Traduco una parte di una bellissima conferenza tenuta recentemente da Richard Dawkins.
Dawkins è in gran forma e la sua esposizione è particolarmente profonda (io l’ho trovata persino commovente, ma sono un caso a parte). Non lasciatevela sfuggire.
[…]
Mi è stato chiesto di parlare di fede e, non essendo un esperto in fede e fondamentalismo, parlerò della fede come scienziato. Fede per me significa “credere in assenza di evidenza”.
Voglio iniziare illustrando la differenza tra le credenze basate sulla fede e quelle basate sull’evidenza, nella forma di una edizione inventata della “Quarterly Review of Biology”, una ben nota rivista di biologia. Ho inventato un’edizione speciale centrata sulla difficile domanda “come si sono estinti i dinosauri?”. Ho qui una lista di pubblicazioni scientifiche immaginarie che avrebbero potuto essere inviate alla Quarterly Review su questa domanda: i dinosauri furono uccisi da un asteroide?
1) La prima pubblicazione titola: “Lo strato di iridio nel confine-KT e la datazione mediante potassio e argo di un cratere nello Yucatan indicano che i dinosauri sono stati uccisi da un asteroide”. Si tratta di una pubblicazione scientifica perfettamente ragionevole e rispettabile.
2) La seconda pubblicazione: “il presidente della Royal Society ha manifestato la sua forte convinzione interiore che i dinosauri sono stati uccisi da un asteroide.”
3) Il prof. Hapstein ha ricevuto la rivelazione privata che i dinosauri sono stati uccisi da un asteroide.
4) Il professor Hardly è stato cresciuto per avere fede totale e indiscussa che i dinosauri sono stati uccisi da un asteroide.
5) Il prof. Hawkins ha promulgato un dogma ufficiale, vincolante per tutti gli hawkinsiani leali, che afferma che i dinosauri sono stati uccisi da un asteroide.
Beh, spero sia chiaro che la prima pubblicazione è quella che approvo, e spero che nessuno approvi le pubblicazioni 2, 3, 4 e 5. Esse sembrano illustrare precisamente l’approccio religioso verso cosa è vero e cosa è falso nel mondo.
[…]
Propongo anche di non insegnare nessuna lingua a nessun bambino per non doverlo etichettare come “italiano”, “inglese”, “cinese” ma solo figlio di “italiano” ecc. Perchè se uno vuole essere cinese da grande deve sentirsi imprigionato in una lingua che non condivide solo perchè i suoi genitori l’hanno obbligato, nella loro ignoranza, a parlare la loro lingua? Liberiamo i bambini dalla famiglia e facciamoli crescere in un grande asilo politicamente corretto gestito dall’ONU!!
Imparare una lingua e’ quanto meno fondamentale per vivere in una societa’, il credo religioso assolutamente no.
caro Jean
per vivere in un contesto dove quel credo è radicato in profondità occorre, solamente da un punto di vista culturale (pur riconoscendo che sono poche coloro ai quali sta a cuore questo apetto), la conoscenza del culto religioso. a scuola forse avrai studiato Cesare, poi Cicerone, Catullo, Tibullo Properzio, e poi………..Agostino, Tommaso d’aquino, Erasmo da Rotterdam, Marin Lutero ,Italo Calvino ,Presbiterio, Nietzche ecc…… o no?
che c’entra la lingua e la nazionalità con la religione? Inoltre la lingua non è un dogma, è una forma di comunicazione punto e basta e nessuno ti emargina o ti minaccia di morte se parli una lingua piuttosto che un’altra. Le religioni vengono invece imposte e chi non le osserva viene emarginato dal gruppo di persone che invece lo fa come se avesse compiuto chissà quale crimine.
per vivere in un contesto dove quel credo è radicato in profondità occorre, solamente da un punto di vista culturale (pur riconoscendo che sono poche coloro ai quali sta a cuore questo apetto), la conoscenza del culto religioso. a scuola forse avrai studiato Cesare, poi Cicerone, Catullo, Tibullo Properzio, e poi………..Agostino, Tommaso d’aquino, Erasmo da Rotterdam, Marin Lutero ,Italo Calvino ,Presbiterio, Nietzche ecc…… o no?
Caro ANTICLERO, la conoscenza, da un punto di vista culturale, di un credo radicato in profondita’ e’ una cosa. L’indottrinamento e’ un’altra. Allo stato attuale delle cose, in Italia, lo studio del cristianesimo avviene principalmente sotto forma di indottrinamento, anche surrettizio: cioe’ non limitato solo al catechismo o nell’ora di religione.
E’ necessario insegnare almeno una lingua a un bambino perché il suo cervello è fatto in modo tale che il linguaggio può essere facilmente padroneggiato solo durante l’infanzia.
pisolo il tuo commento è del tutto fuori luogo sia per questo sia per gli altri ovvi motivi che ti hanno detto Stefano e Jean.
Ciò che dice Dawkins è molto condivisibile. Sarebbe l’unico modo sicuro per spezzare tutte le tradizioni che rendono irragionevole la gente (beh, più di quanto non sia già di suo).
@pisolo:
DRIINN!! svegliaa! 😆
Essere italiani è una cosa che non si sceglie a prescindere dalla lingua che uno impara… spero tu non stia suggerendo che lo stesso debba valere per la religione…
Anch’io approvo la pubblicazione 1, infatti sono cristiano, e il cristianesimo si basa su un fatto storico, su testimonianze e su un’indagine razionale.
Dove sono i documenti storici sull’esistenza di Cristo e dove quelli riguardanti miracoli, immacolata concezione e resurrezione?
