L’aborto e l’eutanasia sono diventati manifestazioni del nuovo “terrorismo dal volto umano”, che insieme a quello dei kamikaze rappresenta il flagello delle società contemporanee, ha denunciato il Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede.
L’Arcivescovo Angelo Amato lo ha affermato lunedì scorso intervenendo sul tema “Il problema del male. Riflessioni filosofiche e teologiche” al Seminario Mondiale dei Cappellani Cattolici e Membri delle Cappellanie dell’Aviazione Civile, in corso a Roma su iniziativa del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, che si concluderà il 26 aprile.
“Leggendo i giornali – o utilizzando internet o la tv o la radio – ogni giorno noi assistiamo a un film perverso sul male, che viene ‘girato’ in ogni parte del mondo con sceneggiature sempre nuove e crudeli, come constatiamo dalle mille provocazioni del terrorismo internazionale”, ha spiegato il presule salesiano.
“Oltre all’abominevole terrorismo dei kamikaze, che occupa quotidianamente la nostra cineteca mediatica, c’è il cosiddetto ‘terrorismo dal volto umano’, anch’esso quotidiano e altrettanto ripugnante, che viene subdolamente propagandato dai mezzi di comunicazione sociale, manipolando ad arte il linguaggio tradizionale, con espressioni che nascondono la tragica realtà dei fatti”.
Come esempi, ha menzionato il fatto che l’aborto venga chiamato “interruzione volontaria della gravidanza e non uccisione di un essere umano indifeso”, mentre l’eutanasia viene definita “più blandamente morte con dignità”.
Esempi di questo “terrorismo del volto umano” sono i laboratori in cui si “fabbrica” la pillola abortiva, o dove “si manipolano gli embrioni umani”.
Il presule ha inoltre menzionato le decisioni dei Parlamenti delle Nazioni “civili” in cui si “promulgano leggi contrarie all’essere umano”. […]
Il testo integrale dell’articolo è stato pubblicato sul sito di Zenit
A quando il nuovo vocabolario della lingua italiana compilato dal vaticano (ma spacciato per genuinamente statale)?
Visto che tanto le parole le manipolano già a preferenza loro…
Propugnatori del masochismo all’attacco.
Tenere un figlio purchè sia?
Mantenere in agonia?
Complimenti a dio e alla sua misericordia.
Ops, non c’è.
Complimenti a coloro che mettono un libro al di sopra delle scelte e delle filosofie di vita altrui.
che tutte le donne che sentono di voler abortire per vari motivi
e decidono di farlo ;
hanno tutto il diritto di farlo.
cosa vogliono impedire alla donne sti preti ???
ribellatevi donne vi hanno messo sempre alla berlina ,
non vi hanno mai fatto emergere ,non hanno mai considerato la vostra intelligenza ;
gli date fastidio e basta .voi siete la bellezza della vita.
siete eguali in diritti e doveri. il terrorismo e’ e resta quello anche usato da loro: piscologico
facendo credere che esiste l’inferno .
vi hanno bruciato ,stuprato ,mutilato , vi hanno fatto credere che non valete nulla .
e’ stato l’illuminismo l’umanesimo,
a rendervi giustizia la democrazia ,non certo il cattolicesimo
aprite gli occhi o un giorno vi rimetteranno sui roghi .
e invece…
l’indottrinamento e le armi contro
“L’aborto e l’eutanasia sono diventati manifestazioni del nuovo “terrorismo dal volto umano””
della CCAR, potenti armi ideologiche di sterminio e liberticidio di massa, alcune delle ultime pelli d’agnello con cui si camuffano i loro adepti.
Muore nel mondo una donna al minuto di parto e patologie legate a parto e gravidanza.
Nei paesi occidentali in media 1 su 2800, in Africa, quando va bene, 1 su 16.
In certe aree africane 1 su 4 ed ovviamente muore anche il frutto del concepimento, ed è proprio qui che lorsignori cercano in ogni modo di affermare la propria influenza temporale opponendosi alla distribuzione di preservativi.
