Islam italiano, ecco la «Carta»

Era già tutto scritto nella Costituzione italiana, come ha detto presentandola ieri al Viminale lo stesso ministro dell’interno Giuliano Amato. E in effetti leggendo la «Carta dei valori della cittadinanza e dell’integrazione» non se ne coglie la stringente necessità. Diviso in sette sezioni, il documento – stilato da un comitato scientifico nominato nell’ottobre scorso e presieduto da Carlo Cardia, docente di Istituzioni religiose – è stato presentato ieri per la prima volta anche alla Consulta islamica, a quella giovanile e ai rappresentanti italiani di tutte le confessioni. «Ora si vedrà chi intende aderire e concorrere quindi alla sua diffusione e all’approfondimento dei temi trattati», ha spiegato Amato che sulle conseguenze di un eventuale rifiuto non ha voluto approfondire. […]
«Tre i principi fondamentali che la ispirano», secondo Cardia: «La centralità della persona umana e la sua dignità; l’uguaglianza dei diritti fra uomo e donna che è enunciata con forza in ogni espressione; il diritto alla libertà religiosa che sta alla base della laicità dello Stato e della scuola. Su questi valori e sull’ancoraggio totale alla Costituzione non ci sono zone franche, coni d’ombra o riconoscimento di poteri alternativi». In una sorta di memorandum dei principi fondanti della Repubblica, la Carta è suddivisa in sette paragrafi: radici culturali, dignità della persona, diritti sociali, istruzione, famiglia, laicità e libertà religiosa, impegno internazionale dell’Italia.
Ma nel tentativo di tutelare i valori acquisiti nel nostro paese e minacciati invece da posizioni tradizionaliste spesso maggioritarie in alcune popolazioni immigrate, in realtà la Carta rischia in alcuni punti di essere arretrata rispetto alle nuove istanze poste oggi dalla società italiana, come avviene nel capitolo sulla famiglia, istituzione mummificata nella sua declinazione eterosessuale e monogamica. «L’Italia riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio», è l’incipit del paragrafo che ricorda il divieto della poligamia, definita come «contraria ai diritti della donna»; il divieto di ogni forma di coercizione e di violenza dentro e fuori le mura domestiche; il divieto dei matrimoni forzati o tra bambini. Nessun riferimento alle nuove famiglie allargate di cui da mesi si discute, né tantomeno alle unioni omosessuali, cosa che ci si sarebbe aspettati almeno da un documento che non ha alcun valore giuridico ma ha invece il fine di costruire una cultura del rispetto reciproco. In più si stigmatizza ogni forma di razzismo, a cominciare dall’antisemitismo e dall’islamofobia, ma senza mai parlare di omofobia. D’altra parte alcuni degli esponenti religiosi e delle associazioni consultate dal comitato scientifico estensore della Carta avrebbero voluto che si fosse esplicitato il riconoscimento delle famiglie «formate solo da un uomo e da una donna», come ha chiesto il presidente dell’Ucoii Dachan a Cardia, lamentandosi anche del mancato riferimento alle radici islamiche dell’Europa. […]
la scuola, secondo la Carta, deve insegnare «il rispetto e la benevolenza verso ogni forma di vita esistente»; «promuovere la conoscenza e l’integrazione» tra gli alunni; prevedere corsi di insegnamento delle varie religioni. In particolare si pone l’accento sulle scuole private confessionali che non devono mai «discriminare gli alunni per motivi etnici o confessionali». Infine sulla laicità («l’Italia è un paese laico») si ricorda che «l’ordinamento tutela la libertà di ricerca anche in materia religiosa», che si rispettano tutti i simboli confessionali e che «non si pongono restrizioni sull’abbigliamento della persona, purché liberamente scelto e non lesivo della sua dignità». Proibito comunque sempre il burqa che copre il volto «perché impedisce il riconoscimento» e ostacola il rapporto con gli altri. Naturalmente non manca un richiamo all’impegno del governo italiano per la pace e contro la pena di morte.

Fonte: ilManifesto

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12 commenti

Markus

Mitico, le radici islamiche d’europa mi mancavano.
La fantasia non conosce confini.
Mettiamoci pure quelle extraterrestri così facciamo contenti pure i Realiani.

ciceracchio

PER LE PALLE DI MARDUK ,MA SONO TUTTI FUORI DI CAPO ???
VOGLIO CHE IL MARDUCCHIANESIMO SIA RICONOSCIUTO,
VOGLIO SIA SPECIFICATO :NELLE RADICI DELL’EUROPA CI SIA MESSO ;
LA CULTURA DI MARDUK IL GRANDE MARDUK ,IL MAGNO ;
E MISERICORDIOSO DIO CHE HA INVENTATO CLONADOLO L’UOMO
VEDI BIBBIA SUMERICA .

ciceracchio

CHE VENGA MESSO CHE GLI DEI NORDICI
COME IL GRANDE ODINO. A CREATO MOLTE RADICI .
TUTTE LE RADICI DELLA TERRA DEL NORD SONO ODINIANE .
SE NO POTREBBERO VARSELA A MALE GLI SCANDINAVI .

