Torino, Circolo UAAR per il Primo Maggio

Il circolo UAAR di Torino parteciperà alla manifestazione del Primo maggio con lo striscione UAAR assieme alle altre associazioni della Consulta laica.

Per informazioni: torino@uaar.it 

3 commenti

IVAN

Perché gli atei scendono in piazza per il primo Maggio? Cosa ha in comune l’ateismo con la festa del lavoro? Nulla in apparenza. Già, perché se non si ricorda il motivo per cui tale data è una ricorrenza mondiale, non si può capire il nesso. Oggi si festeggia il lavoro, quello indefinito, quello inteso come attività generica, come occupazione lavorativa. Non viene sottolineato il carattere di classe, e quindi il contrasto inevitabile ed inconciliabile, tra salario e capitale, tra salariati e padroni del vapore. E’ la festa del lavoro, fatta alla faccia dei lavoratori, ma quelli veri, i proletari. Oggi tale ricorrenza, è strumentalizzata e mistificata, anche dai preti. E’ un fatto, però, che tale usurpazione non può togliere il carattere internazionale del primo Maggio: la borghesia, non ha una festa mondiale che celebra il suo dominio. Il calendario in occidente, è scandito da festività religiose di ogni genere, come il Natale e la Pasqua, ma il laicismo libertario delle borghesie “progressiste”, non resta che le diverse date nazionali, tutte diverse a seconda delle nazioni. Il 25 Aprile è un esempio per l’Italia. Il primo Maggio celebra la lotta per l’orario di lavoro fissato ad otto ore giornaliere, orario che formalmente è per legge, ma che può benissimo essere superato. Una rivendicazione internazionale del proletariato, non nazionale o di categoria, ma di classe: è una sconfitta per il proletariato occidentale e mondiale, il fatto che in Asia, America Latina e Africa si lavori 12,16 ore al giorno per le 8 ore in occidente. La rivendicazione di un orario di lavoro che unisce tutti i proletari, a prescindere da razza, credo religioso e divisioni nazionali: un ateismo militante ma non sbandierato, perché nei fatti, nelle cause materiali per la lotta. E gli atei apolitici di questo sito? Manifestano per cosa? Per l’ateismo! I proletari non manifestano che per la loro emancipazione, che è per l’intera umanità! Essere atei e non essere marxisti, oggi, è essere atei a metà, un non senso. Essere atei e non capire le ragioni storiche dell’ateismo e del suo inevitabile e coerente trasformazione in movimento politico, in partito rivoluzionario, è fare solo gli eretici, gli apostati, i libertari solo per se stessi. Ribelli, ma non rivoluzionari, quindi, e perciò sconfitti da ogni Chiesa alleata del capitale. L’ateismo disgiunto dalla lotta di classe, dalla lotta per il comunismo, è l’ateismo ideologico e di comodo di questa o quella frazione della borghesia, e credo che questo sia il vostro caso. Non c’è posto, allora, per voi per il primo Maggio.

Un saluto internazionalista.

Liberale Liberista Libertario

Il primo Maggio è la festa dello Stato.

Auguroni marxistuccio.

IVAN

Sbagliato. E’ l’ipocrita celebrazione del lavoro, quello indeterminato, quello senza determinazione classista, quello dei padroni nulla facenti ma che ricavano plusvalore dal lavoro salariato. E’ la festa liberale nel dare a questo a quello degli strati parassitari della società, preti in testa. E’ la festa liberista, che estorcere, attraverso il monopolio nella proprietà dei mezzi di produzione e del capitale, la ricchezza a chi la produce gratuitamente in cambio di un salario di sussistenza. E’ la festa libertaria nello sbandierare i diritti umani, i valori inviolabili, ma lo fa esponendo tutte queste belle cose come al mercato, riducendo i sacri valori a bandierine con stampato il prezzo. Si, così lo Stato della borghesia celebra il suo baccanale. Noi proletari non festeggiamo nulla di ciò, ma cogliamo l’occasione per proclamare solennemente:
” I comunisti sdegnano di nascondere le loro opinioni e le loro intenzioni. Essi dichiarano apertamente che i loro scopi non possono essere raggiunti che con l’abbattimento violento ogni ordinamento sociale esistente. Tremino pure le classi dominanti davanti ad una rivoluzione comunista. Proletari non hanno nulla da perdere in essa fuorché le loro catene. E hanno un mondo da guadagnare. Proletari di tutti i paesi, unitevi!” Dal manifesto del partito comunista.

Un saluto internazionalista.

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