Ha trovato terreno fertile in tutti i substrati sociali italiani cattolici, e da questi agli indifferenti, la leggenda metropolitana, diffusa all’uopo dai teocrati di turno, secondo la quale offrire aiuti economici all’Unicef varrebbe a buttare soldi per gli ingenti costi di sostentamento di una struttura così articolata, mentre si invita a dare offerte direttamente ai missionari cattolici.
Il motivo di questa diceria è invece unicamente quello di opporsi alle campagne Unicef di distribuzione di preservativi ed anticoncezionali.
Su quest’ultimo punto, si sono poi inventati che verrebbero distribuiti anticoncezionali pericolosi per la salute delle donne, istanza assolutamente falsa.
Quale metodo anticoncezionale potrebbe mai essere più pericoloso del rischio di morte di 1 a 4?
Il Vaticano ha assoluto bisogno di mantenere l’egemonia della presunta beneficienza missionaria nelle aree indigenti, sbarrando la strada ad ogni forma di aiuto da parte di organizzazioni laiche, per forgiare il proprio futuro gregge da mungere.
Io sono orgogliosa di propagandare, non l’aborto in sé e per sé(che è e deve restare una scelta rimessa esclusivamente alla coscienza individuale)bensì la libertà e il diritto di interrompere gravidanze odiose, con l’assistenza medica, in maniera rapida e dignitosa e a costi contenuti. I veri terroristi sono coloro che, con il pretesto di difendere la vita dell’embrione, vogliono imporre alle persone che hanno avuto (a questo punto) la sventura di nascere provviste di utero e di ovaie di prestare il proprio corpo a qualsiasi tipo di gravidanza, in qualsiasi circostanza esistenziale e a qualsiasi costo, magari anche della vita o della salute. L’aborto, in sé e per sé, dal punto di vista di un’etica laica, non è un male, non è cosa peggiore, dal punto di vista morale, di astenersi dai rapporti sessuali per non concepire. L’embrione(entro la fine del 3° mese di gestazione) non è un uomo in miniatura: dell’individuo umano gli mancano sia gli organi(di cui ci sono soltanto gli abbozzi primitivi e non ancora in grado di funzionare), sia la soggettività, perché l’embrione è privo di qualsiasi attività cerebrale.
Per quanto riguarda la possibilità di non riconoscere il figlio, avviandolo così all’adozione, coloro che sostengono che si tratti sempre, in qualsiasi caso, di una valida alternativa all’aborto, dimostrano di non avere alcuna considerazione per l’umanità delle persone di sesso femminile. Per costoro, infatti, non è sufficiente che una persona abbia subito uno stupro, le si deve imporre anche la violenza di una gravidanza coattiva,che dura, non 1 settimana, ma ben 9 mesi, che sono almeno 270 giorni di tribolazione, avendo dentro il proprio corpo un essere indesiderato e spesso odiato. E poi la violenza del parto. Il cesareo, infatti(oltre a lasciare una antiestetica cicatrice), è un intervento costoso, che non tutte possono permettersi(il costo si aggira intorno ai 3000 euro).
L’epidurale è ugualmente costosa(anche se meno del cesareo) e, in più, non elimina la coscienza dell’evento sgradito e neppure tutte le sensazioni fastidiose, che se possono essere sopportate per un figlio desiderato, ma non credo siano ugualmente tollerabili per mettere al mondo un bambino odioso da abbandonare in ospedale(questo spiega perché alcune donne uccidono il neonato indesiderato subito dopo il parto). Poi, ancora, ci sono le tribolazioni del puerperio, a partire dalla montata lattea, che può essere evitata soltanto assumendo estrogeni, che, a loro volta, tuttavia, non sono privi di effetti avversi. Per non parlare dei danni biologici ed estetici che costituiscono i postumi del parto e della gravidanza, eliminabili(ma non sempre)soltanto in seguito a lunghi e costosi trattamenti(che ovviamente non tutte possono permettersi o che possono permettersi solo a costo di gravi sacrifici).
Se una donna, spontaneamente, si sente di affrontare questo calvario fisico e psicologico per produrre un figlio da dare in affidamento, penso che nessuno, soprattutto nell’attuale contesto, tenti di distoglierla dal suo proposito, ma che ciò diventi un obbligo per tutte non mi sembra davvero giusto.