Guidus

«l’Italia è un paese laico»

E dove sta scritto nella nostra Costituzione che l’Italia è un paese laico? Mica siamo come i francesi, che l’hanno scritto all’articolo 1 della loro Costitizione.

Chissà se un giorno potremo vedere la nostra costituzione modificata in un modo simile a questo:

Art. 7. (abrogato)

Art. 8. Tutte le confessioni religiose e filosofiche sono egualmente libere davanti alla legge.

Le confessioni religiose hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano.

La Repubblica Italiana è laica. Non è consentita l’ostentazione di simboli religiosi nei luoghi pubblici.

Markus

@ Guidus

Speriamo nelle riforme.
Questa la appoggio subito e davvero vorrei che fosse la Costituzione.

Petizione ?

Comunque la laicità è stabilita se vuoi in modo un po’ vago dalla indipendenza dello Stato dalla Chiesa dell’art. 7 (che vuole dire ciascuno a casa sua fa come gli pare senza rompere a casa dell’altro… il problema sono i patti che non sono costituzione ma indicano delle materie miste su cui la loro mettono sempre bocca) e da una sentenza della corte costituzionale.

Certo si poteva fare di meglio, ma dopo i fischioni della guerra secondo me non avevano le idee chiare come le abbiamo oggi. Per adesso cercherei di tenerci il flebile lumicino di laicità che abbiamo in attesa di evolverci e fare chiarezza…

Comunque ottima idea la tua proposta. Sarebbe davvero il caso di presentarla in parlamento.

Sydbarrett76

“D’altra parte alcuni degli esponenti religiosi e delle associazioni consultate dal comitato scientifico estensore della Carta avrebbero voluto che si fosse esplicitato il riconoscimento delle famiglie «formate solo da un uomo e da una donna», come ha chiesto il presidente dell’Ucoii Dachan a Cardia, lamentandosi anche del mancato riferimento alle radici islamiche dell’Europa. ”

non vi ricorda tremendamente qualcuno? 🙂

cmq a voler essere pignoli le radici d’eurpoa sono ANCHE islamiche, così come sono ANCHE giudaiche, cristiane, illuministe ecc. ecc.

Markus

@sydbarrett76

Dai, non per fare il pignolo o rubare il posto ai semiologi, ma le radici, in genre le troviamo in alto o in basso ?

In genere sono in basso, all’origine.

Ora in Europa la Storia, con documenti e tutto, nasce sotto una cultura pagana.

Se poi vogliamo essere faziosi e dire che la vera Storia inizia con una religione in particolare non la finiamo più.

Non nego certo le numerose influenze culturali presenti in Europa, ma non le posso certo chiamare radici, così come dico “uomo” per dire “essere umano” e non lo chiamo certo “un cristiano”.

Per me questo discorso sulle radici va completamente cancellato e seppellito… deve stare sotto terra proprio come le radici.

Alla fine quello che ci mangiamo sono i frutti ? Allora li voglio laici e senza preferenze !!
Voglio guardare avanti invece che indietro !

Joséphine

“In particolare si pone l’accento sulle scuole private confessionali che non devono mai «discriminare gli alunni per motivi etnici o confessionali». ”

Quando mai una scuola confessionale, una qualunque scuola confessionale discrimina i suoi discepoli??
Di solito cercano di allargare il gregge

😉

Joséphine

” lamentandosi anche del mancato riferimento alle radici islamiche dell’Europa. […]”

Gli islamici sanno sempre come mettere il piede nella porta,
o come prendere la mano per poi prendersi il braccio

😉

Damiano

Quando mai una scuola confessionale, una qualunque scuola confessionale discrimina i suoi discepoli??
Di solito cercano di allargare il gregge

Le scuole confessionali non discriminano perchè chi le frequenta aderisce a quella (direttamente o indirettamente) confessione.
Il punto è che le scuole confessionali non dovrebbero essere considerate delle alternative all’istruzione pubblica.

ALESSIO DI MICHELE

Facciamo così: visto che tra i paesi mussulmani ci sono Marocco e Afghanistan, loro tirino fuori il fumo buono, poi, se non va bene la nostra carta, chiameremo la Rizla.

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