La verità alla fine trova sempre il modo di emergere. E per chi ha gettato anche solo uno sguardo alle immagini della manifestazione di Piazza San Giovanni, la verità era evidente: mai vista una piazza così, stracolma di famiglie e di bambini, un popolo tranquillo e generoso, senza ombra di aggressività o acredine. Le “orde barbariche” di cui aveva parlato il manifesto, erano mamme che bagnavano la testa dei loro piccoli, ragazzi che cantavano o tiravano fuori i panini dalle sacche, papà che spingevano carrozzine.
Gente allegra e nient’affatto minacciosa, che non poteva essere costretta dentro gli schemi ideologici con cui tanti hanno cercato di stravolgere il significato dell’appuntamento. Lo schema, per esempio, di una manifestazione politica, da interpretare tutta in chiave antigovernativa; oppure quello di una sfida alla laicità dello Stato, una sorta di rigurgito sanfedista, magari con Rosy Bindi nei panni di Eleonora De Fonseca. E ancora, l’immagine di una folla prezzolata, pagata dai soldi di una Chiesa ricca e potentissima, o quella di un assembramento di arcigni moralizzatori che non tollerano la diversità, giudicano e condannano.
Probabilmente chi ha nutrito, nei confronti di quella piazza, tanto rancoroso livore da volerla equivocare a tutti i costi, continuerà a farlo, e sarà disposto a negare l’evidenza. Chi ha visto, però, lo sa. E persino dalla stampa più ostile traspare qualche incertezza. Impossibile non registrare l’entusiasmo pacifico di quel milione e più di persone, la spontaneità dell’adesione di tante famiglie che si sono sobbarcate il viaggio con i figli, per dire semplicemente: guardate che ci siamo. Nessun quotidiano ha sottolineato l’assoluta laicità di una manifestazione, promossa da associazioni cattoliche, in cui si è difeso a spada tratta il matrimonio civile; o l’insistenza con cui si è ribadito che l’avversione ai Dico non vuol dire un “no” ai diritti delle persone conviventi, omo o eterosessuali che siano, ma un “no” al metodo scelto per farlo. Dire che siamo tutti figli di un atto d’amore tra un uomo e una donna, e che questa è l’esperienza che unifica gli esseri umani, non è un’affermazione discriminatoria, se mai inclusiva. Affermare che il bene della famiglia è il bene del Paese è puro buon senso, qualcosa che chiunque non sia in malafede potrebbe condividere.
Benché nei media si sia cercato di far passare l’equivalenza tra Piazza Navona e San Giovanni, cercando di rinnovare la logora contrapposizione tra laici e cattolici, nessuno ha potuto crederci, nemmeno i cronisti. A Piazza Navona la differenza non era soltanto quella – abissale – dei numeri, nonostante si esibisse anche il vincitore dell’ultimo Sanremo; era piuttosto nella litigiosità interna, nell’intolleranza aggressiva di alcuni, nei rituali stanchi, nel tono polveroso dell’insieme, compreso il conformismo banale (né coraggioso né laico) di registi, cantanti, attori e volti noti. […]
Il testo integrale dell’articolo di Eugenia Roccella è stato pubblicato sul sito di Avvenire
Se la cantano e se la suonano proprio… dobbiamo proprio leggere questa roba qui? 🙂
io ripropongo il semplice calcolo, e non mi spiego perchè non viene fatto da nessuna testata giornalistica
-piazza s. giovanni è stimata avere una superficie di circa 75 mila mq
-si dichiara (tranne la questura, su cui tornerò più tardi) che oltre 1,5 milioni (Bondi, ha osato:oltre 2 milioni) di xsn fossero presenti a s.giovanni
-facendo un semplice calcolo 1500000/75000=20, ossia a s. Giovanni c’erano 20 xsn per metro quadro (e io che mi sono meravigliato ad Auschwitz per quelle camere di punizione di mezzo metro per mezzo metro in cui dovevano stare 4 ebrei alla volta!)!
Facendo invece un ragionamento inverso, ossia partendo dalla cifra ragionevole di 4 xsn ogni metro quadro (cifra massima, che prevede che le persone siano ferme, in piedi ed anche un po “assardinate”), e moltiplicandola per la superficie stimata: 75000×4=300000, ossia a piazza S. Giovanni c’erano al massimo 300 mila persone.
