Il Fondamentalismo e la Chiesa Cattolica (parte I)

Le religioni sono come le lucciole: per splendere hanno bisogno delle tenebre.
Arthur Schopenhauer

Un’idea, una fede, fondamentale. Sulla quale fondare comportamenti, regole, precetti. Lo stesso vivere civile. Fondamentalismo, dunque. Lo dice la parola stessa. Anche se il significato di quella parola, con il mutare della storia e dei tempi, ha assunto altri e diversi significati.
Porsi la domanda che cos’è il fondamentalismo? presuppone una precedente e più stringente domanda sul concetto di identità.

Nell’epoca in cui viviamo, caratterizzata dalla morte delle ideologie storiche, dalla crisi del capitalismo e dall’avvento della globalizzazione, si è andato creando un profondo strappo nel tessuto identitario dell’Occidente. “Minacciato” sul fronte orientale da una compatta ed impermeabile “altra” concezione identitaria, quella dell’Islam, e destrutturato al suo interno dal proliferare di particolarismi religiosi, ideologici e culturali, dal relativismo etico e dal diffondersi di concezioni ateistiche della vita, a fronte di una sempre più spiccata disgregazione di bandiere, simboli, icone ed emblemi sotto il cui ombrello ripararsi, l’Occidente negli ultimi anni si è visto costretto a porsi il grande problema dell’identità.
Chi siamo noi? Come e da cosa possiamo venire identificati? Edmund Burke sosteneva che l’uomo fosse, per sua propria costituzione, un animale religioso. E forse il teorico politico irlandese del Settecento aveva ragione, se pensiamo che ancora oggi, in assenza di altri elementi sui quali fondare la nostra identità, la rincorsa alle religioni mostra di essere l’unica autentica ed efficace alternativa allo smarrimento esistenziale e filosofico in atto.

Ed ecco il motivo, a nostro parere ma anche a parere di molti, della comparsa sulla scena politica occidentale (e italiana in particolare) di alcuni nuovi, bizzarri, particolari fenomeni culturali e sociali, come quello che è stato ribattezzato degli atei devoti. Persone e personalità che, pur non credendo nell’esistenza reale di un’entità superiore, di una divinità, fanno però quadrato intorno all’ideologia religiosa cristiana – cattolica in Italia – ponendosi a paladini dell’identità culturale occidentale fondata sulla sua “maggiore” esperienza confessionale. E facendo propri dogmi, ideali, principi e fondamenta, che prima d’ora erano sentiti come propri solo dai credenti.

Nasce così, e di questo principalmente si nutre, il nuovo orizzonte di confronto ideologico e culturale tra il prepotente ritorno del confessionalismo e i vecchi principi e baluardi della laicità. Una laicità prima sottoposta ad un attacco di ben minore intensità. E oggi tornata al centro dell’attenzione come antagonista di quei principi non negoziabili che costituiscono invece la linea di difesa del neoconservatorismo religioso. Principi non negoziabili come fondamenta della verità cristiana e cattolica, come fondamenta dell’azione politica e civile dei suoi fautori. La parola chiave è fondamenta, dunque.

Mai come oggi forse, all’interno della Modernità Occidentale, è stato così importante affrontare il nodo del fondamentalismo.
[…]

Testo integrale della prima parte dell’articolo su Alteredo

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14 commenti

Jeanne d'Arc

Ah, un mondo in cui non esistono dissidenti, dove non esistono atei che relegano l’uomo a un mero congegno organico, dove la luce di Dio illumina i cuori di ognuno e brucia la carne di chi lo contraria. Oh Signore, per te combattei per liberare la francese Orléans e per te morirei per riconsegnare l’Europa al tuo trono.

Daniela

mi permetto di aggiungere una cosa sugli atei devoti, se ammettessimo che essi non credono n Dio, credono comunque nei dogmi e su principi ed ideali che derivano da dei dogmi e da dio stesso, io più chhe chiamarli atei, perchè non sono atei, li chiamerei creduloni devoti, e se veramente credono che l’occidente si identifichi con una religione, bè allora sono anche spaventosamente ignoranti

raffateo

cmq per anni l’ unica autorità è stata il Papa, anche se corrotto, e oggi si potrebbe dire ke forse abbiamo preso dal papa!!!!!!!!!