Propagandare l’aborto è terrorismo?
Il vero terrorismo è quello dei movimenti per la vita che cercano di far condannare persone che,spesso,non vi hanno alcuna colpa a tribolazioni di questo genere, contro ogni loro interesse e volontà. Ma come si può pretendere che una persona che non desidera figli e che non sopporta i bambini, possa tollerarne uno dentro di se, per ben 270 giorni, e, inoltre, partorirlo? È veramente una pretesa disumana, una vera e propria violenza.
Se fai uno studio fisico di un fenomeno senza considerare la teoria degli errori fai un macello.
Allo stesso modo applicare una teoria (oltretutto basata su un libro) sulla vita reale senza considerare la distanza tra teoria e “pratica” genera dei deliri senza pari.
in fin dei conti la gravidanza e il parto coattivi e il divieto di eutanasia si fondano sullo stesso principio e cioè che se incorri in una sofferenza devi tribolare fino in fondo, perché è dio che lo vuole…
E allora Ratzinger è il Jack lo squartatore dal volto umano.
No, scusate, mi sono sbagliato, è Jack lo squartatore il Ratzinger dal volto umano. 🙂
I talebani gli fanno una sega ormai…
Questi hanno rispetto della vita solo quando è nell’utero o solo quando non sei più in grado di viverla decentemente. Tutto il resto è peccato.
Pacs per loro il feto va tirato fuori dall’utero a qualunques costo e battezzato per salvargli l’anima. La spravvivenza sucessiva del pupo o della madre è optional.
La cosa assurda e che poi l’unica soluzione radicale per limitare gli aborti sarebbe la diffusione massica della cultura della contraccezione….
Cari lettori di “Ultimissime”
forse vi è sfuggito, di questo articolo, il punto più importante:
queste parole (quelle del Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede) sono state pronunciate ad un “Seminario Mondiale dei Cappellani Cattolici”.
Come fanno a parlare di “male” quelli che benedicono i cacciabombardieri e i carrarmati? forse che i cacciabombardieri e i carrarmati ti avvicinano a dio? sono strumenti del bene e della fratellanza universale?
Vi ripropongo una domandina facile facile (benvenute le risposte dei vari troll)
Scenario: il fronte italo/austriaco durante la I° Guerra Mondiale.
Il cappellano italiano (cattolico) benedisce in nome di dio i soldati ed i fucili che andranno ad ammazzare gli austriaci.
Il cappellano austriaco (cattolico) benedisce in nome di dio i soldati ed i fucili che andranno ad ammazzare gli italiani.
Domanda: da che parte sta dio?
(risposte razionali, prego)
X Mauro: Si vede che voleva giocare a Risiko (con se stesso per di più).
Non esistono risposte razionali alle cazzate che predicano le religioni.
@ Mauro
da che parte sta dio?
Questa la posizione del Papa dell’epoca:” diamo plauso ai sacri pastori e ai singoli individui che hanno determinato il promuovere o moltiplicare pubbliche e private preghiere per far dolce violenza al Cuore santissimo di Gesù onde ottenere che abbia termine il TERRIBILE FLAGELLO che ora stringe ed affanna una sì gran parte del mondo.”
X Fedele: cioè alimentavano le carneficine per far pregare chi restava a casa nell’angoscia, così che pregando dio, questi che facesse smettere la guerra?
Pensarci da soli no?
@ Sailor Sun
Chiedere che abbia “termine il TERRIBILE FLAGELLO” significa alimentare le carneficine?
e le armate si fa’ per dire che partivano per il fronte russo ^???
benedette dall’ora pio ???
e le guerre giuste di voitila ho e’ roba di pochi anni fa’ ma
che schifo sti preti .benedicano le guerre .e poi tutti i preti delle parti avverse :
dio e’ con noi: ma smettetela andate a casa e restateci.
cattorintronati
X Fedele: No, benedire le armi e acconsentire a mandare soldati al fronte è alimentare le caeneficine.
già il fatto che esista un cappellano militare è un ossimoro…
@Kaworu
I cappellani, presso le forze armate, li hanno, e li hanno avuti, tutte le religioni, compresa quella Valdese.
