Benedetto XVI, un papa nostalgico di una Chiesa che non ha futuro

Come vede il pontificato di Benedetto XVI?
Questo pontificato non ha mostrato finora alcun tratto distintivo che lo differenzi da quello di Giovanni Paolo II. Si ha la chiara sensazione che Benedetto XVI si senta un papa di transizione. Per questo ha lo stesso progetto di chiesa che lui stesso, come principale consigliere di Giovanni Paolo II, ha contribuito a formulare. Questo progetto è: un grande processo di restaurazione della chiesa nei parametri tradizionali, ciò che implica l’abbandono o la reinterpretazione delle novità introdotte dal Concilio Vaticano II. La strategia di Giovanni Paolo II e dell’attuale papa è costruire una chiesa chiusa su se stessa, distanziata dal mondo in cui vede prima di tutto rischi di relativismo, di materialismo e di modernismo. In questo modo si abbandona coscientemente il concetto di chiesa-popolo di Dio e si riafferma la chiesa come istituzione gerarchica costruita intorno ai pochi depositari del potere consacrato che sono i preti, i vescovi e il papa. In una parola direi che il papa attuale più che un conservatore è un nostalgico di un tipo di chiesa ostaggio del passato e con poche chanches per il futuro.

Qual è il senso della visita del papa in Brasile?
L’assemblea generale dei vescovi latino-americani (Celam), che si tiene ogni dieci anni, era programmata a Quito, in Ecuador. Ma il papa consapevole del fatto che nell’ultimo ventennio la chiesa cattolica ha perso l”1% dei fedeli ogni anno verso le chiese evangeliche, ha deciso di fare l’incontro in Brasile e di venire personalmente ad aprirlo. I dati sono significativi: nel 1950 il 93.7% dei brasiliani erano cattolici e 50 anni dopo, nel 2000, erano il 73.8% e oggi sono ancora meno. 125 milioni su 185 milioni di abitanti. Probabilmente il suo obiettivo è di rafforzare la chiesa come istituzione, i preti e i vescovi perché frenino questo dissanguamento. Forse il papa cadrà nell’equivoco di cercare capri espiatori, che sono poi quelli classici: l’enfasi eccessiva che la Congerenza episcopale brasiliana pone nelle questioni sociali, i teologi della liberazione che parlano più di politica che di spiritualità, e via discorrendo. Quest’operazione non aiuta per nulla la chiesa, che dovrebbe fare un minimo di autocritica. La verità è che la chiesa vive una crisi istituzionale disastrosa, di cui non parla quasi mai poiché toccherebbe una ferita aperta da lei stessa.

Molti pensano che il papa ripeterà la condanna della Teologia della liberazione e il segnale sarebbe il castigo imposto al padre Jon Sobrino…
Non credo. Credo che invece che il Vaticano sia cosciente di aver perso la battaglia contro la Teologia della liberazione. Essa è viva ed è forte in Brasile e in molte parti del mondo, al contrario di quanto afferma il disinformato arcivescovo di San Paolo, dom Odilio Scherer. Ovunque si può constatare come questa teologia sia radicata nelle chiese che si confrontano con i problemo della povertà e della ingiustizia sociale. Non fare propria questa missione significa essere cinici e distanziarsi dall’eredità di Gesù che non è morto vecchio nel suo letto ma giovane e sulla croce per effetto che la sua pratica aveva provocato.

E’ ancora il marxismo il pomo della discordia fra Roma e la Teologia della liberazione?
La Teologia della liberazione non ha mai avuto Marx fra i suoi padri o padrini. Le posizioni dottrinarie del Vaticano, ai tempi del cardinale Ratzinger, hanno fatto proprie la versione calunniosa delle nostre élites conservatrici e anti-marxiste e di alcuni vescovi latino-americani che videro nell’opposizione frontale alla Teologia della liberazione un modo di fare carriera dentro la chiesa. Penso in particolare ai due vescovi colombiani Alfonso Lopez Trujillo e Dario Castrillon Hoyos , che per questo furono presto fatti cardinali. Non ho mai visto alcun teologo della liberazione iscriversi al partito comunista. […]

L’intervista completa di Leonardo Boff è raggiungibile sul sito del Manifesto 

Archiviato in: Generale

18 commenti

zumpappa

Il marxismo non è legato alla teologia della liberazione, non ha mai visto alcun teologo della liberazione iscriversi al partito comunista… Solite palle, lui è marxista. Il tipico francescano (spesso di sinistra) comunista. E il Manifesto gli dà spazio. Ma tato è credente, dunque è un ciarlatano comunque.

mauro cassano

Da laico e non credente convinto ho sempre ammirato il brasiliano Leonardo Boff come anche i vari Ernesto Cardenal, Giulio Girardi, Tissa Balasuryia ed altri teologi della liberazione. Non riesco a condividerne la fede religiosa, ma apprezzo l’impegno effettivo e concreto ad attuare l'”opzione preferenziale per i poveri” che non implica paternalismo o assistenzialismo populista, ma pone l’uomo al centro della storia e come suo fine (il loro, però, è un personalismo differente da quello di Maritain), considerandolo soggetto attivo e capace, non già eterno minorenne mai emancipato. Apprezzo inoltre la ricerca del dialogo ecumenico e aperto con altre comunità religiose e con i laici non credenti, nello spirito del Concilio Vaticano II che essi interpretano in senso evolutivo.

claudio

taratazum gia’ te l’ho detto un’altra volta: su cio’ di cui non si puo’ parlare si deve tacere.

