Turchia, fumata nera: i laici fermano Gul

In qualsiasi Paese democratico, un candidato alla presidenza della Repubblica che, al primo scrutinio, collezioni 357 «sì» e manchi l’obiettivo per soli 10 voti, esulterebbe di gioia in attesa delle puntate successive. Ma per il ministro degli Esteri Abdullah Gul, candidato unico del partito islamico moderato Akp, che ha quasi due terzi dei seggi in parlamento, il passo falso di ieri può persino essere il prologo ad un’amara sconfitta; e per la Turchia l’inevitabile ricorso ad elezioni anticipate, a pochi mesi dalla naturale scadenza della legislatura. Gul, pur essendo più flessibile del premier Recep Tayyip Erdogan, non piace ai laici e ai vertici militari, che non gli perdonano il passato islamista, e che non tollerano neppure l’idea di veder «profanato» il palazzo presidenziale che fu di Ataturk da una first lady velata. Di più, ieri sera le forze armate hanno lanciato un duro avvertimento nella difesa della laicità dello Stato.
Ecco perché i deputati dell’opposizione sono usciti dall’aula, riuscendo ad evitare che vi fosse il numero legale di 367 deputati. Ce n’erano soltanto 361. E così il portavoce del partito repubblicano del popolo ha annunciato l’immediato ricorso alla Corte costituzionale, roccaforte del laicismo, per invalidare l’elezione. I giudici hanno già fatto sapere che decideranno in un paio di giorni, quindi prima del secondo voto, previsto per il 2 maggio. Se il ricorso venisse respinto, Gul al terzo scrutinio, quando basterà la maggioranza assoluta, sarà il nuovo capo dello stato. Ma le probabilità che il ricorso venga accolto sono assai più elevate, e in questo caso a Erdogan non resterà che chiamare i turchi alle urne entro 90 giorni, mentre al presidente uscente Ahmet Necdet Sezer toccherà una gradita coda di impegni, in attesa del suo successore. Sezer, che ha respinto oltre 150 leggi ritenendole «non conformi ai principi del laicismo», aveva detto che la repubblica corre «il rischio più grave dalla sua fondazione, nel 1923». […]

L’articolo completo è raggiungibile sul sito del Corriere

17 commenti

Chris

In Turchia si sta combattendo una vera e propria battaglia di civiltà, nel senso che la civiltà si vede insidiata sempre di più dall’inciviltà, speriamo che la prima riesca a vincere e la seconda soccomba.

lik

@ Chris

In turchia la scelta è tra un regime di tipo fascista-poliziesco tinto da laicità ad un regime islamista tinto di liberalismo economico. La civiltà e l’inciviltà non ci azzeccano nulla.

Andrea

E’ come si qui si fosse cercato di impedire il comando alla “democrazia cristiana”.

Si cambia solo cristiana con musulmana.

Sempre di partiti ispirati religiosamente si tratta.

Quindi stupiamoci fino ad un certo punto.

lik

@ Markus

Certo la libertà di espressione in Italia esiste, poi se vuoi farti prendere per allocco sono fatti tuoi. Ti sembra che l’esercito italiano possa essere paragonato all’esercito turco? Ti sembra che vi sia in Italia un movimento religioso ultraconervatore nelle classi popolari?
Comunque se questo è il livello di riflessione che proponiamo non stupiamoci poi dei risultati.

Daniele+

Scegliere tra peste e colera non è mai una bella prospettiva. Ma piuttosto che una dittatura teocratica stile Iran, tanto meglio una democrazia un po’ claudicante (con alto peso dei militari), ma almeno LAICA!

Emilio Gargiulo

Conosco poco purtroppo la questione turca, ma mi sembra sana una lotta per la laicità, anche se formale. Da queste parti invece, di laicità, sia formale che sostanziale, ce n’è davvero poca. Purtroppo, abbiamo da imparare anche dalla turchia.

lik

@ Emilio Gargiulo

Interessante, dunque tu sei favorevole all’insegnamento OBBLIGATORIO della religione cattolica nelle scuole. Perché è questo quello che succede in Turchia dove anche i cristiani (sempre di meno non solo a causa del genocidio armeno ma anche per le persecuzioni degli ultimi anni) sono obbligati all’insegnamento dell’islam sunnita. Come del resto la minoranza alevi. In Italia non abbiamo nulla da imparare dalla Turchia, sei tu che devi darti una bella svegliata, e visto che ammetti tu stesso di non conoscere bene le altre realtà al di fuori del tuo provincialismo, comincia ad informarti.

Emilio Gargiulo

Triste è colui che crede di non aver da imparare da nessuno. Razzista è chi parla male di qualcuno che non conosce, solo perché non lo conosce. Criminale chi accusa traendo colclusioni da parole non dette. Stupido chi crede di farla franca facendo queste tre cose.

lik

@ Emilio Gargiulo

La tua sembra l’omelia di un prete cattolico. Dimmi la verità, tu moralista come sei, hai passato un po’ troppo tempo a fare il chierichetto? Se il tuo modello di laicità sono i militari turchi, allora tu sei un fascista.

Emilio Gargiulo

Deduzioni arbitrarie volte soltanto a formulare accuse gratuite ed inconsistenti. Voglia irrefrenabile di scontro, ma purtroppo nmessuna motivazione logica, tranne la propria manifesta e bruciante inferiorità.

lik

@ Emilio Gargiulo

Scusa, ma tu hai dei grossi problemi, questa non è una gara a chi è superiore, si cerca di discutere laicamente (per chi è informato, chi non lo è, come hai ammesso tu stesso, dovrebbe astenersi). Ti faccio notare che la situazione in Turchia è ben spiegata dallo stesso manifesto (quindi un quotidiano comunista e razzista?) nell’articolo “Fra martello islamico e incudine militare”. Anzi ti dico di più secondo me è razzista chi, come te, non interviene quando critichiamo, anche pesantemente, la Polonia (e a mio avviso giustamente), ma interviene in difesa della Turchia. Basta con il politicamente corretto.

grillo parlante

e poi saremmo noi quelli che facciamo ingerenze…ma dovete ficcare il naso dappertutto,anche in Turchia?facciano quello che vogliono,basta che non entrino in Europa,tanto sia una Turchia musulmana che una Turchia atea sono incompatibili con la nostra tradizione

lik

Per me poteva stare pure fuori la Polonia, un Europa a 15 sarebbe stata più snella e più adatta a proporre una Costituzione laicia. Uno dei motivi per cui Olanda e Francia hanno rifiutato la Costituzione è anche l’entrata della Turchia.

grillo parlante

o meglio ancora sarebbe farla finita con l’Europa unita,che in fondo lo e’ solo per interessi economici.e se non ci sono state guerre negli ultimi 60 non e’ grazie all’Europa unita ma grazie alla bomba atomica di USA e URSS

Magar

@lik
Sui militari e gli islamisti turchi hai ragione tu, non è una lotta in cui si possa parteggiare per qualcuno, però hai aggredito gratuitamente Emilio Gargiulo, che aveva premesso di non conoscere approfonditamente la situazione turca: stava solo commentando brevemente la notizia, traendo da essa le proprie informazioni, non ha steso 5 cartelle di panegirico di Atatürk! (Se tutti quelli che non conoscono per filo e per segno la politica turca fossero ipso facto provinciali, mezza Italia zapperebbe…)

Magar

@grullo parlante
Viva l’Europa. No agli ayatollah cristiani.

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