“Gli omosessuali propongano, non impongano, la loro cultura ormai pervasiva sui massmedia”

Il modo peggiore per cominciare un articolo sulla giornata contro l’omofobia? Con la solita dichiarazione previa: noi non siamo omofobi. Non perché non lo siamo, ma perché quella frase è ridotta ormai a una sorta di tic di replica a un altro tic, l’accusa reiterata e ossessiva di alcuni, pochi, soliti baroni del movimento gay organizzato: i cattolici sono omofobi, la Chiesa è omofoba, il popolo di piazza San Giovanni è omofobo, eccetera. L’accusa viene lanciata non in presenza di reali manifestazioni omofobe, ma come ritorsione nei confronti di qualsiasi libera critica civile rivolta a quanto quei baroni dicono o fanno. Anziché replicare con laica razionalità, scagliano l’insulto, come se l’intento non sia discutere, ma additare alle folle il mostro. A quel punto il dialogo è finito prima ancora di cominciare.
L’omofobia è cosa ben più seria e grave, e tutti dovremmo fare il nostro personale esame di coscienza in proposito. Il modo vero e serio per vincerla è prendere consapevolezza che non esistono gli omosessuali accanto agli eterosessuali, ma persone accanto ad altre persone. […]
E qui forse ci è dato di ragionare sul perché, nella comunità cristiana, il tema degli omosessuali appare ancora non risolto. Individuiamo tre motivi.
In parte, ci può essere una certa durezza di cuore – spesso solo apparente: magari è imbarazzo – da parte di alcuni cristiani che fanno fatica. Disprezzarli e colpevolizzarli per questa loro fa tica sarebbe ingeneroso e sciocco: così facendo si induce chiusura ulteriore. Secondo motivo: l’aggressività, anche se solo di facciata, di certe manifestazioni pubbliche, come i Gay Pride, viene avvertita come una minaccia da chi apprezza il pudore e non l’esibizionismo, omo o etero che sia. Terzo, forse non abbiamo fatto nostra abbastanza – vivendola nella carne, non soltanto apprendendola sul catechismo – la realtà di una Chiesa madre e maestra. Madre, capace di accogliere e perdonare ogni cuore sincero, capace di amore senza limiti. Maestra, fedele al suo compito di annunciare, con dolce fermezza, la verità.
Oggi sarebbe bello poterci prendere degli impegni. La Chiesa a tenere le sue porte sempre spalancate perché tutti, etero o omo, siamo battezzati, allo stesso modo figli di Dio; tutti a prendere atto che la diversità esiste, il matrimonio è una cosa sola, e la famiglia è tale se a formarla sono un uomo e una donna; e i legami omo-affettivi sono non “più” o “meno”, ma di altra natura: semplicemente diversi. Le persone omosessuali a proporre, non imporre la loro cultura ormai pervasiva sui massmedia, perché ogni forma anche inconsapevole di imposizione gioca contro la loro stessa causa; e magari a smarcarsi da chi è riuscito a fare di una condizione una professione. Le persone eterosessuali a scrollarsi di dosso ogni residuo di pregiudizio proprio, anche solo riflesso, e a non tollerare il pregiudizio altrui.
A quel punto, l’odierna giornata non sarà passata invano.

Il testo integrale dell’articolo di Umberto Folena è stato pubblicato sul sito di Avvenire

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32 commenti

Lamb of God

😯

Erano giusto 3 giorni che non sentivo il bue dar del cornuto all’asino.

Kaworu

da quando gli omosessuali impongono qualcosa?

a me risulta che sia la chiesa a imporre.

ma del resto l’articolo è di avvenire…

Daniela

la loro cultura pervasiva nei mass-media? imporre? Stanno parlando di loro e non lo sanno

Marco G.

Scusate la domanda, non guardo molto la televisione: questo articolo si riferisce per caso a Emilio Fede?

Alessandro Bruzzone

Diciamo che certe critiche potrebbero essere anche accolte e discusse, salvo una cosa: i deliri sulla “dolcezza” della Chiesa cattolica, che rendono il tutto assurdo.

Alessandro Bruzzone

Sì, più lo rileggo, più il terzo punto è nauseante.

Barbara

“ogni forma di imposizione gioca contro la loro stessa causa”

Questo vale anche per il Vaticano e mi auguro di tutto cuore che avvenga!!!

Aldo

Mmm… ho appena letto la notizia sull’ostensione dei crocefissi (“Chi vuol vietare il crocifisso calpesta la dignità umana”), e devo dire che ora, leggendo l’articolo in questa pagina, qualcosa non mi torna. Mi pare di percepire una sottile contraddizione circa l’imposizione pervasiva di qualcosa. Dovrò riflettere più a fondo e cercare dov’è che la mia analisi della realtà fa acqua. Evidentemente sto perdendo colpi.

