Emergenza diritti umani: la vocazione religiosa violentemente impedita

Il sito di  Avvenire  pubblica una lettera indirizzata al direttore, a cui segue  il commento  di  Dino Boffo: 

 Caro Direttore, che oggi, in una società che fa dell’assenza di Dio il proprio orizzonte, sia arduo e impopolare indossare i panni della fede già lo sapevo. Ma mai avrei potuto immaginare che esprimere, sia pure solo come desiderio, una personale vocazione alla consacrazione religiosa, potesse procurarmi una sequela di insulti, di irrisioni, di pervicaci incredulità, come quella che io ho incontrato. Ho 29 anni e solo da poco ho prepotentemente riscoperto il dono della fede. L’amore per Gesù Cristo sta lentamente ma inesorabilmente mutando la mia vita, tanto da fermentare come desiderio di una vocazione al dono totale. Eppure, i commenti che mi inseguono tradiscono una clamorosa mancanza di rispetto, non tanto a me (certo anche a me), quanto a tutti coloro che riconoscono nel Vangelo l’unica bussola della propria esistenza. In alcuni affiora persino il disprezzo e il biasimo per una scelta di vita che ritengono “perdente”, “piena di rinunce”. Ebbene, con queste righe voglio gridare al mondo che non mi arrendo, che resisterò alle tentazioni che il mondo mi propina con l’obiettivo di neutralizzare e ancor più estirpare per sempre la mia volontà di seguire il Signore. Lui mi darà la forza.

Firmato: C. Dentello.


Un incipit singolare, questo, per un fondo di giornale. Ma ho preferito riportare per intero, e non solo citare, il testo di questa lettera ricevuta nei giorni scorsi, perché la denuncia che essa imprigiona possa deflagrare meglio.
Il dramma che ci racconta non è quello di un giovane soltanto. Sappiamo da varie parti che oggi c’è un’emergenza sul fronte dei diritti umani di cui nessuno parla, quella della vocazione religiosa ostinatamente (violentemente) impedita. E che pure sarebbe una declinazione immancabile di quella libertà che si pensa non negata ad alcuno. Invece.
Il fenomeno non è del tutto nuovo. Oggi però questa forma di violenza, anche se appare incredibile per i non addetti ai lavori, è sempre più diffusa, ed è c ausa di disagi profondi, lancinanti, in chi la vive in prima persona. Avvertire una chiamata interiore, una fascinazione piena, un trasporto insoffocabile e non poter, ad un tempo, esprimere e verificare quel che si sente: ecco il dramma. Percentualmente è un numero significativo quello dei seminaristi che hanno dovuto affrontare una vera e propria battaglia dentro le mura domestiche per dar corso al proprio progetto di vita. La controprova evidentemente non c’è: chi può sapere quante sono le persone che infine rinunciano? Che, per non creare troppe lacerazioni attorno a sé, chinano il capo e lasciano perdere?
Ragionando dunque sui casi noti, sappiamo che non raramente si raggiunge in famiglia un armistizio appena: questi giovani sono magari già al terzo o quarto anno di teologia ma la cosa non si è ancora appianata. Quando tornano a casa, è tutto un guardare di sottecchi, per catturare una qualche incertezza e poter sopraffare. Per intanto, non si accetta neppure di conoscere gli educatori del seminario, ritenuti per lo più gli ammaliatori del figlio. […]

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18 commenti

Markus

Un tempo mettevano a morte i cristiani e loro sono fioriti.

Adesso i pareri dei vicini di casa dovrebbero soffocare la prepotente rivelazione avuta da questo giovane ? 😆

Ma fate i seri… se credete che un dio onnipotente vi ha prescelto, fregatevene degli altri e coltivate i vostri valori personali.
Il vostro è solo un teatrino mal riuscito.

Secondo me è che ci credete poco voi per primi e vi arrabbiate perchè non riuscite a convincere gli altri ad ubbidire ai vostri autoritarismi fondati su paure irrazionali, indimostrabili e infondate.

Ed ora scusatemi se sono agnostico e sano di mente.

Francesco

Bisogna impedire la dilagante invedenza dell’ateismo teorico e pratico. In particolare certe associazioni che deridono la fede nella misura in cui danno dei cretini a chi ha una religione, in particolare i Cattolici.

