Cari laici del Pd, c’è materia per discutere

Vorrei proporre un Dico, politicamente parlando, a Gianni Cuperlo. L’emergere di una componente laica nel futuro Pd è una cosa seria. Seria perché in controtendenza rispetto alla cultura della resa, della politica a volto coperto che domina il dibattito nei Ds. Seria perché consente di avere in quel partito interlocutori intelligenti sui temi dei diritti civili. Ho l’impressione che – come ha sottolineato Macaluso polemizzando con Reichlin – nel partito di Fassino e D’Alema il deficit di cultura politica sia ormai palese. Le critiche alla manifestazione di Piazza Navona hanno riprodotto vecchi schemi. D’Alema è contro il minoritarismo, ma non sa dire dove è il maggioritarismo. Fassino riconosce le ragioni solo di Piazza San Giovanni e traduce ogni critica in offesa personale. Reichlin pensa che Papa Ratzinger abbia convocato questa mobilitazione per liquidare Prodi e Rosy Bindi.
Proviamo a ragionare. C’è una ripresa del fenomeno religioso che riguarda tutte le fedi e tutte le spinge ad atteggiamenti di chiusura. La secolarizzazione procede velocemente e i pastori dei credenti si difendono. La politica non dà risposte alla domande di senso né in Occidente né altrove e il Divino torna ad essere il luogo del rifugio e dell’identità. Le religioni si confrontano e per lo più di combattono, dividendosi le zone di influenza. Il nuovo islamismo dopo decenni di silenzio, guidato ora da profeti radicali e spesso assassini, tutela il campo arabo-mussulmano e tenta l’intrusione nell’Occidente dei migranti. Il cattolicesimo vive nel terrore di una sconfitta secolare e cerca la Reconquista in Europa, in particolare in Italia e nell’America latina.
Va capito il dramma della Chiesa ma non è accettabile la risposta che dà alla sconfitta che sente avanzare. […]

Il testo integrale dell’articolo di Peppino Caldarola è stato pubblicato sul sito de Il Riformista

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6 commenti

Daniela

dice bene calderola la secolarizzazione avanza e non c’è modo per fermarla, quell delle religioni sono solo reazioni a ciò che non può fermare.

Marco G.

“Il cattolicesimo vive nel terrore di una sconfitta secolare e cerca la Reconquista in Europa, in particolare in Italia e nell’America latina.
Va capito il dramma della Chiesa ma non è accettabile la risposta che dà alla sconfitta che sente avanzare.”

Il cattolicesimo ormai la Reconquista la cerca solo in Italia, l’Europa ha già detto no da un pezzo e anche dal Brasile B16 è tornato più o meno con le pive nel sacco. E io non capisco piuttosto perchè il “dramma” della chiesa dovrebbe diventare il nostro incubo…

Lamb of God

La Reconquista dell’apostata Europa è pura utopia, ma ancor peggio andrà in america latina ed il recente viaggio in Brasile ne è la conferma.

Oppure nel Cile di Miss Bachelet andrà meglio? 😉

Per non parlare del Venezuela di Hugo Chavez o degli eretici messicani che han depenalizzato l’aborto …

Ah, per chi se lo fosse scordato ecco la situazione aggiornata della cattolicissima Spagna, tanto per dare un’idea della deriva zapaterista:

http://www.uaar.it/news/2007/04/21/cattolicissima-spagna-vede-ormai-clero-grave-difficolta-rapida-diminuzione/

Anche la roccaforte irlandese in questi mesi sta ridiscutendo la legge antiabortista, lo stesso provvedimento che recentemente è stata promulgato in Portogallo …

emel

Hai ragione Agnellino…

ma tutti questi paesi che hai citato (incredibile a dirsi) hanno una situazione molto migliore della nostra per quanto riguarda la liberta’ dell’informazione, dalla TV alla carta stampata.

Ren

Dice bene Marco G, “in italia e in america latina”. Non siaamo mai stati uno stato europeo se non in rari momenti di lucidità. Porta Pia per esempio. Rivogliamo Garibaldi…

gianni

io direi che bisognerebbe lasciar lavorare in pace il solerte benedetto, sta facendo di tutto per allontanare fedeli, 10 anni di suo pontificato e la chiesa è ridimensionata se non messa all’angolo

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