Rosi Bindi invita al dialogo in occasione della Conferenza nazionale sulla famiglia. ma il dialogo è impossibile sulla base dell’esclusione e di una concezione arcaica della famiglia. Il tema del contendere è ciò che si considara famiglia in questo paese. Noi diciamo che è famiglia tutto ciò che vive tra le mura domestiche, la relazione tra due persone che si amano e si aiutano.
Bindi pretende di giudicare le relazioni tra le persone e decidere lei chi si può considerare famiglia e chi no. Le ricordiamo che in Italia “solo” il 43% delle famiglie è composto da un uomo e una donna con prole. Il 57% delle famiglie risulta quindi esclusa dal convegno del governo, la maggioranza degli italiani e delle italiane viene considerato non famiglia, tutt’al più materia di “diritti individuali”.
La grande ignoranza giuridica della classe politica italiana fa si che si ignori che anche i diritti delle persone eterosessuali sposate sono individuali perchè in nessun sistema giuridico occidentale la coppia è soggetta di diritto in qanto tale.
Per coerenza i Ministri Ferrero e Bonino non andranno al festival del familismo arcaico e discriminatorio, rifiutandosi di partecipare allo zuccheroso e anacronistico spot della famigliola “felice”. Mentre le organizzazioni omosessuali e laiche contesteranno l’esclusione.
La parola famiglia non ha copyright e non è proprietà di nessuno. Sono le persone che decidono se la loro è o non è una famiglia, con buona pace di Rosi Bindi.
Franco Grillini
deputato sinistra democratica
nota stampa