Tornando ora alla questura, che scatta fotografie dall’elicottero, stima l’area occupata dalla folla e poi la moltiplica per 4 (ripeto: numero massimo di persone fisicamente possibile dentro un metro quadro): la questura ha (guarda caso) dichiarato la presenza di circa 250 mila persone, cifra stranamente vicina a quella calcolata qualche riga di sopra (senza parlare del fatto che le foto scattate dalla questura comprendono non solo la piazza in se ma anche le zone circostanti).
Ultima parte, domanda esistenziale: i tg come aprivano i servizi sull’”Ipocricy day”?
Suggerimento: “Ore 13, già un milione in piazza…”
Ma secondo la questura quanta gente c’era a Piazza Navona? Qual è la superficie della piazza?
le cifre della questura sono quelle che ho detto (anzi, un pochino inferiori); mentre per quanto rigurada la piazza, i 75 mila meetri quadri coni quali ho fatto il calcolo mi è stato detto che sono riferiti ad una mappa Michelin
“Le “orde barbariche” di cui aveva parlato il manifesto, erano mamme che bagnavano la testa dei loro piccoli, ragazzi che cantavano o tiravano fuori i panini dalle sacche, papà che spingevano carrozzine.”
Tutti sembrano innocui quando li vedi mangiare e cacare, e questa gente è apparsa tanto affabile solo perché celebrava sé stessa e la propria religione di fobie e divieti, è quel genere di persone che, secondo Wilde, ama sentire il suono della propria voce come l’odore dei propri peti; i “ragazzi che cantavano”, le “mamme che bagnavano la testa dei loro piccoli” ed i papà con le carrozzine sono gli stessi che, dopo essersi mostrati in quell’idillio, sono tornati a casa ed hanno detto di aver sbattuto fuori “Adamo e Giuseppe”
“E ancora, l’immagine di una folla prezzolata, pagata dai soldi di una Chiesa ricca e potentissima”
Ma è proprio questa una delle cose che permette alla Chiesa di soggiogare le persone, il fatto che, ricoperta dall’oro, predica e benedice la povertà e l’umiltà, ottenendo dalla gente un proselitismo assolutamente gratuito
“Impossibile non registrare l’entusiasmo pacifico di quel milione e più di persone(…)”
C’erano meno di 20.000 persone, come dice la Procura di Roma, devono ficcarselo in testa, o in quello che usano in sua vece
“(…)l’avversione ai Dico non vuol dire un “no” ai diritti delle persone conviventi, omo o eterosessuali che siano, ma un “no” al metodo scelto per farlo.”
“Il metodo scelto per farlo” è quello CIVILE di una legge da STATO LAICO, ed i cattolici lo hanno RIFIUTATO, come rifiutano tutto quello che è Civile e Laico
Basta con queste buffonate di articoli!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
OT: qualcuno potrebbe dirmi come posso risalire alle leggi di Aznar in Spagna?,mi servono testimonianze originali da documenti spagnoli e da gente spagnola,grazie..profumodilavanda@hotmail.it
Motivo?..è da anni che sappiamo che Aznar ha fatto leggi a favore anche di coppie di fatto,ma stasera Fini ha detto che Aznar ha negato tutto!
La verità alla fine trova sempre il modo di emergere: Avvenire ha rotto i co..ioni. E’ questa è una verità assoluto ed indiscutibile
Ho visto le immagini al tg5. E’ stato Aznar in persona a negare (forse non aveva capito la domanda?)
La verità alla fine trova sempre il modo di emerge FIRMATO “Avvenire”.Che sia un’ articolo di parte?! Scritto dai soliti presuntuosi,arroganti che detengono la verità e la moralità ASSOLUTA?!
Ma che è il megafono dell’Avvenire qua?
a Rudy:
Un “megafono” dell’Avvenire come di Liberazione, del Giornale come dell’Unità, etc etc etc
Un sito, tanti megafoni! 🙂
Tentiamo di indicare i molteplici punti di vista sugli stessi avvenimenti e sulle stesse tematiche, tutto qua.
Ognuno, poi, può leggere i vari articoli -a seconda della fonte- con finalità diverse… a buon intenditore…