Il loro compito non è combattere o benedire le armi, ma di prestare assistenza spirituale a chi la richiede.
Chi è ateo non ha bisogno del cappellano, ma chi ha una fede, quale che sia, è giusto che sia privato del conforto religioso? E’ giusto che subisca tale privazione quando sta per morire?
X Fedele: Domanda non retorica: agli omosessuali fanno l’estrema unzione?
Sia l’aborto che l’eutanasia sono diritti inderogabili della persona. Solo un coglione può chiamare “flagello” il riconoscimento di un diritto.
Cogliome, poi, è anche chi usa parole come “carneficine”… senza manco sapere che un’embrione non è una persona.
La Chiesa ha ragione…Non perché abbia una visione della realtà razionale e giusta, ma perché è evidente che l’aborto è un arbitrio puro e semplice. Le tesi libertarie, qui sono messe a dura prova: come, per essere io libera, devo liberarmi di mio figlio? Certo, si può invocare la necessità materiale dell’aborto. E’ vero, ma allora questa libertà individuale non è altro che il soddisfare una necessità imposta dalle circostanze esterne. Bella realizzazione personale, bel individualismo… I diritti delle donne! Queste donne ideali, che hanno diritti ideali, non esistono nella realtà: parlare di donna moderna, è come parlare della vergine Maria. La nostra società è divisa in classi: le donne proletarie hanno gli stessi bisogni delle donne borghesi? La legalizzazione dell’aborto è stata una conquista della borghesia…per rendere la merce, la donna proletaria, totalmente utile al sistema! Una vacca da latte o da carne, a secondo del mercato della forza-lavoro. L’aborto legale ha regolato il mercato delle braccia atte alla produzione di forza-lavoro, come la contraccezione. La società del capitale, però rivoluziona in continuazione se stessa sotto la spinta delle forze produttive, e ogni forma di controllo delle nascite deve mutare in sua funzione. L’aborto chirurgico costa, allora si prescrive quello farmacologico: ma dietro ogni merce c’è una ideologia, e ai ginecologi è concesso il lusso fare obbiezione di coscienza. Già, una contraddizione, ma è proprio a causa di una pillola, che i baciapile possono fare i santi. E’ evidente, poi, che il mercato della forza-lavoro, come si presenta oggi, svaluta i nuovi nati italiani: i figli degli immigrati sono una merce a buon mercato, un bene prodotto a basso costo nei paesi in via di sviluppo. Anche questo spiega il rigurgito clericale e ipocrita contro l’aborto: esso non serve più, perché i nuovi proletari vengono da fuori, sono degli emigrati. L’espulsione è la forma di aborto sociale che potrà sostituire l’aborto biologico. Questa visione materialistica e marxista, lacera l’ideologia che sta in uguale misura a destra come a sinistra, che sia clericale o libertaria. L’aborto non è una conquista classista, ma un’arma contro il proletariato. E’ la totale mercificazione della donna proletaria, in tutti i suoi aspetti di donna. Essere per o contro l’aborto, come per l’eutanasia, significa schierarsi per questa o quella delle ideologie sinergiche al capitalismo. Questa non è la libertà a cui ambisce il proletariato: la nostra libertà è il comunismo, la fine dell’oppressione dell’uomo sull’uomo. Il resto viene da se.
Un saluto internazionalista.
Ho letto ora il post di GIO: complimenti per la sintesi laicista, libertaria, e schierata con i macellai del capitale. Vediamo di analizzare le tesi:
“Sia l’aborto che l’eutanasia sono diritti inderogabili della persona.” Certamente, se tale individuo vive in occidente, e ha i soldi per comprarsi tali diritti. Per l’aborto serve: un medico, una sala operatoria adeguata, tempo e soldi. Dove tutto questo non esiste, niente diritto. In Africa, questo diritto non è riconosciuto, e i nuovi nati subiscono a pieno la selezione naturale in una società che spende di più per l’alimentazione degli animali domestici che per salvare questi esseri umani. Dunque dei diritti individuali inviolabili che solo una società molto ricca può soddisfare: ma il progresso non ha limiti, è si può abortire per pochi Euro con una pillola. Questi diritti inderogabili, sono i dogmi laicisti di una società atea in cui dio è il denaro, il capitale. Puoi esserne fiero GIO! Il tuo diritto è il diritto di fare il cazzo che vuoi! Perché hai questo diritto? Ti do tutto il tempo che vuoi…Non lo sai? E’ il diritto del più forte, del denaro! Tutta l’ideologia laicista che mette al di sopra di tutto l’individuo, ha perso da tempo la sua foglia di fico! La libertà nel capitalismo è una forma di denaro.
