Non avevo grandi aspettative quando ho acquistato l’ultimo libro di Joseph Ratzinger.
Sapevo benissimo che il papa non è uno specialista né in esegesi biblica né in cristologia. Ma, un po’ per curiosità e un po’ per dovere di aggiornamento e di cronaca, mi sono precipitato in libreria e mi sono accinto alla lettura.
Il titolo, siccome della “figura” di Gesù e delle ricerche cristologiche mi occupo da almeno 40 anni con crescente passione, non poteva che invitarmi alla lettura e al confronto con un teologo che probabilmente è più grande per la cattedra che occupa che per i suoi scritti.
Ma l’impatto con il libro, dopo quasi 9 ore di lettura, è stato singolare. Mi sono trovato non davanti ad una ricerca condotta con i metodi delle scienze bibliche, ma immerso in pagine di ben nota “cultura cattolica”.
Vorrei dire che si tratta di prediche papali in cui Gesù di Nazaret è letto con occhiali dogmatici funzionali all’istituzione.
Chiudendo questo volume, non credevo ai miei occhi. Due secoli di ricerche storiche, bibliche ed ermeneutiche buttate alle ortiche.
Non sto parlando del fatto che Ratzinger abbia una interpretazione della “figura-funzione” di Gesù diversa da gran parte della ricerca attuale: le differenze sono sempre preziose e degne di attenzione.
Mi ha letteralmente spiazzato e colpito il fatto che il teologo Ratzinger liquidi con una sconvolgente superficialità migliaia di studi di Autori e Autrici ben diversi e più qualificati dei suoi.
Da ben 35 anni Ratzinger, arcivescovo-cardinale-papa, non ha certo potuto coltivare la ricerca e affinare gli strumenti (del che non può essere in alcun modo incolpato). Ben altri sono stati i suoi impegni istituzionali e ufficiali.
Non pensavo, ovviamente, di trovarmi di fronte ad uno scritto della levatura di Barbaglio, Ortensio da Spinetoli, Pesce, Knitter, Kung, Molari, Sobrino, Schillebeeckx, E. Johnson, Balasuriya, Vouga, Haight e mille altri/e.
Sapevo benissimo che Ratzinger non può essere messo al livello di questi studiosi che sono dei veri specialisti rispetto agli studi di Gesù di Nazareth.
Ma sinceramente non pensavo che si potessero ancora ribadire con tanta forza talune “formulazioni dogmatiche”, senza tener conto della svolta ermeneutica ben segnalata da tempo anche da teologi cattolici ufficiali come Meier, Geffré…
Il ribadimento dogmatico è fonte di banalizzazioni e la radicalità cristiana viene confusa con il radicalismo religioso.
Sembra, a lettura conclusa, che due siano i nemici del cristianesimo: il mondo moderno e i teologi cristiani. Eppure questo libro, che ci ripropone tutto il catechismo della nostra infanzia con accenti dottrinari perentori, a me sembra estremamente significativo per due motivi.
In primo luogo rappresenta il sincero e chiaro ritratto spirituale-psicologico e teologico del papa Benedetto XVI. In queste pagine ho trovato più lui che non Gesù di Nazaret, il maestro della mia fede. Davvero qui incontri il “filosofo”, il “militante” il credente Ratzinger.
In secondo luogo, queste pagine disegnano qual è l’orizzonte teologico e pastorale che l’attuale pontificato impone alla chiesa cattolica. Chi va fuori da queste “righe” si trova fuori pagina, “extra ecclesiam”. Questo è il problema.
E’ assai consolatorio scrivere che il libro “non è un atto magisteriale” se poi il papa, in tutte le sedi magisteriali, impone questo “catechismo”. Resta il pregio di una forma letteraria non priva di fascino, con un forte appello esortativo ad una vita cristiana intensa.
Ma questo Gesù per me è quello da cui mi sono congedato da molto tempo. Il Gesù dei dogmi non mi interessa, quando esso viene a trovarsi in contrasto con il Gesù ebreo, che secoli di studi ci aiutano ad avvicinare e a comprendere un po’ meglio.
Nel rigoroso rispetto di questa interpretazione ratzingeriana di Gesù, constato il mio ampio dissenso e penso che sia assolutamente normale essere diversi nella stessa chiesa. Non si è un’altra chiesa, ma una chiesa “altra”.
Va da sé che questo libro risulterà confortante, rassicurante e graditissimo a quei credenti per i quali la fede funziona come piattaforma di certezze inossidabili. Per me e per tanti altri queste pagine sanno troppo di manifesto ideologico e di prontuario moralistico.
Ringrazio Dio di aver avuto ben altri maestri che, nel lungo corso dei miei anni e dei miei studi, mi hanno appassionato alla vita, alla persona e alla fede di un Gesù di Nazaret assai diverso.