Gino Pieri

Na véspera da chegada do papa, dois ministros, José Gomes Temporão (Saúde) e Nilcéia Freire (Mulheres), criticaram a Igreja Católica e grupos religiosos pela “agressividade” e tentativa de “censurar” o debate sobre o aborto. O presidente da CNBB, d. Geraldo Majella, acusou o governo de promover a promiscuidade no país.

Traduzione:
Il giorno prima dell´arrivo del papa, due ministri, José Temporão (Sanitá) e Nilceia Freire (Donne), hanno criticato la Chiesa Cattolica e gruppi religiosi per aggressivitá e tentativo di censurare il dibattito sull´aborto. Il presidente della CNBB (Confederazione Nazionale dei Vescovi del Brasile), d. geraldo maiella (minuscole intensionali e mie) ha accusato il governo di promuovere la promiscuitá nel paese. (Questo in seguito a un progetto di legge di educazione sessuale nelle scuole e disdribuzione gratuita di preservativi).
Saluti

tadeo

Benedetto XVI e’ un monaco dal secolo XVI, vieni in Brazile come simbolo della tradizione dogmatica

giops

va a confermare ai brasiliani che il cattolicesimo è fuori dal mondo… bell’autogol

Leo55

In questo modo si abbandona coscientemente il concetto di chiesa-popolo di Dio e si riafferma la chiesa come istituzione gerarchica costruita intorno ai pochi depositari del potere consacrato che sono i preti, i vescovi e il papa. In una parola direi che il papa attuale più che un conservatore è un nostalgico di un tipo di chiesa ostaggio del passato e con poche chanches per il futuro.

Sono daccordissimo. E’ proprio quello che va fatto. Ratzinger sta solo facendo il suo compito, spero che continui nella sua restaurazione………è il meglio che noi atei ci possiamo aspettare.

Marco G.

In Brasile il numero dei cattolici è in calo ma ancora più in calo è il numero dei preti: ormai uno ogni 100.000 abitanti. Aumenta solo il numero dei cattolici che il papa preferiscono vederlo da una certa distanza…

Daniela M

@zumpappa

quando non conosci bene una cosa, è meglio starsene zitto, che dire cose a sproposito.

raphael

Benedetto XVI, un papa nostalgico di una Chiesa che non ha futuro

Mi chiedo se esistono sondaggi di gradimento del papa come si fa solitamente per i politici….
Secondo me, per le voci che raccolgo in una regione cattolicissima come il Molise, è al di sotto del 50%, ma essendo noi quattro gatti mi piacerebbe avere un vostro parere

Fulvio

Le varie Teologie della Liberazione, Cristiani per il Socialismo, Comunità di Base ecc., all’interno della Chiesa Vaticana contano come il due da picche. C’è sempre un Don Milani nella Chiesa di Marcinkus la cui funzione è quella di legittimare il perpetuarsi di un potere politico presso il popolo bue.

Marco G.

Come ho già scritto in un’altra “ultimissima”, in Brasile a quanto pare il sondaggio lo stanno facendo i venditori di souvenir: rispetto a GPII la cifra d’affari è molto inferiore

ciceracchio

oramai possono solo cercare di resistere in un paese
a limitato raggio di azione come l’italia cattorepressa.
e da come si sono posizionati politici di
dubbia fede laica e’ tutto un programma.
che l’europa liberi l’italia laica da questa gente mediovale
nostalgici.
in brasile con la fame atavica e la perenne mancanza di lavoro.
e’ molto facile farsi prete ,
mangiano e non hanno obbligo di lavoro ,tanto ci pensa
mamma chiesa .poveraccio a forsa di digiuni non ci capisce piu’
un cazzo

ciceracchio

daniela deh ma zumparapapa’ e’ un mese che ogni volta spara cazzate,
ho all’ora dehh e si vede che ogni volta che mangia l’ostia gli
da al grullaio

Marco G.

Il “calo” dei cattolici e del clero in Brasile si riferisce naturalmente al rapporto con il resto della popolazione. Considerata la crescita demografica del Brasile se fosse negativo in termini assoluti sarebbe una autentica catastrofe…

guido

Semplifico in poche parole:
Ratzinger fa il suo mestiere, ha valutato strategicamente l’evoluzione dell’imperialismo a livello mondiale e a tal fine riorganizza il proprio esercito. Uno squadrone di cavalleria fortemente motivato e ciecamente ubbidiente è più efficace di una moltitudine armata di forconi, incerta e un po’ ribelle, quando il fine è costituito dal potere di una èlite.

Vassilissa

e infatti mica perde tempo ad ascoltare quegli sfigati di indios, buoni al massimo a fare un po’ di coreografia con le piume in testa….

Commenti chiusi.