Chris

Secondo me la maggior parte di chi ha la c.d. “vocazione” dovrebbe andare da uno psicologo invece che in seminario, perché ha molto probabilmente dei disturbi.
Prescindendo dal caso concreto del lettore che ha scritto la missiva;
Solitamente chi riscopre la fede a 30 anni e vuole farsi prete lo fa per bisogno di dare un senso alla propria vita, di trovare una identità che non è riuscito fino a quel momento a trovare, e pensa che facendo scelte “forti” riuscirà a trovarla.
I parenti, le persone che vogliono loro bene si accorgono che quella strada è stata scelta per disperazione (la disperazione di chi ricerca sè stesso e non si trova) e non per convinzione. Loro stessi se ne rendono conto, ma non vedono altra strada per dare un senso alle loro vite se non l’estremismo.
La società libera è fatta per persone forti, che sanno chi sono e trovano nella libertà il modo per esprimersi e realizzarsi come vogliono, ma i deboli ed insicuri si trovano male nella società libera, perché non sanno come realizzarsi, per questo scelgono l’adesione a movimenti estremisti, che DICANO loro COME realizzarsi e COME esprimersi.

Così gli ordini religiosi diventano sempre più congregazioni settariste di deboli che sono pronti a credere ed obbedire a tutto pur di dare un senso alla propria vita. E ciò è molto pericoloso.

Il messaggio di Cristo avrebbe invece bisogno di uomini forti e coraggiosi, tutto il contrario di chi di solito crede di avere la vocazione e si avvicina alla “carriera” religiosa.

Francesco

BELL’INTERVENTO CHRIS, VERAMENTE. PERO’ RIMANE LA VERITA’ DI QUELL’ARTICOLO.

Steve

Basta parlare con i seminaristi per rendersi conto che quando non sono gay repressi, sono dei disadattati e degli immaturi che non sanno niente della vita. Quelli che vengono dall’estero sono spinti dai morsi della fame e dall’assicurazione di un futuro garantito.

Farebbero bene a sottoporli ad adeguati controlli psichiatrici, per non ritrovarci dei pedofili e maniaci sotto la tonaca.

Pacs

Mai sentito ancora di uno che vuol farsi prete, che si sia suicidato perchè deriso, sbeffeggiato, isolato dal resto del gruppo.
Forse Matteo poteva scrivere a un giornale….no?

Jeeezuz

Francesco, ti spiego una cosa: voi potete credere in quel cazzo che volete per quanto ci riguarda (a noi laici, intendo). Semplicemente NON POTETE ARROGARVI IL DIRITTO DI IMPORRE LA VOSTRA MORALE E DI RITENERVI MORALMENTE SUPERIORI AGLI ALTRI.

La morale è una cosa relativa. Vi dà fastidio, lo so, ma il sol fatto che alcuni siano favorevoli ed altri contrari alla pena di morte ne è un esempio. Le persone usano diversi metri di giudizio, e mentre un laico cerca di trovare un massimo comune denominatore a tutti questi metri diversi, il non-laico (come le gerarchie ecclesiastiche in Italia) cerca di imporre la propria morale invocando assurdi (e relativistici) principi di autorità.
CHIARO?!

Sailor-Sun

Deridere e insultare sono sempre e comunque cose sbagliate, ma non vedo come si possa criticare chi tenta di impedire ad un essere umano di autoevirarsi.

Lamb of God

Essere fortemente anticlericali è un dovere, se un mio amico mi dicesse di voler entrare in seminario lo farei ricredere in ogni modo possibile, non riesco ad aver rispetto per gente come Bertone, Scola, Bagnasco, Ruini, Betori e compagni bella.
I preti cattolici in Italia hanno in media 60 anni, lasciamo che si estinguano al pari delle religiose (anche loro sui 60 anni di media) per porre fine alle miserabili balle con le quali abbindolano i creduloni e, indirettamente, anche chi non crede a causa della forza politica intrinseca del Vaticano.

Jamp

Bravo Jeeezuz.

