La Società Italiana di Neonatologia riscrive i termini dei limiti vitali necessari per la vita umana: sotto tale termine, l’impiego di cure intensive si raffigurerebbero come “trattamento futile”. Rilevanti le implicazioni sull’inconsistenza scientifica dell’embrione come persona umana.
E’ a partire dalla 24esima settimana di gestazione, quando si è formata la retina, il limite vitale necessario per la vita umana: sotto tale limite le possibilità di vivere e di vivere bene sono minime, praticamente zero, per cui andrebbero praticate soltanto cure “confortevoli”: un atteggiamento intensivistico si raffigurerebbe in accanimento terapeutico o trattamento futile.
A parlare dell’argomento “clou” del 13esimo Congresso della Sin, la Società Italiana di Neonatologia […] è il Presidente della Società e direttore della “Terapia Intensiva Neonatale Universitaria” al Sant’Anna di Torino, Claudio Fabris. “Disponiamo di un’ampia documentazione internazionale che ci dimostra che le 22 e 23 settimane sono limiti invalicabili e che la medicina di più non può fare”, aggiunge poi Gianpaolo Donzelli, direttore della Clinica di Medicina Neonatale dell’Università di Firenze, uno degli artefici un anno fa della “Carta di Firenze” sulle cure perinatali nelle età gestazionali estremamente basse.
[…] “Le raccomandazioni della “Carta di Firenze” sono ispirate dalla necessità di garantire – aggiunge Donzelli – alla madre ed al neonato adeguata assistenza al fine unico di evitare loro cure inutili, dolorose ed inefficaci, configurabili con l’accanimento terapeutico”. Un “no” al “futile treatment” o trattamento futile. […]
“Detto che bisogna sempre dare uno scarto di errore di una settimana nella valutazione dell’età gestazionale perché non c’è la certezza assoluta sull’inizio della gravidanza, possiamo ragionevolmente fissare nella 24esima settimana, quando è formata la retina, il limite vitale necessario per la vita umana: la 23esima è terra di confine, occorre cioè una valutazione medica caso per caso – conclude Fabris – sulla vitalità del neonato”. […]
Un argomento, come si vede, delicatissimo e che ha implicazioni rilevanti ad esempio sull’inconsistenza scientifica dell’embrione come persona umana. […]
Il testo integrale dell’articolo di Carlo Patrignani è pubblicato sul sito AprileOnLine