E’ una “infame calunnia via internet” ai danni “della Chiesa e di Ratzinger”. Con queste parole l’Avvenire si scaglia contro la diffusione sul web del documentario, mandato in onda nel 2006 dalla Bbc, che racconta del coinvolgimento di sacerdoti cattolici in alcune vicende di abusi sessuali su minori e cita anche Papa Benedetto XVI, all’epoca dei fatti ancora cardinale, quale garante dell’incolumità dei preti accusati.
Il video, tradotto con sottotitoli in italiano, è diventato nelle settimane recenti un vero e proprio fenomeno del web, che ha scatenato accese discussioni su siti e blog. Ebbene, il quotidiano dei vescovi ne contesta i contenuti su tutta la linea, definendoli “un pot-pourri di affermazioni e pseudo-testimonianze che furono apertamente sconfessate, a suo tempo, dalla Conferenza episcopale inglese”.
In particolare, l’Avvenire respinge “l’accusa, rivolta a Joseph Ratzinger, di essere stato niente meno che il responsabile massimo della copertura di crimini pedofili commessi da sacerdoti in varie parti del globo, in quanto ‘garante’ per 20 anni, da quando fu nominato prefetto vaticano, del testo Crimen Sollicitationis, che è un’istruzione emanata in realtà dal Sant’Uffizio il 16 marzo 1962″. […]
Il testo integrale dell’articolo è stato pubblicato sul sito de La Repubblica