“Solo un coglione può chiamare “flagello” il riconoscimento di un diritto.” Sono pienamente d’accordo: se uno ha i soldi per comprarsi quello che gli serve e può farlo, è un coglione se non lo fa. Di questi coglioni è pieno il mondo, ma non è una virtù, è una necessità. Deve esserci chi viene sfruttato è paga il prezzo del diritto degli sfruttatori. Ancora, la libertà è il denaro estorto; la schiavitù salariata, è la libertà dei padroni. Come comunista e uomo, sono per la distruzione di questo tipo di libertà.
“Coglione, poi, è anche chi usa parole come “carneficine”… senza manco sapere che un embrione non è una persona.” Perché se lo fosse cambierebbe qualche cosa? Da quando la vita o la morte dei singoli individui è un limite che non può essere superato? Chiedersi se l’embrione è persona umana per considerare l’aborto un delitto, è una ipocrisia. Tutto nel capitalismo è merce, uomini ed embrioni: la vita umana, non ha nessun valore perché ha un prezzo! E poi, GIO, tu che ne sai? Cosa sai più dei preti, sull’uomo? Non sai un cazzo, ma sai quello che ti conviene. Ed è quello che alla fine conta, ma allora non farmi sfoggio dell’etica laicista! Basta giustificare, il proprio, legittimo per carità, interesse, con gli “inviolabili diritti umani”! Gettate la maschera una volta per tutte!
@Ivan
Complimenti!
Non condivido tutto quello che hai detto ma ci sono molte verità nel tuo discorso.
si si; e le mammane???sono capitaliste pure loro
e perche ‘ la chiesa dovrebbe aver ragione ??perche’ a difesa di cosa??
e’ liberta’ ? ;se una donna per partorire forzatamente perche’ l’aborto legale
viene vietato ;pero’ si puo’ fare di nascosto??
ha me non sembra ,ma forse in tutto cio’ ce’ un maschilismo dominante ;
una politica cattorepressiva oramai messa in tutta europa
nell’angolo della storia.
ecco pensassero a tutti gli aborti clandestini ;quelli commessi nei loro conventi.;;;;;
che agli aborti legali voluti dal popolo con tanto di refererndum ,ci pensa la legge .
dei diritti umani di una chiesa amica di tutti i massacratori fascisti del sud america
noi laici pacifisti amici della donne e dei loro sacri quelli si sacri (diritti)
non sappiamo che cazzo farcene .
comunque mai amici del clero .un clero che DEVE ANDARE A LAVORARE ;
ANDATE A LAVORARE ,ANDATE A LAVORARE , ALTRO CHE 8X 1000
ANDATE A LAVORARE 10 MILARDI DI EURO COSTANO ANDATE A LAVORARE
BASTA STARE A SBAFO DEL POPOLO NADATE A LAVORARE .
@ IVAN
La tua è pura retorica, e davvero niente di più.
Sapere se l’embrione è una persona o no è certamente fondamentale per stabilire se l’aborto debba oppure no essere considerato un’omicidio, e la scienza ci dice che non lo è.
L’aborto è certamente un diritto, poichè permette ad una donna di decidere se avere o no un bambino, e NON di decidere se sia possibile “uccidere” un bambino. Con l’aborto non si uccidere proprio nessuno.
Per quanto riguarda l’eutanasia, essa pure è un diritto inderogabile, in quanto permette a ciascuna persona di essere sovrano della propria vita. Chi nega il diritto all’eutanasia, molto semplicemente, si pone come sovrano della vita degli altri. Anche davanti alle inevitabili sofferenze di un malato terminale qualcuno resta rigido e inflessibile nella sua convinzione ideologica che l’eutanasia sia un’abominio invece che un atto di carità umana. E questo è ovviamente inaccettabile.
