Embrioni alla ricerca

In Italia la legge 40 in materia di fecondazione assistita parla chiaro: i titolari di embrioni crioconservati possono decidere di “abbandonarli”, e quindi di consentirne il trasferimento nella Biobanca Nazionale situata presso il Centro trasfusionale dell’Ospedale Maggiore di Milano, dove è stato attivato in maniera centralizzata un centro di crioconservazione, oppure di continuare a tenerli lì dove sono, in attesa di successivi impianti. Ma cosa succede in paesi dove le scelte sono più di due? E soprattutto, quanti, dopo tre anni di crioconservazione, vorrebbero donare i loro embrioni per fini di ricerca? Se lo sono domandati alcuni ricercatori della Banca per le cellule staminali spagnola, e per rispondere all’interrogativo hanno formulato un questionario da sottoporre ai genitori di embrioni crioconservati da più di tre anni. Risultato: il 49 per cento degli intervistati sceglie di farne materiale da ricerca.

In Spagna la legge obbliga i centri di procreazione medicalmente assistita a porre i genitori davanti a quattro possibilità: mantenere gli embrioni in esubero crioconservati per un successivo riutilizzo (in ogni caso fino alla fine dell’età fertile della donna), donarli ad altre coppie infertili per scopi riproduttivi, donarli alla ricerca biomedica (compresa quella sulle cellule staminali), distruggerli. I ricercatori, che hanno pubblicato i risultati della loro indagine su Cell Stem Cell, hanno intervistato nel corso di tre anni 97 coppie che si erano rivolte a due centri spagnoli.[…]

In Svezia, si legge ancora nelle pagine di Cell Stem Cell, dove è permessa la ricerca anche su embrioni freschi, uno studio analogo ha sondato l’opinione delle coppie circa la donazione dei loro embrioni e ha scoperto che il 92 per cento è d’accordo a destinare a questo scopo gli embrioni di qualità così scarsa da non poter essere usati né per i cicli di inseminazione né per la crioconservazione.

“In Italia i genitori, anche se volessero, non potrebbero esercitare il diritto di decidere la sorte dei loro embrioni”, commenta Filomena Gallo, presidente dell’Associazione Amica Cicogna e membro della direzione della Rosa nel Pugno. L’articolo 13 della legge 40 vieta infatti la distruzione e la ricerca sugli embrioni crioconservati prima dell’entrata in vigore della norma (dopo questa non è infatti più permessa la crioconservazione). E da loro solo due alternative: firmare lo stato di abbandono o riconoscerli e dichiarare di volervi conservare ancora in attesa di ulteriori trasferimenti.[…]

Ma quando è previsto il trasferimento? Non prima che venga concluso il censimento degli embrioni orfani, così come ha stabilito la legge.[…]

Il testo integrale dell’articolo di Letizia Gabaglio è pubblicato sul sito Galileo