Inchiesta: la crisi delle vocazioni

Forse Dio non è morto, ma certo è sempre più solo. La crisi della vocazioni al sacerdozio devasta la chiesa cattolica in lungo e in largo, a tutte le latitudini. Il problema è serio, centrale per la vita stessa della chiesa ed è, soprattutto, in cima ai pensieri di papa Ratzinger. Il fatto è che la generale rivincita del sacro, l’emergere dalla religione nella vita pubblica di tante nazioni, nei paesi occidentali come in Oriente o nel Sud del mondo, non si traduce in un rigoglio vocazionale, di persone che dedicano la loro vita al sacerdozio o alla consacrazione. Tutt’altro: ne beneficiano invece movimenti carismatici, soprattutto di matrice protestante, nuove comunità religiose, gruppi new age ed esperienze a sfondo religioso meno istituzionalizzate della chiesa cattolica. Che si arrovella nel sua eterno combattimento interiore fra la necessitò di restare fedele a se stessa – immutabile nei suoi dogmi secolari – e l’urgenza di rispondere, adeguandosi, a un mondo in rapido sviluppo sociale, culturale, religioso.
Certo, oggi la battaglia sembra persa e il tentativo estremo di papa Ratzinger di rinverdire l’anima cristiana dell’Europa, per recuperare un terreno di valori – e dunque uno stile di vita – ispirato in tutte le sue forme al messaggio di Gesù, appare come una lotta donchisciottesca ai mulini a vento o un voler chiudere la stalla quando i buoi sono già da tempo scappati via.
E’ un’analisi seria, minuziosa, a tratti impietosa, quella proposta dal vaticanista Francesco Peloso nel suo testo Se Dio resta solo (Lindau, 2007) da oggi disponibile sui banchi delle librerie italiane. Credibile e circostanziata, soprattutto perché parte dal grido d’allarme lanciato dagli stessi vescovi cattolici di tutto il mondo, riuniti nell’ultimo sinodo convocato da Benedetto XVI nell’ottobre 2005. […]

L’articolo di Mimmo de Cillis è raggiungibile sul sito lettera22.it 

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15 commenti

ciceracchio

E CHI SE NE FREGA BENE COSI MENO PRETI .
PIU’ STATO LAICO .

gianfranco

Saranno sempre in meno a spartirsi il bottino dell’otto per mille…

ciceracchio

SI SI BOTTINO ME PIACE ..INFATTI A LORO SI ADDICE BENE
LA BANDIERA DI MORGAN ..
STI PREDONI DI SOLDI TOLTI ALLE GENTI

Daniela

questa è ua delle più belle notizie che ho sentito in questi ultim tempi

Markus

Ma quale grido di allarme !

LA PSICHIATRIA VINCE !

Che sia l’effetto dei progressi della psicologia e dei nuovi farmaci ?

Oggi li possiamo curare !!!

Asatan

L’altro giorno chattavo con un mio amico russo di fede ortodossa.
Poverino era veramente scioccato dall’atteggiamento della chiesa cattolica e dei suoi fedeli.
Ha detto che sembrano degli inquisitori, nonchè dei pazzi che sono ancora conviti di vivere nel medioevo privi di umanità e compassione.
Il suo pope è allibito a sentire i catto-deliri di questi giorni e si chiede “ma con tutti i problemi del mondo, perchè perdono tempo coi dico?”.

Dopo questa chiacchierata posso solo dire 2 cose:

1) D’oh!!
2) Crisi delle vocazioni salvaci tu!!

paolino

All’epoca del c.d. “Grande Giubileo”, prendendo per tale il triennio 1999/2001, alcuni ecclesiastici avevano prospettato, e ci gongolavano, una ripresa delle vocazioni in Italia.
Sembra invece che sia avvenuto proprio l’opposto! Adesso cominceremo ad averne la prova: la formazione di un prete dura sei anni, quindi dal 2006 si sarebbe dovuto osservare un incremento delle ordinazioni, che pare non ci sia stato per nulla…

Marco G.

Eppure la soluzione ci sarebbe: i vari Socci, Volonté, Buttiglione, Giovanardi, Cesa, La Russa, Matteoli, Mastella, De Gregorio, ecc. ecc. potrebbero fare un pool dei loro rampoolli e spedirli in seminario. Formigoni potrebbe andarci lui direttamente. Dimostrino di essere un po’ coerenti. Uncle Ben wants YOU!

Sailor-Sun

Sei anni per fare il prete???? Deve essere dura imparare a sparar cazzate. Probabilmente gli studi si pagano.
Si estinguano i predicatori, ma si estingua anche la parte della popolazione (che per la maggioranza credo italiana) che crede nella chiesa e trasmette le sue credenze e la ignoranza ai figli.

Ema

…nn è che si torna che i figli nn primogenit sraranno costretti per legge a diventà preti?…..perkè in qual caso io scappo….

Alessandro Masini

caspita ma se invece di fare i preti tanti giovani si sposassero avremmo “rischieremmo” di veder drasticamente diminuiti i casi di pedofilia… che tragedia….

Lorenzo L. Gallo

ma ora capite perché la chiesa di roma ha lanciato questa campagna di odio contro gli omosessuali con così tante fanfare? perché ogni gay che si accetta e che vive la propria condizione in tranquillità è un potenziale prete di meno… e poi i vescovi e gli abati come li formano i loro harem?
Certo, ci sono gli africani e i latinoamericani di cui pure traboccano i seminari, visto che costoro vengono da paesi meno evoluti, spesso in fuga dalla fame e dalla miseria. Ma non a tutti piacciono. Un po’ di orgoglio europeo, che diamine! O meglio, di ‘pride’… 😉

ciceracchio

ma i giovani oggi vogliono la vituperata passera .
se gle la tolgono dehh si incazzano , fanno bene
deh no’ vanno in seminario per vede se gli fanno il cecce ;
un so’ miga grulli…. hoooo bischeri

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