Aldo

Comunque ritengo che il danno maggiore agli omosessuali derivi da tutto questo battere sul tamburo dell’omosessualità. E se si lasciasse che ognuno vivesse la propria vita intima senza metterci troppo il becco? Sarebbe poi così male? In questo modo si stimola una generale morbosità e si istiga alla faziosità e all’opposizione reciproca.

Insomma, secondo me si presentano tre casi:

a) gli omosessuali sono masochisti o stupidi e amano farsi del male attirando su di sé più attenzione di quanto sarebbe opportuno
b) sono gli omofobi ad attirare attenzione sugli omosessuali per metterli in cattiva luce
c) si sta cercando ad arte di creare tensione sociale attizzando l’ennesima caccia alle streghe per una qualche ragione che, al momento, mi riesce difficile individuare (e non è detta che la cosa nasca solo dagli ambienti vaticani)

Voi che dite?

P.S. Il punto c) parrebbe plausibile anche in virtù delle numerose altre campagne d’istigazione sociale in corso (contro il pubblico impiego, gli agenti di polizia, la scuola, la sanità, le migrazioni, le forze politiche). Notate che per ciascuna categoria esiste una simmetrica campagna mediatica favorevole… curioso, vero? Sù, un po’ di dietrologia non guasta. Non è che è in corso un tentativo di aizzamento, tipo quello dei capponi di Renzo? Una specie di “divide et impera” in chiave moderna?

Aldo

“E se si lasciasse che ognuno vivesse […]”
Mi sa che ho sbagliato qualche verbo! 🙁

statolaico

“i cattolici sono omofobi, la Chiesa è omofoba, il popolo di piazza San Giovanni è omofobo, eccetera”.

Infatti non è che siano proprio categorie diverse ma sempre le stesse persone con le stesse idee balorde nella zucca.

Maria

@ Aldo:

noi non ci vogliamo nascondere piu’. Non facciamo nulla di sbagliato. Piu’ ci vedono e piu’ “normali” siamo agli occhi dell’opinione pubblica, ma ovvio che la chiesa non vuole che i gay vengano visti come “normali”.

emel

E’ allucinante come chi e’ militante cattolico riesca a mentire con il sorriso sulla bocca come se stesse dicendo il proprio nome e cognome.
Non possono aver torto neppure se si contraddicono una frase dietro l’altro all’infinito…

Si faranno ammazzare piuttosto di dire:
“Si…beh effettivamente e’ colpa mia”
Si faranno ammazzare piuttosto, e i loro coscritti inizieranno subito una causa di beatificazione per loro.

Se questo non e’ puro pensiero criminale della peggiore specie che possa attecchire nell’animo di una persona…

Lorenzo

@ emel

Sottoscrivo in pieno. Ma ormai non mi pare più nemmeno il caso di provare a criticare articoli come questo, tanto superano tutti i limiti immaginabili e inimmaginabili del pudore e del ritegno; in pratica é come se scrivessero, con la massima serietà, che so, che nel 1978 Aldo Moro e la sua scorta rapirono il brigatista rosso Mario Moretti uccidendo i suoi compagni a via Fani e dopo 55 giorni ne fecero ritrovare il corpo senza vita a via Caetani. Niente più che un vergognoso insulto alla più elementare intelligenza umana, puro e semplice, é evidente. Per questo in ogni articolo basterebbe solo invertire i termini della questione: mettere “chiesa cattolica” al posto di “laici”, “omosessuali” e simili, e viceversa, per ristabilire la verità.

restodelmondo

@Maria:(applausi)

Gandhi diceva: “Prima ti ignorano, poi ti ridono dietro, poi ti combattono. E poi tu vinci.”

Siamo al punto 3, Maria. Ce la faremo.

Spyro

L’Avvenire che si appella alla “laica razionalità”? E’ un po’ come se l’unione ebraica si appellasse alle leggi razziali

claudio

Ma non avete ancora capito che costoro soffrono della sindrome di Don Rodrigo, il quale
proponeva al padre Cristoforo di porre Lucia sotto la sua protezione: overossia mettere
a guardia del pollaio le volpi.
E’ sil solito vecchio e collaudato metodo italiano del “chiagni e fotti”, od anche quello di accusare la controparte delle proprie malefatte.

Ren

Aboliamo il concordato. E facciamo una riforma del lavoro che riguardi anche i religiosi. Se vogliono vivere qui in Italia i preti devono andare a lavorare come tutti. Basta con l’otto per mille miliardi e basta con i parassitismi.

Alrogo

..cioè. mi pare di desumere dall’articolo, esistono persone di seria A e persone di serie B, con rispettivi diritti di serie A e diritti di serie B…Folena, fammi una cortesia personale: risparmia inchiostro.

