Monsignore si dia una calmata

La gerarchia cattolica, come ogni autorità religiosa, ha sicuramente il diritto e persino il dovere di esprimersi sui temi che toccano la morale e il senso della vita. Ciò che dice va ascoltato con rispetto e con attenzione, anche quando non lo si condivide. Ma ci sono occasioni in cui è davvero difficile mantenere un atteggiamento di rispetto e ascolto. Le dichiarazioni di ieri di monsignor Betori, segretario della Conferenza episcopale italiana, a Gubbio sono una di queste – ormai sempre più frequenti – occasioni. Di fatto ha individuato come i peggiori nemici della umanità – «fomentatori di guerre e terrorismo», negatori «del riconoscimento dell’altro» a vantaggio del mantenimento di «situazioni e strutture di ingiustizia sociale» – le donne che abortiscono, le persone che riflettono sul testamento biologico e sul diritto a porre fine ad una vita che ha perso tutte le caratteristiche di vita umana, le coppie eterosessuali che convivono senza sposarsi e gli omosessuali in quanto attenterebbero alla dualità sessuale. Sono loro responsabili dei mali del mondo, non i dittatori politici ed economici, non coloro che fomentano guerre etniche e religiose, non gli sfruttatori di donne e bambini, non i mercanti di uomini e neppure coloro che in nome della morale sessuale si oppongono all’utilizzo di semplici precauzioni per evitare il diffondersi dell’Aids che da solo in alcune parti del mondo fa ancora più stragi delle guerre civili.

È difficile provare rispetto ed avere attenzione per chi confonde terroristi e violenti veri e persone che, assumendosene tutta la responsabilità e talvolta la sofferenza, compiono scelte eticamente motivate, ancorché in modo difforme dalla morale cattolica. Per chi, tra l’altro, non distingue neppure, dal punto di vista della gravità rispetto al suo stesso concetto di morale, tra aborto e convivenza senza matrimonio, tra eutanasia e approvazione dei Dico e ritiene (contro le stesse più recenti acquisizioni della Chiesa) che l’omosessualità sia uno stile di vita, e non una condizione umana in cui ci si trova a nascere e vivere. Perciò teme, un po’ grottescamente, che se si riconoscessero le coppie omosessuali nessuno più farebbe coppie (e matrimoni) eterosessuali. È una visione senza sfumature e senza distinzioni, oltre che senza rispetto. Per questo è intimamente violenta oltre che intellettualmente rozza.

Non credo che così si difenda veramente il cristianesimo. Certamente non è così che si può aspirare a ottenere rispetto e attenzione per le proprie posizioni. Si incoraggia soltanto l’escalation dell’insulto reciproco, dell’abuso del linguaggio, dell’incapacità a distinguere e ad ascoltare, della caccia al diverso. Non è né pedagogia civile né, tantomeno, pedagogia religiosa. È una chiamata alle armi. È questo che la gerarchia cattolica vuole per il suo popolo e per il nostro Paese? Chi sta davvero, per riprendere le parole di Betori, coltivando «sentimenti di arroganza e di violenza»? Un po’ di autocontrollo, per favore.

Articolo di Chiara Saraceno pubblicato su LaStampa

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16 commenti

Stefano

E che si vuole commentare alle dichiarazioni Di Betori più di quanto abbia già fatto l’articolo stesso? Dovrebbe essere messo in carcere, questo a norma di legge, ma si sa che in Italia i criminali stanno fuori e gli altri dentro…

Simone

il cristianesimo è indifendibile, queste dichiarazioni ne sono l’ennesima prova concreta.

Daniela M

Straordinaria Chiara Saraceno!!! Lei sì che è un’iintellettuale che sa quel che dice!

Marco G.

Potevano fare Baget Bozzo segretario della CEI. Se è per quello, potrebbero farlo tutti un mese a turno: tanto dicono sempre le stesse cose

Pacs

I rappresentanti ecclesiastici stanno davvero (o sono già andati) fuori di testa.
Ovvero, stanno dimostrandosi per quello che veramente sono.
Non avevano bisogno di farlo prima, quando riuscivano a governare facilmente il gregge di perorelle obbedienti.
Dai, strillate, può darsi che a strillare forte, anche le pecore più dormienti si sveglino dal loro torpore.

