce frega?

lik

Questo, come quello precedente, è un governo di anziani, a lorsignori non frega nulla del futuro di noi giovani e la cosa grave è che noi giovani non lo abbiamo capito. Del resto al senato i 18/25 sono discriminati non potendo votare e troviamo questa cosa normale. L’italia invecchia sempre di più e le decisioni prese sono quelle per un popolo di vecchi.
Con gran soddisfazione degli USA che aspettano i nostri ricercatori a braccia aperte.

JSM

E’ davvero triste vedere che diamo un sacco di soldi a imbroglioni in tonaca e trascuriamo volontariamente la ricerca.

ALESSIO DI MICHELE

Invece facciamo benissimo a lesinare i soldi alla ricerca: meglio niente soldi che soldi spesi male. Normalmente nella spesa per la ricerca sono stati fatti rientrare: 1) incarichi fittizi ad amanti, amichetti politici e compari di baronia; 2) congressi “scientifici” a Taormina a giugno ed in Australia a Natale; 3) pletore inutili di impiegati amministrativi; 4) spese di giudizio per i ricorsi, gerarchici ed al Tar; 5) non pochi soldi, ma comunque distribuiti a pioggia su torme di progetti inutili ed obsoleti gia’ prima di nascere.

JSM

già…..
molto meglio spenderli per i preti che raccontano cazzate, che fumano il cervello dei nostri bambini quando non si trombano pure i loro corpi;
meglio darli a un teologo di 80 anni che scrive altre scemenze sul “mago falegname fiol de deo”;
meglio darli a un monsignore che ieri benediva soldati e oggi vomita odio nei confronti degli omosessuali.

meglio darli a quelli che vanno in giro per il mondo con un simbolo di morte sul petto….

Bruna Tadolini

Mi sembra che il problema non sia il CNR o la ricerca, il problema è l’Italia!
La Telecom, l’Alitalia, le Ferrovie ……. tutto diviene uno strumento per interessi privati anzichè collettivi.

Chissà se c’è un fondo o se si può ulteriormente sprofondare scavando!

Jean Meslier

La ricerca puo’ e deve basarsi anche sui finanziamenti privati, ma non solo, evidentemente. Il problema e’ che in Italia mancano gli uni e gli altri, i ricercatori sono pagati male e non hanno possibilita’ di lavorare decentemente, se non andando all’estero.

Mi meraviglio che ancora siamo in grado di esportare cervelli.

JSM

Vi sono campi in cui lo Stato ha il dovere di spingere per una “ricerca pubblica” finanziando, vigilando e regolamentando: medicina e ambiente in primis.
Sono d’accordo con la prof Bruna: il problema è l’Italia.

Sailor-Sun

Meglio darli a ricercatori scialaquisti e forse anche a preti scrocconi che usarli per bere, fumare, rollare e sniffare. Credo. E poi tutti dicono di non avere abbastanza liquidi.

Giuliano l'Apostata

stavo pensando… come i cristiani creano i loro templi per riunirsi, adorare il loro Dio, officiare riti e leggere i loro testi sacri, non sarebbe una brutta idea creare degli spece di “templi del Logos” (non intendo tornare ai templi della Ragione dell’illuminismo) intendo con Logos quello che intende Odifreddi nel suo libro, comunque, dei luoghi di conoscenza e filosofia, in cui si tramanda il sapere razionale, si discute e volendo si filosofeggia.. non un luogo di erudizione, ma un luogo di ragionamento e discussione filosofica dal punto di vista del non credente.

luxio

Quando diventa lecito passare dallo sdegno alla rabbia violenta?
Io spero il prima possibile.

zumpappa

Fatto bene, non diano un soldo, tanto la ricerca pubblica è questione di incozzi e non di meriti. Prova ne sia che i privati si formano loro i ricercatori, senza dottorati, carriere accademiche, ecc.

claudio

Per zumpappa’ “su cio’ di cui non si puo’ parlare si deve tacere” L. Wittegstein.
In quanto al resto l’Italia sconta la maledettissima concezione crociana per cui la scienza
e’ subordinata alle scienze umane, noi siamo, purtroppo, un paese con una classe dirigente composta da avvocaticchi, letterati falliti, pseudoeconomisti prezzolati, liberisti di accatto
al servizio di monopolisti; il tutto condito da pesanti interferenze vaticane.