Antonio

Questo testo è l’emblema della credenza che l’ateo non ha buoni ideali, e che questi sono propri della religione. Per cui un ateo, non avendo ideali, deve essere per forza essere “devoto” per averne, cioè rifarsi necessariamente alla religione.
Ma ciò non è vero, le religioni, e per noi in particolare quella cristiana cattolica, hanno fatto propri principi universali. Il binomio religione – sani principi è un nesso sbagliato. Chiunque può avere sani principi, a prescindere dalla religione. Anzi, un ateo è maggiormente una persona rispettabile rispetto ad un religioso, perchè quei principi li sente propri e non come un devoto che li adotta solo perchè comandati dalla religione che segue

Jeanne d'Arc

Questo sito ateo, relativista e immagino anche illuminista, elimina i commenti di chi non sbava di odio anticlericale. Ottimo esempio di relativismo e tolleranza.

gianni

Jeanne d’Arc
il fatto che io legga il tuo post contraddice il post stesso

Jeeezuz

giovanna d’arco. non male. una cristiana bruciata dai cristiani.

Asatan

Jeanne d’Arc scrive:

11 Maggio 2007 alle 19:16
Ah, un mondo in cui non esistono dissidenti, dove non esistono atei che relegano l’uomo a un mero congegno organico, dove la luce di Dio illumina i cuori di ognuno e brucia la carne di chi lo contraria. Oh Signore, per te combattei per liberare la francese Orléans e per te morirei per riconsegnare l’Europa al tuo trono.

Lo abbiamo capito che ti piacerebbe tornare ai tempi in cui si potevano massacrare i non cattolici con la benedizione delle autorità.

Tipo quelle festicciole spagnole com eil “mata moriscos” o il “mata judeos”.

Non puoi riconsegnare l’europa al apato perhè non l’ha mai realmente posseduta. Paganesimo, ebraismo, islam e ateiso, benchè costrtti a nascondersi sono sempre stati presenti.

Le tue sparate sono solo la prova di quanto odio e violenza ti porti dentro, fatti curare.

Giol

@ Jeanne d’Arc

Vai a farti martirizzare in Iran, visto che la cosa ti rende felice.
L’Europa, per fortuna, ha riconosciuto la LAICITA’ come valore supremo e superiore a qualsiasi ideologia religiosa.

Monsignèr

Ma Jeanne d’Arc è un/una burlone/a……
è matematicamente impossibile che ci siano persone che la pensano a codesto modo……
sicuramente sta scherzando……
se non sta scherzando allora mi preoccupo……chissà quanti ideali gemelli ha in piazza oggi…..uhhhh
ma tanto sta scherzando…….vero??

Jamp

No, Monsignèr, è solo uno dei tanti troll.

Mai come oggi forse, all’interno della Modernità Occidentale, è stato così importante affrontare il nodo del fondamentalismo.

No, diciamo che mai come oggi forse, all’interno della Modernità Occidentale, è stato così importante chiedersi che senso abbia continuare a illudersi dietro a scopi, identificazioni filosofiche, mistificazioni e così via. Gli “atei devoti” sono persone che non sono in grado di accettare il loro essere semplicemente esseri umani, e che pur rimanendo attaccati al concetto di voler essere atei, vanno dietro a discutibili culture filoreligiose unicamente perchè danno loro un qualche tipo di sostegno morale, poichè molte persone sono totalmente incapaci di pensare razionalmente alla malattia, alla morte, all’essere creature temporanee su questa terra.
Trovo che l’ateo devoto sia una brutta bestia: non ha la decisione incrollabile morale ed etica del religioso, non ha il liberismo razionale e rispettoso dell’ateo. E’ un ibrido nato dalla paura di non avere più un’identità, dal non sentirsi fiero di dire “io sono uno su sei miliardi, un domani morirò e diventerò cibo per i vermi, ma cazzo, sono IO”.

Credo che certa gente dovrebbe iniziare ad accettare il fatto che essere atei significa accettare di essere temporanei e saper discernere la realtà dalle illusioni, a partire dal fatto che l’italia è molto più legata all’impero romano che non alla religione cattolica, riguardo alla “cultura” e all'”identità”.

cartman666

Quoto Jamp al 100%, aggiungo tra l’altro, riguardo gli atei devoti, che sono forse la razza piu’ ipocrita che esista, che il loro pensiero e’ frutto solo di un calcolo politico, non di una convinzione profonda. Per i politici, stesso discorso vale per Rutelli, me lo ricordo radicale, ed ora schiavo del vaticano, che vergogna.

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