@ IVAN
Il fatto che qualcuno possa permettersi di divorziare o di abortire e altri no non è certo un problema dovuto alla presenza del diritto in sè. E’ semmai un problema di solidarietà sociale. E’ compito dello Stato fare in modo che tutti i diritti (aborto e divorzio compresi) debbano essere alla portata di tutti i suoi cittadini.
Se il diritto non esistesse proprio, sarebbe certamente peggio.
GIO merita una risposta.
“La tua è pura retorica, e davvero niente di più.”
Bene, e ne sono orgoglioso. Infatti, non è tanto la forma dell’esposizione delle tesi che è importante, ma se queste hanno una base materiale, verificabile, e se queste sono in grado spiegare tutto il processo sociale. A differenza delle tesi di GIO, le mie sono pure e retoriche, ma non ideologiche. Dimostrerò che le sue tesi sono ideologiche, ma che hanno una valido fondamento materiale: ideologico non significa insensato, ma parziale e di parte. Dalla parte, che sia voluto o no, della classe dominate, appunto.
“Sapere se l’embrione è una persona o no è certamente fondamentale per stabilire se l’aborto debba oppure no essere considerato un omicidio, e la scienza ci dice che non lo è.”
L’embrione non è un uomo, e allora? Tutti quelli uomini che sono stati mandati al macello nelle guerre dell’imperialismo capitalista, non erano esseri umani? GIO vuol far passare una tesi etica giustificandola scientificamente: ma non si accorge che l’etica e la morale sono in funzione, strumentali al dominio ideologico della classe dominante. In questo sito, si sono condannati tutti i delitti della Chiesa: in sintesi è una condanna politica prima che morale, poiché è chiaro che i preti hanno usato la morale religiosa per giustificare le loro scelte politiche. Lo stesso concetto vale per chi è pro o contro l’aborto: la questione non etica, né può essere decisa dalla biologia, ma è politica, lotta tra fazioni borghesi, decisa da rapporti di forza materiali. La scienza è uno strumento ideologico importante, quello che ha permesso alla borghesia rivoluzionaria di spazzare via il medioevo che ne impediva il dominio politico. Oggi, però, la borghesia è reazionaria e lotta contro il processo materiale che la condanna a trapassare e questo spiega perché ancora oggi il medio evo esiste ancora: i padroni del capitale non potendo guardare al futuro, si aggrappano al passato.
“L’aborto è certamente un diritto, poiché permette ad una donna di decidere se avere o no un bambino, e NON di decidere se sia possibile “uccidere” un bambino. Con l’aborto non si uccidere proprio nessuno.”
Chi vuoi convincere? Perché, se fosse necessario, non si ucciderebbe un bambino? Perché non si decide prima del concepimento? Perché si discute se l’aborto è lecito o meno? La questione dell’aborto è determinata storicamente, non dalle scelte individuali: l’aborto chirurgico è possibile solo perché la medicina non è più quella medioevale, e la crescita della ricchezza generale della società, ha permesso la costruzione di ospedali e l’istruzione di migliaia di medici e paramedici. Dove questo manca, si ricorre all’infanticidio o le malattie e denutrizione fanno il resto. GIO scrive che è un diritto della donna: si, ma questo diritto è anche il diritto della società di cambiare idea quando mancheranno i soldi. Potrà allora andare in qualche clinica svizzera, se avrà i soldi. Non tutte le donne potranno farlo, e i preti avranno la loro legge contro l’aborto! E poi, per uccidere qualcuno non serve aspettare che sia un essere umano: basta distruggere l’embrione che diverrà quell’uomo. Comodo, non lo ucciso, non lo fatto diventare un essere umano! Siamo uomini ora perché siamo stati degli embrioni, è indiscutibile. Si può fare, senza dubbio, ma è ipocrita nascondersi dietro la distinzione tra uomo ed embrione: l’aborto è lecito perché la società lo permette, punto e basta. E’ criminale non ciò che è immorale, ma ciò che è irrazionale.
