Di notizie ufficiali “in senso contrario” non ne ha ancora ricevute. Quindi, “essendo ogni cosa a posto dal punto di vista dell’iter burocratico aziendale, mi aspetto che domattina vada tutto a posto”. Michele Santoro fa il punto sulla sua richiesta di acquisto (”Per la quale non ho bisogno di autorizzazioni particolari”) dell’inchiesta Sex Crimes and the Vatican, intorno al quale vuole costruire una puntata del suo Annozero. Ovvero il documentario mandato in onda nel 2006 dalla Bbc e diffuso su internet nelle settimane scorse, tanto da diventare un vero fenomeno della Rete, grazie anche alla traduzione con sottotitoli in italiano. Un film (che la Cei ha già bollato come “infame calunnia”) che racconta alcuni casi di pedofilia che coinvolgono ecclesiastici negli Stati Uniti, in Irlanda e in Brasile, e soprattutto mostra il ruolo avuto, nell’insabbiare gli scandali, dall’allora cardinale Joseph Ratzinger.
La questione agita la Rai. Il presidente della commissione di Vigilanza, Mario Landolfi (An), appreso che “la direzione generale si accingerebbe a esaminare la proposta d’acquisto” del documentario, auspica che il direttore generale dell’azienda, Claudio Cappon, “non aderisca alla richiesta” del giornalista: lasci pure a Santoro “la palma del martirio – dice Landolfi – ma eviti di trasformare il servizio pubblico radiotelevisivo in un plotone mediatico di esecuzione pronto a fare fuoco sulla Chiesa e sul Papa“.
Un’esortazione “inaccettabile”, replicano Giovanni Russo Spena e Gennaro Migliore, capigruppo di Rifondazione in Parlamento e membri della stessa Vigilanza, che definiscono quella di Landolfi “censura preventiva” e osservano che “se dovessimo accettare imposizioni da parte delle gerarchie ecclesiastiche su questo terreno, sarebbe davvero gravissimo”. […] La notizia integrale è raggiungibile sul sito di Repubblica