Carlo

Cari cattolici, ma questi inviti perche’ non estenderli alle vostre stesse gerarchie e stampa? Francamente negli ultimi tempi si e’ sentito di tutto, dall’equiparazione con le truppe del Barbarossa, a quella con i terroristi e i nazisti, passando per le “forme di amore debole e deviato”. Non mi sembrano forme rispettose di definire gli avversari e chi ha posizioni divergenti dalle vostre.

Il rispetto non e’ dovuto, ce lo si conquista ogni giorno.

Aldo

Maria: “noi non ci vogliamo nascondere piu’. Non facciamo nulla di sbagliato. Piu’ ci vedono e piu’ “normali” siamo agli occhi dell’opinione pubblica, ma ovvio che la chiesa non vuole che i gay vengano visti come “normali”.”

Fate benissimo a non nascondervi: non avete nulla da nascondere ed ha torto chi sostiene il contrario (attenzione però a non fare ostentazione gratuita – normale pudore). Ho però dei dubbi sul “più ci vedono e più normali siamo agli occhi dell’opinione pubblica”. Secondo me il rischio di ottenere il risultato opposto è grande. Ma grande davvero. Quel che viene percepito come normale solitamente non si nota neppure. Passa inosservato sotto gli occhi di tutti.

Sailor-Sun

L’avvenire è nero, il nostro, il giornale è marrone, molliccio e puzzolente.

“La Chiesa a tenere le sue porte sempre spalancate perché tutti, etero o omo, siamo battezzati, allo stesso modo figli di Dio; tutti a prendere atto che la diversità esiste, il matrimonio è una cosa sola,…”

Una frase così, piena di amore, di tolleranza…

“…e la famiglia è tale se a formarla sono un uomo e una donna”

MA COME???

Come dire pace, amore, compassione, tenerezza, w la pena di morte.
L’incoerenza fatta dogma.

Ernesto

Ostentazione? Ma per favore! Io vedo continuamente coppie eterosessuali che si abbracciano e si sbaciucchiano in pubblico (sempre che tu ti riferisca a questo; a cosa ti riferisci di preciso?). Raramente vedo una coppia omossuale che fa lo stesso.
Il punto qui è che per voi *qualsiasi* manifestazione pubblica di omosessualità è un'”ostentazione”, una cosa “che non va bene”, una cosa che non vi piace.
Ho capito che non vi piace. Se vi piacesse sareste gay. A me non piace vedere manifestazioni pubbliche di eterosessualità. Non per questo mi metto a pontificare con affermazioni di questo genere:

“Comunque ritengo che il danno maggiore agli omosessuali derivi da tutto questo battere sul tamburo dell’omosessualità. E se si lasciasse che ognuno vivesse la propria vita intima senza metterci troppo il becco? Sarebbe poi così male? In questo modo si stimola una generale morbosità e si istiga alla faziosità e all’opposizione reciproca.”
In quale modo? “Battere sul tamburo”? Che cosa vuol dire? Per te non bisognerebbe quindi parlare mai di diritti degli omosessuali, perché se no “si attira l’attenzione” su di noi, e allora…no, la cosa non va bene!

“Insomma, secondo me si presentano tre casi:

a) gli omosessuali sono masochisti o stupidi e amano farsi del male attirando su di sé più attenzione di quanto sarebbe opportuno”

Il male qui ce lo fanno i maschi eterosessuali, i Veri-Uomini rispettabili e decenti che insultano, aggrediscono e picchiano in pieno giorno in un ristorante un gay senza che gli altri avventori si sognino di intervenire, come è successo ieri. Quanto siete bravi! Quanto siete decenti, voi!

Ernesto

Il fatto a cui mi riferisco è avvenuto a Milano, non in Yemen.
Ma hai ragione, Aldo, dobbiamo proprio smetterla di chiedere di non essere continuamente calpestati, non vorrei mai offendere i tuoi occhi con la nostra vergognosa mera esistenza.

lik

@ Aldo

In Spagna dove è stato riconosciuto il matrimonio gay al gaypride partecipano un milione di persone. Quando in Italia scenderanno un milione di persone le cose cambieranno. Se tu poi hai un altro metodo (che ha dato i suoi frutti, specifica il paese) per ottenere l’uguaglianza dei diritti faccelo sapere. I progressi si sono fatti in tutti i paesi uscendo allo scoperto, con famiglia, amici sul lavoro, non per ostentare, ma per vivere in armonia con se stessi.

“Quel che viene percepito come normale solitamente non si nota neppure. Passa inosservato sotto gli occhi di tutti”

E per te è normale o no?

