Telepace, mons. Todeschini sospeso per violazione dell’etica professionale

Non era mai successo prima: un sacerdote italiano alla guida di una televisione viene sospeso per violazione dell’etica professionale. Monsignor Guido Todeschini, direttore dell’emittente legata ‘Telepace’, volto storico e amato dal pubblico televisivo della Santa Sede, è stato sospeso per due mesi, in seguito a una sanzione disciplinare decisa dall’Ordine dei giornalisti del Lazio. A quanto si apprende da ambienti sindacali, il direttore è incorso in una sanzione, come risulta da una nota che da questa mattina campeggia nel sito dell’ordine. “Nell’ultima riunione – si legge nella nota – il Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio ha esaminato l’esposto dei giornalisti di Telepace nei confronti del direttore monsignor Guido Todeschini. Dopo aver ascoltato a lungo sia i giornalisti interessati che il direttore dell`emittente – conclude la breve comunicazione – il consiglio ha deciso di comminare una sanzione disciplinare al direttore Todeschini”.

Non si parla, sul sito, di quale tipo di sanzione si tratti. Dall’ordine dei giornalisti fanno sapere che “non si può specificare perchè ancora non è stata notificata al diretto interessato”. Tuttavia, si tratterebbe di una sospensione di 2 mesi per il direttore di Telepace che, se notificata in questi giorni, potrebbe addirittura saltare il prossimo viaggio del Papa in Brasile, in programma dal 9 al 14 maggio. E quello potrebbe proprio essere il primo viaggio della storia che Todeschini non seguirebbe sul volo papale.

La vicenda di Telepace si trascina ormai da mesi, da quando Todeschini ha deciso di chiudere la redazione romana licenziando quattro giornalisti. In seguito erano stati presentati all’ordine cinque esposti contro di lui. Il primo esposto è stato presentato dai giornalisti della redazione romana dell’emittente, mentre gli altri 4 dal consigliere della Federazione nazionale stampa italiana, Pierluigi Franz. Negli esposti si faceva riferimento agli impegni assunti da monsignor Todeschini nella sua prima audizione davanti al Consiglio dell’Ordine, il 10 febbraio 2005, e cioè: dirigere personalmente la redazione in luogo dell’amministratore delegato Stefano D’Agostini “che non ha alcun titolo per farlo, visto che non è iscritto all’Ordine”; togliere il timbro del cartellino perché vietato dal contratto nazionale; togliere il filtro alle telefonate, perché contrario alla legge istitutiva dell’Ordine dei giornalisti. […]

Il testo integrale dell’articolo di Simona Santi è stato pubblicato sul sito  www.korazym.org

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4 commenti

enrico matacena

Finalmente si toccano gli intoccabili ! Se essere prete comincia a non essere più uno strumento di impunità , l’italia diventa un paese più civile !

Marco G.

Non era mai successo prima: in Italia qualcuno ha deciso di prendere sul serio il principio “la legge è uguale per tutti”

ciceracchio

EWWIWA SPERIAMO PRESTO TOCCHI A TUTTI QUEI BACIA PILOZZI
DI RAI 1

DOMENICO MORISCO

SONO CONVINTO CHE MONS. TODESCHINI NON ABBIA NESSUNA RESPONSABILITA’.
GLI UOMINI DI DIO SONO DESTINATI A PATIRE E A SOFFRIRE.
ABBIAMO NELLA STORIA DEI SANTI, ANCHE LA PIU’ RECENTE, DEGLI ESEMPI.
SIAMO CARINI NOI TUTTI A CONDANNARE GLI UOMINI DI CHIESA, SEMBRA CHE CI DIVERTIAMO, ANZI, APPARE IN NOI ODIO E DISPREZZO.
FORSE, SIAMO INVIDIOSI PER LA NOSTRA INCOERENZA E DEBOLEZZA.
CORAGGIO PADRE TODESCHINI, IL TEMPO LE DARA’ RAGIONE.

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