Leo55

Personalmente, mi situo in una posizione neutra riguardo al problema.
Da un lato si lamenta la scarsa considerazione da parte dell’amministrazione pubblica della ricerca scientifica e non solo della ricerca, essendo oggigiorno discriminati dai mass media nazionali anche la stessa terminologia e i modelli di ragionamento che fanno riferimento al metodo scientifico.
Dall’altro si fa notare che, il più delle volte , si è lucrato in maniera indebita sui fondi destinati alla ricerca scientifica, utilizzandoli per scopi che nulla avevano a che vedere con la ricerca e con la scienza in generale.
Ritengo che il nocciolo del problema sia da scovare nell’affermata cultura affaristica e furbesca che, da sempre, impera nel nostro paese.
Non ci potrà essere una rinata e qualificata ricerca scientifica fino a quanto insisteranno le baronie universitarie, i concorsi nepotisti, le selezioni “per censo”, anzichè per capacità individuale: se non si risolve il problema della “credibilita” della ricerca scientifica italiana in chiave qualitativa, non credo che la lamentazione degli scarsi fondi destinati alla stessa potrà essere presa in degna considerazione dall’opinione pubblica.

JSM

La soluzione però non è “non facciamo niente perchè altrimenti lo facciamo male” e dubito molto che questa sia la vera causa dei tagli alla ricerca.

zumpappa

Abbiamo parlato altre volte qui dell’università: non solo io che sono di dottorato, ma anche ricercatori. Nessun dubbio sull’esistenza di eccezioni, ma la carriera universitaria la può fare anche il somaro, che se figlio di una personalità passa avanti a qualunque genio. Pensate, sto facendo il dottorato ma l’università (soprattutto umanistica) la chiuderei. Azzerando le cattedre, ricomincerei col costruirla daccapo. E’ così fatiscente che non si può rabberciare.

JSM

e allora va sistemata la scuola, va migliorata la ricerca e assolutamente va evitato di fare quello che dicevo prima: non fare niente perchè finora lo abbiamo fatto male.

e la quantità smisurata di soldi che vanno alla Chiesa? soldi letteralmente buttati via, a riempire le tasche di una congrega di imbroglioni! eppure nessuna considerazione su come la chiesa usa il patrimonio che costantemente le viene regalato mentre tutti a far le pulci alla ricerca.
e certo: gratta gratta che ce n’è di più per le tonache…

la ricerca è un cammino fatto di successi e fallimenti, di grandi errori e di grandi intuizioni ma, se oggi si può curare un malato di cancro (tra le tante cose), lo si deve a chi fa ricerca. non certo a chi riscuote l’obolo….

zumpappa

Ma allora parlo al muro: il mondo della cosiddetta “ricerca” è un covo di magnamagna e figli di magnamagna, accademici con cervello di gallina in mezzo a qualche persona davvero degna.
Proprio il caso del cancro dimostra che la ricerca i grandi passi vantati non li fa: rispetto a vent’anni fa si è migliorata la prevenzione, ma il mondo marcio della ricerca medica non scopre niente di nuovo; la stessa cosa vale per le malattie genetiche: dove eravamo ancora siamo. Tutte le conquiste che vedete voi io proprio non le vedo, anzi i risultati non appaiono confortanti. Le uniche speranze vengono dalle istituzioni private, le altre sono congreghe di gente che si fa i fatti suoi.

zumpappa

La scuola poi non può più essere riformata: è stata concepita sul modello della famiglia, cioé lezione frontale di un maestro in rapporto con gli alunni come un padre coi figli. La crisi del vecchio modello di famiglia si ripercuote – anche – sulla scuola: l’autorità dell’insegnante non è accettata, si può contestare a volontà e si deve promuovere praticamente sempre.
Solo uno stravolgimento sociale drammatico ormai permetterebbe a una simile istituzione di rigenerarsi. Ad aggiustarla così si farebbero solo pasticci. Se poi si tentasse una vera riforma ci sarebbero ora rivolte dei genitori, ora degli insegnanti, ora del personale ATA, ecc.

JSM

BEL PUNTO DI VISTA!
ALLORA DIAMO TUTTO AI PRETI E AI SEDICENTI CATTOLICI?
PRENDIAMO PER BUONO IL TUO PUNTO DI VISTA. SE IL PROBLEMA E’ IL MAGNA MAGNA E LO SPERPERO, MOLTI PIU’ SOLDI VENGONO BUTTATI VIA DANDOLI AI LADRONI IN TONACA. PERCHE’ NON CONTROLLI L’USO SCIAGURATO CHE FANNO LORO DEI MILIARDI DI EURO CHE IL NOSTRO PAESE REGALA?