Questi maestri, a ben guardare, sono quasi tutti tra coloro che negli ultimi trent’anni Ratzinger ha defenestrato, sconfessato, sospeso, processato.
Sabato 26 maggio a Pinerolo, nella sede della comunità cristiana di base alle ore 17 (corso Torino 288), presenterò per chi vuole il libro di Ratzinger nel contesto delle ricerche cristologiche degli ultimi duecento anni.
Chi vuole rileggersi il catechismo e risentirsi le predicazioni del papa, corra in libreria.
Recensione pubblicata da don Franco Barbero sul suo blog omonimo
Ah, guarda, come disse Benigni: io grazie a dio, sono ateo…..
don Franco Barbero mi stà proprio simpatico….
Ha ragione Ratzinger! Il papa non sbaglia mai. Lo disse un altro papa…
Ho conosciuto personalmente don Barbero, è una persona splendida!! Vi invito a visitare il sito http://www.viottoli.it da cui andare al suo blog, non potete nemmeno immaginare come sa attaccare il papa e le gerarchie vaticane, con decisione e fondamenti argomentativi.
Per chi non lo sapesse, Barbero è stato ridotto allo stato laicale qualche anno fa per aver benedetto delle coppie omosessuali (cosa che fa tuttora), per aver mostrato dissenso sulla chiesa attuale e altre “eresie”. Magari ci fossero tanti Barbero nella chiesa italiana!!
Ratzinger, ebbro di potere (temporale, non spirituale, anche se si ostina a non volerlo ammettere), si permette di tacciare di eresia chi ha studiato la scienza delle seghe mentali molto più di lui (ha perso tempo a difendere i preti pedofili americani).
Mi ricordo ne “Brancaleone alle crociate” come ad ogni cambio di papa cambi la verità, con conseguente sterminio di coloro che non si adeguano.
Altro che 1984 di Orwell.
La chiesa è come la mafia, perchè nei territori controllati da entrambe alla gente non importa quallo che dicono o fanno, basta pagare il pizzo e stare zitti.
>La chiesa è come la mafia,
No, direi che, anche storicamente, la chiesa e’ il prototipo della mafia.
Esatto, magari poi approfondiamo, ma è certo che si può affermare che: la struttura autoritario-gerarchica inventata e perfezionata dalla chiesa nei secoli è il modello autentico dello schema mafioso tradizionale. Non a caso i capi mafiosi, soprattutto in USA, erano detti “papa” e poi “padrino”. Come la massoneria, peraltro, che, anche se avrebbe, tra i suoi scopi, obiettivi anticlericali, ne mutua la struttura organizzativa e gerarchica. Compliementi sinceri a Franco Barbero.
No, no……..la Chiesa è molto più grande e ospitale !!!!
Se fosse mafiosa, Don Franco Barbero sarebbe morto per mano di un mafioso
Se fosse dispostica come la Cina, Don Franco Barbero sarebbe giustiziato in piazza
Se fosse un partito politico al potere, Don Franco Barbero sarebbe “isolato” e reso “inefficace”
Se fosse un associazione comune (come tante simile alla vs) , Don Barbero sarebbe tacciato e discriminato
E INVECE, NONOSTANTE DON FRANCO BARBERO SIA PARROCO “CONTRO” LA STESSA CHIESA A CUI APPARTIENE MA CHE NON RINOOSCE, EGLI RESTA LIBERO DI FARE I SUOI INTERVENTI , I SUOI INCONTRI E DI AVERE UN BLOG !!!!!!!!!!!!
QUESTO E’ UN FATTO ECCEZIONALE: CHE LIBERTA’ !!!!!!
Quello che non capisco è perchè Don Barbero non si “spreta” e si metta a fare la “sua chiesa”, così come tanti nella storia hannoo fatto quando non si sono più riconosciuti in ciò cui appartenevano ???????????????????????????????
CHE GLI MANCHINO I COSIDETTI “MAR**I”?????????????????????
Cavoli 🙂
Zorro ha veramente bisogno di prendere le sue pillole 😆
Da Ratzinger che si proponeva come storico non mi aspettavo niente di meno. Bastava vedere come già cerca di manipolare la realtà che lo circonda per aspettarsi che manipolasse anche la storia a immagine e somiglianza di ciò che crede. Se quel tipo di libro lo avesse scritto uno storico vero, sarebbe stato preso in giro per anni dai suoi colleghi e difficilmente avrebbe pubblicato ancora. Ma il papa ha la sua personale casa editrice e si può permettere di dire qualunque baggianata.
Bella la critica di Franco Barbero!
Probabilmente questo don barbero crede ancora alla chiesa ma non a chi la amministra.
In una società dotata di mezzi assai sofisticati di comunicazione (internet in primis) se costui fosse “messo a tacere” in qualunque modo, la chiesa perderebbe la sua credibilità di “portatrice di amore e rispetto” (se ce l’ha ancora).