Antonio

A mio avviso le gerarchie della chiesa cattolica in questo momento, nel momento cioè della preparazione della dichiarazione dei redditi, cercano di distogliere l’attenzione dei non credenti dal vero problema che li interessa. Vogliono, a tutti i costi, debbono, a tutti i costi, avere la maggior parte dell’otto per mille che lo stato pavido o scaltro, ammannisce ogni anno. Se si abolisse l’otto per mille e le gerarchie cattoliche dovessero campare solo con le offerte dei fedeli credo che molto presto dovrebbero chiudere bottega a giudicare del vuoto esistente nelle migliaia di chiese del paese. Temo che senza l’otto per mille prima o poi la gerarchia cattolica sarebbe costretta a vendere, per sopravvivere, buona parte del patrimonio immobiliare che si ritrova in Italia, (circa il 20% de patrimonio complessivo)esente da ilor, e nel mondo. Tante proposte di legge ma nessuna che colpisce i veri interessi della gerachia cattolica. Si faccia una proposta di legge per abolire l’otto per mille.

Ren

Sa, signor Betori che c’è anche un gran numero di persone alle quali non importa nulla delle vostre farneticazioni. Vada a lavorare.

Carlo

Brava questa Chiara Saraceni. Speriamo in un risveglio delle coscienze a seguito di queste stupidate. Non se ne puo’ piu’. Anche perche’ ormai stanno finendo i personaggi negativi a cui paragonarci 😀

cartman666

@Antonio, l’ilor e’ stata soppressa da quasi una decina d’anni, ti riferivi all’ici presumo, oltre all’otto per mille, dovrebbero togliere l’esenzione fiscale sulle retribuzioni percepite dai dipendenti della santa sede, siamo solo noi quei fessi che paghiamo le tasse?

(SCUSATE L’O.T. VISCO VAMPIROOOOO DIE WITH YOUR BOOTS ON!!! )

mstatus

In un altro post si è parlato del diavolo e della sua funzione quale capro espiatorio di comodo. Ogni giorno le sottane nere danno la causa dei mali del mondo a satana, a me, ai miscredenti, agli omosessuali e via di seguito. Nulla di nuovo dunque è la normalità. Di cosa si stupisce Chiara Saraceno? La solita minestra propagandata ogni giorno anche dalla nota star radiofonica padre Livio Fanzaga.

E’ sufficiente ricordare l’anatema lanciato dal Sovrano recentemente durante la visita in Brasile:
“La vita sociale sta attraversando momenti di smarrimento sconcertante: viene attaccata impunemente la santità del matrimonio e della famiglia, cominciando dal fare concessioni di fronte a pressioni capaci di incidere negativamente sui processi legislativi; si giustificano alcuni delitti contro la vita nel nome dei diritti della libertà individuale; si attenta contro la dignità dell’essere umano; si diffonde la ferita del divorzio e delle libere unioni”.

Ma che diritto, e con che faccia parlano di legge morale divina? Con i loro preti pedofili? Con il loro ingente patrimonio messo assieme seguendo i principi del vangelo? Con le scarpette del Sovrano con le quali potrebbe sfamare più di qualcuno nel mondo? Con il cappellino del Sovrano? Quali e quanti scheletri hanno ancora nell’armadio e non vogliono che se ne scappino in giro?

La CCAR è una struttura rigida, anacronistica, obsoleta ed improponibile, destinata a sicura estinzione, auspicabilmente il più presto possibile.

raphael

La gerarchia cattolica, come ogni autorità religiosa, ha sicuramente il diritto e persino il dovere di esprimersi sui temi che toccano la morale e il senso della vita.

e io dico no
Non è moralmente accettabile che io sia obbligato a finanziare le posizioni del mio avversario. Se egli parla ai fedeli in chiesa è un conto, se sfrutta i media per dare la massima risonanza alle sue parole viola il concordato.
Non per nulla il legislatore cattolico ha omesso di disciplinare tale violazione…. resta però fuori di dubbio che finanziare obbligatoriamente i propri avversari è inaccetabile, non laico ed antidemocratico. Cedere su questo punto significa dover cedere su tutto perchè implicitamente diamo ragione alla chiesa
insisto: via il concordato e poi si parli finchè si vuole

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