Nickelgrey

Cultura pervasiva, si certo.
Perchè il connubio di Bibbia & figa di “buona domenica” è roba gay si si, certo, certo.
Le veline scosciate anche in programmi tipo quiz o intrattenimento per casalinghe son roba gay certo come no.
Le pubblicità di turno (di auto e altro) con la stangona in minigonna tutta roba di omosessuali, sicuramente.
L’ORGIA prolassante di preti televisivi ‘ndo la mettiamo? Ma vogliamo calcolare i minuti (le ore direi)??

“tutti a prendere atto che la diversità esiste, il matrimonio è una cosa sola, e la famiglia è tale se a formarla sono un uomo e una donna”
Sta cosa di cui si dovrebbe prendere atto, no? Ma nel senso, insomma… non so come dirlo in parole povere… ah si MA CHI L’HA DETTO? ‘NDO STA SCRITTO?
Ma studiatevi un po’ di etologia e un po di STORIA delle civiltà.

In poche parole… braccia levate all’agricoltura o alle miniere del Sulcis…

Ren

quel che dico anche io da un po’ di tempo. I preti lavorino come tutti. Un po’ di sana stanchezza alla fine della giornata eviterebbe tutti questi sproloqui idioti.

Soqquadro

Su, su… siamo passati di grado, adesso siamo anche “nemici della cristianità”, sarebbe il caso di festeggiare.

Aldo

Ernesto, mi pare che parti un po’ prevenuto. Se c’è una cosa che proprio non mi turba è l’omosessualità, in quanto fatto totalmente privato, come ritengo dovrebbe essere qualsiasi altra manifestazione della sessualità.

Ho sempre sostenuto che se dovessi ricevere dei garbati approcci da parte di un omosessuale ne rimarrei lusingato, pur trovandomi costretto a declinare per… divergenza d’interessi. Ovviamente vivrei l’insistenza come una molestia, ma questa è un reazione comune anche tra eterosessuali, credo.

Per rispondere ad una tua domanda diretta, l’ostentazione m’infastidisce indipendentemente dall’orientamento sessuale. Anche quando è solo verbale, pensa te! Tipo quei/quelle cialtroni/e che si vantano con gli amici delle proprie prodezze intime: che finezza! che rispetto per l’altro/a! Sono infastidito anche dall’ostentazione del machismo tutto muscoli e tatuaggi, dall’ostentazione della femminilità puttanesca, dall’ostentazione di simboli di appartenenza etnica, religiosa o ideologica quando vengono presentati secondo la logica della contrapposizione, e così via. Ovviamente, chi ostenta se ne frega del fastidio che arreca, ché se non non ostenterebbe.

Chiedi: “Battere sul tamburo”? Che cosa vuol dire?”
Vuol dire insistere in modo martellante fino a provocare rigetto per saturazione. Ad esempio, proprio per quel motivo detesto il calcio: uno sport in sé dignitosissimo che viene sistematicamente imposto alla pubblica attenzione fino a costituire una molestia alla quale è impossibile sottrarsi.

Poco oltre scrivi: “Il male qui ce lo fanno i maschi eterosessuali, i Veri-Uomini rispettabili e decenti che insultano, aggrediscono e picchiano in pieno giorno in un ristorante un gay senza che gli altri avventori si sognino di intervenire, come è successo ieri. Quanto siete bravi! Quanto siete decenti, voi!”

Con questa frase fai d’ogni erba un fascio, secondo una logica piuttosto faziosa di contrapposizione netta. Non ho mai insultato, né aggredito, né picchiato persone, neppure per ragioni veramente serie, figuriamoci per il tipo dei rapporti sessuali prediletti o per l’apprezzamento rivolto all’uno o all’altro genere. Se ci sono in circolazione dei criminali che aggrediscono ecc., me ne infischio delle loro “ragioni”: restano criminali. Non è più grave aggredire un omosessuale di quanto sia grave aggredire chicchessia. Applico lo stesso ragionamento al concetto di “stupro”: è più grave aggredire sessualmente qualcuno o spezzargli le braccia a sprangate? Per me è lo stesso. Per la legge pare di no, o non ci sarebbero articoli specifici riferiti alla violenza sessuale.

A lik, che mi chiede se per me l’omosessualità è normale o no, voglio invece suggerire di riflettere sulle ragioni (che io non posso conoscere) per le quali sente la necessità della mia approvazione o disapprovazione. Diamine, lik, vivi sereno e non dare troppo peso a queste cose! Evita le persone che non ti vanno a genio e finita lì. Sapessi quante persone devo evitare io stesso!!!

Non so perché, ma ho come l’impressione che, troppo immersi in qualche strano sentimento/risentimento che credo di capire solo in parte, non coglierete neppure quel che intendo dire, e continuerete a pensare che sto attaccando e criticando. Magari sono io che non so spiegarmi, chi lo sa. In ogni caso, credo che sopravvivereme tutti quanti a questo falso problema.

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