Tanto dai cattotroll sarà sempre visto come una pecorella smarrita da ricondurre all’ovile.
Certo non me lo compro quel pacco di libro. Sarebbe come comprare opere filosofiche di Buttiglione, che Vespa spaccia per filosofo. Ma filosofo di che? Kant si scompiscierebbe dalle risate a sentirlo parlare. Aveva ragione Grillo. Se Buttiglione è un filosofo io sono Aristotele.
ragazzi zorro none’ che ti fumi vien via su ??’
Don Barbero non è una pecorella smarrita da riportare all’ ovile, ma uno che sputa nel piatto in cui mangia.
Se fosse leale con se stesso si dovrebbe “spretare”, “de-cattolicizzarsi” e creare la sua “chiesa”, così come fece Lutero !!!!!!!!!!!!!
SVEGLIAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!
Non occorre una laurea per capirlo!!!!!!
Perchè Don Barbero dovrebbe stare in una chiesa di cui non condivide la guida ????
Secondo me perchè è PIU’ FACILE DEMOLIRE CHE COSTRUIRE …..E MOLTI DELLO UAAR LO SANNO BENISSIMO.
INFATTI APPLAUDONO IL PRETE (PERCHE’ PARLA MALE DELLA CHIESA) ANZICHE’ INVITARLO A TOGLIERSI LA TONACA E DARE INIZIO A UN SUO MOVIMENTO.
mi son salvato in archivio l’articolo e i vostri commenti: troppo fico!! 🙂
X Zorro(troll): (A parte che ho gia espresso il mio puntodi vista, e per riformulare la tua domanda dovresti prima confutarlo) Ti faccio notare che la volontà di costruire qualcosa è personale, non si può “invitare” qualcuno a fondare un movimento, un circolo, un club o una famiglia.
E’ qualcosa che la chiesa non capirà mai.
X Tipaccio: fico in che senso?
@Sailor
chi lo dice che non si può invitare ? Siamo in un paese libero, e invitare è permesso !
SVEGLIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
Se non si “invita” il bambino a fare dei passi, egli non imparerà a camminare !!!!!!!!
Siamo in un paese libero NONOSTANTE la chiesa perche’, per fortuna, le nostre radici
provengono almeno per ora dall’illuminismo liberale, senno’ staremmo freschi.
Fino al 1870 nello stato della chiesa era reato non fare la comunione per Pasqua,
e il sogno di questi individui e’ quello d’imporre la loro verita’ con qualunque mezzo.
Ma poi non occore mica andare tanto indietro nel tempo, negli anni ’50 chi era inviso
alle autorita’ ecclesiastiche non trovava lavoro ed era additato come un elemento losco
e inaffidabile.
@Claudio
durante la rivoluzione francese, i vs. illuministi hanno gigliottinato chiunque non era con loro!
Vogliamo contare i morti prodotti da queste radici illuministo-liberali ????
Vogliamo contare i preti uccisi dai “partigiani” italiani poco più di 60 anni fa ???
Vogliamo contare quanti cattolici sono stati internati e torturati perchè non
consoni al partito o allo stato ????
Suvvia, Claudio, gli “scheletri nell’ armadio” abbondano anche a casa vostra !!!
Però la Chiesa ha riconosciuto i propri errori ed è stata capace di cambiarsi,
molti altri (anche illuministi) questo cambiamento lo hanno fatto solo a parole.
X Zorro: Gli atei e agnostici che postano in questo sito non sono in nessun modo collegabili con movimenti passati.
Dubito che la chiesa sarebbe cambiata (la fine dei roghi e delle torture gliela concedo) se in altre parti del mondo gente “illuminata” di cui tu porti solo gli esempi peggiori (non nego che ci siano stati, ma da che ne so il numero è bassino), costringendola a “mitizzare i toni” per non apparire dispotica.
Frai: Quando si è fatto crescere la barba?
Falso capo: (si strappa la barba finta) Barba? Quale barba?
Associarci ad assassini e tiranni che agivano sempre e comunque per un ideologia superiore (qui siamo per il libero pensiero, non un qualcosa di supremo e dogmatico) è l’ultima spiaggia per coloro che non hanno più scuse per negare il dispotismo clericale.
Detto questo… Dont’feed the trolls.
Quelle di don Franco Barbero sono opinioni rispettabili, ma discutibili. Si tratta sempre di capire da che parte si legge questo tanto dibattuto libro. Di sicuro questo sconosciuto don potrebbe meglio aderire ad una delle tante sette pseudocristiane che circolano di questi tempi, che ci sta a fare nella Chiesa cattolica?.
Lui come tanti altri preti dovrebbero predicare meno – ché non sono all’altezza – e rimboccarsi le maniche facendo qualcosa di utile!