Fortuna che parli d’indagini razionali …
@ Mizar
anche l’Iliade si basa su fatti storici…
un’indagine razionale della Bibbia ti porta a concludere che è impossibile che una donna resti vergine dopo un parto non cesareo, e che è ancora più impossibile che l’ostia sia il vero corpo di cristo (si potrebbe sempre fare l’analisi del DNA ad un’ostia)
Bof.
ho appena avuto il piacere di ascoltare fino in fondo il discorso di Dawkins, essendo bilingue sono così fortunata da non avere avuto le difficoltà dovute alle barriere linguistiche, è uno dei migliori discorsi che abbia mai sentito.Il signor Dawkins è indubbiamente un uomo di intelligenza rara e le sue argomentazioni sono lineari e logiche, ma soprattutto vere.Sono onorata di aver avuto questa possibilità,un grazie a chi ha inserito questo articolo sul forum.
A Jeezuz. Riguardo l’ostia si parla infatti di “transustanziazione”, non di “trasformazione”. Il pane, materialmente (e quindi il suo DNA), è sempre pane, la sostanza però muta, per cui sotto la “specie” del pane vi è la sostanza del (quindi a tutti gli effetti il) corpo di Cristo.
@Mizar
Ipotesi alquanto fantasiosa, quella della transustanziazione. Come la possiamo dimostrare e riprodurre in laboratorio in modo verificabile, con tanto di gruppo di controllo costituito da pane non transustanziato? La vedo dura…
Ah eccololo quello delle prove della terra sferica… adesso viene a prlarci di transustanziazione…
mizar fai veramente ridere i polli… 😆
Non si può promulgare o anche solo proporre come verità un’argomento di cui non si possiedono basi o ragionamenti logici. Chi lo fa insegna il falso anche se ci azzecca.
# Mizar scrive:
2 Maggio 2007 alle 20:32
Riguardo l’ostia si parla infatti di “transustanziazione”, non di “trasformazione”. Il pane, materialmente (e quindi il suo DNA), è sempre pane, la sostanza però muta, per cui sotto la “specie” del pane vi è la sostanza del (quindi a tutti gli effetti il) corpo di Cristo.
E’ rimasto il messaggio originale, ma si è perso il mio…
lo ripropongo.
# Mizar scrive:
2 Maggio 2007 alle 20:32
Riguardo l’ostia si parla infatti di “transustanziazione”, non di “trasformazione”. Il pane, materialmente (e quindi il suo DNA), è sempre pane, la sostanza però muta, per cui sotto la “specie” del pane vi è la sostanza del (quindi a tutti gli effetti il) corpo di Cristo.
E’ rimasto il messaggio originale, ma si è perso il mio…
lo ripropongo; riprovo…
Ho capito, c’erano caratteri balordi che tagliavano il mio messaggio: eccolo:
Il tuo discorso presenta evidenti problemi semantici.
Se vuoi sostenerlo devi prima dare la definizione di:
transustanziazione;
trasformazione;
materia;
sostanza;
“specie”
Dopo che avrai dato queste definizioni, sarà facile manifestarti come sia “difficile” sostenere la correttezza delle tue affermazioni.
Ma sono convinto che capirai da solo nel momento stesso in cui effettuerai questa operazione di produzione delle definizioni 🙂
La ragione stessa è un atto di fede.E’ un atto di fede asserire che i nostri pensieri hanno una qualsiasi relazione con la realtà. E’ un metodo di prova che, come la religione, non può essere provato.
x pisolo (che probabilmente è un troll, ma fa niente)
Anche l’esistenza di Zeus, delle fate, o del Mostro Spaghetti Volante, non si può dimostare falsa. Tu ci crederesti solo perché non si può dimostrare falsa?
Il fatto che le credenza che Dio esiste non si possa (probabilmente) dimostrare falsa non implica che sia ragionevole. Se io ti dico che esiste una teiera in orbita ellittica attorno alla terra, questa credenza non si può dimostrare falsa, nel caso io aggiunga che questa teiera è troppo piccola per essere rilevata dal telescopio più potente. Forse questo rende ragionevole credere che esista una teiera in orbita attorno alla terra?
A questo mondo nessuna credenza si può dimostrare vera (ogni credenza è una “teoria”), ma ciò non mette tutte le credenze sullo stesso piano: ci sono credenze buone (cioè supportate da evidenza) e credenze non buone (cioè non supportate da evidenza o contrarie all’evidenza).
Etichettare i bambini in base al credo
Quando ero bambino avrei volentieri accettato l’etichetta di ateo….. Si era cattolici per legge, si pregava in classe per legge per nulla rispettosi della mia volontà e di quella dei miei genitori e su di me aleggiava sempre lo spettro del 7 in religione.
@pisolo:
Torna a fare la nanna va… 😆
pisolo
no, non è vero. Sappiamo che ci deve essere una corrispondenza fra *percezione* e realtà (la ragione non c’azzecca nulla) per via dell’evoluzione. Animali il cui cervello elaborava input non rispondenti alla realtà non sono sopravissuti e non hanno lasciato discendenza per cui per noi che esistiamo deve essere così.
x ernesto
Che cavolo c’entra?!? Si parla di ragione! E dimostrami che qualunque ragionamento a che fare con la corretta percezione della realtà…senza citare la ragione!
Bene, riporto il tuo post originale:
“La ragione stessa è un atto di fede.E’ un atto di fede asserire che i nostri pensieri hanno una qualsiasi relazione con la realtà. E’ un metodo di prova che, come la religione, non può essere provato.”
Un ragionamento riguardo la realtà si fa a partire dalla realtà così come è percepita.
Il ragionamento stesso è una caratteristica della nostra mente che come tale si è evoluta ed è soggetta agli stessi vincoli di efficienza per quanto riguarda la sopravvivenza e la riproduzione.