Caro Francesco, non puoi pretendere che tra gli atei non esistano persone estremiste e intolleranti: dopotutto, ne esistono anche nel tuo, di mondo, e mi sembrerebbe infantile negarlo. Tutto il mondo è paese. Per quanto mi riguarda, potete anche andare a rinchiudervi in convento tutti quanti: la scelta è vostra e io la rispetto, finchè non venite da me a pretendere che io faccia altrettanto o che io mi uniformi al vostro modo di vedere il mondo. La morale è relativa, la scala morale varia nella storia e nelle situazioni sociali, non è assolutamente un prodotto della religiosità (studi scientifici dimostrano che le basi per costruire una “morale” esistono anche negli animali, figuriamoci), quindi non può essere imposta come assoluta. Bisognerebbe che clerici, esportatori di democrazia e gente del genere lo capisse. Ma ovviamente lo sa perfettamente, è solo un modo per mascherare intenzioni imperalistiche di vario genere.

Asatan

Dunque se uno ha un figlio che vuole fare il sacerdote hare crishna e la famiglia+amici fa di tutto per dissuaderlo è cosa buone è santa perchè si sta rovinando la vita, entra in una setta dagli usi pittoreschi quanto anacronistici, insomma si rovina le vita.

Se uno ha un figlio che vuole fare il prete cattolico e la famiglia+amici fa di tutto per dissuaderlo perchè si sta rovinando la vita, entra in una setta dagli usi pittoreschi quanto anacronistici, insomma si rovina le vita, compie un atto empio.

2 pesi e 2 misure come al solito.

Se un amico mio voless fare il prete (di qualunque religione) cercherei di capire il perchè e solo nel caso fosse spino da evidenti problemi psicologici\emotivi cercherei di fermarlo. Se invece fosse sereno e facesse questa scelta per un suo credo sincere, manterrei la mia amicizia invariata.

Un cosa del genere mi è successa (anche se la relgione non era cristiana) e non è stato sto gran problema.

emel

Uh… se io avessi un figlio che vuole farsi prete non cambierebbe nulla per me nei suoi confronti.

Perche’ io so’ di non essere padrona di nessuno al di fuori di me. Neanche dei miei figli se mai ne avro’.
ED E’ QUESTA LA DIFFERENZA TRA ME E UN CATTOLICO… una distanza che mi riempie di orgoglio.

dv64

Jeeezuz, non potevi essere più chiaro e inappuntabile di così.

dv64

c’è un’emergenza sul fronte dei diritti umani di cui nessuno parla, quella della vocazione religiosa ostinatamente (violentemente) impedita

Ma guarda che balle s’inventano per spiegare il crollo verticale delle vocazioni religiose!
“emergenza sul fronte dei diritti umani”… “violentemente impedita”…
Madonna, da chiamare subito i caschi blu dell’ONU!!!
Sono termini che chissà se Avvenire usò anche in difesa dei dissidenti argentini che il generale Videla, pubblicamente sostenuto e congratulato dal papa polacco, faceva precipitare in mezzo all’Atlantico, ovviamente senza paracadute…

dv64

“… c’è un’emergenza sul fronte dei diritti umani di cui nessuno parla, quella della vocazione religiosa ostinatamente (violentemente) impedita…”

Ma guarda che balle s’inventano per spiegare il crollo verticale delle vocazioni religiose!!!
“emergenza sul fronte dei diritti umani”… “violentemente impedita”…
Madonna, da chiamare subito i caschi blu dell’ONU!!!
Sono termini che chissà se Avvenire usò anche in difesa dei dissidenti argentini che il generale Videla, pubblicamente sostenuto e congratulato dal papa polacco, faceva precipitare in mezzo all’Atlantico, ovviamente senza paracadute…

darkzero

E’ un articolo patetico.
Fermo restando che insultare è un comportamento sbagliato, stanno venendo a dirmi che si impedisce a chi lo vuole di diventare prete, quando ci troviamo in un paese in cui se dici di essere ateo chiamano l’esorcista? In cui la gente confonde ateismo con satanismo? Giusto l’altro giorno in treno sentivo un ragazzo (notevolmente cattolico) dire che l’ateismo è frutto della stupidità dell’uomo (=gli atei vengono definiti stupidi), e non è certo il primo, come non sarà l’ultimo. Siamo in un paese in cui il laicismo non esiste, in cui la chiesa detta legge sulla vita politica. In cui è considerato uno scandalo lo sbattezzo (che si ottiene a fatica).

E venite a dirmi che c’è una violenza su chi ha la “vocazione”? Diciamo pure che la vostra strategia di marketing è diventata obsoleta, piuttosto…

Soqquadro

Se loro possono dire che un gay è disturbato, il vicino di casa del seminarista può dargli del cretino.

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