“Per quanto riguarda l’eutanasia, essa pure è un diritto inderogabile, in quanto permette a ciascuna persona di essere sovrano della propria vita. Chi nega il diritto all’eutanasia, molto semplicemente, si pone come sovrano della vita degli altri. “
Sovrano della propria vita? Come individui siamo condizionati in tutti gli aspetti da questa società. Le tesi laiciste sull’eutanasia, sono ideologiche è frutto dell’ignoranza delle condizioni reali e materiali. Come libertà individuale, l’eutanasia è una contraddizione in termini: è suicidio assistito, è un diritto individuale che ha necessariamente bisogno dell’intervento di un altro individuo. E’ un diritto sociale, allora, e come ogni rapporto sociale è determinato storicamente. Non è la decisione individuale che conta, ma se questa è espressione dell’interesse della società. Essendo la nostra società divisa in classi, le frazioni della classe dominante avranno diversi atteggiamenti verso l’eutanasia a seconda degli interessi particolari e materiali di ognuna. Chi avrà strutture assistenziali private, come la Chiesa, avrà tutto l’interesse a prolungare l’agonia all’infinito, mentre lo Stato cercherà di sbarazzarsi di pazienti inguaribili e dei costi relativi. La Chiesa ha un atteggiamento più coerente e ideologicamente sottile verso l’eutanasia: è contraria ad ogni eutanasia, anche per questa società del capitale, poiché nel comunismo essa non avrebbe nessun ruolo.
“Anche davanti alle inevitabili sofferenze di un malato terminale qualcuno resta rigido e inflessibile nella sua convinzione ideologica che l’eutanasia sia un abominio invece che un atto di carità umana. E questo è ovviamente inaccettabile.”
Questo non mi stupisce. La nostra società è violenta. Non sempre ce ne accorgiamo, poiché la viviamo e diventiamo insensibili: è la normalità del male. La radice di questa violenza è la sopraffazione dell’uomo sull’uomo: il dio cristiano sacralizza tale rapporto materiale e sociale. Il cristianesimo santifica la crocifissione dell’umanità fatta dal capitale, ogni giorno: questo è il suo compito ideologico. Abbiamo bisogno di una società che renda la vita degna di essere vissuta a prescindere del dolore fisico. E che lo faccia materialmente, sviluppando a pieno la lotta contro la malattia e la morte. Questa soluzione si potrà avere, solo quando gli uomini non avranno più un prezzo, nel comunismo. L’eutanasia è l’espressione inconscia, la ribellione, la condanna di un mondo sociale che è doloro morale prima che fisico.
Un saluto internazionalista.
X Ivan:
Solo 2 cose: Che l’aborto mercifichi la donna lo ritengo falso, perchè mi sembra che una donna sia considerabile “mucca da carne” quando deve partorie purchè sia, non quando può decidere di sua volontà, in base ai suoi desideri, alla sua coscienza e al suo discernimento (economico, sociale ecc) se tenere o no un figlio.
Che l’aborto sia fattibile solo nei paesi ricchi è falso, poichè basta un ferro da calza (o più semplicemente botte) per abortire.
Chi non lo fa è perchè o vuole tenere il bambino, o perchè ritiene “peccato” disfarsene, o perchè non conosce la possibilità dell’aborto.
“Poi la voglia sparisce e il figlio rimane/
E tanti ne uccide la fame.”
(Fabrizio De Andrè, Il Testamento di Tito)
Comunque la diffusione della contraccezione eliminerebbe o comunque ridurrebbe il problema.
X Ivan: Valutare la vita e la morte di una persona sulla base dell’ideologia e della presenza o meno di mezzi finanziari mi sembra una cosa poco poco…umana.
Credo si debba decidere se far vivere o se voler morire in base alla qualità di vita che una persona potrebbe avere o ha.
Dubito che nel comunismo l’eutanasia non avrebbe alcun ruolo; a mio parere, invece, sarebbe sistematicamente adottata per eliminare coloro che, non potendo usufruire come forza lavoro, consumerebbero e basta, togliendo risorse alla comunità e soldi allo stato.