“Le uniche speranze vengono dalle istituzioni private”
QUELLE CHE IN ITALIA SONO IN GRAN PARTE CATTOLICHE? AH, ORA CAPISCO: SEI ANCHE TU PER LE TONACHE…..

Damiano

Ma allora parlo al muro: il mondo della cosiddetta “ricerca” è un covo di magnamagna e figli di magnamagna, accademici con cervello di gallina in mezzo a qualche persona davvero degna.

Credo di sapere da dove viene il tuo risentimento per la ricerca… e non ha proprio nulla a che fare con l’efficacia della ricerca.

Ma tu poi che cosa ne sai di ricerca col cervello di gallina che ti ritrovi…

Damiano

JSM:

La colpa dei ricercatori italiani è che non sono genuflessi al papa come avviene in molte facoltà cattoliche.

JSM

Damiano,
………. quindi sono migliori di quanto qualcuno sostenga. Per ammazzare la ricerca stanno usando lo stesso sistema col quale vogliono ammazzare la scuola:
prima faccio funzionare male quella pubblica poi, sostenendo che è obsoleta e senza più speranze, demando tutto a quello cattoprivata che risponde prima alla CEI poi (forse) al Paese.
Non ti sprecare a offendere Zumpappa perchè si offende già da solo per come si presenta. E poi, quelli come, ci pensa già Ratzinger a prenderli per il culo..

Gio

Le persone come Zumpappa sono quelle stanno portando l’Italia ala rovina…

Jean Meslier

La scuola poi non può più essere riformata: è stata concepita sul modello della famiglia, cioé lezione frontale di un maestro in rapporto con gli alunni come un padre coi figli. La crisi del vecchio modello di famiglia si ripercuote – anche – sulla scuola: l’autorità dell’insegnante non è accettata, si può contestare a volontà e si deve promuovere praticamente sempre.

😆 ancora con ‘sta famigghia. Ah, la crisi della famigghia!

JSM

come sostiene il bravo prof Pocar in un suo contributo su L’Ateo è meglio cominciare a prendere in considerazione la possibilità che la famiglia, così come la conosciamo, sia un’istituzione obsoleta

Bruna Tadolini

Anche solo questa frasetta di Zumpapa direi che lo qualifica!!!!!

“Proprio il caso del cancro dimostra che la ricerca i grandi passi vantati non li fa: rispetto a vent’anni fa si è migliorata la prevenzione, ma il mondo marcio della ricerca medica non scopre niente di nuovo; la stessa cosa vale per le malattie genetiche: dove eravamo ancora siamo. Tutte le conquiste che vedete voi io proprio non le vedo, anzi i risultati non appaiono confortanti. Le uniche speranze vengono dalle istituzioni private, le altre sono congreghe di gente che si fa i fatti suoi.”

Negare l’evidenza è la sua forma mentis!

zumpappa

Vabbé, se sotterrare la gente che si è presa il cancro e non ha fatto diagnosi precoce significa negare l’evidenza… Dopotutto Bruna, certe evidenze possono pure rivelarsi miraggi, e neanche così ingannatori. Forse che – giusto un esempio tra i più famigerati – senza diagnosi precoce si guarisce molto più dal tumore polmonare rispetto a 20 anni fa?
La ricerca fa pietà. Si conosce il sistema in voga per selezionare i ricercatori nelle strutture pubbliche… Con le dovute eccezioni, chiaramente.

Jeeezuz

Allora zumpappa non te la devi prendere con la ricerca, ma con la corruzione e il nepotismo. La ricerca in Italia sarebbe avanzatissima, soprattutto in ambito fisico e matematico, perché nel nostro paese c’è una maggiore attenzione all’aspetto teorico della conoscenza. Purtroppo però i migliori ricercatori Italiani se ne fuggono all’estero dove almeno hanno borse di studio che gli garantiscono la sopravvivenza e finanziamenti per portare avanti i loro progetti. La ricerca non va male per colpa dei ricercatori, ma dei soliti “oligarchi”.
PS: la scuola può e DEVE essere riformata. La scuola di Croce-Gentile deve essere definitivamente abbattuta, bruciata e le sue ceneri sparse in mare.

Bruna Tadolini

Le terapie che salvano o prolungano la vita alla gente non contano nulla! E da dove vengono?

Ti posso assicurare che le cose che si sanno adesso sul funzionamento cellulare e su come esso si “incasini” nel cancro, sono esponenziali rispetto a quello che si sapeva 20 anni fa, e te lo dico io che 20 anni fa c’ero e ricordo benissimo la nostra abissale ignoranza di allora (che rimane abissale ma meno)!

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