Family Day per essere individui liberi

La famiglia che affermiamo con il Family day non è solo quella naturale, formata da una donna e un uomo che possono procreare, ma anche quella costruita storicamente, il laboratorio dove abbiamo sperimentato il problema fondamentale della modernità: cioè il conflitto fra diritti individuali e importanza dei legami sociali e affettivi per la vita umana e la società, fra desideri e necessità. Questa famiglia, infatti, ha salvato gli individui dalla cancellazione che le dittature del Novecento avevano provato a mettere in atto, costituendo una rete di protezione che ha funzionato – come racconta l’autrice del bellissimo romanzo Cigni selvatici – perfino nella rivoluzione culturale, atrocemente pervasiva, della Cina maoista. Dall’altra parte, la famiglia, con le sue leggi e i suoi legami, ha impedito finora che gli individui si riconoscessero solo in ciò che consumano e nell’immagine di sé che rimandano all’esterno. La famiglia è il luogo dove impariamo, fin da piccoli, a limitare le nostre esigenze e i nostri desideri di fronte ai desideri e ai bisogni degli altri, cioè a contenere la nostra onnipotenza in nome di legami affettivi, e a fare fronte alle dure esigenze della vita. Proprio per questo, nell’ultimo secolo, la famiglia è stata oggetto di un incessante lavoro di aggiornamento, prima sociale e culturale, poi legislativo. […]

Tutto ciò, che è stato acquisito nella seconda metà del XX secolo, ha alleggerito la famiglia dai doveri più pesanti, e permesso che i rapporti familiari, liberi dalla necessità, si sviluppassero in senso affettivo e personale: ami di più tuo padre e sei più interessato a lui come persona se non sei costretto a lavorare per mantenerlo, e lo stesso succede con i figli che vanno alla scuola materna, o con i malati accuditi in ospedale. Ma questa nuova realtà, cioè tutto ciò che permette alla famiglia di essere liberata da molti pesi e la fa riscoprire come nucleo educativo e affettivo, ma soprattutto come scelta libera e non imposta, non sembra averne migliorato la sorte. Sembra quasi che, una volta liberi, troviamo meno interessante raccogliere la sfida di valorizzare quanto c’è di buono e di indispensabile nell’istituzione familiare per innestarlo nella libertà moderna. La scelta di fuggire dalla famiglia, scegliendo tipi di relazioni più “moderne” come le coppie di fatto, significa infatti abbandonare la sfida, e dimenticare con cecità e ingratitudine il nostro passato. Questo è il momento, invece, e il Family day lo afferma, di vivere appieno la famiglia rinnovata nella modernità, e di godere di quella che costituisce la massima acquisizione della società occidentale: essere individui liberi. Che sanno però difendere e valorizzare i legami sociali importanti, anche se – o proprio perché – questi non sono più imposti, ma costituiscono una scelta libera e consapevole.

Il testo integrale dell’articolo di Lucetta Scaraffia è stato pubblicato sul sito di Avvenire

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13 commenti

Markus

Un’altra che non riesce a capire la differenza tra famiglia e matrimonio

Il Filosofo Bottiglione

ripeto quello che già postai

Il Family (only married) day, o Only Etero Matrimony Day, è una manifestazione di una maggioranza normale che, rivolgendosi ad una minoranza gli ribadisce, in sintesi, il seguente concetto: tu, quella cosa lì che desideri, non la puoi fare PERCHE’ MI STA SUL CAZZO!

che dire?
un classico esempio di discriminazione.

ovviamente il vaniloquio di lucetta scaraffia non fa che confermare le mie parole.

Soqquadro

Dunque parlano di libertà come se gli vietassimo di continuare a sposarsi, e quindi vietano di sposarsi ai gay… molto logico.

Ernesto

Per favore, se proprio si vuole usare l’inglese (perché poi? boh!), almeno che sia usato bene:
sarebbe Hetero-only Matrimony Day o meglio ancora Straight-only Marriage Day.
GRAZIE, e scusa la pedanteria.

Asatan

Io torno a ripeterlo ma una coppia di fatto etero che sta assieme per 20 anni, dando anche figli alla patria, coma la chiamerebbe sta gente qui?
Insalata di patate?
Potupurri umano?
Minestrone seussal-affetivo di lunga durata?

Grazie si beghini del famili dei ho scoperto di non aver mai avuto una famiglia. Ora sorge spontanea una domanda: ma la mia infanzia allora dove la ho trascorsa? Nel limbo?

Daniela M

Lucetta Scaraffia, n’artra bacchettona senza succo in testa….

Il mito della famiglia!

Il Filosofo Bottiglione

Ernesto,

ti ringrazio per le correzioni, è ovvio che la mia conoscenza dell’inglese è molto scarsa.

è anche ovvio però che mi sono permesso di usare un inglese maccheronico per prendere in giro l’uso dell’inglese nel nome di una manifestazione italiana.
il mio inglese è molto più onesto di quello degli organizzatori della parata clericalista.

Johnny Golgotha

“Questa famiglia, infatti, ha salvato gli individui dalla cancellazione che le dittature del Novecento avevano provato a mettere in atto(…)”

Le dittature del novecento sarebbero il Nazismo, il Fascismo ed il Comunismo, immagino, come se il Cristianesimo non fosse altrettanto totalitario, e, di fatto, l’ultima vera grande dittatura che ancora resiste

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