DON BARBERO APPROFONDISCA LA SUA CULTURA, VISTO CHE MOLTI PRETI DIMOSTRANO GRANDE IGNORANZA TEOLOGICA (ecc. ecc)., E POI RILEGGA BENE IL LIBRO DEL PAPA!
Tensor: Sottolineo l’implicito messaggio che vuoi trasmettere, ovvero che il papa ha ragione e gli altri torto. Su di un argomento come la teolgia per di più…
Questo Papa ha senz’altro ragione, su tutto ciò che dice; poi, quando ne verrà eletto un altro, anche se sosterrà tesi diametralmente opposte al suo predecessore, la ragione sarà tutta sua, in maniera incontrovertibile
Mi fa tenerezza questo don berbero che, in pratica, dice: non mi piace questo gesù “finto”, questo gesù idealizzato dalla mente di ratzinger e funzionale alla chiesa cattolica, perchè distorce la figura del gesù “storico”, quello “vero”. Ah, si… parliamo di quello “vero”. Ehm… 🙂
Don Barbero… avevo scritto Berbero… si, don berbero da tunisi magari! 🙂
A zorro, vai a manifestare insieme ai tuoi amici fondamentalisti e non ci scocciare con i tuoi commenti da decerebrato. Se la chiesa avesse ancora il potere temporale che aveva e se non ci fosse stato l’illuminismo e la rivoluzione francese a darle una ripassata, don barbero sarebbe stato messo al rogo tempo fa. Inoltre e’ stato ridotto allo stato laicale, cio’ vuol dire che non si spreta perche’ l’hanno gia’ spretato, come avresti capito leggendo i commenti in modo piu’ attento. E smettila con questo sveglia, non sei in parrocchia ad arringare le tue miserabili pecore cattoliche, sei in un forum. Inoltre rispondi alle domande, non cercare di evadere sempre…..
@zorro
sputare nel piatto dove mangia
ecco questa è una delle più retrive argomentazioni per impedire l’esercizio della critica e della libertà di espressione. Cancella ab origine il diritto di parola per il solo fatto di “far parte di qualcosa”, chiaro che simili prepotenze sono esercitabili solo da chi ha potere o trae vantaggi nel servire una certa struttura, stanno bene nella bocca dei potenti e dei loro servi.
L’uso di questa argomentazione separa chi serve da chi è libero.
@anteo
se su criticassi aspramente tua madre su come fa schifo il suo modo di gestire la casa, e su come fa vomitare la sua cucina, Lei ti inviterebbe tranquillamente ad andare ad abitare per conto tuo, e a farti da mangiare con le tue mani, senza nulla togliere al fatto che Lei ti voglia bene nonostante il tuo profondo dissapore.
Io questo Don Barbero non lo capisco,invece. Se non è d’accordo con i vertici della Chiesa perchè non si dimette??
Sono d’accordo con Zorro:
Don Barbero sputa nel piatto in cui mangia.
Per Zorro, Josephine ecc.: Franco Barbero è da circa cinque anni che è stato sospeso a divinis dall’allora prefetto per la congregazione della dottrina della fede (ex sant’uffizio) Joseph Ratzinger, oggi Benedetto XVI. Non fa più parte della chiesa “ufficiale”. Lui se ne frega e continua ad amministrare perché c’è una regola del diritto canonico che dice che, se uno è unto, lo è per sempre (l’unzione del Sacramento). Ma ovviamente lui lo dice in maniera ironica. Non è foraggiato dal Vaticano, non riceve nessuni stipendio.
Verrebbe da dire, come Zorro, SVEGLIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA ed informatevi un pochino prima di giudicare. Sul sito internet della sua comunità potrete trovare tutti i documenti ufficiali di Ratzinger e le risposte di Barbero.
Allora che fondi la BARBERO-CHURCH e faccia la sua opera, distinta e pulita dal Vaticano.
Dice il saggio: > !!!!!
Allora che fondi la BARBERO-CHURCH e faccia la sua opera, distinta e pulita dal Vaticano e dalla Chiesa, e abbia una sua proposta chiara e una sua linea distinta….compreso l’ abito talare. Poi tra 10 anni, 100 anni, 1000 anni, 10000 anni vedremo che frutti darà !!!!
Dice il saggio: “Chi rema contro , si stancherà presto” !!!!!
E’ stato scritto:
“Certo non me lo compro quel pacco di libro. Sarebbe come comprare opere filosofiche di Buttiglione, che Vespa spaccia per filosofo. Ma filosofo di che? Kant si scompiscierebbe dalle risate a sentirlo parlare. Aveva ragione Grillo. Se Buttiglione è un filosofo io sono Aristotele.”
Questo è un grandissimo errore. Bisogna conoscere benissimo chi si va a criticare. Anche se il libro o l’autore non ci piacciono, bisogna leggerlo con più attenzione.